Piano di Reclutamento insegnanti, la Federazione GILDA Unams chiede spiegazioni al Miur

Un assoluto caos. Nessuna nota da parte del MIUR, così come ci si augurava nei giorni scorsi, interesserà le operazioni per le assegnazioni delle sedi degli immessi in ruolo della fase C del Piano di Reclutamento previsto dalla riforma Rezzi de “La buona Scuola”, legge 107/2015. Mancano indicazioni precise relative alle modalità da seguire per accettare il posto di ruolo nell´organico potenziato.
Per supplire a tale “deficienza” da parte del Ministero, ogni Provveditorato in Italia si autoregolamenta utilizzando principi di “buona senso”, che spesso hanno poco a che fare con criteri oggettivi a salvaguardia di tutti il personale interessato.
Su tutte, la questione che lascia non poche perlplessità, sollevando anche questione di legittimità giuridica, riguarda la modalità e la tempistica per coloro che opteranno di lasciare un contratto a tempo determinato o indeterminato, pubblico o privato che sia, per il tanto aspirato posto di ruolo nella scuola pubblica italiana.
Non pochi docenti dovranno assolutamente, così come previsto dalla normativa vigente:
1) consegnare le dimissioni all’attuale datore di lavoro;
2) firmare l’accettazione della nomina e conseguentemente, già dal giorno successivo alle nomine, prendere servizio a scuola;
3) essere considerati docenti di ruolo solo dal 1° del mese di dicembre, non percependo alcuna retribuzione nel periodo che intercorre la stipula del contratto sino a tale data.

La Federazione GILDA Unams chiede al MIUR di emanare una nota di chiarimento che fornisca indicazioni univoche e dettagliate.

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