Insicurezza e indecisione: le piaghe del Molise.

Siamo ormai a due anni da quando il Presidente Paolo Frattura ha preso in mano le redini di questa Regione. E purtroppo per i molisani la situazione complessiva sia dal punto di vista sociale che economico è andata via via peggiorando. Non un’opinione del cronista, bensì una constatazione che viene fuori alla luce di dati per nulla confortanti riguardo il calo disastroso dell’occupazione, con quella giovanile ai minimi storici, una flessione verso il basso del PIL, una incontrollabile chiusura di attività commerciali, per culminare con il fallimento delle poche grandi aziende che presidiavano il Molise. Una cosa è da premettere: oggi governare sarebbe complicatissimo per chiunque, dunque nulla contro la persona, però alcune riflessioni è necessario porle in essere. Non è possibile, infatti, che le manovre strutturali che riguardano progetti, messa in campo di strumenti concreti, risorse finanziarie, credito, politiche per l’occupazione siano sempre assoggettati ad un dubbio filosofico sul fare/non fare che termina sempre con un nulla di fatto. Ultimo episodio, la questione GAM in cui la lentezza e l’eccessivo dubbio della Giunta Regionale ha fatto si che un probabile acquirente della filiera scappasse via, per lasciare il posto ad un soggetto che attraverso una mail degna di un’offerta telefonica, mandasse tutt’allaria quanto costruito fino a quel momento. Non è intenzione su chi sia meglio, chi peggio, chi così così. Il problema è che nuovamente una probabile bega interna all’esecutivo, che vede l’intreccio anche dei parlamentari molisani, abbia avuto il solo risultato di creare danno al tessuto economico del Molise. Ci si potrebbe lasciar andare a visioni di scenario con l’esame di questa o quella fronda ma in definitiva a poco servirebbe. Dunque, ci ritroviamo sempre dinanzi alla solita storia: è mai possibile che un Presidente della Regione sulle grandi manovre debba temere anche una parte dei suoi Assessori? Nel rispetto delle varie idee e delle varie espressioni che esistono in una medesima coalizione, un Governatore può vivere quotidianamente con il timore che gli venga tirato qualche scherzo dai suoi “fedeli”? Dunque, può la più alta carica della Regione per i timori sopra descritti tirare il freno a mano su tutto? L’auspicio, pertanto, è che Frattura, in tempi piuttosto ragionevoli, tiri la volata, faccia una fuga in avanti, addirittura spacchi la coalizione, a patto di crearsi un Governo ed una maggioranza su cui fare affidamento e che ogni volta che è chiamato a decidere su un argomento, da una consulenza al piano sanitario, punti ad una scelta e la porti a termine, costi quel che costi. Così, serenamente, non c’è via di uscita.

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