La Regione si impegna per dare soluzioni ai problemi legati ai giovani e al lavoro, intervista all’Assessore Scarabeo

Finanziamenti alle imprese molisane, partecipazione all’Expo 2015, riscoperta dei settori agricoltura ed artigianato, turismo sostenibile, alcuni dei progetti messi in campo dall’Assessorato alle Politiche dello sviluppo economico, a tal proposito l’Assessore regionale Massimiliano Scarabeo chiarisce, in questa intervista, alcuni passaggi che riguardano proprio tali progettualità.

Assessore, si combatte la crisi mettendo in atto azioni di “aiuto” per le imprese. In particolare la regione Molise, in sintesi, quali bandi o misure ha previsto ed ha già messo in atto?

Le iniziative più recenti, riguardano interventi mirati sia per la creazione di imprese che per il sostegno delle stesse. Dal Microcredito che ha visto nascere imprese, soprattuto di giovani, all’innovazione tecnologica con finanziamenti in conto capitale e prestiti a tasso agevolato per l’acquisto di macchinari e attrezzature. Credito alle imprese grazie al quale si può contare su un supporto finanziario che accompagna le PMI molisane nel percorso di avvio e potenziamento di accordi di rete, distretti e sostiene la ricapitalizzazione, l’innovazione, l’internazionalizzazione che deve rappresentare un momento di apertura forte della nostra economia regionale verso i mercati esteri.

Expo 2015 è una vetrina internazionale, che può dare visibilità, o meglio è una opportunità per la nostra regione da non perdere. Cosa significa questo appuntamento per le imprese molisane?

L’Expo sarà l’appuntamento di enorme interesse economico per la nostra Regione grazie a una platea potenzialmente infinita di consumatori. Portare a Milano il Molise può rappresentare l’avvio di un processo che, al pari di tante altre realtà già affermate, ci darebbe la spinta per guardare al futuro economico della nostra regione con maggiore ottimismo. L’importante tema dell’alimentazione deve rappresentare per noi non soltanto una vetrina delle eccellenze agro alimentari che siamo in grado di produrre, ma anche oppurtunità di sviluppo economico e imprenditoriale a queste legate, in grado di aprire nuovi mercati proprio per quei prodotti di cui andiamo fieri.

Viviamo in un periodo di crisi, di cambiamento, se vogliamo anche di ritorno o di riscoperta all’agricoltura ed all’artigianato. La nostra regione potrebbe in tali settori avere voce in capitolo. Secondo lei sono settori da valorizzare?

Le capacità del settore agricolo che a mio avviso, non sono state sfruttate appieno, a partire dagli anni in cui si è scelto di puntare sull’industrializzazione della nostra regione, insieme all’artigianato locale, rappresentano un altro punto di forza su cui puntare e entrano, senza dubbio, a far parte di quei settori che possono dire la propria per la crescita del contesto economico regionale. Credo che se riusciremo a creare il giusto connubio tra agricoltura, artigianato e una forma di turismo sostenibile, capace di mettere insieme la storia, le tradizioni, le bellezze ambientali del territorio molisano per renderli fruibili ad una utenza sempre più attenta, i risultati saranno ottimi. Il turismo è uno dei pochi comparti economici che, nonostante la crisi, registra una crescita, dobbiamo trasformarlo in calamita, promuovendo bene il nostro territorio e la qualità dei nostri prodotti enogastronomici, agroalimentari e artigianali.

Lei è intervenuto anche in materia di “lavoro domenicale e festivo”, quale la sua posizione in merito?

Personalmente non sono d’accordo col decreto Salva Italia che ha aperto ad una deregulation totale, estendendo l’orario delle attività commerciali alle 24 ore, domeniche e festività incluse. L’idea era quella di rilanciare occupazione e consumi ma, paradossalmente proprio questo decreto che ha sancito la liberalizzazione totale nel settore commercio, comincia a scricchiolare. Questa scelta si è tradotta nella chiusura di esercizi commerciali e nella perdita di posti di lavoro, a fronte di un inarrestabile calo dei consumi che sono stati semplicemente redistribuiti dai giorni feriali a quelli festivi. Sarebbe dunque auspicabile una inversione di tendenza, partendo proprio dalle considerazioni di Papa Francesco: “forse è giunto il momento di domandarci se quella di lavorare alla domenica è una vera libertà” focalizzando l‘attenzione sul tema che è tornato in Parlamento per iniziare l’iter per il riordino della materia. Le Regioni potranno così assumere una posizione di rilievo sulle scelte che si andranno a fare sulla disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali. La Regione Molise si è già mossa, promuovendo un tavolo di confronto per analizzare questa problematica per intraprendere la strada che porti, quanto prima, ad una ridefinizione delle regole in materia.

Crede che le varie “vertenze lavoro” aperte in regione possano trovare una soluzione?

La direzione è quella di salvaguardare i posti di lavoro che si sono persi e offrire l’opportunità di rivedere attive le aziende che fino ad oggi sono state il traino dell’economia regionale. I problemi ci sono e questo pone la politica in una situazione difficile, perché se da un lato c’è la volontà di risolvere le vertenze, dall’altro ci si imbatte sulla impossibilità di continuare a fae impresa con soldi pubblici. E’ necessario trovare investitori privati ai quali la Regione darà il giusto contributo per riuscire a rilanciare produzione e occupazione. Su questo argomento, visito il difficile momento e i risultati fin qui ottenuti, si è stati piuttosto chiari. Il problema di ricollocare quanti più lavoratori possibile, però, resta e la partecipazione di imprenditori seriamente interessati è l’alternativa su cui ci siamo già confrontati confermando l’impegno della Regione. Una boccata d’ossigeno può giungere dall’approvazione dell’Area di Crisi, rassicurazioni in tal senso ci sono, i presupposti esistono. Con investimenti mirati è possibile prendere la fiducia di investitori seriamente interessati, coinvolgendoli nelle operazioni di rilancio dele aziende in crisi in modo da uscire il prima possibile da questa depressione e alleviare il problema dei giovani che cercano occupazione, della ricollocazione di lavoratori in Cassa Integrazione e mobilità, dando respiro anche ai tanti lavoratori dell’indotto che stanno soffrendo al pari degli altri questo momento.

Giovani, lavoro, Molise, Unione Europea. Come si intersecano queste realtà?

La Regione Molise, al contrario di quanto qualcuno possa pensare, si impegna per dare soluzioni ai problemi legati ai giovani e al lavoro. Nessuno ha mai pensato di restare indifferente di fronte a questi grandi temi. E’ chiaro che interventi dell’Unione Europea per collaborare nell’affrontare e risolvere questi problemi, rappresentano un elemento imprescindibile per la riuscita dei programmi che la Regione vuole mettere in campo. I giovani rappresentano non soltanto il futuro ma la ricchezza di questo nostro territorio, renderli parte attiva della vita economica regionale è un preciso dovere. Dobbiamo offrire loro l’opportunità di realizzarsi misurandosi con altre realtà, senza costringerli ad abbandonare il Molise. Dobbiamo allargare i confini con iniziative che guardano ai mercati internazionali ma le loro aziende devono essere ubicate in Molise, dobbiamo consentirgli di dimostrare il proprio valore, continuuando a finanziare le iniziative che li vedono protagonisti in contesti internazionali ma con le ricadute economiche e occupazionai tutte a vantaggio del nostro territorio. Su questo non credo ci siano dubbi o problemi visto che anche l’Europa, da tempo guarda verso questa direzione.

(Mariateresa Di Lallo)

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