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Assassinati due molisani in Venezuela, Petraroia: “Aiutiamo chi intende rientrare !”

Riceviamo e pubblichiamo

La radio venezuelana già ieri mattina aveva diffuso la notizia sul doppio omicidio di due molisani in Venezuela, ma ho sollecitato un ulteriore riscontro ai volontari impegnati nel Comitato Molise Pro-Venezuela con la speranza di ricevere una smentita o un ridimensionamento dell’accaduto. Purtroppo la tragica vicenda è stata confermata dal Presidente dell’Associazione Molisana di MARACAY dello Stato Aragua, l’amica Domenica Miozzi originaria di Toro. I fatti si sono verificati nella città di GUACARA nel confinante Stato del Carabobo. Un nonno ed un nipote, Damiano e Gabriel Antonio Petruccelli, di 77 anni e 14 anni, di Sant’Elia a Pianisi, hanno tentato di opporsi ad una rapina nel proprio negozio e sono stati sgozzati e buttati in strada. Un assassinio efferato come ne accadono tanti in Venezuela e sempre con maggior frequenza, con un crescente clima di insicurezza, violenza e sofferenza. Qualche mese fa la giornalista originaria di Riccia Adriana Ciccaglione appena rientrata in Italia dalla città di Barquisimeto ci informò di un suo giovane collega figlio di italiani ammazzato, ma per via dei ritardi nelle procedure di rilascio del passaporto su quella vicenda il nostro Ministero degli Esteri non è potuto intervenire a chiedere spiegazioni alle Autorità Venezuelane. La crisi sempre più grave costringe le persone a vivere di espedienti, di non disporre di medicinali e generi di prima necessità, e di tentare vanamente di riprendersi la cittadinanza italiana con file interminabili e tempi lunghissimi presso i nostri Consolati. Ufficialmente nell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero risultano iscritti 140 mila persone in Venezuela ma in realtà gli oriundi superano il milione e di questi oltre 100 mila sono abruzzesi e molisani. Chi ne ha avuto la possibilità è già rientrato in Molise appoggiandosi a parenti o conoscenti, ma una vicenda di queste proporzioni non può essere gestita solo da reti amicali o dal mondo del volontariato. Recentemente insieme a volontari dell’Abruzzo il Comitato Molise Pro-Venezuela sta promuovendo una colletta per far rientrare una famiglia di Toro che vive a Caracas con marito, mogli e due bimbe di 3 e 5 anni. Un Pastore Evangelico de L’Aquila ha trovato l’alloggio e se tutto andrà bene entro qualche mese si dovrebbe assicurare uno sbocco positivo a questa famiglia, ma ciò che serve è l’attenzione delle Istituzioni, dei Comuni, delle Regioni e dello Stato per andare incontro con misure specifiche a queste necessità. In vari paesi del Molise e a Campobasso chi è tornato non ha passaporto italiano, non ha lavoro, non ha casa, ha un titolo di studio non riconosciuto, una patente non valida e non sa a chi rivolgersi per essere aiutato. L’emigrazione è un dramma e non una festa. Chi scappa dal Venezuela lo fa per mettere in salvo sè stesso e la propria famiglia. Piangere o inviare corone di fiori, telegrammi o messaggi di cordoglio serve a poco. Occorre rompere il muro dell’indifferenza, dell’apatia e del disinteresse, ponendo l’Emergenza Venezuela come una questione su cui le Istituzioni, ciascuna per le proprie responsabilità, hanno il dovere di intervenire ufficialmente.

Campobasso, 8 dicembre 2017

Michele Petraroia

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Termoli/ Riolo Terme vince il Campionato Italiano di pasticceria

Riceviamo e pubblichiamo

Trionfo e soddisfazione per il Team proveniente da Riolo Terme alla conclusione di una tre giorni dedicata alla pasticceria studentesca, nella location dell’Istituto Alberghiero Federico di Svevia, nella città di Termoli.
Trenta le scuole partecipanti al Primo Campionato nazionale di Pasticceria per il settore alberghiero, provenienti da tutta Italia, dal Piemonte alla Lombardia fino alla Puglia e Calabria. 60 aspiranti pasticcieri su incredibili specialità, torte moderne da degustazione e vere e proprie opere d’arte.
A valutare le realizzazioni in gara una giuria di 8 esperti sotto la presidenza di Matteo Cutolo, Campione del Mondo 2017 della FIPGC: CINZIA IOTTI (Responsabile Nazionale Cake Design), ENRICO CASARANO (Campione Mondiale FIPGC 2017 ); Cesare Sciambarruto (Delegato Provinciale Taranto); Enrico Nativi e Walter Masut Chef dell’Alma Scuola Internazionale di Gualtiero Marchesi, MARCO MASSI (Delegato Regionale FIPGC Marche), Daniela Carissimo ( Delegata Regionale FIPGC Molise).
Ogni team composto da due componenti ha dovuto produrre due specialità: una torta moderna nel rispetto di tecnicismi precisi e pulizia di lavorazione, ed una realizzazione artistica fatta di cioccolato, di pasta di zucchero o pastigliaggio.
Il team romagnolo vincitore, formato da Alberto Leotta e Vittoria Falcone dell’Istituto Alberghiero P. Artusi di Riolo Terme, ha realizzato due opere d’eccezione, che hanno rappresentato in modo molto originale il tema dei valori familiari. Il Natale è per me, la scultura di cioccolato che celebra il calore della famiglia, di un focolare, la fiamma ardente che unisce i cuori ma anche quella che arde per la passione e per le ambizioni. Intitolata Mekong invece la Torta moderna, piena di lavorazioni al cioccolato.
Al secondo posto l’Istituto Alberghiero Gioberti di Roma composto da Andrea Brunelli e Benedetta Serani con una creazione artistica dal Tema Vacanze Romane. Terzi classificati invece gli studenti dell’Alberghiero Giolitti Bellisario di Mondovì (CN) Elia Fasano e Matteo Drocco con la struttura artistica di cioccolato intitolata Passione dove tutto ha inizio. Il premio al miglior pezzo artistico è andato invece alla scuola Lombarda di Busto Arsizio.
Sorprendenti infatti le realizzazioni artistiche in termini di tecnicismi e di simbolismi palesati: non sono mancati collegamenti con la storia dei territori di appartenenza con tanto di fontane, stemmi e colonne; cubi di pastigliaggio lavorato accuratamente in cui l’amore per la pasticceria era espresso in ogni lato come in una bella storia d’amore; sogni nel cassetto in una sfera di cioccolato ben definita; collegamenti al Natale.
Entusiasmo per un evento nazionale organizzato dall’Istituto Alberghiero Federico di Svevia di Termoli, in una primissima edizione che lascia intendere che di edizioni ce ne saranno ancora tantissime. In una platea numerosissima, in tutte e tre le giornate, presenti giornalisti, tecnici del settore, aziende partner, studenti provenienti da tutta Italia, docenti e Dirigenti delle scuole partecipanti.
“L’umiltà come ingrediente per fare grandi cose, e la determinazione per raggiungere grandi obiettivi”. Questo il suggerimento sentito del Presidente della FIPGC Roberto Lestani, partner dell’evento che ha rimarcato la necessità di vivere le esperienze nella consapevolezza e nella passione per ciò che si vuole fare e diventare.
Gli spazi di Villa Livia a Termoli hanno accolto la Cena di gala interamente curata dal team
dell’Alberghiero organizzatore.
Entusiasta lo Chef Maurizio Santilli, docente dell’Alberghiero Federico di Svevia e Referente Nazionale ed Internazionale del Comparto Scuola. “Il pasticciere non è solo un produttore di dolci, ma è anche un costruttore di emozioni”. Commosso il Professor Santilli nell’enunciare la “sua frase”, che racchiude l’intento, la dedizione e la vocazione del vero Pasticciere e dell’Artista in tutte le sue declinazioni, ha ringraziato la Dirigente Maria Chimisso e sottolineato il duro lavoro svolto da tutto lo staff e il desiderio di rendere l’evento un volano formativo senza pari per gli studenti degli Istituti Alberghieri.
“ Credi in quel che fai, credi in quel che sei”. La colonna sonora dell’evento è l’Inno della Federazione Italiana di Pasticceria cantato dal Vincitore del Festival di Sanremo 2017, Francesco Gabbani.

Istituto Professionale di Stato per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera
“Federico di Svevia” con I.P.S.S.A.R. e I.P.S.A.A.

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Istituto Montini, in attesa di una soluzione definitiva gli alunni trasferiti in uno stabile privato

FOTO DI REPERTORIO

Il 09/12 i rappresentanti del Comitato Genitori hanno avuto il terzo incontro
con il Sindaco in merito alla situazione della Montini.
Nel corso dell’incontro il Sindaco ha ribadito che non ci sono le condizioni per rientrare
nell’attuale struttura, che non vi sono strutture pubbliche idonee ad accogliere gli alunni
della Montini e che pertanto l’amministrazione comunale, ha individuato una struttura di un
privato che risponde agli standard necessari per poter ospitare una scuola. L’edificio
individuato è tra quelli già oggetto di offerta e ritenuto economicamente vantaggioso dalla
struttura tecnica comunale. Lo stabile, che ospitava uffici regionali, si trova nella zona
industriale ed è immediatamente disponibile a fronte di piccoli interventi di adattamento in
funzione della nuova destinazione d’uso. Il contratto con il proprietario è in via di
definizione ma i lavori di adattamento per poter ospitare alunni, docenti e personale tecnico
e amministrativo sono già stati avviati. Il primo cittadino ha assicurato, con le cautele del
caso, la ripresa della normale attività didattica presso la nuova struttura al rientro dalle
vacanze natalizie. Il Comitato Genitori dell’IC Montini si ritiene soddisfatto e ottimista ma
sarà vigile affinché le date vengano assolutamente rispettate.
In relazione poi alla proposta di deliberazione su “Accordo di Programma in C.da San
Giovanni in Golfo- Aree a valle e a monte di Via Altobello” attraverso il quale si dovrebbe
procedere alla realizzazione della nuova scuola primaria e dell’infanzia dell’IC Montini (più
nota come CEP NORD), il Comitato Genitori ribadisce di aver inviato al Presidente del
Consiglio Comunale, al Sindaco e ai sigg.ri Consiglieri una nota in cui, al di là di qualsiasi
logica di partito e scevra da qualsiasi altro interesse, dichiara di essere favorevole alla
costruzione della scuola “CEP Nord” lì dove è stata individuata dall’Accordo di Programma

Comitato Genitori IC Montini

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Presentato ‘Campitello Matese on ice’

Riceviamo e pubblichiamo

Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, in mattinata ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione di “Campitello Matese on ice”, il cartellone degli eventi e il villaggio di Natale che animeranno il periodo delle feste nella località sciistica. Il presidente nel suo intervento ha fatto il punto sul rilancio del turismo invernale in Molise. Qui di seguito una sintesi delle sue dichiarazioni.

“Per tanti anni la Regione si è inventata un ruolo di imprenditore anche nella gestione degli impianti sciistici: impossibile proseguire in questa direzione, ossia continuare a immaginare un ente pubblico attivo in ambiti che non gli competono. Oggi il nostro grazie va a chi ha avuto il coraggio di mettersi in gioco investendo per la gestione degli impianti.

La Dga Funivie deve essere tranquilla perché ha accanto un sostenitore che intende fare la sua parte rispetto ai risultati che sono stati raggiunti. Noi oggi non stiamo investendo per fare qualcosa, ma stiamo investendo per consolidare i risultati della stagione scorsa, sia l’invernale sia l’estiva, visto che per la prima volta d’estate Campitello ha registrato numerosissime presenze.

È chiaro che i risultati si raggiungono anche con gli investimenti e per questo abbiamo stanziato risorse importanti per Campitello come per Capracotta, auspicando risultati ancora migliori: ci sono 12 milioni a disposizione per il turismo invernale in Molise.

Non siamo qui a fare promesse, questi fondi sono realtà e definiamo non l’attenzione di oggi, ma chiudiamo un percorso avviato cinque anni fa. Tutto questo consentirà investimenti importanti soprattutto per l’innevamento artificiale che oggi è l’elemento prioritario per garantire piste sempre in funzione per tutta la stagione. Oggi dunque credo che per Campitello si possa parlare di un rilancio vero, reso possibile soprattutto da chi continua a crederci e continua ad essere qui”.

Portavoce presidente Frattura

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‘Un Natale… coi fiocchi!’: è l’ora di ‘Campobasso Alive’

Riceviamo e pubblichiamo

‘Campobasso Alive’ è lo spettacolo di proiezioni multimediali in 3D. È una particolare rappresentazione, attraverso la quale sarà raccontata la storia della città di Campobasso in maniera inedita. Scenario sarà la facciata del Comune di Campobasso e la storia del capoluogo molisano sarà narrata con le tecniche di video mapping 3D, che giocheranno con l’architettura di Palazzo San Giorgio, creando uno show coinvolgente, gratuito per tutti, visibile in ogni punto di Piazza Vittorio Emanuele II.

Con la regia di Andrea Ortis, lo spettacolo, curato dall’Associazione Culturale ‘Ouverture’, rientra negli eventi del cartellone ‘Un Natale… coi fiocchi’ e si terrà sabato 16 dicembre 2017, con due repliche. Primo spettacolo alle ore 19, il secondo alle 21,30.

A presentare il suggestivo e inedito spettacolo, insieme all’assessore alle Attività Produttive, Salvatore Colagiovanni, e al consigliere comunale Pino Libertucci, nell’atrio di Palazzo San Giorgio anche il regista Andrea Ortis e la presidente di ‘Ouverture’, Lara Carissimi.

“Abbiamo deciso di inserire questo spettacolo nel cartellone degli eventi natalizi in pochi minuti – ha affermato l’assessore Salvatore Colagiovanni – Una idea originale e una rappresentazione inedita per la città e la regione. Sabato 16 dicembre dalla facciata del Municipio di Campobasso si racconterà la città, come mai era stato fatto in precedenza. È un’iniziativa per tutte le fasce d’età. Spero che le scuole spronino i propri alunni a partecipare a questo interessante momento. La storia è importante per migliorare il nostro futuro. Conoscere le nostre radici è fondamentale per lanciare Campobasso e il Molise all’esterno”.

“Racconteremo la storia di Campobasso – ha spiegato il regista Andrea Ortis – con una chiave espressiva differente, rispetto a quella che si utilizza con i tradizionali percorsi didattici. Il cuore del racconto della storia del capoluogo molisano avverrà dal punto di vista di un osservatore, un viaggiatore del tempo, che partirà dal periodo sannitico-romano, per attraversare tutti i periodi storici. Il nostro viaggiatore incontrerà personaggi illustri, racconterà le celebri storie d’amore di questa città e lo farà attraverso il videomapping 3D, una tecnologia di realtà aumentata, con la proiezione tridimensionale sulla facciata del Palazzo di Città. L’immobile architettonico del Municipio diventerà mobile, con uno scenario suggestivo del racconto. La caratteristica di ‘Campobasso Alive’ è l’innovativa chiave comunicativa, che si avvicina ai giovani, rendendo la storia fruibile e appetibile per tutti”.

“Campobasso Alive – ha aggiunto il consigliere comunale Pino Libertucci – prosegue un discorso avviato già da oltre un anno in Commissione Commercio su una serie di iniziative, finalizzate a focalizzare la storia di Campobasso. Con l’associazione culturale ‘Ouverture’, che lavora di qualità su tutto il territorio molisano, già eravamo stati protagonisti con lo spettacolo ‘Angeli e Demoni’, quando raccontammo la storia di San Giorgio, con un indiscusso successo di presenze. Ora ampliamo il raggio d’azione, raccontando la storia del capoluogo molisano con una occasione unica di rivederla in chiave moderna. Sarà un momento importante per i giovani di Campobasso e dei centri limitrofi di conoscere meglio l’ambiente in cui vivono”.

Press Office & Media Relations

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I nipoti non conviventi hanno diritto al danno non patrimoniale per la morte del nonno deceduto in un incidente

Per la Cassazione la coabitazione non è più un requisito minimo per la dimostrazione della sussistenza della relazione affettiva. ll risarcimento non dev’essere limitato alla sola «famiglia nucleare», ma dev’essere comunque dimostrata l’effettività del rapporto.

Con una significativa decisione della Cassazione civile pubblicata il 7 dicembre in materia di danno non patrimoniale dei nipoti a seguito di morte da incidente stradale dei nonni, vengono estesi i diritti anche ai non conviventi superando un orientamento giurisprudenziale che sinora lo aveva circoscritto a coloro che dimostrassero di avere anche la residenza con l’ascendente. A sottolinearne l’importanza, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Infatti, secondo quanto stabilito dalla sentenza 29332/17, emessa dalla terza sezione civile, il danno non patrimoniale dev’essere ritenuto presunto anche per il nipote che non conviveva col defunto perché la coabitazione non può essere ritenuta un «connotato minimo» per l’esistenza della relazione parentale né il risarcimento può essere limitato alla cosiddetta “famiglia nucleare”: il nonno è una figura di riferimento anche se l’effettività e la consistenza dei rapporti col de cuius devono essere sempre dimostrati. Nella fattispecie, il ricorso dei congiunti è stato accolto nonostante le conclusioni del sostituito procuratore generale solo dopo che la corte d’appello di Milano aveva riconosciuto il risarcimento alla nipote che abitava col nonno investito dall’auto diversamente dagli altri non conviventi cui era stato negato. La Suprema Corte ha quindi, sostenuto i principi secondo cui «in caso di domanda di risarcimento del danno non patrimoniale da uccisione”, proposta iure proprio dai congiunti dell’ucciso questi ultimi devono provare la effettività e la consistenza della relazione parentale, rispetto alla quale il rapporto di convivenza non assurge a connotato minimo di esistenza, ma può costituire elemento probatorio utile a dimostrarne l’ampiezza e la profondità, e ciò anche ove l’azione sia proposta dal nipote per la perdita del nonno; infatti, non essendo condivisibile limitare la “società naturale”, cui fa riferimento l’art. 29 Cost., all’ambito ristretto della sola “famiglia nucleare”, il rapporto nonni-nipoti non può essere ancorato alla convivenza, per essere ritenuto giuridicamente qualificato e rilevante, escludendo automaticamente, nel caso di non sussistenza della stessa, la possibilità per tali congiunti di provare in concreto l’esistenza di rapporti costanti di reciproco affetto e solidarietà con il familiare defunto» (Cass. 21230/2016), in tali termini dovendosi considerare superato il diverso orientamento richiamato dalla sentenza impugnata.» Ma v’è di più, per gli ermellini con la decisione in commento, «Deve dunque ritenersi che anche il legame parentale fra nonno nipote consenta di presumere che il secondo subisca un pregiudizio non patrimoniale in conseguenza della morte del primo (per la perdita ella relazione con una figura di riferimento e dei correlati rapporti di affetto e di solidarietà familiare) e ciò anche in difetto di un rapporto di convivenza, fatta salva, ovviamente, la necessità di considerare l’effettività e la consistenza della relazione parentale ai fini della liquidazione del danno.

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Incontri e Confronti- Mostra fotografica all’ex Onmi di Campobasso

L’ ACF ”Sei Torri” Tommaso Brasiliano ” e Gap Color&white presentano a Campobasso

Incontri e Confronti- Mostra fotografica a cura di Alessandro Pace

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La Polizia impegnata nella prevenzione e repressione dei reati sul territorio

Dalla Questura di Campobasso riceviamo e pubblichiamo

Prevenzione e repressione dei reati in genere, ma anche polizia di prossimità per rafforzare nella collettività la percezione della sicurezza, questi gli intenti perseguiti attraverso progettualità straordinarie che hanno visto nell’ ultima settimana la Polizia di Stato particolarmente impegnata su più fronti con il preciso intento di contrastare qualsiasi forma di illegalità, in particolare i furti in abitazione e altre forme di microcriminalità, sia in questo Capoluogo che nella città di Termoli.

Oltre a mirati e integrati servizi di controllo del territorio espletati dalle Squadre Volanti della Questura e del Commissariato P.S. della cittadina adriatica, i vari dispositivi posti in campo sono stati attuati, di volta in volta, anche con il concorso di personale della Squadra Mobile per gli aspetti di polizia giudiziaria. Importante si è rivelato, ancora una volta, il contributo delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine aggregato da fuori regione che hanno operato in piena sinergia con il personale del posto.

Alle attività in argomento ha concorso anche personale della Questura a bordo del camper che ha stazionato nei pressi delle scuole e nei luoghi di aggregazione e che è stato avvicinato da cittadini per richieste di informazioni o consigli.

Alla fine dei servizi  risultano essere stati conseguiti i seguenti dati:

324 persone controllate, delle quali 22 con precedenti di polizia;

398 veicoli controllati, dei quali 253 con il sistema “mercurio”;

1  persona denunciata per guida in stato di ebbrezza;

1  provvedimento di fermo fiscale per mancato pagamento del bollo automobilistico.

In tale contesto operativo, un cittadino magrebino è stato espulso dal territorio nazionale

in quanto era risultato privo di permesso di soggiorno.

Ulteriormente implementati, a cura di operatori della Divisione della Polizia Amministrativa e della Squadra Mobile, i controlli alle sale giochi del capoluogo  tesi a verificarne la regolarità di gestione e la presenza all’interno dei eventuali persone pregiudicate o minori. Detti controlli non hanno fatto rilevare situazioni soggette a sanzioni.

 

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“Una Soluzione esiste”, incontro del gruppo di Alcolisti Anonimi a Campobasso

Nella giornata di domenica 10 dicembre ’17 dalle ore 16:00 in Via Cavour 40 a Campobasso aprirà gruppo di Alcolisti Anonimi, numerosi saranno gli interventi degli alcolisti che racconteranno che UNA SOLUZIONE ESISTE e di preziosi professionisti che collaborano con l’Associazione.

Cos’è Alcolisti Anonimi

Alcolisti Anonimi è un associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza,forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e aiutare altri a recuperarsi dall’alcolismo.

L’importanza dell’anonimato

Man mano che aumentavano i Gruppi AA, si moltiplicavano i problemi d’anonimato. entusiasti di fronte allo spettacolare recupero di un amico alcolista, a volte ci capitava di discutere degli aspetti più intimi e strazianti del suo caso. La vittima, incollerita, poteva allora sostenere a ragione che la sua fiducia era stata tradita. Ora ci rendiamo perfettamente conto che davanti al pubblico il cento % di anonimato personale e vitale per AA come lo è per la vita di ogni alcolista il cento % di sobrietà. questo non è un consiglio dettato dalla paura, è la voce prudente di una lunga esperienza.

L’Associazione

Alcolisti Anonimi è un’associazione di uomini e di donne che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza per risolvere il loro problema comune e aiutare altri a recuperarsi dall’ alcolismo.

A.A. è un’associazione di autoaiuto: l’alcolista che ha smesso di bere mantiene e consolida la propria sobrietà utilizzando la sua capacità di aiutare un altro alcolista che ancora beve a uscire dalla dipendenza dall’alcol.

Il gruppo è l’entità tramite la quale si realizza il recupero: nelle riunioni, in assoluta libertà, vengono raccontate le proprie storie, condivisi i problemi personali e soprattutto, tramite il commento della nostra letteratura e le esperienze degli A.A., viene messo in pratica il nostro programma di recupero, conosciuto in tutto il mondo come “Metodo dei Dodici Passi”.

L’unico requisito per entrare a far parte di A.A. è desiderare di smettere di bere: ognuno può divenire membro dell’Associazione nel momento stesso in cui dichiara di volerlo. La partecipazione è totalmente gratuita e non esiste alcuna distinzione relativa alla razza, al sesso, al ceto sociale, alla fede religiosa, agli ideali politici.

Uno dei punti fermi dell’Associazione è l’anonimato: qualora lo desideri è possibile non rivelare la propria identità, ma ci si deve comunque impegnare a non divulgare discorsi e storie personali uditi all’interno del gruppo. L’anonimato riveste, peraltro, un ben più profondo significato, facendo sì che i nostri princìpi vengano sempre anteposti alle personalità dei singoli.

A.A. è finanziariamente autonoma, non accetta sovvenzioni, lasciti, né altro tipo di contributi e non è affiliata ad alcuna confessione, idea politica, organizzazione o istituzione; non si impegna in alcuna controversia, né sostiene o si oppone ad alcuna causa. In particolare A.A. non assume posizioni proibizioniste né antiproibizioniste nei confronti dell’alcol. Gli alcolisti anonimi aiutano altri alcolisti che ancora non hanno trovato una via d’uscita in modo totalmente gratuito.

Il nostro metodo

I Dodici Passi

1) Abbiamo ammesso di essere impotenti di fronte all’alcol e che le nostre vite erano divenute incontrollabili.

2) Siamo giunti a credere che un Potere più grande di noi potrebbe ricondurci alla ragione.

3) Abbiamo preso la decisione di affidare le nostre volontà e le nostre vite alla cura di Dio, come noi potemmo concepirLo.

4) Abbiamo fatto un inventario morale profondo e senza paura di noi stessi.

5) Abbiamo ammesso di fronte a Dio, a noi stessi e a un altro essere umano, l’esatta natura dei nostri torti.

6) Eravamo completamente pronti ad accettare che Dio eliminasse tutti questi difetti di carattere.

7) Gli abbiamo chiesto con umiltà di eliminare i nostri difetti.

8) Abbiamo fatto un elenco di tutte le persone cui abbiamo fatto del male e siamo diventati pronti a rimediare ai danni recati loro.

9) Abbiamo fatto direttamente ammenda verso tali persone, laddove possibile, tranne quando, così facendo, avremmo potuto recare danno a loro oppure ad altri.

10) Abbiamo continuato a fare il nostro inventario personale e, quando ci siamo trovati in torto, lo abbiamo subito ammesso.

11) Abbiamo cercato attraverso la preghiera e la meditazione di migliorare il nostro contatto cosciente con Dio, come noi potemmo concepirLo, pregandoLo solo di farci conoscere la Sua volontà nei nostri riguardi e di darci la forza di eseguirla.

12) Avendo ottenuto un risveglio spirituale come risultato di questi Passi, abbiamo cercato di portare questo messaggio agli alcolisti e di mettere in pratica questi principi in tutte le nostre attività.

Lo spazio ristretto non ci consente di soffermarci sui presupposti e le fonti che hanno dato origine ai “Dodici Passi”; vi illustriamo, invece, come vengano messi in atto nella pratica quotidiana dei gruppi.

In genere chi si rivolge ad Alcolisti Anonimi – per sua iniziativa o, più spesso, indirizzato da familiari, medici, psicologi, sacerdoti, servizi sociali o semplici amici – non si riconosce subito alcolista ma tende piuttosto a considerarsi un forte bevitore; è cosciente di avere problemi con l’alcol e, in molti casi, ha tentato più volte (senza riuscirci) di smettere o di moderarsi nel bere, da solo o con supporti esterni. A volte è all’inizio del suo percorso alcolico ed è solo preoccupato, altre ha toccato il fondo ed è isolato e disperato.

Quando comincia a frequentare le riunioni del gruppo e sente le testimonianze degli altri, spesso molto diverse tra loro pur con un filo conduttore comune, attraverso un processo di identificazione, che gli consente di iniziare a superare il terribile scoglio della negazione, diventa sempre più consapevole della propria condizione e inizia ad acquistare fiducia.

In questa prima fase il nuovo venuto apprende che quello che aveva sempre considerato un vizio (di cui vergognarsi e da tenere nascosto e negare, spesso anche a se stesso) è in realtà una “malattia”, e ciò attenua fortemente i suoi sensi di colpa. Si rende anche conto della progressività e della gravità di questo suo stato da cui non può “guarire” una volta per tutte, ma che può essere arrestato semplicemente non bevendo.

A questo punto, in genere, comincia ad avere paura del bere ma non riesce ancora a sopportare l’idea di dover rimanere astinente per sempre; di dovere cioè rinunciare definitivamente a quella stampella che lo ha tanto spesso aiutato ad affrontare la vita.

Per uscire da questa situazione gli amici del gruppo gli consigliano di fare come loro, di porsi un obiettivo a brevissimo termine: per esempio di tenersi lontano dal primo bicchiere per sole ventiquattro ore. Poi per altre ventiquattro… e così via. E’ fondamentale evitare “il primo bicchiere”, quello che innesca il meccanismo della compulsione e la conseguente perdita del controllo sull’alcol.

In questo momento delicato gli amici già sobri mettono tutta la loro esperienza e, soprattutto, il loro amore a disposizione del nuovo arrivato, che comincia ad acquisire la consapevolezza di potercela davvero fare: proprio come i suoi nuovi amici che non bevono più, e tuttavia sembrano vivere sereni e attivi.

In sostanza, inizia ad accettare l’idea di essere un alcolista (Primo Passo) e ad affidarsi a qualcuno (Secondo e Terzo Passo): finisce cioè per ammettere la propria impotenza di fronte all’alcol – e quindi l’impossibilità di gestirlo – e che la sua vita, proprio a causa dell’alcol, sta divenendo o è già divenuta incontrollabile, con conseguenze devastanti nell’ambito familiare, professionale, finanziario, sociale. Nel contempo comincia a rompere l’isolamento in cui l’alcol lo ha confinato, ad avere fiducia nei suoi nuovi amici e ad affidarsi a un Potere Superiore, comunque sia in grado di concepirlo in quel momento in relazione alla sua formazione religiosa e spirituale. All’inizio, semplicemente, il gruppo stesso può essere visto di sicuro come un “potere superiore”, dal momento che lo vede riuscire laddove da solo lui non ha mai neanche sfiorato una soluzione.

Quasi sempre l’alcolista che frequenta con assiduità i gruppi riesce a centrare l’obiettivo e diventa astinente, talvolta anche sin dalla prima riunione, ma i tempi possono essere diversi a seconda delle varie situazioni e problematiche caratteriali.

Si passa ora a una seconda fase, forse anche più delicata. Infatti, se è difficile smettere di bere, ancora più difficile è continuare a non bere; evitando quelle ricadute che spesso risultano dolorosissime, anche se possono talora essere ”terapeutiche”, in quanto costituiscono la cartina di tornasole di quanto appreso nel gruppo.

Intervengono quindi gli altri nove Passi del Programma, svolto costantemente nel gruppo: si può dire che costituiscono un insieme di princìpi che, se messi in pratica come stile di vita, riescono a eliminare l’ossessione per il bere e a mettere in grado chi li fa propri, tramite una progressiva crescita e presa di coscienza della realtà, di diventare una persona serena ed attiva.

Con il Quarto e il Quinto Passo, attraverso l’autoanalisi e il confronto con una persona di propria fiducia, si procede ad una profonda e coraggiosa verifica di se stessi imparando ad accettare le proprie caratteristiche positive e negative; con il Sesto e il Settimo si inizia un percorso di cambiamento basato sulla progressiva modificazione dei propri comportamenti, soprattutto di quelli che hanno causato maggior conflittualità con il mondo esterno e con se stessi; con l’Ottavo e il Nono si tende al recupero delle relazioni con gli altri; con il Decimo Passo ci si prepara a mettere concretamente in pratica questo nuovo stile di vita; con l’Undicesimo, attraverso la meditazione e la preghiera, si approfondisce il proprio percorso spirituale, incrementando un senso di appartenenza al mondo; con il Dodicesimo Passo si comincia a portare il messaggio ad altri alcolisti, mettendo inoltre in pratica nel quotidiano quei princìpi che si sono appresi nei Passi precedenti.

E’ un lavoro spesso non facile né breve, che ogni alcolista fa nel gruppo e fuori dal gruppo, ma che consente un progressivo cambiamento interiore, con la rottura dei vecchi schemi che portavano a bere. Più si riesce a cambiare facendo propri i princìpi del Programma, minori sono i rischi di ricadere. E’ un processo graduale i cui frutti, però, si cominciano a intravedere presto e i cui margini di miglioramento per ognuno sono pressoché infiniti.

Il percorso ora descritto è individuale ma si fonda sulla condivisione delle proprie esperienze e riflessioni all’interno dei gruppi, la partecipazione ai quali è assolutamente volontaria, senza obblighi né limiti.

Ognuno è invitato a parlare solo di se stesso e delle proprie esperienze, in A.A. nessuno viene giudicato. Nelle riunioni vi è un alcolista che funge da segretario che coordina gli interventi, liberi e non regolamentati. Si osservano solo alcuni tradizionali comportamenti, come il parlare uno per volta senza interrompere gli altri, autolimitando il tempo a disposizione.

Il recupero è strettamente legato al servizio che gli alcolisti anonimi compiono volontariamente e gratuitamente e che ha un solo scopo: portare il messaggio agli alcolisti ancora nel problema. Ogni A.A. per mantenere la sua sobrietà cerca di raggiungere coloro che non riescono a smettere di bere; non si sente investito di alcuna autorità e non si ritiene un terapeuta: è un alcolista che parla a un altro alcolista mettendogli a disposizione la propria esperienza e quanto ha appreso attraverso il Programma.

A volte il nostro metodo di recupero è stato accusato di operare in modo da sostituire la dipendenza dall’alcol con la dipendenza dal gruppo; tale asserzione si basa sul fatto che molti di noi continuano a frequentare i gruppi anche se sobri da molti anni.

In proposito desideriamo puntualizzare che non saremmo affatto turbati da una tale ipotesi, anche qualora si rivelasse vera. Sostituire una dipendenza nefasta come quella dall’alcol, con una che ci salva la vita, riempiendola inoltre di nuovi e gratificanti valori e significati, non ci sembra davvero un cattivo affare!

Crediamo che comunque la questione vada impostata diversamente. Innanzitutto, un recupero stabile dall’alcolismo richiede tempi lunghi, talvolta anni di impegno. Inoltre, per quelli di noi che a causa dell’alcol hanno perso tutto, il gruppo costituisce una casa e gli amici del gruppo una famiglia, in cui possono trovare comprensione e amore. Infine, e questo è l’aspetto più importante, il nostro Programma è in realtà un percorso di crescita spirituale che, come tale, non ha mai una conclusione: più procediamo lungo il suo cammino, più possibilità abbiamo di migliorare noi stessi. Tutto questo a prescindere dall’alcol. Basta partecipare a una delle nostre riunioni aperte per rendersene conto.

Linee Guida verso l’Esterno di A.A. Italia

1) Di che cosa si occupa l’Associazione Alcolisti Anonimi? Del recupero degli alcolisti attraverso il mutuo scambio delle esperienze nei nostri Gruppi e con la pratica del metodo dei 12 Passi …

2)Come e quando nasce AA? Alcolisti Anonimi nasce negli Stati Uniti nel 1935 grazie all’incontro di due alcolisti che hanno scoperto che stando insieme e condividendo le loro esperienze riuscivano a stare lontani dall’alcol…

3)Dove è presente AA? Dal 1935 ad oggi Alcolisti Anonimi si è diffusa in tutto il mondo con oltre centomila Gruppi presenti in 170 paesi e con circa un milione e mezzo di alcolisti in recupero ….

4)Che tipo di Associazione è AA? Alcolisti Anonimi è un movimento su scala mondiale autorganizzato ed autofinanziato ed è costituito con diverse forme giuridiche nei vari paesi in cui è presente… in Italia siamo costituiti come Associazione di Promozione Sociale iscritta al relativo registro nazionale …

5)AA è una Associazione di volontariato? Non siamo dei volontari … AA è un’Associazione di autoaiuto (selfhelp) composta da persone che condividono lo stesso problema … aiutando gli altri alcolisti aiutiamo noi stessi … l’autoaiuto è alla base del recupero in un Gruppo AA ….

6)Quanti Gruppi AA esistono oggi in Italia? Sono circa 450 distribuiti per regione, per la maggior parte presenti nel centro-nord Italia …

7)Quanti sono gli AA in Italia? Non abbiamo stime del genere … ma contando che vi sono circa 450 Gruppi e che ogni Gruppo è frequentato mediamente da 10/15 di alcolisti, grossomodo gli AA in Italia dovrebbero essere circa 6.000 …

8)Come si contatta un Gruppo AA? Chiamando il nostro Numero Verde 800 411 406 o consultando il nostro sito www.alcolistianonimiitalia.it nella sezione “dove siamo” da cui si accede all’elenco dei gruppi ed ai loro riferimenti per contattarli… …

9)Chi può frequentare i vostri Gruppi? Chiunque pensa di avere un problema con l’alcol e desidera smettere di bere …

10) Per quanto tempo un alcolista deve frequentare i vostri Gruppi? In AA non c’è alcun obbligo di frequenza … il recupero personale è affidato al desiderio e al senso di responsabilità dell’individuo …. il metodo di AA mira al cambiamento dello stile di vita, e per un vero e proprio cambiamento non c’è alcun termine ….

11) Le riunioni di Gruppo sono condotte da qualche operatore o esperto di alcolismo? Un Gruppo AA è frequentato soltanto da alcolisti e le riunioni sono condotte esclusivamente dagli alcolisti anonimi … all’interno di un Gruppo non vi sono figure professionali o educatori o altro del genere …

12) Le donne e i giovani sono presenti nei vostri Gruppi? Sappiamo che l’alcolismo è un problema trasversale, senza sesso e senza età…. nei Gruppi AA c’è una grande varietà di individui di ogni età, orientamento sessuale, provenienza, cultura, ceto sociale, credo religioso …. perciò anche le donne e i giovani fanno parte dei nostri Gruppi …

13) E’ possibile per un “esterno” assistere ad una riunione di Gruppo? Come è noto le riunioni di AA normalmente sono riservate ai soli alcolisti … comunque teniamo delle riunioni di Gruppo “aperte” a cui può assistere chiunque sia interessato a conoscere AA … per saperne di più basta consultare il nostro sito www.alcolistianonimiitalia.it alla sezione “dove siamo” dove c’è un apposito elenco nazionale ….

14) Dove si riuniscono abitualmente i vostri Gruppi? Avete delle vostre sedi? I Gruppi AA di solito si riuniscono in locali concessi da pubbliche amministrazioni oppure da parrocchie o strutture ospedaliere, ma quest’ultimo è un caso sporadico … comunque cerchiamo sempre di avere una nostra autonomia e perciò i nostri Gruppi evitano di farsi ospitare gratuitamente, provvedendo alle spese di gestione e ai vari costi organizzativi senza ricorrere a contributi o finanziamenti … la nostra sede nazionale è in Roma alla via di Torre Rossa n. 35 ….

15) Come si costituisce e cosa si fa in un Gruppo AA? Due o tre alcolisti che si riuniscono per raggiungere la sobrietà possono costituire un Gruppo AA … in un Gruppo innanzitutto si condividono le esperienze personali sul comune problema e si mette in pratica un preciso Programma, cercando di trasmettere un messaggio di speranza agli alcolisti che ancora soffrono…

16) Cosa è per voi l’alcolismo? La nostra Associazione, non avendo carattere professionale, preferisce lasciare agli esperti del settore l’inquadramento scientifico dell’alcolismo … comunque molti di noi considerano l’alcolismo come una “malattia del corpo e dello spirito” … dall’altro canto siamo propensi a credere che la dipendenza dall’alcol sia il “sintomo” di un disagio, di emozioni o istinti deviati, di disturbi più o meno gravi ai quali occorre porre mano per poter vivere una vita normale e serena …. a questo serve il nostro Programma …

17) In AA come ci si recupera dall’alcolismo? E’ vero che bisogna smettere di bere per sempre? Per noi innanzitutto occorre accettare di essere impotenti di fronte all’alcol e cercare di “mettere il tappo alla bottiglia” cominciando ad astenersi dal bere per “un giorno alla volta”… smettere di bere dapprima è una stretta necessità e poi diviene un scelta consapevole ed utile per il nostro benessere e per la nostra salute… ma per esperienza sappiamo che smettere di bere non è sufficiente … riteniamo che per un alcolista che desideri “essere sobrio” e non solo astinente dall’alcol sia determinante iniziare un percorso di recupero … quello di AA è il cammino che noi abbiamo prescelto perchè è più congeniale ai nostri bisogni … ma qualunque percorso va bene purché l’alcolista si recuperi e smetta di soffrire …

18) Quale percentuale di successo avete rispetto allo smettere di bere? Preferiamo non dare percentuali di successo e comunque non potremmo visto che non teniamo alcun tipo di registro che ci permetta di effettuare un minimo di controllo … ad ogni modo l’Associazione non ha alcuno scopo di carattere professionale o di ricerca scientifica … il recupero in AA non si limita allo smettere di bere ma è un cammino da percorrere senza limiti di tempo … grazie al nostro Programma dopo un anno o dopo dieci anni di frequenza abbiamo sempre qualcosa da imparare ….

19) Che tipo di aiuto date all’alcolista che si avvicina a voi? Innanzitutto gli diamo la possibilità e il tempo di identificarsi come alcolista, senza giudicarlo in tal senso … in sostanza lo invitiamo a partecipare liberamente alle riunioni di Gruppo e cerchiamo di trasmettergli la nostra esperienza, forza e speranza sul recupero …

20) Trovate lavoro all’alcolista disoccupato? Gli trovate un alloggio? Lo aiutate economicamente? A.A non si occupa di questioni legate alla sfera privata dell’alcolista ma fornisce solo strumenti e opportunità utili per il suo recupero, come ad esempio il nostro Programma …..

21) In cosa consiste il vostro Programma? Il Programma di AA è un metodo di recupero dell’alcolista basato su un’esperienza consolidata e consta di 12 Passi che ci aiutano a cambiare stile di vita e a trovare la serenità e la sobrietà …

22) Cosa sono i 12 Passi di AA? Sono suggerimenti derivanti dall’esperienza di chi ci ha preceduti ed ha trovato una via d’uscita … sono sintetizzati in una serie di principi spirituali da applicare nella vita di tutti i giorni, a cominciare dal Gruppo, dalla famiglia, dal contesto lavorativo e sociale…

23) In che cosa consiste la spiritualità del Programma di AA? Ciascun AA è assolutamente libero di interpretarla a suo modo … ma la base comune è quella di “affidarci a qualcosa di superiore a noi stessi” …

24) Siete legati a qualche organizzazione religiosa? AA ha un Programma di recupero che spinge i propri membri a sperimentare la spiritualità …. l’Associazione non è legata ad alcun credo religioso …

25) In che senso siete “anonimi”? Siamo assolutamente anonimi solo davanti ai media e in occasione di eventi pubblici … nei nostri Gruppi lo siamo non per nascondere qualcosa o perchè abbiamo paura di qualcuno ma per perché ci riteniamo tutti uguali … siamo persone che condividono un problema comune, non importa chi siamo al di fuori di AA… questo è un principio di recupero molto importante ….. inoltre l’anonimato serve per preservare la riservatezza dei membri di AA …

26) Come viene tutelata la privacy dei vostri membri? Ogni AA è impegnato a non divulgare ciò che ascolta e che vede durante le riunioni di recupero tenute nei Gruppi …

27) C’è qualcuno che parla in nome degli Alcolisti Anonimi? In Associazione non ci sono capi o autorità … nessun membro di AA può definirsi la vera voce di AA …. ciascuno di noi si fa testimone di un’esperienza e racconta le cose dal suo punto di vista …. ogni alcolista anonimo esprime una sua verità che è solo la sua … naturalmente abbiamo dei servitori, ossia membri di AA che si mettono a disposizione dell’Associazione per svolgere alcuni compiti essenziali per la sua vita e per trasmettere il messaggio agli altri alcolisti, che è poi lo scopo primario dell’Associazione non solo in Italia ma in tutto il mondo ….

28) In AA c’è qualcuno che possa apparire in video rinunciando all’anonimato? In Associazione vi sono alcune persone, con una profonda conoscenza e collaborazione con l’Associazione, di solito medici o professionisti, che vengono definite Fiduciari “non alcolisti” …. questi amici qualificati entrano a far parte di AA pur non avendo un problema con l’alcol …. quindi non seguono il nostro Programma e non sono tenuti a rispettare il principio dell’anonimato né a preservare la loro identità personale … proprio perché conoscono AA possono apparire a viso aperto sul video e ci aiutano a trasmettere il messaggio … in qualche modo gli scegliamo perché possano parlare apertamente di AA con cognizione di causa, e per questo li ringraziamo ….

29) Cosa occorre per iscriversi alla vostra Associazione? Non c’è alcuna modalità di adesione ad AA, perché siamo anonimi e non teniamo registri degli iscritti… per entrare a far parte di AA è sufficiente il semplice desiderio di smettere di bere …. in sostanza si è membri di AA nel momento in cui si dichiara di esserlo …

30) C’è un tesseramento? Ci sono dei costi? Non ci sono quote associative da pagare ma solo libere contribuzioni versate dai membri di AA con cui si provvede a far fronte alle spese organizzative e di gestione dell’Associazione …

31) Come vi finanziate? L’Associazione si sostiene unicamente con i contributi volontari degli alcolisti anonimi … non richiede e non accetta contributi esterni pubblici o privati né donazioni o benefici di alcun genere …

32) Avete dei testi cui fate riferimento per il vostro recupero? La letteratura AA è molto vasta e racchiude le esperienze condivise sul nostro Programma e sui vari aspetti del recupero e del servizio in Associazione … la nostra letteratura è utilizzata innanzitutto durante le riunioni di Gruppo come base per le condivisioni … la letteratura ufficiale di Alcolisti Anonimi è disponibile presso la nostra sede nazionale in Roma ed è consultabile sul nostro sito www.alcolistianonimiitalia.it nella sezione “A.A. è per te”, ciccando sul link “La Letteratura di A.A.” e poi in basso su “I testi disponibili” …

33) Avete dei mezzi di comunicazione con l’esterno? Come vi fate pubblicità? AA non si fa propaganda ma cerca innanzitutto di esercitare attrazione attraverso le testimonianze e il vivo esempio degli alcolisti recuperati nei nostri Gruppi … comunque utilizziamo i consueti mezzi di comunicazione telefonica e per email e siamo sempre rintracciabili sul territorio attraverso gli elenchi telefonici ed il nostro sito internet … a scopo divulgativo abbiamo anche un nostro spot e sono disponibili alcuni tipi di locandine e volantini da esporre in luoghi pubblici e privati … per una migliore informazione sullo scopo e sull’attività di AA sul territorio organizziamo degli incontri mirati rivolti al pubblico …

34) Quali sono per voi le cause dell’incremento del “bere giovanile”? Per noi non vi è alcuna distinzione tra un diciottenne ed un cinquantenne che ha problemi con l’alcol … è certamente preoccupante l’abbassamento dell’età di ingresso nell’alcolismo ma nel mondo l’attenzione di AA è rivolta in maniera indifferenziata verso chiunque abbia problemi con l’alcol e ci chieda una mano di aiuto, che sia molto giovane o in là negli anni …

35) Partecipate ai “tavoli” in cui si discutono le politiche sull’alcolismo e cosa pensate delle ultime leggi rispetto all’aggravarsi del fenomeno?AA ha come scopo esclusivo il recupero dell’alcolista e non esprime opinioni su questioni estranee a questo scopo … perciò non partecipa ai tavoli di discussione né si fa portatrice di alcuna politica legislativa ad esempio sulla prevenzione dall’alcolismo e non prende posizione né pro né contro gli alcolici e le loro modalità di consumo …

36) Siete favorevoli o contrari all’uso di farmaci e psicofarmaci nel trattamento dell’alcolista? Non svolgiamo un’attività di carattere professionale e non ci esprimiamo su questioni mediche …. invitiamo gli interessati a rivolgersi agli esperti del settore che sul punto hanno la dovuta competenza…

37) Siete pro o contro un supporto psicologico o psicoterapeutico dell’alcolista? Il metodo di AA si è dimostrato compatibile con qualunque altro metodo o terapia, e comunque non è in contrasto con alcun metodo e terapia …

38) Con chi collaborate più di frequente? AA è disponibile a collaborare con chiunque operi nel settore dell’alcolismo, mantenendo ferma la propria autonomia finanziaria e di azione … con queste premesse innanzitutto collaboriamo con la maggior parte delle istituzioni e dei professionisti del settore, ma anche con il clero, con i media, con le organizzazioni del sociale, ecc….

39) Che tipo di rapporto avete con i familiari degli alcolisti? Alcolisti Anonimi collabora in particolar modo con l’Associazione Al-anon, che si occupa del recupero dei familiari dell’alcolista con un metodo mutuato da quello di AA …

40) Cosa consigliate ai parenti degli alcolisti? Innanzitutto di rivolgersi ad Al-anon e di non disperare …

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Isernia/ Arrestato corriere della droga

Riceviamo e pubblichiamo

Nel ponte dell’Immacolata, nell’ambito del potenziamento dei servizi per il controllo della viabilità, operato da parte della Sezione Polizia Stradale di Isernia e del Distaccamento di Agnone, in uno dei posti di controllo effettuati dal personale di polizia, è stato tratto in arresto un cittadino italiano, accusato di possedere un quantitativo di circa mezzo chilo di hashish.

Più precisamente, il soggetto, cinquantenne, proveniente dalla zona di Roma, veniva fermato, nella tarda mattinata di ieri, nei pressi di Venafro per un normale controllo.

Il fare nervoso del fermato insospettiva gli operatori di polizia che decidevano così di procedere immediatamente ad un’attività di perquisizione dell’autovettura, rinvenendo, nascosto tra i sedili, un involucro di carta, contenente una sostanza apparsa immediatamente come droga, panetti di hashish pronti per essere suddivisi nelle varie dosi ai fini dello smercio al dettaglio nella zona di Isernia, per un valore complessivo di diverse migliaia di euro.

L’attività di indagine proseguiva nei luoghi di origine del soggetto, rinvenendo, con una perquisizione a casa di quest’ultimo, dei bilancini di precisione, utili per il peso e per la suddivisione della droga.

I poliziotti, supportati anche dagli ulteriori riscontri, procedevano così all’arresto del soggetto, trasferendo lo stesso, dopo le varie incombenze di rito, alla locale Casa Circondariale di Isernia, contestando all’arrestato la detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio.

IL DIRIGENTE

Comm. C. Dott. Francesco GIAQUINTO

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