Secondo un rapporto Istat, in Italia, la prostituzione è un mercato da 4,7 miliardi di euro, un business che interessa circa 3 milioni di italiani e che nel 2022 vedeva impegnate 90mila lavoratrici stabili e 20mila occasionali, che ricorrevano al sesso a pagamento solo in caso di necessità economiche.
Il governo,molto probabilmente per appianare qualche debito e avere maggiori introiti ha previsto la riclassificazione dei codici Ateco del 2025 con l’introduzione di un’attività, destinata a far discutere, tra i servizi alla persona è stata inclusa la prestazione di “servizi di incontro ed eventi simili” con il codice 96.99.92.
All’interno di questa voce sono comprese “attività connesse alla vita sociale, attività di accompagnatori e di accompagnatrici (cioè escort), di agenzie di incontro e agenzie matrimoniali, di fornitura o organizzazione di servizi sessuali, di eventi di prostituzione o gestione di locali di prostituzione”.
Poco conta che la legge numero 75 del 1958, conosciuta come Legge Merlin, punisce severamente lo sfruttamento, l’induzione e il favoreggiamento della prostituzione, il nuovo codice attività sembra legittimare in via amministrativa proprio ciò che la legge configura come reato.
In teoria oggi è possibile fornire servizi sessuali a pagamento senza finire in prigione, si tratta di prestazioni di lavoro autonomo peculiari, per utilizzare un’espressione zuccherosa da un punto di vista giuridico, le parti stipulano un contratto atipico per la fornitura di servizi “molto intimi”.
Alcuni giuristi ritengono gli accordi nulli perché realizzano uno scambio illecito, mentre altri considerano legittime queste intese, ovviamente, il dibattito è condizionato dalla moralità soggettiva e destinato a concludersi in tempi non brevissimi.
L’Agenzia delle Entrate avrà parecchie difficoltà a recuperare le somme che gli operatori del sesso dovrebbero versare al fisco per i redditi conseguenti dalla loro attività.
I Tribunali hanno considerato i compensi percepiti dagli accompagnatori e dalle accompagnatrici come redditi da lavoro autonomo, in assenza di un contesto normativo chiaro, lo Stato riesce a recuperare delle somme davvero irrisorie da soggetti che sono privi di tutele pensionistiche.
In questo senso, l’introduzione di uno specifico codice Ateco garantisce maggiore certezza e auspicabilmente maggiori entrate fiscali.
Il riferimento alla “fornitura o organizzazione di servizi sessuali, di eventi di prostituzione o gestione di locali di prostituzione”, sembra coincidere in larga parte con le attività vietate dalla Legge Merlin, aspetto che dovrà essere chiarito o delimitato per evitare di generare cortocircuiti pericolosi per i sex worker,forse si appianerà più di qualche deficit .
Alfredo Magnifico