Voto disgiunto: prime contestazioni.

Sembra essere piuttosto diffuso il voto disgiunto attraverso cui molti elettori hanno indicato un simbolo di un candidato sindaco ed un consigliere appartenenti ad a diverse coalizioni.
Il risultato però è una certa confusione in fase di scrutinio in quanto tale procedura potrebbe esser stata praticata in modo erroneo dagli elettori.
A pagarne le spese, sarebbero alcuni candidati a Sindaco, con in testa, in termini percentuali, il Movimento 5 stelle che proprio su quel tipo di voto conta per raggiungere i piani alti del podio finale.

Molti elettori, infatti, hanno espresso la preferenza a favore di un candidato consigliere di una lista, ma non a favore del sindaco ad egli collegato, barrando il simbolo corrispondente ad un altro candidato primo cittadino.
Il risultato di tale procedura, secondo la norma contemplata a pagina 229 del manuale del Viminale in dotazione ai Presidenti di Seggio, è la preferenza al consigliere indicato ed al suo sindaco collegato, annullando di fatto il voto al simbolo del candidato sindaco dell’altro schieramento.
Dunque se coloro i quali hanno inteso dare il loro voto ad un candidato sindaco diverso da quello collegato al loro consigliere, devono aver barrato il nome e non il simbolo a lui collegato, altrimenti non avranno raggiunto il loro intento elettorale.

Commenti Facebook