Tecla Boccardo (UIL): “In sanità non possiamo più tollerare tagli e sprechi”

In una affollata conferenza stampa, il Segretario generale della UIL Molise, Tecla Boccardo, ha illustrato una serie di contenuti e le problematiche che a suo giudizio stanno affossando la sanità molisana. Una Boccardo che non le manda a dire al Governatore/Commissario Paolo Frattura, ma che non risparmia neppure i vertici dell’Azienda Sanitaria, ugualmente colpevoli per una gestione della sanità regionale disattenta e poco attenta agli sprechi.

Riduzione dei posti di lavoro, crescita corrispondente della disoccupazione e nulla si fa per rilanciare il sistema. La sanità assorbe 80 per cento di un bilancio regionale ormai ridotto all’osso e con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Purtroppo, l’accordo che oggi ci porta qui ad alzare l’attenzione che condurrà la sanità molisana al tracollo, e che è stato firmato ed concordato a Roma anche dal nostro Governatore, prevede di fatto, lo smantellamento del sistema sociale e sanitario di questa regione. Uno smantellamento orizzontale che vede la chiusura dei nosocomi di Agnone Larino e Venafro, per poi passare al ridimensionamento brutale di Termoli ed Isernia.
Questo regalo arriva dai numeri imposti del decreto Balduzzi che a breve sarà legge e che nelle Regioni sotto i 600 mila abitanti prevede solo chiusure e tagli. Un solo DEA di 1 livello, senza alcuni servizi essenziali che saranno totalmente azzerati senza risparmiare la tenuta di reparti fondamentali. Avremo quindi in Molise solo ospedali di carattere minore, di base. Ad esempio a Termoli si va verso la cancellazione di diversi reparti, forse 5, tra cui il punto nascite ed i reparti corrispondenti. Cosa accadrà? Ovviamente che i cittadini del bassomolise invece di fare 70 chilometri e venire al Cardarelli, si recheranno a Vasto, diminuendo la mobilità attiva. Magari oggi così facendo si tampona apparentemente il debito, ma a breve,a distanza di pochi anni, esso schizzerà in alto, con l’aggravante di aver ridotto i servizi.
Il popolo molisano da troppo tempo fa sacrifici e vuole riscatto, chiedendo una lotta agli sprechi persistenti in questo settore. Innanzitutto reclamiamo che il Governo regionale chieda una deroga a questa situazione, visto che la nostra regione resta l’unica ad essere penalizzata. La Basilicata, ad esempio ha ottenuto la deroga perchè non raggiunge quota 600.00 residenti per sole 15000 unità. Storia diversa per la Valle d Aosta che gode dello statuto speciale. La morfologia del Molise, una popolazione anziana ed infrastrutture carenti invece, non valgono nulla.
A prescindere da ciò,
ha continuato Boccardo, esiste la possibilità di ridurre sprechi e costi fissi e abbiamo esempi a riguardo. Si pensi alla spesa farmaceutica. A Termoli essa è molto bassa e tutto il Molise riesce a rientrare nei parametri nazionali su tale aspetto grazie a Termoli che abbassa la media regionale. Se ciò accadesse anche sugli altri settori i costi sarebbero certamente minori.  Come Uil oggi chiediamo che queste problematiche vengano affrontate con interventi strutturali e non con tagli lineari. Cerchiamo le cause di questi problemi, che non sono certamente determinate dai cittadini e dai malati, ma dalla politica e dalla direzione generale Asrem, non incolpevole. Fin ora chi ha governato la sanità ha pensato solo a sperperare da un lato e tagliare dall’altro, senza l’esistenza di piani operativi adeguati e senza linee guida.  Lavoriamo sugli appalti e sulle forniture, unificando le centrali di acquisto. Se ne parla da anni senza mai porre in essere interventi definitivi. Chi continua a pagare lo scotto di una gestione malsana, come se non bastasse, è sempre il personale, nonostante non rappresenti neppure la metà dei costi generici.  Altra questione rilevante è la necessità di compensare il GAP che ormai sussiste tra pubblico e privato e lo si deve fare cercando di riavvicinare i parametri standard, come le liste di attesa, ad esempio che sono diventate assurde, raggiungendo in alcuni casi periodi di oltre un anno su esami che forse dopo un anno non servono più. Non possiamo più tollerare questa gestione! Ha incalzato il Segretario. Anche perché a livello strumentale disponiamo di attrezzature sufficienti a compensare le richieste del territorio, come la diagnostica, ad esempio, che se riorganizzata, magari allungando gli orari dedicati agli esami al pari altre realtà, aiuterebbe a ridurre i tempi di attesa. Una sottolineatura, poi, è stata fatta sul personale precario in forze all’Asrem: “Non è possibile che la gran parte dei servizi in alcuni reparti siano garantiti da precari che comunque continuano a lavorare nell’incertezza del loro futuro e su questo chiediamo l’applicazione delle circolari nazionali per avviare una stagione di stabilizzazioni del personale precario, che costa di più di quello regolarmente assunto.” Ultima stoccata, poi, sugli sprechi strutturali: “Un altro primato negativo è stato raggiunto dal Molise che non ha richiesto nemmeno in un caso i fondi nazionali a disposizione per la ristrutturazione degli ambulatori, con la conseguenza che quando servirà a pagare quelle spese saremo sempre noi con le nostre tasse, e contemporaneamente esistono strutture come gli ex country HOUSE costruite, ma mai usate e che sono lasciate a marcire. Per questi e mille altri motivi, ha incalzato Boccardo, non accettiamo questi accordi che la Regione Molise sta condividendo a Roma e auspichiamo che si che proceda a riqualificare seriamente il sistema sanitario, visto che possediamo le risorse, le strumentazioni ed il personale sufficienti a compensare i limiti che oggi ci subissano, portando la mobilità passiva a livelli elevatissimi, dunque aumentando le cause del debito. Basta sostituzione del privato al pubblico. Bisogna che esso torni ad essere parte integrante del servizio nella sua interezza e non solo nelle prestazioni altamente remunerative. Comunque, ha concluso il vertice regionale della Uil, auspichiamo che prossimamente si condivideranno le scelte, in fase di elaborazione di piani operativi e atti aziendali. Non vogliamo solo essere per lo scontro, ma chiediamo con forza una maggiore apertura ed un dialogo diverso.” A Rincarare la dose, poi il Segretario della UILTuCS, Guarracino il quale ha affermato che  “D’ ora in poi la UIL affronterà la questione come una vertenza unica, considerato che gran parte di lavoratori di servizi che circuitano nell’orbita della sanità regionale, sono assoggettati a tagli, riduzione di stipendio e licenziamenti. Dunque, da oggi, questo Sindacato, nella sua interezza, darà battaglia per tutelare servizi e lavoratori”

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