Mina Cappussi sulla rivista Euroarte

Euroarte, rivista trimestrale specializzata, ha dedicato una lunga intervista all’artista molisana Mina Cappussi, attraverso il Direttore Responsabile, Raffaele De Salvatore che ha riconosciuto lo spirito poliedrico di un’artista visionaria e sondato le verità personali più intime della pittrice che “sente” oltre la superficie e “vede” presenze che appaiono d’improvviso sulla tela.
Edito da oltre 18 anni, il periodico di Arte, Cultura, Attualità Euroarte riveste una risonanza a livello internazionale, punto di riferimento per artisti, galleristi, curatori e critici. Nelle sue pagine presenta opere d’arte dedicate alle ultime ricerche artistiche dei protagonisti del nostro tempo e punta i riflettori sulle grandi mostre di artisti del passato che hanno segnato la storia dell’arte. All’interno della sua elegante veste patinata, trovano spazio le rubriche dedicate alle mostre di respiro internazionale. Proprio la blasonata Euroarte ha dedicato una lunga intervista, nell’ultimo numero, all’artista molisana Mina Cappussi.
Il direttore del giornale Unmondoditaliani, si è affacciata al mondo dell’arte negli ultimi anni, conseguendo importanti successi. Giornalista, scrittrice, poetessa vanta una personale retrospettiva al Ministero Italiano dei Beni Culturali, Mibact, di via del Collegio Romano e una personale in Piazza Navona presso il Museo dello Stadio Domiziano. Mina Cappussi fa parte dei 20 artisti recensiti da GIORGIO MONDADORI nella pubblicazione sugli Artisti Contemporanei del Nuovo Rinascimento, Movimento del Metateismo fondato da Davide Foschi. Nel corso degli anni ha pubblicato molteplici libri di narrativa, raccolte poetiche, saggi e il primo Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo. Selezione per PREMIO EXPO BOLOGNA 2014 con inaugurazione a cura del PROF. PHILIPPE DAVERIO e dr. Giorgio Grasso, Call for Artists Dave Bown Project – USA, Art Expo New York 2015, Dubai, Abu Dhabi per Italian Soul negli Emirates, Palazzo Ducale di Torrevecchia Teatina, Museo Barbella di Chieti, Museo del Mare di Francavilla, Simposio Internazionale di Arte Contemporanea a Francavilla e Mostra Palazzo Sirena, Galleria Serafini di Montesilvano, Ospite Speciale al Forte San Gallo di Nettuno, Ospite Speciale al Centro Espositivo Juana Romani di Velletri, con gli Artisti di Roma presso le più belle chiese del cuore della capitale: Chiesa del Gesù all’Argentina, Basilica di Santa Maria del Popolo – Sale del Bramante, Chiesa di Gesù e Maria in via del Corso, Basilica di San Lorenzo in Lucina, Basilica dei SS Bonifacio e Alessio. Vincitrice del Premio PACI 2014, le sue poesie sono pubblicate in antologie e riviste, ed è tra i Protagonisti dei Poeti d’Azione. La fotografia è la sua prima passione con risultati eccellenti e mostre personali. Oggi coniuga pittura e fotografia e ha dato vita ad un nuovo filone poetico, la “Fotopoesia”, che “fotografa” la realtà, “scrivendo” immagini e frammentando visuali, e un originale Movimento Artistico: l’Emotional Art. Nell’intervista di Euroarte Mina Cappussi parla di se stessa come “un’anima inquieta e irrequieta, sognante, estatica, vaticinante, profetica, che nel sondare gli abissi del Sé va cantando la Bellezza declinata nei colori della Vita e nelle infinite sfaccettature del Sentire”. E confida ai lettori di saper scrivere fluentemente, fin da quando era bambina, da destra a sinistra, con le lettere al rovescio. Nel senso che per leggere si può usare uno specchio. Ma che tipo di arte realizza Mina Cappussi? Si tratta di un’Arte visionaria”, “dal forte potere evocativo, intessuta di preziosità barocche alla Klimt, affioramenti mitologici, visioni oniriche, cromatismi dal sapore impressionista, citazioni di avanguardie del ‘900, eppure e contemporaneamente originale e innovativa, siamo nel nuovo, oltre la prospettiva, oltre Leonardo…”.
Ogni opera è un quadro nel quadro, figure che appaiono e scompaiono, volti, sguardi, profili, presenze. Sono “quadri-specchio” nei quali ognuno “vede” il proprio riflesso. Ogni quadro, quindi, è un viaggio, una catarsi. Così le persone hanno cominciato a comprare i quadri e a pretendere le spiegazioni, che vengono “calate” sulla personalità dell’acquirente.

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