“Di giovedì Io Comunico” sulla comunicazione istituzionale 2.0 del Welfare

Estremo interesse ha riscosso l’iniziativa sulla comunicazione istituzionale 2.0 del welfare, svoltasi all’Università agli studi del Molise. Iniziativa che ha visto centrare l’obiettivo che pone l’accento su: “come la crisi impone, ed imporrà comunque, cambiamenti radicali in tutti i settori della vita pubblica, ed in particolare in quello del Welfare, tant’è che la comunicazione sociale, ha come vocazione primaria proprio il cambiamento in nome della giustizia e della solidarietà. La quale,  può diventare una leva di reazione strategica e in parte un antidoto di lungo periodo alla depressione economica ed emotiva che ci circonda. Intorno a queste nuove idee e pratiche si cerca di promuovere la condivisione, attivando tutte le risorse comunicative – mediali e non mediali – sulle quali si è potuto investire”. Guidati dai professori Luca Refrigeri, Filippo Bruni, dalla relatrice avvocato Alberta De Lisio Direttore dell’ Area Terza della Regione Molise e delle insegnanti Michela Nisdeo e Chiara Sbarbada, con il contributo video del professor Patrizio Bianchi, Assessore all’Istruzione della Regione Emilia Romagna, gli studenti presenti all’incontro hanno compreso appieno quanto è importante comunicare il Welfare. E soprattutto come. “Il lavoro che con le scuole si sta portando avanti, costituisce un importante heritage valoriale, culturale ed economico. A tal riguardo ha esordito la De Lisio “ci si muove con la consapevolezza che necessita promuovere una nuova cultura del welfare, ovvero agire sul sistema percettivo della collettività, orientata a riconoscere proprio il welfare come tema specialistico e di nicchia, e non come area di intervento sul benessere sociale collettivo ad ogni livello. Siamo passati dal “welfare state alla welfare community”. A dare forza e valenza all’intervento della relatrice le buone pratiche illustrate dalle due insegnanti della scuola primaria Scarano di Campobasso. Pratiche in cui sono emerse le variegate competenze presenti sul territorio regionale, peraltro encomiate come esempio dall’ Assessore Patrizio Bianchi che, nel suo intervento, ha tra l’altro ricordato il progetto “Di sana e robusta Costituzione” premiato qualche anno fa dal Capo dello Stato. Prima di concludere la De Lisio “ha puntualizzato come necessita identificare e sviluppare i luoghi di community care secondo principi di flessibilità (contenutistica ed organizzativa) e partecipazione (attiva e variamente modulabile); ecco perche si sono messe in campo proposte di Laboratori che sono divenute pratiche costruite con e dagli stessi bambini, che offrono stimoli inconsueti per acquisire sicurezza di sé, conoscenza, possibilità diversa di comunicazione e opportunità di apprendimento. Il tutto in considerazione che il processo creativo collettivo, la cui base è la condivisione, ri-significa le parti in una totalità nuova, attuando appieno un processo continuo e partecipato che costruisca apprendimenti e competenze conquistate attraverso acquisizione di conoscenza e possibilità di comunicazione”. Parole che nella società del consumismo basata essenzialmente sul “mordi e fuggi” rappresentano certamente il punto di partenza e di arrivo che permetta la globalizzazione della comunicazione costruttiva che la società odierna purtroppo spesso e volentieri è ignora volutamente.
Massimo Dalla Torre

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