I sindaci dei capoluoghi incontrano Raffaele Fitto. Marialuisa Forte: i fondi europei sono un investimento per il futuro

Il 17 Aprile, a Torino, la sindaca di Campobasso, Marialuisa Forte, ha partecipato all’incontro dal titolo “L’Agenda per le Città e per i Comuni: le proposte dei Sindaci”, dedicato alla politica di coesione e ai programmi europei.
L’evento, riservato ai sindaci dei Comuni capoluogo di Provincia, di Regione e di Città Metropolitana, ha rappresentato un’importante occasione di confronto con il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto per definire priorità e avanzare proposte che valorizzino il ruolo centrale dei sindaci nella costruzione di politiche innovative e inclusive.
Un appuntamento di rilievo per delineare il futuro delle città e dei territori, con un focus sul protagonismo delle amministrazioni locali nel contesto europeo.
Dopo i saluti del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del sindaco di Torino e vicepresidente Anci Stefano Lo russo, i lavori sono entrati nel vivo con la relazione del commissario Fitto a cui sono seguiti gli interventi di Daniele Silvetti, sindaco di Ancona e vicepresidente vicario dell’Anci, del sindaco di Ascoli Piceno e presidente del Consiglio nazionale Anci Marco Fioravanti, della sindaca di Campobasso e delegata Anci a Mezzogiorno e Politiche di Coesione territoriale, dei sindaci di Bologna Matteo Lepore e di Vicenza Giacomo Possamai, rispettivamente coordinatore dei sindaci metropolitani Anci e coordinatore dei sindaci capoluoghi di Provincia. A chiudere i lavori la relazione del sindaco di Napoli e presidente Anci Gaetano Manfredi.
“Come sindaca di un capoluogo di Regione, media città del Sud e di un’area interna, posso testimoniare quanto la politica di coesione europea sia fondamentale per affrontare le sfide del nostro territorio: carenza di infrastrutture, disoccupazione giovanile, fuga di talenti e crescente povertà.
Grazie ai fondi europei, abbiamo potuto realizzare progetti che altrimenti sarebbero rimasti irrealizzabili, contrastando un divario che continua ad ampliarsi”. Lo ha detto la sindaca Forte intervenendo all’incontro dove ha portato le difficoltà del aree del Mezzogiorno, soprattutto dei territori interni e marginali.

“La disoccupazione giovanile, in particolare – ha sottolineato la delegata Anci al Mezzogiorno e alle Politiche di coesione territoriale -, rappresenta una ferita aperta. I nostri giovani, preparati e pieni di speranze, sono costretti a emigrare, impoverendo il capitale umano e minacciando la sostenibilità delle nostre comunità. Senza la politica di coesione, avremmo poche risorse per invertire il peggioramento degli indicatori economici e sociali.
In un contesto di crescenti disuguaglianze e transizioni complesse – demografica, energetica, digitale e climatica – i fondi europei non sono un semplice strumento emergenziale, ma un investimento nel futuro. La coesione non deve essere vista come un bancomat per le emergenze, ma come un’opportunità di riscatto per territori marginali, capace di difendere
valori, welfare e sviluppo sostenibile”.
Questo concetto, ribadito dalla sindaca di Campobasso, è stato il filo conduttore dell’incontro di Torino: la Politica di Coesione deve rimanere il pilastro fondamentale per ridurre le disparità e stimolare la crescita, evitando che diventi un semplice strumento emergenziale.
Le nuove priorità europee, come la difesa e l’edilizia abitativa, richiedono risorse aggiuntive, senza sottrarle ai territori più vulnerabili. È tempo di fidarsi delle autorità locali e regionali, che conoscono meglio le esigenze delle loro comunità e possono guidare processi di innovazione e adattamento.
La coesione deve continuare a essere la spina dorsale dell’Europa, unendo sviluppo economico e sociale con un approccio sostenibile e policentrico.
Una esigenza che vale per tutto il Paese ma soprattutto per il Mezzogiorno. Ed è questo uno dei passaggi chiave del discorso della sindaca Forte: “Il Mezzogiorno d’Italia sta affrontando una crisi demografica e infrastrutturale che rischia di comprometterne il futuro. Lo spopolamento delle aree interne, la riduzione della natalità e la fuga di giovani talenti hanno reso il Sud meno competitivo e sempre più marginale. Le politiche pubbliche, spesso incapaci di cogliere le specificità territoriali, hanno alimentato il divario con il resto del
Paese. Per invertire questa tendenza, è necessario un piano strutturato di investimenti che metta al centro il riequilibrio territoriale, puntando su infrastrutture moderne, occupazione qualificata e politiche sociali per la famiglia e la natalità. Solo attraverso un approccio integrato e policentrico sarà possibile trasformare il Mezzogiorno in un laboratorio di innovazione e sviluppo sostenibile, restituendo fiducia e opportunità ai suoi cittadini.
La Politica di Coesione deve intervenire con azioni concrete contro lo spopolamento, il dissesto idrogeologico e la carenza di servizi essenziali, evitando politiche generiche e centralizzate. Il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale dovrà garantire risorse mirate e valorizzare il ruolo delle comunità locali, promuovendo una crescita inclusiva e duratura per il Sud”.

Al termine dell’incontro, è stata consegnata al commissario Raffaele Fitto l’Agenda dei Comuni e delle Città per la Coesione, con le prime proposte per l’efficienza e l’efficacia della spesa per l’Italia. I Comuni rivendicano il proprio ruolo da protagonisti nell’attuazione degli investimenti pubblici e chiedono miglioramenti in regole, governance e semplificazione, riducendo frammentazione e complessità burocratica, per garantire una Politica di Coesione efficace e capace di rispondere alle reali esigenze dei territori.

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