Al rilancio del PD nazionale deve guardare Termoli per il rilancio del PD locale

Il successo di Zingaretti alle recenti primarie comporterà il cambio della struttura organizzativa del Partito, del suo gruppo dirigente e della linea politica uscita sconfitta dal referendum del 2016 e dal deludente risultato delle elezioni politiche del marzo 2018.


I test elettorali svolti sinora nelle regioni Abruzzo, Sardegna e, in parte, in Basilicata ci indicano la strada maestra per il rilancio del PD che deve mettere, da un lato, definitivamente da parte sia l’ipotesi di una grande coalizione in funzione antipopulistasia, sul piano strategico, lo sfondamento verso il centro destra e il progetto di una riforma costituzionale di stampo decisionista.


Al rilancio del PD nazionale deve guardare Termoli per il rilancio del PD locale.
La strada da percorrere è quella in senso lato “ movimentista” e post moderna implicante il ritorno, da sinistra, alle battaglie sulla qualità della vita e del lavoro, sullo sviluppo sostenibile contro gli eccessi di consumismo, sull’ambientalismo, sugli effetti sociali non sempre positivi di cambiamenti tecnologici e sui limiti dell’individualismo.


Il test elettorale di Termoli rappresenta per il Pd regionale, anch’esso rinnovato nei suoi vertici, un delicato banco di prova per sperimentarne il nuovo corso, dopo quello precedente, i cui fallimentari risultati hanno avuto l’epilogo disastroso delle amministrative regionali e politiche del marzo 2018.


Occorre voltare pagina perché Termoli, per la sua articolata composizione sociale ed economica, rispetto anche al capoluogo di Regione, si presta a diventare un laboratorio politico per costruire una larga coalizione, dichiaratamente riformista in grado di rappresentare al meglio le istanze del popolarismo democratico, dell’ambientalismo non di nicchia e, in generale, delle forze più vive del tessuto sociale ed economico del territorio.
Tutto ciò presuppone il superamento di logiche che hanno portato, nel passato, a stringere alleanze successivamente rivelatesi soggette solo ad “opportunismo politico “ , con alleati animati unicamente dalla “ragione delle maggioranze variabili.”


Netta è la nostra contrarietà ad accordi con quanti, a livello regionale, sono schierati con il centro destra; netta è, viceversa, la posizione di ascolto nei confronti delle aspettative dei termolesi e del loro giudizio complessivo nei riguardi dell’operato dell’attuale maggioranza, con l’obiettivo di tenerne conto nel prossimo programma di mandato. atteso che né l’autoreferenzialità, né i personalismi debbono albergare in un partito come il PD. Non ci appassiona il tema “ Sbrocca SI o Sbrocca NO” perché crediamo che vengano prima i programmi, il perimetro chiaro di una coalizione e poi l’individuazione di un sindaco che sappia essere sintesi di entrambi.


Il nostro impegno sarà massimo verso un Pd che sappia riallacciare un dialogo costruttivo in primis con il proprio popolo ed anche con tutti i termolesi nella difficile battaglia di evitare di consegnare la città ad una destra sovranista e populista; ma con altrettanta decisione dichiariamo che non parteciperemo ai soliti teatrini della politica, dove i conti si regolano solo in casa propria , nel chiuso di quattro mura e senza tener conto del comune sentire della gente .

Minoranza del Partito democratico
Mozione Durante di Termoli

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