Campobasso, città multietnica

Campobasso città multietnica, questo e’ il titolo che potrebbe apparire sulle prime pagine dei giornali o nei titoli del tg locali in previsione dell’imminente sagra dei misteri. La quale, annualmente, richiama nel capoluogo molisano sempre più numerosi stand dove si mettono in mostra prodotti non solo nazionali ma quelli provenienti da Paesi lontani in cui le etnie più disparate fanno pendant tra loro. Cosa che non deve essere scambiata per egemonia rispetto alle tradizionali bancarelle perché e’ bene ricordarlo viviamo in un mondo multicolore come e’ stato definito dai sociologi e dagli esperti della materia. Un qualcosa che permette anche ad una realtà come quella locale di potersi fregiare dell’appellativo città che guarda oltre cortina, nonostante vi sono frange che vorrebbero espellere dal Paese chi e’ sfuggito alle brutture della guerra, della fame, delle malattie, ecco perché Campobasso per alcuni giorni si apre in tutti i sensi. In questo modo profumi, sapori, colori entrano prepotentemente a far parte della routine locale con lingue che non sono le nostre ma che permettono anche se molti non se ne rendono conto di poter abbracciare materialmente e non simbolicamente un qualcosa che e’ la cultura del nuovo millennio che ha trovato una sinapsi con la sagra dei misteri che, in questo modo non e’ retaggio di popolarismo ma apertura a chi e’ testimonio di altri stili di vita cui le cose esposte anche in terra sono il viatico per accomunare la tradizione parola che troppo spesso e’ dimenticata, anzi volutamente ignorata.

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