Cordisco: la vicenda della sede PD a Termoli ha del surreale

Ultimamente sembra che ogni situazione riguardate il PD sia pretesto per rimarcare un solco tra chi è con una parte e chi con l’altra, diversamente e contrariamente a quanto dovrebbe essere in un partito plurale e democratico. Per esempio, la vicenda della  sede PD a Termoli ha del surreale. Nel giorno della sua inaugurazione, settembre 2014 e non certo 30 anni fa, la Segretaria di federazione basso- Molise dichiarò pubblicamente ed ai media: “Questa sede risponde al circolo Pd di Termoli, alla Federazione del Basso Molise, alla segretaria regionale..”. Oggi qualcuno mette in discussione il tutto e senza nemmeno avere rispetto per coloro i quali hanno contribuito economicamente per tenerla aperta, contrariamente a chi – eletto o nominato in nome e per conto del PD – avrebbe dovuto.
Un luogo di discussione, aperto a tutti, usato da tutti ogni volta che è servito e senza nessun impedimento con la scusante se il tizio appartiene a quella corrente ed il caio all’altra o se il primo è comunista vecchio stampo o il secondo è uno “sporco democristiano”. Senza il rispetto della storia politica del nostro recente passato,  dove già Berlinguer e Moro avevano ragionato ed impostato il famoso “compromesso storico”.
Oggi, invece, c’è chi non rispetta lo Statuto del nostro partito, non versa le quote dovute in qualità di eletto e/o nominato (10% degli emolumenti, mica cifre faraoniche alla Forza Italia maniera!) e mette anche la scusa che “non è accessibile ai disabili”.
Per favore, non scarichiamo le nostre beghe politiche interne su persone diversamente abili, ben accette in tutte le sedi del PD, strumentalizzandole. A proposito, la sede regionale di Via Ferrari a Campobasso ha le caratteristiche necessarie? Non mi sembra! Come non trovo corretta la “sconfessione” del bene placido dato a suo tempo dal regionale, sia perché non vi è necessità alcuna di autorizzazione specifica  per aprire una sede PD, in assenza di altra nella cittadina, sia perché – se non erro – dalla sua apertura in settembre detta sede è stata utilizzata per convegni e conferenze stampa di eletti e nominati PD (a tutti i livelli, comunale e segreteria cittadina compresi) senza mai avere chiuso le porte a nessuno. Poi, tanto per chiarire un equivoco sul quale qualcuno gioca intenzionalmente per confondere diritti e doveri  degli appartenenti ad un partito che dovrebbe rispettare le proprie regole, i versamenti di eletti e nominati in sede locale devono confluire sul conto della tesoreria provinciale o, in mancanza, su quello regionale. È la provinciale che poi dovrebbe farsi carico di pagare la sede della federazione. Del resto per la federazione la basso Molise si può contare su 2 consiglieri provinciali e su Termoli ben 6 eletti ed un nominato esterno,  senza computare altri che rivestono ruoli in enti proprio in virtù dell‘appartenenza al PD.
Ad onore di precisazione, rispetto ad una inesattezza che ho letto in un articolo, i parlamentari sono obbligati da Statuto a versare al partito centrale romano, come fanno regolarmente ogni mese, ma l’on.le Venittelli contribuisce economicamente per mantenere aperta anche la sede termolese come molti di noi, il sottoscritto compreso,  proprio in virtù di quella necessità di avere un luogo definito e specifico per confrontarsi, dialogare, litigare e provare a fare sintesi. Tutto quello che in un partito bisognerebbe fare.  Se altri, pur iscritti PD, ritengono che quella sede non sia adeguata, possono tranquillamente parlarne con tutti noi che con sacrificio la teniamo aperta e cercare una soluzione condivisa, ma non possono usarla quale scusa per non versare.
Sono eletti da quasi un anno, la sede è stata aperta in settembre, non hanno mai versato ed è ora che si mettano in regola senza appigliarsi  a nulla, gradino più gradino meno, autorizzazione si autorizzazione no, intitolazione accettata o meno.

Presidente Federazione Basso Molise
Vincenzo CORDISCO

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