Ugl Molise: riaccesa la speranza dei lavoratori ex Esattorie

La notizia dell’avvenuta firma del contratto tra la Regione Molise e la Rti Ica-Creset per la gestione dei servizi connessi ai tributi regionali e locali ha riacceso la speranza dei lavoratori ex Esattorie ad una soluzione positiva della vertenza che li interessa, dopo mesi e mesi di attesa infruttuosa, ma allo stesso tempo ne ha alimentato le paure vista l’indeterminatezza delle notizie in loro possesso sui tempi e sui modi. La situazione e’ sicuramente delicata, considerato che la formalizzazione dell’affidamento con la firma poteva essere considerata un presupposto per avviare le relazioni sindacali e sciogliere i dubbi che inevitabilmente attanagliano i lavoratori e chi li rappresenta.
Innanzitutto non si e’ ancora a conoscenza dei piani aziendali e dei criteri di riassorbimento, posto che l’obiettivo ultimo resta la salvaguardia di tutti i lavoratori i quali dal giugno 2013 hanno fatto innumerevoli sacrifici per resistere fino alla soluzione della vertenza (senza nessuna fonte di reddito da sette mesi, da quando hanno terminato gli ammortizzatori sociali), il tutto al fine di difendere le proprie professionalità che seppur elevate sono talmente specifiche da non lasciare speranza di una diversa collocazione.
Su questo punto l’UGL, esprimendo apprezzamento per l’avanzamento ad una fase successiva, ai fini della vertenza considera cruciale l’intervento della stessa Regione sia nell’intermediazione tra le sigle sindacali e l’azienda ma soprattutto per sorvegliare il rispetto degli impegni assunti in fase di offerta, quando la società ha formalizzato l’impegno di riassorbimento con funzionamento a regime.
Il Presidente della Regine Molise ha spiegato a un gruppo di lavoratori che in questa fase di avvio saranno necessarie sole 14 unità, evidentemente assegnate alle incombenze del bollo auto dei prossimi mesi in quanto questo tributo e’ attualmente l’unico già dato in affidamento.
Nelle dichiarazioni dello stesso Presidente si coglie l’esplicito augurio che i Comuni più grandi aderiscano immediatamente in quanto già quegli affidamenti potrebbero sostenere il pieno riassorbimento dei lavoratori, noi ce lo auguriamo e su queste premesse vogliamo fare delle semplici considerazioni:
Nei prossimi giorni vi sarà un incontro tra la società e la vasta platea di Comuni che possono usufruire dell’affidamento, sarà un’occasione per chiarire a questi Enti l’ economicità e l’efficienza del progetto che, a quanto ci e’ dato sapere, già partiva da parametri di eccellenza riferiti ad aggiudicazioni effettuate in regioni più grandi della nostra e a cui sono stati applicati in fase di offerta dei ribassi talmente consistenti che hanno innescato le verifiche di legge per le offerte anormalmente basse.
Nella predisposizione del capitolato e del disciplinare hanno partecipato diversi tecnici in rappresentanza delle esigenze e degli interessi dei Comuni e degli Enti Locali, sono state previste le cautele e gli strumenti per dare piena garanzia agli Enti, anche in termini di supervisione, e sono stati prefigurati livelli minimi di servizio aderenti ai migliori standard presenti sul mercato.
Una grande quantità di tempo e di risorse sono state investite per arrivare a una soluzione ottimale, prima per vagliare la fattibilità e censire i servizi necessari al territorio identificando la domanda di mercato, poi per predisporre il bando con l’ausilio di diversi soggetti esperti di quell’argomento, ancora per sottoporre il lavoro al vaglio dei massimi organi a tutela della concorrenza, avviare la procedura pubblica e tutte le complesse fasi e verifiche ad essa collegate, quindi procedere all’aggiudicazione e alle ulteriori verifiche prescritte e quindi alla firma del contratto con il primo ente aderente (la Regione Molise).
A questa lunga catena di sacrosanti adempimenti si sono aggiunte le lentezze ataviche della burocrazia che hanno allungato notevolmente i tempi di procedure che sono già di per se lunghe e complesse.
Tuttavia siamo finalmente giunti a un inizio, e non ad una fine come qualcuno ha pensato, in quanto nei prossimi mesi arriveremo a sapere in che misura gli Enti intenderanno aderire, considerato che la massa
critica necessaria ai riassorbimenti non la fa la semplice adesione nominale ma il suo contenuto in termini di servizi richiesti.
In una visione di insieme l’interesse della Rti affidataria, degli Enti Affidanti e dei lavoratori in attesa di riassorbimento sembrano convergere perché da che mondo e’ mondo, mettendo a sistema un servizio si ottiene efficienza,efficacia ed economicità, si hanno maggiori garanzie e un miglior servizio sul territorio (i contribuenti) e si salvaguardano professionalità molisane (i lavoratori) che altrimenti sarebbero perse.
Ma tutto questo si deve ancora concretizzare, ora all’appello sono chiamate le singole amministrazioni comunali alle quali si chiede di saper dare peso a questa soluzione strategica in cui, di fronte ad una offerta di servizi completa ed integrata, ogni ente resta libero di gestire il proprio rapporto con la società ma usufruisce delle economie di scala e dei meccanismi di garanzia e sorveglianza che solo un grande affidamento può generare.
Le varie amministrazioni sono chiamate oggi a saper valutare i vantaggi che ruotano attorno a una soluzione completa e integrata che rispetta in pieno il volere del governo centrale sul contenimento della spesa e l’efficentamento degli affidamenti, invece di soffermarsi sui piccoli ed illusori risparmi ottenibili scomponendo il servizio in affidamenti e internalizzazioni che, prese nel loro complesso, generano invece un aumento del costo e una notevole diminuzione dell’efficienza sia per il servizio offerto all’Ente che per i disservizi in cui può incorrere il comune cittadino.
Se non si sarà in grado di fare questo distinguo, il Molise perderà un ulteriore occasione di sviluppo, perché il settore e’ strategico e ogni scelta poco oculata si ripercuote direttamente sulla pelle del contribuente.

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