APPROVATO IN MATTINATA IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020.

Nella mattinata di oggi, 4 giugno 2015, il Consiglio Regionale del Molise, tornato a riunirsi sotto la presidenza di Vincenzo Niro, prima della pausa pranzo, ha approvato a MAGGIORANZA, il programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Molise, previsto nella deliberazione della Giunta Regionale 325 del 2014, integrato dalle risposte alle osservazioni formulate dalla Commissione Europea, risposte già trasmesse, che dovrebbero essere esaminate definitivamente il prossimo venerdi 12 giugno 2015.

Le opposizioni, che hanno contestato in aula il mancato coinvolgimento nella formulazione del Piano, pur assumendo un atteggiamento critico, si sono ASTENUTE sulla votazione finale.

Il dibattito sull’importante argomento ha avuto inizio subito dopo le rituali comunicazioni fatte in apertura all’aula da parte del Presidente del Consiglio Niro e dopo la votazione sulla richiesta di rinvio in Commissione ( hanno votato contro solo i consiglieri del Movimento cinque stelle Manzo e Federico e si è astenuto il consigliere Monaco), da parte del relatore, Cristiano Di Pietro, dei prini due punti in agenda (Proposta di legge n.12 di iniziativa dei consiglieri Sabusco, Fusco Perrella, Micone, Cavaliere e Romagnuolo, concernente “Riforma dei Consorzi per lo sviluppo produttivo del Molise” e Proposta di legge n.45 di iniziativa della Giunta Regionale, concernente “Riordino delle funzioni in materia di aree produttive”).

La relazione introduttiva è stata tenuta dal consigliere Francesco Totaro che, ha affermato tra l’altro come “La fase di programmazione dello sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 è fortemente orientata alla strategia europea 2020 sulla crescita che prevede tre priorità:una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Sulla base di tale strategia sono state presentate alla Commissione europea le proposte per la revisione delle norme relative ai fondi strutturali, inserendole all’interno di un quadro strategico comune. In tale senso lo sviluppo rurale dovrà funzionare in modo coordinato e complementare con il primo pilastro e con gli altri fondi dell’Unione, in particolare il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il fondo di coesione e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). L’azione coordinata dei diversi strumenti agevolerà la gestione dei progetti sia per i beneficiari che per le amministrazione nazionali, favorendo la realizzazione di progetti integrati. In tale contesto la politica di sviluppo rurale conserva gli obiettivi strategici di lungo periodo che consistono nel contribuire alla competitività dell’agricoltura, alla gestione sostenibile delle risorse naturali, all’azione per il clima e allo sviluppo equilibrato delle zone rurali. Tali obiettivi sono tradott5i in sei priorità: 1)-promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali; 2)-potenziare la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme e la redditività delle aziende agricole; 3)-incentivare la organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo; 4)-preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dalla agricoltura e dalle foreste; 5)-incoraggiare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a una economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale; 6)-promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali. La Regione Molise ha avviato l’analisi di contesto e la valutazione ex-ante, valutazione ambientale strategia compresa, ed ha attivato il percorso di informazione ed elaborazione partecipata con il partenariato, ovvero le rappresentanze istituzionali, economiche, sociali e ambientaliste direttamente coinvolte nello sviluppo rurale….”.

Il consigliere Totaro ha concluso affermando come “centrale è il ruolo dell’agricoltura all’interno di un modello multifunzionale e di nuove reti territoriali in cui ricreare i legami di cooperazione tra operatori di settori diversi ed istituzioni, necessari alla definizione di strategie comuni e di una nuova rete tra i diversi attori che a vario titolo saranno coinvolti nelle fasi di attuazione del nuovo programma”.

A seguire gli interventi di due ex assessori all’Agricoltura dei precedenti governi, Fusco Perrella e Cavaliere, intervallati da quello della consigliera Manzo del gruppo cinque stelle.

La Commissione ha censurato l’approvazione del programma – ha affermato Fusco Perrella – che, tra l’altro, ha seguito una procedura anomala. L’agricoltura rappresenta ancora per la Regione un volano di sviluppo e di crescita, una attività di primaria importanza, un settore che avrebbe potuto portare la Regione fuori dalla crisi. Necessitava coinvolgere il Consiglio e non trasmettere i programmi senza l’interessamento dell’Assemblea. Avremmo voluto dire la nostra anche se non veniva presa in considerazione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la consigliera Manzo che ha ricordato come in una recente seduta è stato approvato un ordine del giorno sulla “centralità del Consiglio”.

Il capogruppo Totaro ci ha fatto capire che faremo un dibattito ormai superato – ha aggiunto -. Si aspetta solo la approvazione della Commissione Europea. Prendiamo solo atto delle osservazioni espresse dalla Commissione. In pratica il dibattito ci è stato negato”.

Osservazioni che la consigliera ha letto in aula aggiungendo che le “stesse ci sono state riferite come non importanti ed invece sono degne di ogni rilievo”.

Il consigliere Cavaliere ha sostenuto che gli interventi sono tutti concreti ma, purtroppo “non attuali e chiaramente non per colpa di chi prende la parola. Questo dibattito sarebbe stato più utile farlo dopo la giornata di venerdi prossimo, dodici giugno, allorquando ci sarà l’esame finale della Commissione. Mi auguro comunque per il bene del settore agricoltura di questa Regione, che vive tempi drammatici, che le integrazioni proposte al Piano, a seguito delle osservazioni possano essere accolte”.

Prima di chiudere con le dichiarazioni di voto formulate dai consiglieri Iorio, Fusco Perrella, Manzo e Totaro, ha preso la parola, per l’esecutivo, l’assessore all’agricoltura Vittorino Facciolla, che ha ribattuto punto per punto alle dichiarazioni degli intervenuti.

Ringrazio il consigliere Cavaliere per aver fatto cenno alle misure che come Giunta abbiamo proposto e se dobbiamo fare il dibattito facciamolo sul merito e non sul metodo, visto che in precedenza è stato adottato lo stesso sistema. Questa volta ci siamo industriati per coinvolgere chiunque sul piano rurale, con tavoli tematici, incontri vari, partecipazione alle Commissioni ecc.. L’attuale piano in vigore, 2006-2013, lo ricordo, è stato approvato per ultimo in Italia, adottando, appunto, lo stesso metodo”.

L’assessore ha quindi difeso a spada tratta il nuovo Piano comunicando che “i consiglieri che intendono modificarlo possono farlo anche adesso con le loro proposte” e sostenendo, tra l’altro, che anche “grazie al Piano siamo all’Expo di Milano”.

Si è passati, prima del voto finale, alle dichiarazioni di voto dei consiglieri Iorio “ci troviamo di fronte ad una sostanziale protesta per non essere stati coinvolti nella programmazione del Piano. La Commissione alla unanimità non ha condiviso il metodo. Annuncio il mio voto di astensione”, Fusco Perrella “faremo proposte che riteniamo essere utili a un percorso che può essere fatto non per contrastare, ma per dare indirizzi. Il mio voto è di astensione”, Manzo “abbiamo ritenuto di riportare nella giusta sede ,il Consiglio regionale, le osservazioni della Commissione, che non sono assolutamente banali”, Totaro “annuncio il voto favorevole del gruppo PD e della maggioranza e preciso che l’apposita Commissione non ha censurato il Piano, ma non ha condiviso il metodo”.

Come detto, il Piano, con l’astensione delle opposizioni, è passato a MAGGIORANZA.

 

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