Informazione o disinformazione? Il sindaco Sbrocca risponde a Di Michele

“Ancora una volta il consigliere M5S Di Michele si erge a paladino della buona politica puntando il dito contro situazioni e istituzioni e perseverando nell’errore di non verificare i fatti prima di esporli”.Così il sindaco Angelo Sbrocca risponde all’attacco di Di Michele che dalle pagine di un quotidiano on line dice “Possibile che un noto hotel di Termoli tra qualche giorno inizierà ad ospitare molti rifugiati e profughi e la città non deve sapere nulla? Forse perché il giro d’affari è consistente? Bah sempre peggio e non mi si dica che il sindaco non ne sapeva nulla”.
“Bene – risponde Angelo Sbrocca – il consigliere Di Michele inizia il suo intervento dicendo ‘Noi che non ci facciamo mai i fatti nostri’ e io direi che è un bene che non se li facciano ma che se questo è il metodo allora bisogna cambiare radicalmente, perché limitarsi a sorvolare la superficie dei fatti è nocivo non solo per il consigliere Di Michele ma per l’intera compagine del Movimento Cinque Stelle, che invece vanta al suo interno persone di tutto rispetto e molto attente all’iter della res publica termolese, nocivo nei confronti di tutta la cittadinanza termolese e scorretto nei confronti di questa Amministrazione comunale.
Come già per diversi ‘casi’ sollevati e palesemente smentiti da questa Amministrazione, ancora una volta il consigliere Di Michele parte in quarta e crede di aver scoperto chissà quale losca verità.
Tutti sanno, tranne Di Michele, che proprio la situazione segnalata dal consigliere in causa, riguarda la gestione dell’accoglienza di profughi ed esuli ed è argomento quanto  mai delicato che non coinvolge né il Comune di Termoli né lo Spraar ma solamente la Prefettura. Come noto la Prefettura agisce in maniera autonoma e senza preventiva consultazione del Comune. Ad oggi infatti non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale né al sindaco Sbrocca né tanto meno alla struttura comunale. L’informazione del consigliere Di Michele quindi, non solo non trova alcun riscontro oggettivo nei fatti, ma rischia solo di creare allarmismo.
A maggior ragione in questo caso in cui si è ancora in una fase iniziale del progetto, fase in cui è stato indetto un bando dalla Prefettura e un’aggiudicazione provvisoria. La Prefettura è tenuta a comunicare al Comune solo quando l’aggiudicazione del bando è definitiva.
A quel punto sarà coinvolta anche l’Amministrazione comunale, e di conseguenza la cittadinanza sulla scelta di ospitare delle persone che vivono un momento di enorme difficoltà e che avrebbero bisogno soltanto di essere accolte nel migliore dei modi e non di essere strumentalizzate per mediocri attacchi politici.

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