Piano Nazionale Garanzia Giovani. Politiche attive del lavoro nazionali e regionali

L’interessante evento promosso dai Giovani Democratici a Guglionesi il 12 settembre sui temi della Garanzia Giovani e delle linee nazionali e regionali riferite alle politiche attive del lavoro conferma la vitalità del PD stimolando un confronto di merito positivo sull’art. 1 della nostra Costituzione e sulla solitudine di un’intera generazione punita da politiche di austerità europee miopi e sbagliate.In questo periodo storico ha fatto bene il Ministro Poletti ad autoattribuirsi informalmente il titolo di Ministro alla Disoccupazione più che al Lavoro, socializzando un malessere diffuso su un rigorismo delle politiche economiche che hanno precarizzato, svilito e mercificato il diritto al lavoro.
Se avesse potuto scegliere quando fare il Ministro, Giuliano Poletti avrebbe optato per fasi meno problematiche, ma, di norma, quando c’è crescita, progresso e benessere, le classi dirigenti non chiamano la sinistra a governare la distribuzione della  ricchezza e dei posti di lavoro.In Italia e in Molise la sinistra, o quel poco che c’è rimasto definibile di sinistra, viene chiamato a governare quando la crisi esplode, i licenziamenti si moltiplicano e i soldi mancano.Capita che gli esponenti di sinistra per senso di responsabilità provano ad alleviare le sofferenze sociali in assenza di strumenti finendo per caricarsi sul piano politico dei fallimenti delle scelte economiche adottate nei periodi floridi da classi dirigenti conservatrici e scellerate.Non è semplice contrastare in Italia una percentuale di disoccupazione tornata ai livelli del 1977 con risorse insufficienti sugli investimenti e pochi fondi europei sulla garanzia giovani.
Ma la complessità della situazione non può costituire un alibi per giustificare l’accentuarsi di un disagio giovanile dovuto all’assenza di una prospettiva di ripresa economica.Le elezioni europee le hanno vinte i conservatori e le politiche di austerità sostenute dalla Merkel e dalla Bundesbank non cambiano.La nuova Commissione Europea pur con l’inserimento di qualche esponente socialista agli Affari Economici è in linea con le scelte adottate nell’ultimo decennio con le conseguenze sociali che conosciamo.Ma pur agendo in un simile contesto e con un Governo Nazionale alle prese con riforme radicali e sistemiche, in Molise come abbiamo avuto modo di discutere nell’Assemblea Regionale del PD di Oratino e proprio a Guglionesi in un confronto sul lavoro, la Giunta Regionale ha approntato provvedimenti straordinari tesi a sbloccare e velocizzare le spese del POR 2007-2013 in cui ci sono 60 milioni di euro tra FSE e FESR.
È stato insediato un nucleo tecnico coordinato dal Direttore della Programmazione che l’8 e il 9 settembre ha incontrato a Bruxelles i referenti della Commissione Europea per verificare il raccordo tra l’impianto pregresso di pianificazione ed il nuovo POR 2014-2020.Lunedì mattina l’Ing. Massimo Pillarella relazionerà in Commissione Tripartita alle parti sociali e alle organizzazioni imprenditoriali sull’attività svolta tesa all’accelerazione della spesa di Avvisi, Bandi e Misure in itinere in modo tale che in Molise si possano sommare i benefici della Garanzia Giovani con i 9,5 milioni di euro stanziati, con i 3 milioni dell’autoimpiego, 1,1 milioni per l’internazionalizzazione, 1,4 milioni per le sezioni primavera, 1 milione del credito d’imposta pregresso a cui si aggiunge il nuovo bando di 1,9 milioni sempre per la stabilizzazione degli occupati, 800 mila euro per il bonus assunzionale 2014 oltre al pagamento dei n. 157 beneficiari del vecchio avviso sul bonus assunzionale e ad altri provvedimenti (800 mila euro per Borse Lavoro 2014).
L’insieme di queste politiche attive del lavoro si raccorderanno con il POR Plurifondo FSE – FESR 2014-2020 pari a 47 milioni per FSE e 104 milioni per il FESR oltre ai PON Ministeriali destinati al Molise su istruzione, sociale e occupazione pari a 27 milioni sempre per il 2014-2020.Su questi temi c’è necessità di consolidare le buone pratiche del passato, snellire le procedure e definire Avvisi meno farraginosi, ma attraverso il confronto con le istituzioni locali e le parti sociali attivato anche con l’INTESA SUL LAVORO del 7 agosto scorso sarà possibile invertire il trend e avviare una fase di sviluppo per il nostro territorio.

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