Agricoltura del Futuro e Miglioramento Genetico convegno del GAL Innova Plus srl a Casacalenda

Nell’ambito del progetto di cooperazione “Territori che fanno la cosa giusta” il GAL Innova Plus ha organizzato un incontro, presso la sala consiliare del Comune di Casacalenda, per discutere di “agricoltura del futuro”, con approfondimento del ruolo del miglioramento genetico nello sviluppo di sistemi agricoli sostenibili, con due relatori d’eccezione, Carmine Nardone presidente di Futuridea e il Professor Luigi Frusciante – Ordinario di Genetica Agraria Università Federico II di Napoli. Il convegno ha voluto sottolineare come il ruolo delle innovazioni in agricoltura, e il miglioramento genetico, può essere un viatico per rideterminare appunto l’evoluzione dell’agricoltura sul territorio. “Il progetto – dice la direttrice del GAL Innova Plus di Larino Giovanna Lepore – affronta i temi dell’innovazione e della sostenibilità in relazione allo sviluppo del territorio, non facciamo ricerche ma divulgazione e informazione, al fine di creare una rete tra coloro che fanno e praticano l’innovazione in agricoltura e il sistema delle imprese che ne deve fruire. Con l’ associazione Futuridea abbiamo organizzato una serie di visite nelle aziende che fanno innovazione, e diversi incontri informativi su questi temi. L’incontro di questa sera nasce proprio dai fabbisogni emersi durante il percorso di animazione”.
Carmine Nardone, Presidente di Futuridea, ha parlato del concetto di sostenibilità riferito all’agricoltura e presentato il progetto sperimentale legato alla realizzazione di una serra ad emissioni zero. “L’agricoltura nel mondo sta cambiando velocemente – dice Nardone – nulla sarà più come prima, dal 2005 inoltre la popolazione urbana ha superato, nei numeri, quella delle zone di campagna, ogni anno nel mondo perdiamo superficie agraria utilizzibile pari all’estensione dell’Italia. Se a questo aggiungiamo anche lo spreco alimentare ci rendiamo conto che non è più sostenibile questa situazione, bisogna innanzitutto spingere sulla solidarietà dei territori e su modelli di sviluppo e produzione sostenibili, non è pensabile – continua Nardone – consumare suolo per pali eolici che poi servono solo alle grandi imprese, bisogna al contrario, studiare e applicare nuovi modelli di produzione di energia (voce che incide pesantemente sul reddito agricolo n.d.r.) elettrica tale da diventare risorse per l’azienda e non spesa”. Non solo, Nardone ha anche dato delle indicazioni in questo senso come ad esempio ridurre le emissioni di CO2 nell’ambiente, utilizzo di serre capaci di adattare le giuste fonti di luce e calore al loro interno, utilizzo di mezzi elettrici nelle serre, e soprattutto promuovere i prodotti del territorio.
Il professor Frusciante invece ha dimostrato come nel corso degli anni la “genetica” in agricoltura è cambiata molto e si va sempre più verso prodotti versatili, coltivabili cioè in qualsiasi ambiente, intervenendo sul DNA, o addirittura sul Genoma, settore in cui l’Università Federico II di Napoli sta lavorando. Utilizzare la scienza dunque per migliorare la genetica dei prodotti vegetali all’interno di tre sfide fondamentali che sono: Ambiente – Sicurezza – Qualità, intervenendo in questo senso si riesce a rendere l’agricoltura un po’ più sostenibile e un po’ più di qualità.

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