Successo di pubblico per il workshop sull’innovazione in agricoltura organizzato dal GAL Innova Plus

Ottimo successo per il workshop organizzato a Larino dal GAL Innova Plus, che ha visto tra i relatori importanti esperti e ricercatori del settore agricolo, un settore che va sicuramente rilanciato ma con tecniche innovative, eco – compatibili e sostenibili. A presediere l’importante convegno è stato il Sindaco di Campomarino e Presidente del GAL Innova Plus, Gianfranco Cammilleri che ha voluto sottolineare l’importanza dei Gruppi di Azione Locale, nel rilancio, sostegno e ricerca dell’agricoltura locale, “un’agricoltura che può offrire tanto se i soggetti interessati si mettono insieme e capiscono che il periodo dell’individualismo è finito, oggi c’è bisogno di fare rete e per fare rete il GAL è parte integrante”. Poi ci sono stati i saluti del Sindaco di Larino Vincenzo Notarangelo.

A iniziare è stata la direttrice del GAL Innova Plus, Giovanna Lepore, curatrice del progetto “Territori che fanno la cosa giusta” entro il quale è stato inquadrato anche il workshop di Larino. “ll progetto di cooperazione interterritoriale “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA” – dice Giovanna Lepore – è promosso dal GAL “MOLISE VERSO IL 2000”, che ne è anche capofila, dal  GAL “INNOVA PLUS” con sede in Larino (CB), dal GAL  “OGLIASTRA” con sede in Elini (OG), dal GAL “ALTO OLTREPO” con sede in Varzi (PV) ed inoltre, come partner privati, dall’Associazione per l’innovazione utile e sostenibile “FUTURIDEA” con sede in Benevento e dall’Associazione “Borghi Autentici d’Italia” con sede in Salsomaggiore Terme (PR). Con il progetto “TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA” i partners intendono attivare un percorso di impegno comune su temi di evidente ed importantissima attualità quali:
•    l’eco-innovazione nell’ambiente rurale;
•    la necessità di promuovere sinergie tra centri di ricerca, pubblica amministrazione e imprese, allo scopo di diffondere una cultura attiva delle idee e delle originalità;
•    l’attivazione di un “laboratorio territoriale dell’innovazione”, quale  luogo di diffusione delle tecnologie e delle conoscenze;
•    l’attivazione di un contesto di relazioni per lo scambio di idee e di eccellenze, il trasferimento di prototipi, l’attuazione di azioni dimostrative;
•    la divulgazione, l’informazione e la disseminazione di buone prassi di innovazione e di eccellenze.“TERRITORI CHE FANNO LA COSA GIUSTA” mette in campo due opzioni:
•    il miglioramento delle strategie di integrazione fra azioni di sviluppo locale;
•    l’incremento dei processi locali volti a far emergere i fattori attrattivi presenti e latenti”.Poi è stata la volta del Professor Antonio Leone del CNR –  ISAFoM che è intervenuto sulla “Proximal sensing applicato all’agricoltura di precisione per la gestione agricola sostenibile”, “L’agricoltura di precisione – dice il Professor Leone – è un concetto di gestione aziendale basata sull’osservazione e sulla valutazione della risposta produttiva a variazioni intraziendali, con l’obiettivo di ottimizzare gli utili, preservando le risorse
Nonostante ciò, i suoli vengono tradizionalmente trattati come omogenei, dal punto di vista agronomico, con possibili, negative ripercussioni sui costi di gestione e sulla resa delle produzioni. La gestione agronomica –continua il professore- dovrebbe essere, invece, opportunamente differenziata sulla base della variabilità della coltre pedologica (Agricoltura di precisione), al fine di  migliorare il rendimento economico delle colture e, nel contempo, ridurre l’impatto ambientale dell’uso agricolo”. Mentre Danilo MARANDOLA – Direttore AIPAS, Associazione Italiana Produttori Amici del Suolo, ha relazionato sul tema della coltivazione su sodo, “Le aziende agricole vocate ai seminativi hanno una doppia possibilità – dice il dottor Marandola – per contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico: (a) ridurre il proprio carbon source, ossia ridurre le proprie emissioni di CO2, e (b) accrescere il proprio potenziale di carbon sink, ossia rafforzare la capacità di assorbire la CO2 atmosferica stoccandola in modo più o meno stabile all’interno del sistema agricolo. L’attività agricola è fonte di emissioni di anidride carbonica sia dirette che indirette (a). Le emissioni sono connesse essenzialmente al consumo diretto e indiretto di energia fossile. Tra i consumi diretti – continua Marandola – c’è sicuramente il carburante impiegato per il funzionamento delle trattrici. Tra quelli indiretti, invece, vi sono l’impiego di fertilizzanti e di prodotti di sintesi chimica oltre che l’usura delle macchine e degli attrezzi che vengono impiegati prevalentemente nelle fasi di preparazione e lavorazione del suolo. Mentre il Presidente dell’associazione Futuridea, Carmine Nardone, ha voluto richiamare l’attenzione dei presenti sull’importanze della difesa del suole, del territorio e soprattutto delle produzioni locali, “un concetto che le multinazionali del cibo, e della farmaceutica – dice Nardone – stanno soppiantando, facendoci credere che tutto ciò che troviamo in giro sia buono e commestibile, ma nessuno dice però che le stesse multinazionali stanno acquistando milioni di ettari di terreno a livello globale, per controllare le produzioni, che  a questo punto non saranno più locali, come intendiamo noi oggi, ma saranno massificati e mangeremo solo ciò che loro decideranno, per questo c’è bisogno di formazione, informazione e cultura delle produzioni agricole”. Ad illustrare i vantaggi della nuova PAC nelle innovazioni in agricoltura è stato il direttore dell’INEA Molise, Alfonso Scardera, “La politica agricola comune (PAC) – dice il dottor Scardera – è chiamata ad affrontare una serie di sfide, talvolta uniche per la loro natura, talvolta impreviste, che costringono l’UE a fare scelte strategiche per il futuro a lungo termine del settore agricolo e delle zone rurali. Nella definizione degli obiettivi strategici la nuova politica comunitaria sottolinea l’importanza di preservare il potenziale di produzione alimentare dell’UE secondo criteri di sostenibilità, nel rispetto degli obiettivi che l’Unione si è data in materia di ambiente, acque, salute e benessere degli animali e delle piante e salute pubblica. A tal fine – continua Scardera – un ruolo essenziale è svolto dal trasferimento delle conoscenze e delle innovazioni e la Commissione ha pertanto avviato uno specifico nuovo partenariato europeo per l’innovazione (PEI) dal titolo sostenibilità e produttività dell’agricoltura. Alcune delle misure previste dal regolamento sullo sviluppo rurale possono contribuire al finanziamento di quelle attività innovative che siano coerenti con la strategia e i focus che l’autorità di gestione si è data, in particolare con le misure a favore del trasferimento della conoscenza e informazione e dei Servizi di consulenza”. Le conclusioni invece sono stata affidate all’Assessore regionale alle Politiche Agricole, Vittorino Facciolla, il quale ha voluto ribadire ciò che dice dal giorno del suo insediamento, e cioè che” la nuova programmazione agricole, per i prossimi anni, deve necessariamente puntare sull’innovazione e sull’eco –sostenibilità, purtroppo le aziende agricole in Molise sono oggi in forte difficoltà, e se non interveniamo invertendo la tendenza attuale, non ci sarà più il tempo per farlo, l’assessorato – dice Facciolla – è a disposizione e sta lavorando proprio su questo, non a caso in sei mesi abbiamo pubblicato ben sette bandi solo per il settore agricolo, una cosa che non si era mai vista, e questo sarà il nostro impegno, cosi come ci siamo impegnati dando l’incarico a un esperto delle coltivazioni su sodo, a fare una ricognizione nella nostra Regione sulle zone più predisposte a questo tipo di lavorazione e soprattutto sui prodotti che possono essere coltivati”.

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