Indignati del Molise: occuperemo la Prima Commissione e il Consiglio regionale. Basta con la politica del rinvio

Ad un anno dalla presentazione del gruppo “Gli indignati del Molise), 16 settembre 2013, i promotori tornano ad annunciare manifestazioni e occupazioni istituzionali e non solo per il “taglio” dei coati alla casta, ma il discorso si amplia, tocca la sanità, la crisi del lavoro, l’area di crisi Bojano – Venafro, lo spopolamento dei comuni. ” Patriciello, Frattura e Comany non hanno niente a che fare con la sinistra. Questo governo non ha mantenuto le promesse, si continua a fare clientelismo”. Domenico Di Lisa, Giuseppe Mattucci, Rino Ziccardi, Romano Amoroso e Gigino D’Angelo, segretario regionale Sel, hanno incontrato la stampa. Pur avendo seguito l’iter, dopo le manifestazioni ed aver ricevuto rassicurazioni, ad oggi, dopo un anno, nulla è cambiato se non in negativo la situazione regionale. I promotori annunciano: occuperemo la Prima Commissione regioanle e l’aula di Consiglio regionale.
Giuseppe Mattucci apre la conferenza: ” Un anno fa abbiamo iniziato questa modesta iniziativa, perchè abbiamo visto l’assenza dei partiti ed enti istituzionali, abbiamo viasto l’assenza della maggioranza, dell’opposizione, dei sindacati, delle varie associazioni presenti sul territorio, ognuna con un argomento diverso, importante sicuramente, ma manifestazioni isolate. Questa iniziativa è nata sull’indignazione, abbiamo raccolto 6mila firme, contando sul volontariato di persone con un senso civico fortissimo. La crisi è estesa a tutti is ettori, i giovani continuano ad emigrare, si assiste ad un depauperamento dei paesi e ad un innalzamento della senilità. Non possiamo essere trattati da sudditi e subire, è possibile che persone che si sono arroccate nelle stanze del potere prendano decisioni senza un obiettivo, una strategia, un indirizzo, ma si continui a nominare amici degli amici, salvando questo o quel trombato di turno, cosa è cambiato? I messaggi di Renzi e di chi si professa renziano che dice << bisogna ridurre le indennità>> bene, quando verranno messi in atto? Sei mila cittadini molisani attendono risposte, e non solo, se la gente non avesse paura le firme sarebbero state molte di più! Questo Governo regionale si è proposto come “cambiamento”, doveva guardare alla meritocrazia, ma non ci sembra che stia procedendo in tal senso. Regione e Comune di Campobasso aumentano le tasse e non decurtano i loro compensi, questo è il cambiamento e l’opposizione dove è?”.

Continua Domenico Di Lisa: ” gli indignati intendono riprendere le iniziative, sottoscritte da 6mila cittadini, in primis per sapere cosa pensa il Consiglio regionale della proposta di legge di taglio delle indennità, non può rimanere sospesa. Si porti in aula e si voti, che sia a favore o meno, i cittadini molisani hanno il diritto di sapere cosa vuole fare questa classe politica. Il Tonino ( Di Pietro)  nazionale viene in Molise e suggerisce al Governatore di dire bugie al pari del premier Renzi, e non si rende conto che qui i bugiardi sono patentati! La caduta di gradimento di Frattura c’è stata perchè ha fatto scelte impopolari? Si scelte impopolari per la gente comune ma popolarissime per gli amicie  tutti quelli che devono essere gratificati da questa maggioranza. Noi avvertiamo il dovere, oltre che il diritto, di difendere le ragioni di quei 6mila cittadini e non solo. Il Consiglio regionale, se ha un briciolo di dignità, ha il diritto di esaminare la proposta di legge e bocciarla, così tutti sapranno quale è la linea di questo Consiglio regionale, e confermare che non esiste opposizione alcuna. Dopo un anno sono accadute tante cose, tutte in negativo, questa regione ha già perso la propria autonomia è solamente un fatto formale , il sistema produttivo è smantellato, ha la percentuale più alta di disoccupazione, la sanità è un disastro, anche qui solo formalmente il Presidente Frattura ancora non viene esonerato come Commissario, e forse se lo augura di essere sollevato da questo incarico, noi cittadini molisani sappiamo che in questo anno e mezzo di Governo Frattura alcuni potentati che hanno in mano la sanità si sono rafforzati, e sono quelli che hanno in mano sia il potere politico che amministrativo. Il vero padrone della Regione si chiama Aldo Patriciello che non ha niente a che vedere con il centro sinistra, come del resto anche Paolo Frattura  e i suoi sodali, c’è una truffa operata nei confronti dei cittadini molisani alle ultime elezioni. Questo governo regionale nasce dalla esigenza di occupare posti di potere per rispondere ad alcuni imput per specifici gruppi all’interno di questa regione. Il nostro appello sis estende oltre che alle associazioni anche ai sindacati, che tranne la manifestazione ultima, in questo anno sono stati silenti, nè possiamo seguire le parole dell’Assessore regionel (Petraroia) che ci invita a volerci bene “.

Rino Ziccardi aggiunge: ” Esistono tanti Comitati, tante associazioni che lavorano sul territorio su argomenti e problematiche specifiche, il nostro appello lo rivolgiamo a loro. Siamo legittimati a proseguire questo cammino, dai cittadini molisani, è passato un anno e mezzo e non c’è un settore della regione che non sia in crisi. Non si può chiedere al popolo molisano l’unità su un provvedimento. Parlo dell’Area di Crisi, del Molise che resiste, ma sapete che un contratto d’area esiste già? Cosa hanno aftto con quel vecchio contratto con i fondi stanziati?  Quando abbiamo presentato la proposta di Legge dalla regione ci hanno detto <<la commissione ha nominato due commissari, Nunzia Lattanzio e Salvatore Micone, che hanno il compito di interfacciarsi con la commissione costituzionale giacente in Parlamento>>. Insomma dopo dieci mesi dalla presentazione delle firme siamo al “babbo morto”, una commissione chenomina commissari che debbono parlare con altri commissari di Roma. Ma che c’entra? Ma che dite? Avete una proposta poplare? Ebbene, abbiate il coraggio di portarla in Consiglio regionale, approvatela o bocciatela. Ma evitate di prendere in giro 6.000 cittadini che hanno firmato”.

La parola passa a Romano Amoroso: ” Come sapete abbiamo contribuito all’abolizione del famoso articolo 7, però ancora oggi non sappiamo se chi ha percepito per anni tale somma, la abbia poi restituita, voi lo sapete? Noi speriamo che la nostra azione, insieme al vostro lavoro di informazione dia anche questa volta un risultato”.

Chiude l’incontro Gigino d’Angelo: ” Ormai non c’è più tempo, soprattutto basta con la politica del rinvio, adducendo giustificazioni, il Governo Renzi va avanti con un apolitica degli annunci. Noi vogliamoa vere risposte precise e concrete da parte del governo regionale. In questo momento di grave crisi ci aspettiamo un segnale forte, come dire non chiediamo sacrifici solo ai cittadini ma dimezziamo le nostre indennità, ciò non è avvenuto e non sappiamo se avverrà. Metteremo in campo ogni azione possibile per avere risposte che noi e i cittadini abbiamo il diritto di avere”.

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