domenica, Novembre 23, 2025
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A Tintilia Noir, Massimo Lugli racconta “La banda dell’Arancia Meccanica”

Il terzo e ultimo appuntamento di Tintilia Noir 2025, rassegna letteraria dedicata al giallo e al noir ideata da Mirko Addesa e promossa dalla Fondazione Molise Cultura, è in programma domani, venerdì 14 novembre, e vedrà come protagonista il giornalista e autore Massimo Lugli, attualmente inviato speciale de «la Repubblica» dopo aver lavorato per anni a «Paese sera». Dopo “Il giallo Pasolini” e “Il baby killer della banda della Magliana”, presenta a Campobasso, insieme al giornalista Enzo Luongo“La banda dell’Arancia meccanica” (Newton Compton Editori), romanzo che celebra la sua amata Roma, nella lingua, nei personaggi, nelle abitazioni di lusso prese dall’assalto da questa banda di balordi che distrugge abitazioni, violenta e stupra le persone che la abitano, generando il panico nei quartieri chic della Roma bene. Thriller intenso, la cui scrittura rapisce, coinvolge e inchioda il lettore, in un crescente pathos, strappando anche qualche sorriso, all’ interno di una storia crudele che ha terrorizzato la Roma degli anni fine 70 e 80.

L’appuntamento è fissato alle ore 18,30 nello Spazio 1 del Palazzo GIL (ingresso in Via Gorizia), Lugli dal 1975 si occupa di cronaca nera e alterna la passione per il giornalismo e la scrittura con quella delle arti marziali, che pratica fin da bambino. Insieme ad Antonio Del Greco ha scritto “Città a mano armata”, “Il Canaro della Magliana”, “Quelli cattivi, Il giallo di via Poma”, “Inferno Capitale”, “Quei bravi ragazzi del Circeo”, “La ragazza del Vaticano. Che fine ha fatto Emanuela?”. Insieme ad Andrea Frediani ha scritto “Lo chiamavano Gladiatore”.

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Riparte la stagione teatrale a Casacalenda 

Quattro appuntamenti imperdibili, da novembre a dicembre, grazie alla collaborazione tra UILT Molise e Comune

Torna sul palcoscenico del Cinema Teatro “Flavio Bucci” la rassegna teatrale “SI…TORNA IN SCENA!”, organizzata dalla UILT Molise con il patrocinio del Comune di Casacalenda. Quattro domeniche all’insegna della cultura, dell’arte e della passione teatrale da metà novembre fino ai primi di dicembre.

“Il teatro è uno strumento fondamentale di coesione sociale e crescita culturale, – dichiara la Sindaca Sabrina Lallitto – la collaborazione con la UILT Molise ci permette di offrire alla nostra comunità una programmazione di qualità, valorizzando al contempo il nostro meraviglioso Cinema Teatro Flavio Bucci. Invitiamo tutti i cittadini, dalle famiglie ai giovani, a partecipare numerosi a questi appuntamenti che rappresentano momenti preziosi di condivisione e arricchimento culturale”. 

Il programma della stagione: 

DOMENICA 16 NOVEMBRE – ORE 18:00, 

Compagnia Teatri…Amo di San Martino in Pensilis: “Sci Benedette sti Badante!”. 

DOMENICA 23 NOVEMBRE – ORE 18:00, 

Compagnia Sceme Sembe Nuje di Santa Croce di Magliano: “Miseria e Nobiltà”. 

DOMENICA 30 NOVEMBRE – ORE 18:00,

Compagnia CO.C.I.S. di Mercogliano (AV):  “A lo stesso punto”. 

DOMENICA 07 DICEMBRE – ORE 18:00,

Compagnia Sine Die di Casacalenda: 

“Gesù Merije”. 

Per informazioni e prenotazioni:

Maria Rita: 339 7876250  

Nicolangelo: 327 9566623

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Il richiamo del bosco/Domenica 16 foliage con escursione guidata nel bosco del cuore: Corundoli

Uno dei periodi più suggestivi per perdersi in una passeggiata in bosco è in autunno, in questo periodo
dell’anno i boschi acquistano un fascino speciale ed unico. L’autunno è la stagione dell’incanto: la natura si
trasforma in una tavolozza di colori che sfumano dal verde intenso dell’estate all’oro bruciato, dal rosso
all’arancio fiammeggiante. Un fenomeno incredibile.
Andare per boschi, fotografarne i colori è un’esperienza godibile in ogni situazione, approfittando della
tranquillità dell’atmosfera autunnale.
Nel Bosco Corundoli di Montecilfone è iniziato lo spettacolo del foliage: il fenomeno del fogliame degli
alberi che in autunno si trasforma in un caleidoscopio di colori, la natura di trasforma in magia, il verde del
bosco lussureggiante ha ceduto il passo ai toni dell’autunno.
Il cambio di colore delle foglie è un segnale che la pianta sta entrando in una fase di riposo vegetativo. Il
protagonista indiscusso è la clorofilla, il pigmento verde che cattura l’energia solare durante la fotosintesi. È
proprio la clorofilla a conferire alle foglie il loro caratteristico colore verde per la maggior parte dell’anno.
La fotosintesi si arresta quando le giornate si accorciano in autunno e le foglie non hanno più bisogno delle
loro riserve eccessive di clorofilla. Il foliage diventa il grande protagonista delle passeggiate nel bosco,
attraverso le quali scoprire le sfumature delle foglie, è un fenomeno che tocca l’anima, un richiamo
ancestrale che invita a immergersi nella quiete del bosco, nel suo momento più poetico e, a respirare.
L’aria del bosco fresca e profumata è caratterizzata da un mix di odori di muschio, terra umida e legno
bagnato, arricchito dai profumi specifici degli alberi e dai sentori di foglie secche o erba fresca.
I visitatori potranno immergersi nella suggestiva atmosfera della stagione autunnale, respirando l’aria
frizzante di novembre e lasciandosi incantare dalla natura che si veste a festa.
Ma Corundoli è anche un luogo magico!
La magia sta dappertutto, sta, in una ragnatela bagnata dalla rugiada, nei funghetti che crescono sul muschio,
sta nella goccia di pioggia sulle bacche rosse della fusaggine o nel pettirosso che si nutre dei frutti rossi, sta
nei licheni sempre più rari.
Ti portiamo con noi alla scoperta di esperienze autentiche, rispettose dell’ambiente ed a conoscere il bosco
del cuore.
Saremo affiancati dalla preziosa presenza delle Dottoresse Rosella Sforza e Fernanda Pugliese.
Ospiti graditi l’associazione +ALBERI, la Fondazione EOS e l’AUSER di Termoli.
Se tutto ciò non bastasse, ricordiamoci che è ormai dimostrato che passare del tempo immersi in un
ambiente naturale migliora la salute di corpo e mente.
Il ritrovo è a Montecilfone presso la “piccola grotta di Lourdes” con partenza alle ore 9:30
Un grazie particolare al comune di Montecilfone che ha concesso il patrocinio.

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Emergenza Cinghiali/Coldiretti: non c’è più tempo, flagello per le aziende e incolumità per le persone

Gli ultimi avvistamenti di cinghiali all’interno dei centri abitati, come accaduto a Termoli e Campobasso solo per citare i casi più recenti, riporta prepotentemente d’attualità un problema, mai scomparso, che ormai interessa non più solo l’agricoltura ma l’intera cittadinanza. Ad affermarlo è Coldiretti Molise che da anni denuncia le nefaste conseguenze dell’aumento esponenziale del numero di cinghiali sul territorio regionale.

Estremamente nocivi per le attività agricole, questi selvatici, che in regione hanno ampiamente superato il numero delle 40mila unità, sono diventati ormai pericolosissimi anche per l’incolumità delle persone, siano esse agricoltori a lavoro nei campi o privati cittadini che percorrono le strade al volante delle proprie auto o si muovono a piedi all’interno di città e paesi. Riprova ne è la recente ordinanza, emanata dalla Sindaca di Campobasso, Marialuisa Forte, che ha chiuso al pubblico la “Via Matris” (il percorso pedonale che da Viale del Castello porta fino al santuario dei Monti) a causa dell’invasione di decine di cinghiali che ivi hanno preso dimora.

“Non parliamo più solo di un flagello per le aziende agricole – afferma il presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa – ma di una situazione di pericolosità sociale generata dall’aumento esponenziale di questi selvatici. Abbiamo più volte affermato che la madre di tutte le emergenze, per l’agricoltura, è rappresentata dal dilagare della fauna selvatica; un vero flagello che sta costringendo alla chiusura decine di aziende, compromettendo al contempo il nostro patrimonio agroalimentare regionale oltre che il sistema ambientale”. 

A tutela di ciò da alcuni mesi è operativa la caccia di selezione a cui si aggiunge il prelievo tramite il Selecontrollo, misure che possono sicuramente svolgere un ruolo importante, ancorché non risolutivo del problema. Negli ultimi mesi, grazie anche ad una forte azione sindacale svolta da Coldiretti, nonché a seguito delle numerose denunce fatte dai Sindaci di diversi Comuni molisani, in conseguenza delle continue segnalazioni di ungulati ed altre specie di fauna selvatica all’intero dei centri abitati, la Regione sembrerebbe aver cambiato marcia, predisponendo alcuni degli strumenti atti a contrastare il fenomeno.

“Ci riferiamo – spiega il direttore regionale Aniello Ascolese – alle misure già citate della caccia di Selezione e del Selecontrollo, oltre che alla recente riorganizzazione dell’Osservatorio regionale degli habitat naturali e delle popolazioni faunistiche che auspichiamo possa riprendere appieno il proprio ruolo scientifico e di coordinamento nel contrasto alle specie invasive”.

“Le linee operative, collegate al PRIU (Piano Regionale di Interventi Urgenti) e messe in campo dalla Regione Molise, rappresentano sicuramente per noi una prima risposta – continua Ascolese – ma è solo un inizio. Auspichiamo, da parte della Regione, l’adozione di un Piano straordinario di durata quinquennale, non legato alla crisi sanitaria della PSA (Peste suina africana), per la gestione ed il contenimento della fauna. Ci riferiamo specificatamente all’art. 19-ter della L. 157/92 che interviene definendo obiettivi e azioni, nonché figure ed ambiti di intervento, molto più ampi distinguendosi, fra l’altro, completamente dall’attività di carattere venatorio”.

Infatti, così come specificato nella norma, le attività di contenimento non costituiscono in alcun modo esercizio di “attività venatoria” e sono attuate anche in zone vietate alla caccia, come parchi e/o aree protette, senza limitazione di tempo e con l’ausilio di tutti gli strumenti previsti dal D.M. 13 giugno 2023. Inoltre, il Piano di cui all’art. 19-ter, individua fra le figure abilitate agli interventi anche i proprietari o i conduttori di fondi agricoli, muniti di licenza per l’esercizio venatorio.

Per questo Coldiretti Molise, unitamente all’intera sua base associativa, confidando nella dichiarata disponibilità più volte espressa da parte dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Micone, continuerà nella azione di stimolo e di proposta affinché gli impegni assunti si tramutino al più presto in atti.

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Contrasto ai reati tributari: Accordo tra la Procura di Larino, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza

Presso la Procura della Repubblica di Larino, il Comandante Regionale Molise, Gen. B. Danilo Petrucelli, il Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate del Molise, Ing. Giovanni Battista Cantisani, e il Procuratore della Repubblica di Larino, Dott.ssa Elvira Antonelli, hanno siglato l’accordo finalizzato al rafforzamento delle procedure di individuazione e contrasto dei reati tributari.

L’intesa prevede una sinergica azione congiunta, mirata alla repressione dei più pericolosi fenomeni di evasione fiscale, rilevati nel corso delle verifiche della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle Entrate di Campobasso. Un apposito tavolo tecnico di coordinamento valuterà di volta in volta l’incisività delle azioni di contrasto delle frodi, condividendo le informazioni e le procedure operative più efficaci per l’accertamento degli illeciti di natura tributaria.

L’Accordo odierno, che fa seguito a quello già sottoscritto lo scorso ottobre con la Procura della Repubblica di Campobasso, tende a garantire il più stretto raccordo tra l’azione di controllo dell’Amministrazione finanziaria e quella di indirizzo delle indagini esercitata dal Pubblico Ministero nella repressione dei delitti fiscali nel territorio del Circondario del Tribunale di Larino.

Tra gli accorgimenti adottati, si mira anche a fornire alla stessa Autorità Giudiziaria una ricognizione tempestiva dei patrimoni mobiliari e immobiliari degli indagati, per consentirne la sistematica aggressione con provvedimenti di sequestro preventivo ed arrivare al definitivo recupero dei proventi illeciti dell’evasione fiscale.

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Invecchiamento attivo e sostegno ai caregiver: due leggi per rispondere ai bisogni degli‘invisibili’

Stefania Passarelli

Il Consiglio regionale, nella seduta odierna, ha approvato due proposte di legge che hanno decisi punti
di contatto perché entrambe vicine ai bisogni e alle necessità di persone spesso ‘invisibili’ e quindi
interessate marginalmente da provvedimenti specifici.
Mi riferisco ai nostri anziani, ormai parte predominante della popolazione molisana, e ai caregiver
familiari, veri angeli dell’accudimento.
Ho scelto, con il sostegno del presidente Roberti, di lavorare su due proposte di legge – “Promozione
e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della buona salute” e “Disposizioni legislative per il
riconoscimento del caregiver familiare” – con l’obiettivo di rispondere a specifici bisogni, emersi in
questo primo anno da consigliere regionale delegato al Welfare.
Ricordo, relativamente alla norma sull’invecchiamento attivo, le tante promesse della politica che
non si sono mai concretizzate. Oggi abbiamo una legge organica, che si fonda su dati oggettivi: il
numero crescente della popolazione anziana, l’assenza di un impianto normativo che la riguardi
specificatamente e le informazioni derivanti dagli studi statistici che fotografano la realtà del nostro
territorio e delle comunità che lo abitano.
Abbiamo ritenuto di dover valorizzare il ruolo delle persone anziane, riconoscendo il valore delle
esperienze di vita personali e professionali, il patrimonio di conoscenza, di relazioni disegnando un
modello di ‘presente’ che tenga conto delle loro solitudini, delle fragilità, dei bisogni sociali per
promuovere la solidarietà, la cooperazione tra le generazioni, la partecipazione alla vita sociale,
economica e culturale.
Invecchiare non significa isolamento, perdita di dignità, solitudine. La legge si configura come un
intervento organico, con una dotazione finanziaria certa. Una norma che non resta su carta, che non
è un intervento di bandiera perché abbraccia più settori, prevede l’elaborazione di un Piano triennale
integrato, una rete che coinvolga Comuni, Ats, Asrem, sindacati, Terzo Settore, scuole e università e
che istituisce la Consulta regionale per l’invecchiamento attivo. Perché gli anziani non siano
spettatori, ma parte delle decisioni.
Le azioni che questa proposta di legge mira ad attuare vanno dalla prevenzione delle fragilità alla
promozione di stili di vita sani, dall’educazione digitale – sempre più rilevante in considerazione del
rischio isolamento e dei continui tentativi di truffa ai danni dei nostri anziani -, alla formazione
permanente, all’inclusione sociale, al volontariato, al turismo, alla cultura, allo sport.
Un intervento normativo che si collega anche alla legge n.1 del 2025, di cui sono stata prima
firmataria e licenziata nello scorso mese di marzo, che riguarda l’agricoltura sociale come mezzo per
trasmettere saperi e creare legami tra generazioni anche attraverso le fattorie didattiche, le imprese
sociali, il recupero delle tradizioni contadine e la loro condivisione con il mondo esterno.
Al centro c’è anche la famiglia, risorsa fondamentale per le politiche di invecchiamento attivo:
servivano azioni utili a supportare i nuclei familiari così da consentire la permanenza nel contesto
domiciliare della persona anziana, a promuovere e sostenere i caregiver familiari, a favorire
l’inserimento delle famiglie all’interno di reti di auto organizzazione dei servizi in favore
dell’invecchiamento attivo. Ritengo che questa legge – che ha una dotazione finanziaria iniziale utile
per farla ‘partire’ ma già la certezza di un corposo impegno economico da oltre 600mila euro a valere
su entrate certe – sia un investimento in salute, in benessere, in coesione sociale perché introducendo

azioni che favoriscano la permanenza vitale degli anziani nel contesto sociale, in un migliore stato di
salute, diminuirà, per altro verso, anche la pressione sul sistema sociale e sanitario.
E in stretta connessione con gli interventi per l’invecchiamento attivo, c’è la legge a sostegno del
caregiver familiare, anche questa approvata oggi dall’Aula, che colma un vuoto e restituisce dignità
a donne e uomini che quotidianamente si prendono cura dei propri familiari che necessitano di
assistenza.
Si tratta di un importante traguardo, come è emerso anche dagli interventi di parte della minoranza
consiliare: la Regione Molise ha scelto di riconoscere e promuovere la cura familiare come bene
sociale, valorizzando il ruolo dei caregiver. Sostenerli economicamente significa restituire dignità a
quelle migliaia di ‘invisibili’ che vivono queste esistenze sospese.
E anche questa non è una norma che si ferma sulla carta: per renderla concreta, vicina ai nostri
cittadini e alle loro esigenze, abbiamo individuato i fondi utili per la sua immediata attuazione e siamo
certi che la dotazione finanziaria di partenza potrà essere aumentata grazie al trasferimento di fondi
statali vista l’attenzione e il lavoro in corso del ministro Alessandra Locatelli. Intanto, per i prossimi
due esercizi finanziari, il 2026 e il 2027, la dotazione economica sarà di 800mila euro: risorse del
Programma regionale cofinanziato dal Fondo sociale europeo 2021-2027. Quote dell’Unione Europea
e dello Stato iscritte in appositi capitoli di bilancio regionale.
Un ‘provvedimento storico’ e non possiamo che esserne orgogliosi come cittadini del Molise. Perché,
questa legge intende “restituire”, attraverso l’attenzione del legislatore, una parte di quell’impegno al
quale i caregiver familiari sono chiamati, nella gestione dei propri familiari. E dimostra la
consapevolezza dell’urgenza di rispondere alle preoccupazioni e ai timori di centinaia di famiglie.
Dopo la normativa sull’agricoltura sociale e la riforma messa in campo con il Piano sociale regionale
2025-2027, le due leggi approvate oggi – invecchiamento attivo e sostegno ai caregiver familiari –
rappresentano un altro passo nel percorso di concretezza delle politiche del Welfare.

Stefania Passarelli
Consigliere regionale delegato alle Politiche Sociali

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Termoli/”Sapori tra le righe”, il primo Festival della Letteratura e dell’Enogastronomia

Prenderà il via questo venerdì 14 novembre alle ore 17,30 “Sapori tra le righe”, il primo Festival della Letteratura e dell’Enogastronomia, un incontro tra autori ed eccellenze della produzione enogastronomica del territorio, alla ricerca del filo conduttore che spesso unisce le tematiche di un libro con la denominazione di un nuovo brand.

Il festival si svolgerà nell’elegante cornice dell’Enoteca di Federico, all’interno dell’Istituto Alberghiero di Termoli, grazie alla disponibilità e all’entusiasmo della dirigente, Luana Occhionero.

Quattro appuntamenti, che saranno occasione per ascoltare nuove storie, conoscere autori, e al tempo stesso scoprire i sapori di vini, oli e specialità gastronomiche, che le aziende selezionate presenteranno ed offriranno gratuitamente.

Venerdì l’evento inaugurale, alla presenza delle istituzioni e del Vicesindaco e Assessore alla Cultura Michele Barile, con “Il secondo principio” di Rossana Vaudo. Ad accompagnarlo saranno i vini “Caos” della cantina Citra e le specialità del salumificio Casa Florio e del caseificio San Marco.

Il 21 novembre sarà la volta di “Mostri” di Giovanni Mancinone, con i vini “TiAmo” della Cantina Salvatore e i latticini di Sassano, mentre il 28 toccherà a Laura D’Angelo, con “Cuore puro” ed i vini e gli altri squisiti prodotti biologici dell’azienda Serra del Parco.

A chiudere la rassegna, il 5 dicembre, sarà “Nuova Stoccolma” di Charles Papa, con le degustazioni dei vini Catabbo, dell’olio evo dell’Agricola Intrevado e dei panettoni salati della pasticceria Tre Pini di Trivento. Il pane fresco del Gran Forno Pugliese arricchirà ogni evento.

Un’esperienza culturale e sensoriale unica, dunque, a cui i cittadini sono invitati a partecipare.

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Trasporto Pubblico Urbano di Termoli/Sindacati: Il Comune faccia luce sulla vertenza GTM

In merito alla questione del T.P.U- di Termoli, le scriventi OO.SS. ritengono corretto il comportamento tenuto dal
comune di Termoli, teso a fare luce su una situazione nella quale i sindacati hanno espresso, più volte, fondati dubbi
di regolarità.
Basti citare che il costo al km è stato determinato sui costi della stessa società, anziché su quelli di una “ … media
azienda ben gestita”, come indicato nella sentenza CGUE Altmark e dalle regole comunitarie. Chi è che ha stabilito
che i costi sostenuti dalla GTM siano quelli di una media società ben gestita? Visto il risultato dello studio sui costi
della SEAC, questi ultimi avrebbero dovuto costituire il metro di paragone, non quello assegnato nel bando di gara
alla GTM, che è il 66% in più di quello della SEAC.
Quindi, premesso quanto sopra e soprassedendo agli altri indiscutibili vantaggi (costo indicizzato indice Istat di settore
e valore del margine di utile, contrariamente a quanto previsto dalla legge, inserimento di costi per competenze
accessorie inesistenti per il settore, ecc …), ci stupiamo del perché, anche dal punto di vista degli obblighi assunti e
non rispettati (autobus nuovi, bike sharing, paline intelligenti, servizi localizzazione flotta ecc…), fino ad ora, non si
era mai intervenuto.
Il contratto fra Comune di Termoli e GTM è stato stipulato a settembre 2021 e le OO.SS., vanamente, hanno cercato
di stipulare l’accordo con la GTM per il contratto di 2° livello che, per gli operatori, è di circa 6.000 euro l’anno, come
previsto dall’aggiudicatario effettivo Air Pullman ed a cui si è sostituito la GTM, per effetto del diritto di prelazione.
Crediamo che il tempo concesso per la trattativa sia più che sufficiente, anche perché la società ha continuato a
percepire regolarmente i compensi.
Per i motivi esposti, le scriventi OO.SS., visto il perdurare dell’immobilismo aziendale e comunale, hanno preso
l’iniziativa giudiziaria (primi sei ricorrenti), non solo per reclamare il contratto aziendale, ma anche perché sia
soddisfatto il benessere dei cittadini e l’interesse della comunità, tramite il comune di Termoli.

FAISA CISAL FILT-CGIL FIT-CISL
Emilio Santangelo Aurelio Di Eugenio Simone Vitagliano

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Christian Cassella al Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza. Prima assoluta per l’esordio letterario dell’artivista molisano

Tra i relatori dell’edizione romana di Eirenefest – Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza, ci sarà anche Christian Cassella, artivista molisano e fondatore di Artivism, casa editrice indipendente. Durante il festival, Cassella presenterà in prima assoluta il suo
esordio letterario come autore-editore: “Rimbaud, il primo poeta punk?”.

L’opera, frutto di una ricerca accademica sperimentale, esplora il comune spirito di dissenso e ribellione che intreccia i versi del poeta simbolista con la filosofia sovversiva della controcultura punk. L’autore, attraverso una provocazione storico-critica che combina il metodo della filologia classica con un’attitudine ribelle, propone una nuova e illuminante rilettura della poesia, capace di scuotere le coscienze anche nel contesto contemporaneo.

Ad un anno dalla pubblicazione del saggio – in coincidenza con il 170° anniversario della nascita del poeta francese – l’autore racconta: « Alla deriva, in risonanza con la mia posizione sovversiva e antisistema, ho scelto questo spazio di resistenza e autodeterminazione per presentare il mio primo libro. Scrivere è per me un atto sociale, non un prodotto editoriale in forma- merce. È guerriglia semantica per disarmare le logiche sistemiche da cui ogni forma di conflitto trae origine. Del resto, la pace non è mai stata così punk! ».

L’artivista molisano, da anni impegnato in movimenti sociali e politici come l’organizzazione internazionale del Movimento Zeitgeist, è attualmente coinvolto nel collettivo campobassano che promuove mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese.

Programma completo del festival:
https://www.eirenefest.it/

INFORMAZIONI SULL’AUTORE

Christian Cassella

Christian “Chry” Cassella si definisce artivista. Si è laureato, dopo studi classici, in Arti
e Scienze dello Spettacolo all’Università La Sapienza di Roma e si è poi specializzato in
design e innovazione sociale presso il Centro Sperimentale MEDIARS di Los Angeles,
California.

Impegnato in movimenti sociali e politici, come l’organizzazione internazionale del
Movimento Zeitgeist, le reti locali Donare Italia, i “fuochi” R2020 e il partito VITA, ha
collaborato come consulente creativo con il CRM – Centro Ricerche Musicali, con il
festival interdisciplinare di cultura contemporanea “ArteScienza”, ed è coautore con
Silvano Agosti del Media Festival “Pensiero Sostenibile”.
Ha fondato artivism®, startup innovativa e spazio multimodale per condividere idee,
promuovere movimenti sociali, mobilitare comunità locali, sviluppare skills creative e
produrre opere socialmente rilevanti.
“Rimbaud, il primo poeta punk?” è la sua pubblicazione di esordio.

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Gravina (M5S):Sui 90 milioni della sanità molisana serve chiarezza immediata. Depositata interrogazione urgente in Consiglio regionale

«La realtà supera la fantasia — dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Roberto Gravina — se scopriamo, da interviste rilasciate in quel di Venafro e in un contesto che nulla aveva a che vedere con la sanità, che i 90 milioni di euro sbandierati per mesi dal centrodestra molisano sono oggi di fatto persi. Persi o comunque non ancora utilizzati da quasi un anno e a rischio cancellazione. E la domanda è inevitabile: per responsabilità di chi?».
Nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale, Gravina ha depositato un’interrogazione urgente per chiedere chiarimenti sulla gestione delle risorse stanziate dal Governo nella Legge di Bilancio 2025 — 90 milioni di euro, di cui 45 per il 2025 e 45 per il 2026 — destinate alla copertura del disavanzo sanitario regionale.
«Secondo quanto riportato dagli organi di stampa, la Regione avrebbe di fatto perso la disponibilità dei 45 milioni previsti per quest’anno, poiché l’erogazione era subordinata al completamento di specifici adempimenti richiesti dai Ministeri competenti, che non sarebbero stati eseguiti. La conseguenza — spiega Gravina — è che per recuperare tali risorse sarà necessario un nuovo stanziamento nella prossima Legge di Bilancio, con il rischio concreto di una perdita definitiva dei fondi».
Nell’interrogazione, il consigliere del Movimento 5 Stelle chiede al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità di chiarire se la perdita o il mancato utilizzo delle risorse corrisponda al vero, quali siano le motivazioni dei ritardi, e quali misure la Giunta intenda adottare per evitare che l’intero stanziamento da 90 milioni venga cancellato. Chiede inoltre di accertare le eventuali responsabilità politiche e amministrative legate a una gestione che, se confermata, metterebbe in discussione la capacità della Regione di programmare e tutelare il proprio sistema sanitario.
«Dalle parole dei parlamentari eletti in Molise, Lotito e Cesa, emerge un quadro sconcertante: si parla di procedure non rispettate, di burocrazia incapace di spendere e di un’amministrazione che rischia di far perdere risorse vitali. Nel frattempo, il presidente Roberti tenta di spostare il discorso sostenendo che quei fondi non fossero destinati alla sanità, ma solo ai creditori dell’ASReM. Allora chi dice la verità? E, soprattutto, chi risponde ai cittadini per questo ennesimo pasticcio?».
Gravina sottolinea come il centrodestra molisano, che da anni rivendica la propria “filiera istituzionale”, si ritrovi ora a darsi colpe a vicenda tra Roma e Campobasso, «a dimostrazione che questa presunta filiera funziona solo quando c’è da spartire meriti, non quando bisogna assumersi responsabilità».
«Le dichiarazioni rese non solo minano la credibilità delle Istituzioni, ma rischiano di compromettere gli equilibri finanziari di una regione già provata da anni di commissariamenti e tagli ai servizi essenziali. La sanità molisana non può essere terreno di propaganda né di scaricabarile: servono trasparenza e risposte immediate. Oggi in Consiglio le ho chieste ufficialmente, perché la verità ai molisani è dovuta».

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