Con l’Ok della Camera alla Legge Comunitaria migliora la qualità dell’alimentazione

“Una grande battaglia di civiltà a difesa e valorizzazione del nostro Made in Italy e a tutela della salute dei cittadini, specialmente dei bambini”. Così commentano l’ok della Camera all’emendamento alla legge Comunitaria che innalza il contenuto minimo di succo d’arancia nelle bibite gassate dal 12 al 20 per cento i capogruppo Pd delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato Nicodemo Oliverio e Roberto Ruta. “Mentre Renzi lancia la grande sfida delle produzioni di qualità che hanno fatto grande l’Italia nel mondo, la Camera dei deputati approva un emendamento alla legge Comunitaria che punta alla qualità e alla distintività. Una iter non privo di ostacoli, dove tuttavia ha prevalso la determinazione a dire basta alle tante Rosarno e ai tanti casi analoghi presenti nel nostro Paese. Con l’approvazione di questo emendamento – spiegano Oliverio e Ruta – si mette la parola fine alla battaglia asimmetrica che ha visto contrapposte le grandi multinazionali delle bibite gassate a decine di migliaia di piccoli agricoltori, molti dei quali meridionali. L’emendamento non determina una limitazione per i consumatori che saranno ben lieti di consumare bibite analcoliche con la presenza di un quantitativo maggiore di succo di arancia. Tantomeno vuole creare difficoltà alle industrie alimentari del settore. L’emendamento non impedisce la produzione di bibite analcoliche a bassa concentrazione di succo di arancia, a patto, questo sì, di sostituire la dicitura ‘a base di succo di arancia’”. “Non è una postilla burocratica, ma – fanno presente Oliverio e Ruta – il giusto riconoscimento ai marchi e ai prodotti che puntano sulla qualità, riducendo l’utilizzo oggi preponderante di aromi artificiali e soprattutto di zucchero, la cui elevata concentrazione, oltre a mascherare la scarsa qualità del prodotto, crea dipendenza e danno alla salute, specialmente nei bambini. Questa misura assicura anche un dignitoso salario ai lavoratori e redistribuisce un’ infinitesima parte dei profitti delle grandi industrie verso realtà sociali e produttive più deboli”. “Ora che il provvedimento diventerà legge, i 23 milioni di italiani che bevono bibite gassate consumeranno duecento milioni in più di chili di arance all’anno, e ciò vuol dire cinquantamila chili di vitamina C in più. Si tratta, pertanto, di una norma che migliora concretamente la qualità dell’alimentazione e che – concludono Oliverio e Ruta – avrà un impatto economico importante sulle imprese agricole, poiché l’aumento della percentuale di frutta nelle bibite potrebbe salvare oltre diecimila ettari di agrumeti italiani, situati soprattutto nelle regioni meridionali”.

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