Di Giacomo (Associazione Cultura e Solidarietà) – Per circa il 60% dei molisani è meglio affidare la gestione della Regione a non molisani

Circa il 60% per cento dei molisani pensa che sia giusto “azzerare” l’attuale quadro
politico regionale e affidare la gestione della Regione a non molisani. È il risultato
di un sondaggio effettuato dall’Associazione Cultura e Solidarietà attraverso un
campione rappresentativo di 200 cittadini residenti in Molise. L’idea del sondaggio
– spiega il presidente dell’Associazione Aldo Di Giacomo – ci è venuta dopo la
doppia “bocciatura” della sanità molisana da parte del Dipartimento della
Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze e da
parte della X edizione del progetto “Le Performance Regionali”, di C.R.E.A. Sanità.
Nel primo caso nonostante le aliquote più alte d’Italia, che significa più soldi pagati
dai cittadini di tasca propria, l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza è
fortemente deficitaria mentre il disavanzo non coperto e accumulato dal Servizio
Sanitario Regionale ammonterebbe a circa 100 milioni di euro. Nel secondo caso il
livello di “performance” di tutela socio-sanitaria del Molise è in un range molto al di
sotto della sufficienza.
Un livello – spiega Di Giacomo – ancora più negativo ed inadeguato in questa fase
aggressiva della pandemia che richiede maggiori tutele ai più fragili ed esposti al
Covid 19 e alle sue conseguenze che durano nel tempo. Se dunque non si è in grado
di garantire i livelli minimi di assistenza sociosanitaria, che è il primo elemento di
benessere sociale, non ci sorprende la diffusa sfiducia dei molisani per chi li
amministra. Una sfiducia facilmente verificabile con le liste di attesa per esami,
prestazioni e visite specialistiche. E non è più il tempo di pensare a commissari per
la sanità, come pure è avvenuto in passato, o per altri settori. Con la nostra
iniziativa, dando voce ai cittadini e a quanti non “hanno voce” nelle scelte
amministrative e sociali più importanti, dunque abbiamo voluto intercettare una
forte volontà popolare di “commissariare” l’intero gruppo dirigente politico
regionale.

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