“C’è ancora Molise”: emozione e applausi al Festival per il corto–remake. Paola Coltellesi in collegamento

Grande partecipazione ed emozione hanno segnato la serata inaugurale del Festival MoliseCinema Casacalenda il 5 agosto, con la presentazione in anteprima del cortometraggio C’è ancora Molise, realizzato dagli studenti molisani come omaggio-remake del film C’è ancora domani di Paola Cortellesi.

Durante la serata d’apertura del Festival, è stato trasmesso un collegamento video speciale con Paola Cortellesi, che ha voluto salutare il pubblico e congratularsi con i giovani autori. L’attrice e regista si è detta profondamente colpita dalla qualità del lavoro e dal messaggio trasmesso.

Vi ringrazio di cuore per aver realizzato questo progetto e per averlo fatto così bene e con così tanta cura, io sono onorata che abbiate scelto C’è ancora domani” – dichiara la Cortellesi e aggiunge – è bellissimo che MoliseCinema abbia realizzato il progetto Paese Mio e che, proprio grazie alla sua esistenza, ci siano due sale cinematografiche che sono tornate a vivere come luoghi di aggregazione, luoghi vivi

C’è ancora Molise è il risultato di un percorso formativo e creativo che ha coinvolto oltre 400 studenti di istituti scolasti di paesi del Molise. In particolare, le scuole Di Lalla di Casacalenda, Magliano di Larino e Capriglione di Santa Croce di Magliano, che hanno partecipato al progetto “Paese Mio”, nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Le alunne e gli alunni hanno riscoperto il cinema in sala e realizzato un laboratorio cinematografico di produzione assistita.

Coordinati dal regista e formatore Filippo Macelloni, i ragazzi hanno rielaborato alcune scene chiave del film della Cortellesi – tra cui l’officinala danza e la macchina per cucire – cimentandosi in tutti i ruoli: regia, sceneggiatura, scenografia e recitazione. Le riprese si sono svolte tra scuole, sale cinematografiche e location locali, valorizzando il territorio e inserendo elementi simbolici come un’auto d’epoca e una macchina per cucire vintage.


Oltre al valore tecnico e creativo, il progetto ha stimolato una profonda riflessione su temi sociali e attuali, come la violenza domestica e l’autodeterminazione femminile, pienamente in linea con il messaggio del film originale.

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