Ruta: appello all’unità per dare opportunità al Molise e tutelare il diritto alla salute dei cittadini

Il Presidente della Giunta regionale, in una lunga nota ci ha ricordato come dopo il D.lgs 517/99 non sia più possibile istituire policlinici universitari a gestione diretta dell’Università: di seguito una precisa e lunga spiegazione dell’impraticabilità di proposte in tal senso. Buona la dissertazione giuridica, tuttavia tale proposta non è stata mai avanzata nè da noi nè da altri.

Riporto letteralmente quanto da me proposto per iscritto e pubblicato dagli organi di informazione il 16 marzo scorso:
“l’immediata attivazione con l’affiancamento del Governo e dell’Università del Molise, della procedura di clinicizzazione del Cardarelli di Campobasso attraverso l’istituzione di una Azienda Ospedaliero-Universitaria, autonoma e indipendente dall’ASREM, con le specialità simili a un Dea di secondo livello, lasciando l’ospedale di Termoli e di Isernia come oggi sono, di primo livello senza doverli declassare a Ospedali di base: in tal caso senza chiedere alcuna deroga in quanto già prevista come ipotesi nel decreto Balduzzi”.

Altra ipotesi da quella di un’azienda a gestione diretta dell’Università che, ripeto, nessuno ha mai avanzato. Ma di questo il Presidente ne ha piena contezza perché lo ha letto il 16 marzo scorso ed ha provveduto a rispondermi il giorno dopo, il 17 marzo, scrivendo letteralmente “leggiamo la tua proposta e la rilanciamo con l’idea di creare un’AZIENDA di “produzione” integrata ospedaliero-universitaria, sede dei corsi di laurea di medicina e delle professioni sanitarie con i reparti clinicizzati così da garantire il percorso didattico agli studenti e con esso le specialità propedeutiche alla formazione clinica dell’ordinamento dei corsi di laurea”.

Se la volontà espressa il 17 marzo resta valida, allora avanti uniti per dare opportunità alla nostra regione e tutelare il diritto alla salute dei cittadini molisani, utilizzando la deroga prevista nel Regolamento attuativo del decreto Balduzzi, accelerando la sottoscrizione del protocollo d’intesa con l’università, evitando la mannaia sul nostro sistema sanitario.

Infatti il Regolamento al quale il Presidente non ha chiesto la deroga, che sarebbe stata la strada maestra, prevede espressamente che la Regione  provveda, secondo i nuovi parametri, alla riduzione dei posti letto ospedalieri accreditati, ma fatto salvo quanto previsto dai protocolli d’intesa tra Università e Regione, limitatamente alle regioni che, avendo una popolazione inferiore ai due milioni, ospitano una sola azienda ospedaliero universitaria, alla data di emanazione del presente decreto.
Per questo il 16 marzo ho chiesto al Presidente Frattura di attivarsi immediatamente nella direzione di stipulare il protocollo d’intesa con l’Università, prima della pubblicazione del Regolamento in parola, proprio per evitare che quella locuzione “alla data di emanazione del presente decreto” potesse essere interpretata in senso restrittivo.

Per questa ragione è stata da noi particolarmente apprezzata l’immediata disponibilità del Rettore Palmieri che, opportunamente e cautelativamente, ha ricordato che esiste comunque un’intesa tra Regione ed Università nell’accordo quadro ma che sarebbe opportuno un più specifico protocollo d’intesa da sottoscrivere.

Semplicemente.

Fondamentale e decisiva resta la modalità con cui si procederà alla riorganizzazione dell’offerta sanitaria regionale, riequilibrando finalmente dopo due anni,  il rapporto tra sanità pubblica e privata portando la prima ad almeno il 75 per cento dell’offerta complessiva: allo stesso modo e con la stessa percentuale minima redistribuendo  i posti letto per la riabilitazione, il cui decreto di assegnazione e’ stato sospeso dal presidente.

Analogamente, mettendo in atto, con maggiore determinazione rispetto all’andamento di  questi primi due anni, le azioni per raggiungere gli obiettivi di qualità, appropriatezza ed efficacia dell’offerta sanitaria che il Presidente ha ribadito come obiettivi prioritari.

In questo senso raccolgo l’appello all’unità, perché la salute dei molisani deve, dopo legittimo confronto, anche serrato, trovarci uniti, in sintonia sul punto di sintesi migliore e più alto, nella comune battaglia a tutela dei diritti costituzionalmente garantiti.

Con la passione e la determinazione di chi crede nella possibilità di rilancio con azioni concrete, condivise ed ambiziose.
Sen. Roberto Ruta

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