Con l’ultimo disegno di legge “Milleproroghe” sono slittate al 31 dicembre 2018 i termini per l’adeguamento delle scuole alle norme antincendio e lo svolgimento delle verifiche sismiche negli edifici scolastici situati nelle zone a rischio 1 e 2. L’ultimo terremoto, Etna Catania 4.8 – SCUOLE CHIUSE per le festività natalizie – ha tenuto nel ricordarci quanto ancora non sia stato fatto e che certamente, per avere ancora il tempo di sanare “cose” non sanabili… anche questo Governo, correrà ad aggiornare i termini…quei termini, che, in altre occasioni a noi “cittadini normali” non si concedono. Oltre alla mille cose da fare per portare le nostre SCUOLE ai livelli di sicurezza, ed agli standard, almeno, europei, era: l’Antincendio – l’adeguamento alle norme antincendio di scuole, asili nido e rifugi alpini al 31 dicembre 2018, oltre allo svolgimento delle VERIFICHE SISMICHE NEGLI EDIFCI SCOLASTICI situate nelle zone a rischio 1 e 2 (edifici classificati, strategici). Dal 1° gennaio 2019 tutte le scuole dovranno essere dotate del Certificato Prevenzione Incendi (che dal 2011 è diventato Segnalazione Certificata Inizio Attività – SCIA antincendio) e dovranno rispettare le disposizioni delle “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica” (DM 26 agosto 1992) o, in alternativa, delle “Norme tecniche di prevenzione incendi per le attività scolastiche” (DM 7 agosto 2017). Per gli asili nido, la proroga al 31 dicembre 2018 è riferita ai requisiti previsti dall’articolo 6, comma 1, lettera a) del DM 16 luglio 2014 “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido”. Per i requisiti previsti dallo stesso articolo 6, comma 1, lettera b) e lettera c), del citato decreto, le scadenze per l’adeguamento sono rispettivamente il 31 dicembre 2020 ed il 31 dicembre 2023. << Secondo l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), si dovrebbe superare la logica delle proroghe di anni in anno e adottare una pianificazione pluriennale che preveda un progressivo adeguamento alla normativa, stanziando le risorse necessarie per dare credibilità a tale programmazione>> cosa che ci trova in pieno accordo, se reale e non solo sulla carta, come ormai da anni accade. La data del 31 dicembre 2018 è stato posto, e resosi necessario, ricordiamo l’OPCM del 2003, subito dopo i fatti di San Giuliano di Puglia (CB) e quelli di L’Aquila, che hanno registrato notevoli ritardi e continue inadempienze degli Enti proprietari degli edifici scolastici, che spesso hanno fatto registrare atteggiamenti e scelte infelici da parte di Sindaci e Presidenti di Provincia. La norma, sottolineiamo, specifica che, entro il 31 dicembre 2018 , gli ENTI proprietari, avrebbero DOVUTO ESEGUIRE, mettendo in atto tutti gli atti amministrativi, le azioni al fine di effettuare, su tutti, le verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici nelle zone classificate a rischio sismico 1 e 2 e per l’eventuale progettazione degli interventi che risulteranno necessari a seguito delle stesse, e dove queste risultassero positive e con indici al di sotto del livello 1, agire con la chiusura immediata, e dove necessario: effettuare gli adempimenti tecnici per la messa in campo delle opere edili atte all’adeguamento sismico ed efficientamento energetico; e dove questa risulti impossibile o esosa e non economicamente e/o non giustificabile, per la poca vivibilità dello stesso edificio, abbatterle e costruirne nuove. <>, noi abbiamo lo stesso scetticismo. Raccogliamo la nota espressa dal Ministro Bussetti, che ha voluto divulgare i dati riguardanti l’anagrafe edilizia scolastica realizzata dal Miur, noi abbiamo notevoli dubbi sulla efficacie e la congruità degli stessi, che registrano: circa il 58% delle scuole non rispetta le norme antincendio e il 53% non è in regola sotto il profilo dell’agibilità. Il Miur ha inoltre rilevato che oltre il 70% delle scuole è in possesso del documento di valutazione del rischio (72%) e di un Piano di emergenza (73%). Il 39% è in possesso del certificato di agibilità/abitabilità. Il Ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, ha inoltre specificato, affermando che: per molte scuole la certificazione è carente, ma ha annunciato un’operazione trasparenza, con la pubblicazione a breve di dati precisi e trasparenti sull’edilizia scolastica. Solo che, ancora oggi, moltissimi Comitati afferenti, ed a noi vicini, affermano, dati alla mano, le manchevolezze amministrative di molti Enti proprietari che: o non rispondono alle nostre richieste FOIA di accesso agli atti, o negano tali risposte, giustificando o nascondendosi dietro la norma sulla privacy, come se questa, desse loro la salvaguardia da una eventuale denuncia, o in caso di un evento drammatico, che li ponga in sicurezza rispetto ad acclarate e fondate responsabilità e/o omissioni. La giusta carta di identità degli edifici strategici, sottolineiamo questo aspetto, sarebbero fondamentali per capire, conoscere e scegliere tutte le azioni future, legate non solo alle opportunità scolastiche, ma anche per capire chi o cosa accogliere serenamente ed in tranquillità in quegli ambienti. I segreti non ci hanno mai protetti, la conoscenza ci rende liberi di crescere e di scegliere. Nel frattempo, lo stesso Ministro, ha invitato ad evitare allarmismi e chiusure preventive. Il riferimento è al caso verificatosi a Messina, dove il sindaco, Cateno De Luca, emanò un’ordinanza di chiusura che mise in dubbio l’inizio dell’anno scolastico in alcuni plessi considerati potenzialmente non sicuri, ma che nessuno al momento ne abbia garantito fermamente il contrario. Almeno, negli atti. Così come in altre realtà, noto è il caso di Campobasso, dove addirittura il Sindaco è stato premiato (Premio Amico del consumatore 2018 – “atto di coraggio aver chiuso…”) per aver chiuso 20 scuole dalla Codacons, premio consegnato dal vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e dal Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, ma che nessuno dei media o della stampa regionale abbia poi confutato con dati e che abbia posto il dubbio (non sono di certo 20, le scuole chiuse), certo è, e ne abbiamo contezza e documentazione: in prima battuta lo stesso Sindaco dichiarava “nessun problema, è tutto a posto!”, ma che ancora oggi riscontriamo ulteriori prove vulnerabilità positive e che dichiarando la pericolosità degli edifici scolastici, lì mantiene ancora aperti, operanti e dichiarando “la non perentorietà dei dati dell’Unimol”. Il costituendo Comitato Nazionale Scuole Sicure, nato dalla volontà iniziale di genitori presenti nelle regioni di: Abruzzo, Marche, Molise, Lazio, Emilia Romagna e Umbria. Il neo nato comitato ha interessato il Garante per l’Infanzia, Save the Children Italia Onlus ed il Parlamento Europeo con una lettera con la quale viene denunciata la grave situazione delle scuole che si è venuta a creare per mancata prevenzione. Con questa nota alla stampa, e che nella sua interezza, anche con la lettera di richieste specifiche, verrà inviata al Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro dell’Istruzione, al Presidente della Repubblica, Direzione investigativa Antimafia, vogliamo chiedere l’istituzione, immediata, di un tavolo di confronto e di lavoro, dove sederci, per definire e scrivere una volta e per tutte i criteri, le modalità ed i tempi di intervento, che portino in maniera definitiva e certa alla reale e non ipocrita SICUREZZA delle Strutture SCOLASTICHE STRATEGICHE di ogni ordine e grado. Le nostre richieste sono semplici ma necessarie. La tutela dei nostri figli, del loro diritto allo studio e alla salute va ribadito oggi stravolgendo il concetto di recupero o di adeguamento, i ragazzi in zone sismiche devono stare in strutture antisismiche davvero (le costruzioni giapponesi, e non solo, ne sono la prova) e la tutela deve essere ribadita nel controllo totale della messa in atto della costruzioni di questi nuovi e innovativi edifici, autosufficienti ed eco-sostenibili, non il mero e solo cemento armato, il controllo nelle gare d’appalto, nell’uso dei materiali, nella previa microzonazione per la scelta del terreno in cui insistere. I nostri fanciulli, i nostri ragazzi, i nostri bambini vanno tutelati utilizzando la meritocrazia, l’eccellenza e l’amore.
Per quanto detto, in Italia ed in Molise, è stato ricordato il sedicesimo anno dall’evento sismico di San Giuliano di Puglia (CB), per questo, e non solo, vedi Catania e l’Etna, chiediamo a questo Governo precise e puntuali azioni di responsabilità oggettiva, basta protezione e salvaguardia per chi Ente o Istituzione non mette in atto azioni immediate per la protezione e la tutela delle giovani vite umane e di tutte le figure presenti nella scuola, dall’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.3274/2003 e successive, poco o nulla è stato fatto, contro quegli Enti ritardatari e che non hanno adempiuto correttamente per una sostanziale distrazione (vds proroga al 31 dicembre 2018 – antincendio), di recente la Procura di Campobasso ha archiviato una indagine sugli edifici scolastici. Inchiesta, chiesta a gran voce da genitori preoccupati attenti ed attivi, che avevano riscontrato criticità importanti, la Procura, pur attestando quanto denunciato, dichiara che secondo il principio “nullum crimen sine praevia lege poenali scripta et stricta”, non potrà agire non configurandosi provvedimenti penali. Se dovesse passare questo concetto, riteniamo che nulla potrà essere più contestato agli Enti o istituzione, che pur inadempienti rispetto alle nuove disposizioni tecniche, nuove norme, non risulterebbero più responsabili. Non possiamo sopportare che per la inettitudine, la poca attenzione e la mancanza totale di lungimiranza di Sindaci ed Amministrazioni Comunali, provinciali o simili, gli unici a rimetterci siano alunni, insegnanti e le intere maestranze della scuola in ogni ordine e grado, ed a maggior ragione, chi è, negli anni della scuola dell’obbligo. È inaccettabile per uno Stato civile che ordina ai propri concittadini di mandare i propri figli a scuola, scuola che al 70 – 80% NON RISULTANO SICURE. Chiediamo ancora, dove siano state commissionati studi di vulnerabilità dall’Ente o Istituzione proprietaria questi vengano nell’immediatezza pubblicati e dove le risultanze siano per l’imminente abbattimento e/o adeguamento e che dove le risultanze siano al di sotto dello 0,60, gli edifici scolastici, vengano immediatamente dichiarati inagibili e chiusi; così, parimenti per quelli risultanti con livelli sopra lo 0,60. Insomma, che gli interventi di adeguamento, si rendano validi ed opportuni solo dove venga riscontrato un valore di vulnerabilità superiore allo 0,80, portandoli così, efficientandole ed adeguandole sismicamente investendo minime risorse e spese, al livello di norma pari ad 1. Oltremodo, è necessario esplicitare che la vulnerabilità sismica non può avere meno valore della scheda Aedes. Se un edificio è sotto al valore 0,3 non può essere considerato agibile perché la scheda AEDES indica che non ci sono criticità visive. Il fatto di essere sotto allo 0,3 implica che il rischio alla vita è molto alto e l’edificio va abbattuto perché un adeguamento sismico vorrebbe dire smembrarlo e non avere mai un grado di sicurezza ottimale perché in principio è costruito male. Inoltre, che si costituisca l’accesso diretto alle documentazioni relative agli edifici sensibili in particolare Scuole, Istituti e/o sedi Universitarie; che questo avvenga con il semplice accesso in un sito da dove si possa consultare sistematicamente e senza particolari procedure le Carte di Identità degli stabili ospitanti scuole; che dove si accertino conclamati ritardi e/o inadempienze dei singoli Enti e/o della loro amministrazione, il singolo cittadino e/o comitati genitori possano richiedere le dimissioni dei referenti (Sindaco, Assessore o dell’intera Giunta Comunale) e che la stessa venga Commissariata dal Prefetto. Che si inizi a dare le esatte responsabilità a chi non si adopera alle soluzioni legate alle strutture ed agli edifici sensibili, e che non si usi, come spesso è accaduto in Italia, dello scarico delle responsabilità. Non abbiamo più tempo per non agire. E in ultimo, ma non ultimo, che si inizi nell’ascoltare i genitori, i comitati e le associazioni nate per la tutela e l’esatta informazione sulle applicazioni delle norme e delle leggi sulle Scuole Sicure, e che “questi” non vengano più visti come un “problema” ma come una risorsa per e dello Stato e dello stesso Governo. Inoltre, che inizi, realmente e sostanzialmente, non la solita propaganda, un progetto condiviso e lungimirante sulla Scuola, che resta la base sostanziale per il proseguimento di un percorso virtuoso e per un Governo funzionale e futuro.
Ricordandosi che abitare la Terra è un percorso umano breve da vivere, condividere, e lasciarla senza che la si danneggi e la si offenda, ma con l’obbligo di renderla migliore per i nostri figli e nipoti. Il costituendo COMITATO NAZIONALE SCUOLE SICURE ITALIA vi augura un anno di conquiste di vita e non di ulteriori pianti per quelle perse per colpa dei “Signori distratti”.