All’UniMol, a Campobasso, una scuola internazionale per difendere il territorio

Monitoraggio e protezione del territorio coniugati con la gestione delle risorse in agricoltura: questi gli argomenti focali che saranno affrontati tra il 5 ed il 10 giugno nella scuola estiva del progetto Iucland all’interno del Dipartimento di Agricoltura Ambiente e Alimenti dell’Università del Molise, dove la ricerca scientifica in agricoltura rappresenta un elemento dominante messo a disposizione del tessuto territoriale e imprenditoriale, delle Istituzioni regionali e del Centro sud.
Il Rettore, Gianmaria Palmieri, a pochi giorni dall’inizio dell’evento, ne ha sottolineato l’importanza e il carattere di alto valore scientifico, ribadendo l’opportunità e l’efficacia di creare un network di università tra città italiane, europee, cinesi e del centro Asia (Kazakhistan e Kyrgyzstan).
“La Cina – ha evidenziato il Prof. Palmieri – ha mille volti, i suoi interessi per l’Italia sono evidenti. Sicuramente l’esperienza delle summer school itineranti del progetto Iucland produrrà benefici importanti per la nostra Università e per l’intera regione: contatti, occasioni per promuovere il made in Italy e il sistema italiano, vetrine espositive, nuove collaborazioni”.
Claudio Colombo, coordinatore del progetto Erasmus + Capacity Building, Iucland (www.iucland.eu) , presenterà quelli che saranno gli argomenti principali dei corsi. Queste scuole estive sono un’occasione eccezionale di incontro tra società civile, settore agricolo e mondo accademico. Sono stetegiche e di enorme utilità per sviluppare sinergie efficaci e visioni comuni necessarie per la protezione ambientale. Il tema del degrado del territorio, lo studio del consumo delle risorse naturali, ad esempio il consumo di suolo, a disposizione dell’uomo, rappresentano sempre di più una grande fonte di attenzione per gli scienziati, perché è da tali risorse che dipenderà la futura sopravvivenza delle popolazioni. La scuola estiva contribuirà a rendere ancor più concreta l’idea di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, capace di conservare e preservare la struttura dei suoli utilizzati, attraverso pratiche agronomiche corrette e non dannose per il suolo.
Angelo Belliggiano, docente Unimol di economia e gestione delle imprese agrarie, presenterà il programma della scuola estiva, un progetto di integrazione tra mondo professionale e ricerca accademica che vedrà la realtà agricola molisana come modello per un progetto di agricoltura sostenibile. Nel programma verranno presentati modelli di agricoltura di precisione e l’adozione di pratiche di conservazione del suolo essenziali  all’azienda per ottimizzare i fattori di produzione classici, e soprattutto di conservare fertilità del suolo e aumentarne la produttività globale, anche attraverso l’ottimizzazione d’impiego dei liquami zootecnici.
Danilo Marandola, ricercatore del CREA, evidenzia che l’azienda zootecnica Capozzi di Riccia è riuscita in 8 anni a raddoppiare i capi in lattazione senza accrescere in nessun modo gli input produttivi (lavoro, energia, macchine, fertilizzanti), ma semplicemente applicando la semina su sodo.
Giuseppe Giuliano, consulente aziendale e partner del progetto insieme alla fondazione FORMIT  evidenzia l’importanza di coinvolgere le aziende più rappresentative del Molise. Queste costituiscono il patrimonio storico e culturale della realtà agricola, potranno cogliere la sfida di incrementare la consapevolezza e la certezza del fatto che è possibile fin da adesso costruire una società nella quale prevalgano la protezione del territorio e che veda come attori principali la ricerca scientifica ed il settore produttivo agricolo.

Appuntamento dunque, lunedì 5 giugno, alle ore 9.30, nell’aula “Filippo Silvestri” del Dipartimento di Agricoltura Ambiente e Alimenti – III Edificio Polifunzionale, Via F. De Sanctis, Campobasso.

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