Cosa accadrà il 22 aprile?

Mentre sono in corso le regionarie da parte degli appartenenti alla compagine dei pentastellati che, nel Molise hanno riportato una vittoria schiacciante, e gli altri partiti analizzano i risultati elettorali, molti si chiedono cosa accadrà il 22 aprile allorquando i Molisani, noi compresi, andremo alle urne per eleggere i vertici della Regione.

Domanda da 100000000000000000000 di dollari, di non facile risposta anche perché se le politiche sono state la cartina di tornasole dello stato d’animo degli elettori, le regionali potrebbero essere la fotocopia se non addirittura un super bis di quello che è stato il responso delle urne. Tuttavia ci limitiamo a fare semplici congetture che potrebbero essere smentite anche perché non abbiamo né poteri divinatori, né tanto meno siamo furieri di verità che in politica non è la consuetudine. Domanda che, dicevamo, in molti stanno ponendo e ponendosi, anche se chi ha partecipato alla competizione di domenica 5 marzo e non ha ottenuto il risultato sperato non ha tardato a dire che le elezioni regionali sono altra cosa e di conseguenza la partita è tutta da giocare, anzi i risultati saranno del tutto differenti; contenti loro,contenti tutti, aggiungiamo noi. Un contendere che, anche nella recentissima campagna elettorale, è venuto fuori con tutta la sua veemenza e in molti casi cattiveria condita con tanto di veleno. Cosa che non depone assolutamente a favore di chi oggi continua a lanciare strali e paventa vittorie, senza sapere che un detto locale dice: che prima di vedere il serpente è inutile invocare San Paolo. Un detto che riportiamo come monito nei confronti di chi ancora non ha contestualizzato quello che è accaduto nel Paese cioè: crollo delle vecchie logiche dei partiti tradizionali e trionfo del nuovo, anche se non del tutto nuovi per la presenza di una parte degli schieramenti già presenti sia al Parlamento che al Senato. I quali, stanno cercando di far passare per buone le azioni e le tesi messe in campo senza sapere che l’ultima parola spetta sempre ed unicamente all’elettore, speriamo sia chiaro una volta per tutte. Sulle debacle locali non ci soffermiamo anche perché i risultati sono stati talmente palesi che rischieremo di inasprire ancora di più gli animi che sono alquanto infervorati. Invece, vorremo invitare, chi si appresta a riarmare le truppe di ponderare attentamente quello che vuol fare, e chi presentare, senza dichiarare che la questione regionale è di tutt’altro stampo. Vedete credere di poter riaffermarsi dopo un quinquennio non propriamente positivo crediamo siamo arduo anche perché i molisani si sono svegliati dal torpore che li vedeva inermi da troppo tempo. Trilussa il vernacoliere romano nei suoi sonetti spesso e volentieri citava “er popolo” che quando “se ngrugna, er potere se sgrugna” crediamo il concetto sia chiaro. Di conseguenza sarà il caso di ragionare e fare anche quattro conti, come si usa dire “alla fmnella”, ossia terra, terra e fatti sulla carta paglierina dove s’incartavano i maccheroni, solo dopo si potranno presentare i candidati e i programmi ad una condizione però: “siano credibili entrambi tutti due” non è uno strafalcione grammaticale ma una speranza che speriamo sia realtà e non fantasia, anche perché il 22 aprile prossimo i molisani non sono disposti ad ascoltare e tanto meno leggere le favolette della buona notte che per anni li hanno ammaliati…Ora basta, questo è il sentimento unanime.

Massimo Dalla Torre

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