Legge di Stabilità, Venittelli: il governo ha guardato nel concreto alle esigenze reali del Paese e non alle nomenclature

“Il giusto approccio avuto col varo della Legge di stabilità da parte del governo, che ha guardato nel concreto alle esigenze reali del Paese e non alle nomenclature, viene messo in discussione da chi con tattiche e strategie politiche antiquate ha provocato la fase di stallo del Paese, col quasi pareggio delle elezioni 2013”.  L’onorevole del Pd Laura Venittelli, renziana della prima ora, ha così bollato la serie di esternazioni degli esponenti della Sinistra democratica. “Il Paese è alla svolta, ora dobbiamo intenderci, stop alle rendite di posizione e al classico teatrino autunnale sulla manovra economica – afferma la parlamentare dem – e anche da settori forti dell’economia arriva la richiesta di non modificare l’impianto normativo messo a punto a Palazzo Chigi per il 2016. Le critiche debbono essere costruttive e mirare a migliorare eventuali aspetti, non sollevare nodi ideologici.
Per la prima volta da decenni il centrosinistra si sta ponendo dinanzi all’opinione pubblica come una forza capace di riformare e perseguire lo sviluppo, anche per colmare quei vuoti che sono stati lasciati da governi dove l’obiettivo principe era annientare l’antagonista centrodestra e non correggere le anomalie strutturali che si andavano sedimentando nelle istituzioni e nella società italiana”.
Un messaggio chiaro quello lanciato dall’onorevole Venittelli, che oltre alla Legge di stabilità difende anche le altre scelte riformiste renziane.
“Una maggioranza e un esecutivo capaci di riformare la Costituzione come mai era avvenuto prima sono un percorso meritorio, da apprezzare e fortificare, non demolire, anche perché ricordiamo le riforme del centrosinistra del 2001 hanno portato solo confusione nell’attribuzione di poteri concorrenti tra Stato e Regioni, bloccando di fatto l’ammodernamento del Paese”.
Per la Venittelli l’unica strada maestra è quella tracciata dall’attuale governo e guai ad abbandonarla per timore di perdere pezzi, gli italiani non lo capirebbero.
“E’ probabile che l’attacco sia dettato da una forma di nostalgica invidia rispetto a quanto poteva essere e non è stato. Si parla di progressività, bene. Ci si soffermi sulla progressiva uscita del Paese dal tunnel della crisi, piuttosto che provare ad arrestarla con costumanze da prima Repubblica”.
La deputata del Pd ribadisce l’appello a non stravolgere in sede parlamentare il contenuto della Legge di stabilità, per poi riversare energie e idee verso le altre emergenze che ancora sono da risolvere per il bene comune.

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