La stampa veneta contro la Regione: “Il Molise ‘mette al bando’ veneti e lombardi”

Proteste in Veneto contro l’ordinanza della Regione Molise, tesa a controllare le persone provenienti dalle aree infette da coronavirus nel momento in cui entrano nel territorio regionale. Portatrice della protesta una testata giornalistica di Rovigo, che introduce l’argomento così: “Proprio come i cinesi. Il Molise “mette al bando veneti e lombardi”. Il Coronavirus porta anche a fare questo. La Regione Molise ha stabilito che per l’accesso al territorio regionale ci sia l’obbligo di comunicazione (e nuove misure di quarantena) non solo per chi abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in Cina negli ultimi 14 giorni, ma anche per quanti provengano dalle aree italiane interessate dall’epidemia o vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni. Vale a dire Veneto e Lombardia”. Segue l’analisi del provvedimento promosso dal presidente Donato Toma e tesa a ‘limitare i danni’ del pericolo infettivo nella nostra regione.
Si potrebbe dire che è una guerra tra poveri e che il provvedimento rischia di creare tensioni tra varie zone del Paese, o meglio, per il momento tra il Molise ed il Lombardo-Veneto, visto che sono queste le zone interessate dal provvedimento, perché quelle al momento maggiormente colpite dall’infezione. Dall’altra parte si sta già ribadendo che si tratta adesso di tutelare il territorio ed evitare o almeno contenere la diffusione del virus all’interno dei confini regionali e che tutto rientra nelle facoltà dei governatori regionali.
Il Molise è per il momento l’unica regione ad avere intrapreso questa azione di controllo, che non è intenzionata ad escludere ma a tutelarsi e non investe, come pure ha ipotizzato qualcuno, la chiusura dei confini che restano aperti ma controllati. Certo il provvedimento al momento sembrerebbe radicale, alcuni dicono anche eccessivo; il tempo dirà se si è sbagliato creando inutili allarmismi e nuovi motivi di contrasto tra il Molise ed altre regioni, o se alla fine sarà stata solo un’azione previdente.
Stefano Manocchio

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