La sanità del Molise arranca. Colacci (Ugl): “Bene legge su stabilizzazione precari, ma non basta. Rafforzare medicina territoriale”

La sanità molisana arranca e servono scelte importanti. “Apprendiamo con soddisfazione che, come più volte richiesto, si va verso una legge che garantirà la stabilizzazione dei precari. Ma non basta. Gli organici – commenta Giovanni Colacci Segretario della Ugl Salute di Campobasso – sono ridotti all’osso. Manca personale che supporti le esigenze della medicina territoriale, quella che dovrebbe garantire ai cittadini quell’assistenza utile a evitare il collasso dei Pronto Soccorso degli ospedali.

Invece si è fatto ricorso a esternalizzazioni sottraendo risorse ad una sanità locale ormai in ginocchio. Cosa dire poi dell’ultimo concorso per infermieri istruito per coprire il fabbisogno 2022-2024? Un fallimento – prosegue il sindacalista

  • se si pensa che di fronte a 2.500 operatori presentatisi solo 134 sono stati ammessi alla prova orale. Un numero così esiguo, anche se tutti venissero assunti, tale da non riuscire in alcun modo a coprire le esigenze di rafforzamento degli. È ora di pensare al bene dei cittadini e lo si può pensando, dopo le stabilizzazioni, al varo di una campagna di assunzioni di operatori sanitari con forme di contratto a tempo indeterminato e potenziando così la medicina del territorio. Non si può più attendere perché tutti gli assistiti del Molise rivendicano il loro diritto alle cure e alla salute”.
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