Codisam: Eccesso di cloriti e chissà quanto altro in quell’acqua!

Preoccupa il dilavamento dei campi agricoli adiacenti e prospicienti la diga e quelli lungo il percorso del Biferno a monte, durante il periodo di irrorazione dei pesticidi, cosa arriva in diga? Che tipo di depurazione viene utilizzato?  Nell’ultima edizione del rapporto nazionale pesticidi che valuta anche lo stato delle falde acquifere si attestava che il 50% delle acque nazionali è contaminato con livelli preoccupanti, tale rapporto però nulla diceva sulla stato delle acque nel Molise!  Non osiamo pensare quale sia lo stato dell’acqua dell’invaso del Liscione vista la segnalazione di morie di pesci nel 2015! Non dimentichiamo che la prevenzione primaria mancata viene pagata dai bambini.

Riguardo il clorite o clorito trovato in eccesso nell’acqua potabile di Termoli, ma che può aver interessato tutto il Basso Molise occorre precisare che:
“Il clorito si forma inevitabilmente come sottoprodotto della disinfezione dell’acqua con diossido di cloro. Quando lo si usa in un processo di disinfezione finale alle dosi normali, la concentrazione di clorito che ne risulta dovrebbe essere inferiore a 0,2 mg/L. Se il biossido di cloro viene usato per una pre-disinfezione, la concentrazione risultante di clorito aumenta” fonte ARPA Veneto.

Il biosssido di cloro è un candeggiante potente ed è un disinfettante molto efficace anche a basse concentrazioni, è un gas molto instabile e tende a dissociarsi in cloro gassoso, ossigeno gassoso ed a produrre calore, è inoltre particolarmente sensibile alla luce solare.
Una delle applicazioni principali del diossido di cloro è nella disinfezione delle acque potabili anche di quelle più torbide. Il diossido di cloro agisce attaccando le membrane cellulari con un meccanismo di ossidazione per poi reagire con gli amminoacidi contenuti nella cellula batterica. Sui virus, invece, inibisce la formazione di proteine ed è più efficace del cloro; particolarmente apprezzata ed efficace è la sua azione contro i protozoi, reagendo direttamente con la parete cellulare dei microrganismi, permette di usare quantità di diossido di cloro molto più basse rispetto a quelle necessarie per gli altri disinfettanti. Nel processo di reazione del diossido di cloro con i batteri ed altre sostanze si formano sottoprodotti di disinfezione che rimangono nell’acqua. All’inizio la molecola del diossido di cloro forma clorite (ClO2-), e poi da origine cloruro (Cl-). Nell’acqua si può trovare anche un po’ di clorato (ClO3), sia il clorato che la clorite sono agenti ossidanti.
Il principali effetti del biossido di cloro e dei suoi sottoprodotti sulla salute umana sono dovuti principalmente allo stress ossidativo e a una azione diretta di interferenza del biossido co sostanze che trasportano gli anioni. Questi effetti possono comportare alterazioni nei globuli rossi e quindi anemia soprattutto nei bambini piccoli, disturbi neurologici, diminuzione dell’assorbimento di iodio nonché irritazione per cute e mucose (effetto quest’ultimo –irritazione di cute e mucose – segnalatomi da cittadini di Portocannone in questi giorni).

A quando il completamento dell’acquedotto Molisano Centrale che garantirebbe anche ai cittadini del Basso Molise una qualità d’acqua in linea con gli standard e le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità?
I sindaci dei comuni basso molisani diano un segno chiaro e concreto e pretendano, in quanto autorità sanitarie locali, che i cittadini da loro amministrati non vengano trattati come cittadini di serie B.
Sia acqua che aria non sono certamente salubri in questi comuni, vedi gli eventi attuali per quanto riguarda l’acqua (se c’è un eccesso di clorite vuol dire che è stato necessario aumentare la dose del biossido) e quelli riguardanti l’aria (i 60 superamenti del limite media 24/H delle PM10 nel corso del del 2015 in una delle centraline di Termoli zona industriale, nulla sappiamo sulle PM2,5 ancor più pericolose).
La presenza di molteplici inquinanti, anche a minima concentrazione, produce un effetto sulla salute chiamato “effetto cocktail” ovvero di potenziale effetto sinergico delle miscele anche a bassa concentrazione delle singole sostanze.

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