«La Regione Molise apra immediatamente una call internazionale, in raccordo con Governo e Mise, per manifestazioni di interesse rivolte agli investitori del settore automotive e delle batterie, a partire da BYD. È l’unico modo per dimostrare che il Molise vuole davvero giocarsi questa partita, mettendo a disposizione un percorso chiaro, trasparente e attrattivo per aziende globali che stanno valutando nuovi siti produttivi in Europa».
Parte da questa proposta la posizione del consigliere regionale Roberto Gravina (M5S), che rilancia con forza la necessità di un’azione istituzionale immediata di fronte alle valutazioni in corso da parte di BYD, primo produttore mondiale di veicoli elettrici e plug-in, sull’apertura di una nuova fabbrica in Europa.
«Un avviso pubblico internazionale – spiega Gravina – permetterebbe di chiarire quali strumenti la Regione è pronta a mettere sul tavolo per sostenere un investimento di questa portata, quali aree industriali sono immediatamente disponibili e quali misure si intendono adottare per superare ritardi infrastrutturali e autorizzativi. È un atto politico e amministrativo che può dare credibilità alla candidatura di Termoli con la necessaria partecipazione anche di Stellantis, proprietaria degli stabilimenti di Rivolta del Re, e che segnerebbe una netta differenza rispetto ai mesi di immobilismo che abbiamo denunciato».
L’iniziativa, nelle intenzioni del consigliere M5S, dovrebbe essere costruita in strettissimo coordinamento con il Governo nazionale, così da offrire un quadro unitario e credibile agli investitori: incentivi, infrastrutture, semplificazioni, costo dell’energia calmierato per le imprese strategiche, percorsi di formazione e riqualificazione dei lavoratori. Entrambe le leve possono essere sostenute dalla politica regionale tramite fondi PR Molise 2021–2027 e Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), consentendo di creare le condizioni industriali e professionali necessarie per attrarre investimenti globali e rafforzare la filiera locale.
«L’annuncio fatto qualche mese fa da BYD secondo cui l’Italia sarebbe nella short list per ospitare la seconda fabbrica europea del gruppo, impone al Molise una reazione immediata e concreta. Se esiste anche solo una possibilità che il nostro Paese venga considerato per un investimento di questa portata, allora Regione e Governo nazionale devono chiarire senza esitazioni se Termoli possa essere candidata come sito produttivo strategico, anche valutando un eventuale subentro nel progetto della Gigafactory che Stellantis e Acc hanno praticamente accantonato».
È quanto dichiara Gravina anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate al Sole 24 Ore dalla vicepresidente BYD, Stella Li, al Salone di Monaco qualche mese addietro.
Dopo lo stabilimento in Ungheria, dedicato alla citycar Dolphin Surf, BYD conferma quindi di voler aprire un secondo impianto europeo. L’Italia è tra le opzioni considerate, ma – ha precisato la vicepresidente Li – pesano costi energetici elevati, burocrazia e infrastrutture non competitive: gli stessi fattori che, già in passato, avevano portato Carlos Tavares (allora AD di Stellantis) a definire il nostro Paese “svantaggioso” per la produzione industriale.
«Queste dichiarazioni evidenziano ancora una volta ciò che continuiamo a chiedere da due anni: serve un piano nazionale sull’energia per l’automotive, capace di rendere l’Italia competitiva e attrattiva per investimenti di questa scala. Se vogliamo il futuro della Gigafactory a Termoli non bastano annunci o visite istituzionali: servono risposte concrete su costo dell’energia, tempi autorizzativi, infrastrutture di area industriale e formazione dei lavoratori».
«È chiaro – prosegue Gravina – che BYD sta cercando ecosistemi industriali pronti, con una filiera in grado di rispondere alle richieste tecnologiche e logistiche. Termoli può rappresentare un’opzione credibile, con professionalità e competenze già presenti sul territorio. Ma qualcuno al Governo deve volerlo davvero. Servono scelte politiche chiare e tempestive».
Il consigliere del M5S torna poi sulle dichiarazioni del Presidente Roberti, che più volte ha evocato l’esistenza di aziende interessate allo stabilimento di Termoli.
«A questo punto – incalza Gravina – Roberti dica finalmente quali aziende sarebbero in dialogo con la Regione, che tipo di contatti sono stati avviati e in che stato è la candidatura del Molise. Non si può continuare a evocare soggetti indefiniti mentre nel frattempo grandi player globali come BYD annunciano nuove valutazioni di investimento. Se davvero il Molise ha partecipato a tavoli o interlocuzioni, la Giunta lo renda pubblico».
Le parole di Stella Li – «L’Italia non è la nazione più competitiva per il costo dell’energia» – confermano, per Gravina, l’urgenza di un’azione forte da parte del Governo.
«È necessario sapere se l’esecutivo nazionale ha riaperto un’interlocuzione con BYD, dopo quella avviata a inizio 2024 dal Governo Meloni. E soprattutto se intende mettere sul tavolo un pacchetto industriale serio che comprende: riduzione reale del costo dell’energia, infrastrutture dedicate, semplificazioni autorizzative, strumenti stabili per attrarre investimenti nel settore batterie ed EV e percorsi formativi strutturati per la filiera. Senza queste leve nessun investitore globale sceglierà l’Italia, e meno che mai il Molise. Continuare a perdere tempo significa regalare opportunità ad altri Paesi».







