Mobilità attiva, un “affare” per chi? Per la Regione oppure per le strutture private? Codacons Molise replica a Patriciello

In relazione alle considerazioni contenute nella lettera aperta a firma dell’on. Aldo Patriciello apparsa sui giornali di oggi, il Codacons Molise replica quanto segue.
“Nell’ottica di offrire un contributo al dibattito in corso sulla sanità, ed al fine di chiarire dal punto di vista tecnico – né ideologico, né polemico, né per partito preso – l’incidenza della mobilità attiva sul sistema sanitario regionale del Molise, Codacons Molise evidenzia quanto segue.
Il Quotidiano sanità ha diffuso i dati sulla mobilità sanitaria 2016, che misurano la capacità attrattiva, dal punto di vista dell’offerta ospedaliera, delle regioni italiane, da cui risulta che il Molise è l’unica regione meridionale ad avere un saldo positivo, ossia attira più pazienti di quelli che esporta. Ha ragione l’on. Patriciello quando afferma che “un ruolo fondamentale, se non decisivo, lo ha svolto la capacita di Neuromed e Cattolica di attirare pazienti da tutto il centro sud Italia”.
Tuttavia, proprio per “non fare un torto alla verità e all’intelligenza dei cittadini molisani”, come lui stesso auspica nella lettera aperta, è opportuno chiarire che proprio tale attrattività, in mancanza di una preventiva politica di programmazione della mobilità, ha costretto la Regione Molise ad anticipare finanziariamente in favore delle strutture private attrattive, ossia come detto principalmente Neuromed e Cattolica, le somme per le cure prestate a pazienti di fuori regione in attesa del rimborso in sede di compensazione.
Un meccanismo finanziario che costituisce una delle cause del disavanzo prodotto nella gestione del Servizio sanitario molisano. A sostenerlo, come è noto, è proprio il Ministero della Salute. Ciò in quanto trattasi di un meccanismo che si è rivelato non virtuoso, potendo, come in concreto è accaduto, ingenerare comportamenti opportunistici proprio da parte delle strutture private attrattive, le quali, in assenza di un tetto di spesa per le prestazioni rese a pazienti provenienti da altre regioni, potrebbero essere indotte a “selezionare” i pazienti ed espandere la propria produzione ai pazienti extra regionali fino ai limiti della propria capacità organizzativa, addossando i relativi oneri immediatamente a carico del SSR molisano. Ebbene, contabilmente, a fronte delle suddette prestazioni erogate ai pazienti extraregionali, l’erogatore privato emetterà le fatture, per il corrispondente valore della produzione, nei confronti del SSR molisano, ciò che ha determinato, a parere del Ministero, una delle cause principali del disavanzo.
Disavanzo che, è bene ricordare, pagano i molisani con l’aumento di tutte le addizionali (irpef, irap e accise) che ormai da anni vengono automaticamente innalzate oltre i livelli massimi previsti dalla legislazione vigente, con gravissimo pregiudizio proprio per gli utenti-contribuenti molisani. Il tutto, in disparte l’ulteriore considerazione in ordine all’assegnazione dei posti letto proprio per i pazienti extraregionali, nonostante ciò computati nella percentuale di quelli spettanti alla Regione Molise e dunque, se del caso, sottratti ai bisogni epidemiologici dei pazienti molisani.
Dunque, il Molise vanta senz’altro un saldo positivo di mobilità attiva. Ma chi ne ha beneficiato?”
Per il Codacons Molise Avv. Massimo Romano

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