Ostetricia a Isernia, salvezza per il punto nascite. Testamento: sanità pubblica un bene per la collettività

Un centro nascite molisano che da la vita, che riaccende la speranza attraverso gli occhi curiosi di piccole creature e che si prende cura della mamma, non può che ricevere un plauso e meritare sempre maggiore sostegno da parte delle amministrazioni e da parte del governo.
Il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale ‘Veneziale’ di Isernia ha lottato insieme ai propri medici, le proprie ostetriche e il proprio staff per diventare un punto di riferimento nascite importante e sicuro, per il Molise, ma anche per la Campania e l ‘Abruzzo.
292 piccoli nuovi nati ad oggi, 40 in più rispetto al 2017, che dimostrano di come la sanità pubblica può essere di qualità e non un mero privilegio di strutture private.
“Mi è dispiaciuto non poter essere presente – per impegni parlamentari- alla conferenza stampa promossa dal personale medico alla quale ha partecipato il nostro portavoce comunale Mino Bottiglieri e il nostro portavoce regionale Andrea Greco e in cui sono stati esposti i brillanti risultati ottenuti tra tante difficoltà e minacce di chiusura.” Commenta così la portavoce del Movimento 5 Stelle al parlamento Rosalba Testamento.
Una sanità pubblica attenta alle esigenze delle mamme, dalle visite iniziali all’alimentazione, ai controlli periodici fino al momento del parto. Un dato importante per il Reparto di Ostetricia Isernino e per tutte le mamme è la diminuzione dei parti cesarei dal 47% del 2015 al 9% di oggi.
“Le professionalità molisane devono essere privilegio di tanti e devono essere a servizio della collettività in maniera equa e sicura” – continua Testamento.
Si può fare e quando ci sono, come in questo caso, i risultati si vedono.
“Complimenti dunque agli uomini e alle donne del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale ‘Veneziale’ di Isernia, che hanno la fortuna di dare il benvenuto ai nuovi cittadini del domani”
“La vita è una fiamma che via via si consuma, ma che riprende fuoco ogni volta che nasce un bambino”. George Bernard Shaw.

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