Sociale/ ‘Caso’ bollette, la posizione del PCL: “rivendichiamo la gestione pubblica dell’acqua”

L’acqua è bene primario e ogni volta che si verifica un problema di distribuzione idrica, diventa un ‘caso’ di interesse collettivo prioritario. Pubblichiamo stralci di una nota giunta in redazione su problematiche e disguidi connessi alle bollette acqua in Molise e firmato dalla sezione regionale del PCL.

“Dopo l’avvento dell’EGAM dal 2022 per migliaia di utenti molisani si sono verificati enormi rincari delle bollette (vedi Isernia), insieme ad una gestione privatistica che esautora gli uffici idrici municipali”, si legge nella nota che continua.

“A fronte di che ? Lo ha rivelato lo stesso Sabatini di Molise Acque: la Grim in due anni ha già ha accumulato 12 milioni di debiti verso Molise Acque che perciò ha dovuto ridurre il sistema di pompaggio con le gravi interruzioni idriche destinate a ripetersi se non si cambia registro (v. Campobasso). Non solo, ed è Sabatini a dirlo: l’acqua c’è, nonostante le precipitazioni nevose scarse e i corsi d’acqua più asciutti non siamo una regione problematica da quel punto di vista, ma la distribuzione rimane intaccata dalle alte perdite degli acquedotti vetusti. Appena dopo tali “rivelazioni” la Grim ha comunicato l’elenco di 27 comuni molisani in cui gli utenti “dovranno pagare in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2024 per i consumi fatturati tra il 1 luglio 2022 e il 31 dicembre 2022”. Ma e’ una violazione della Carta del servizio idrico integrato ATO MOLISE (Del. Assemblea d’Ambito n.4 dell’11/04/2023) che prevede il diritto alla dilazione per gli utenti in difficoltà, tanto più se il ritardo di fatturazione dipende dal gestore !

Nella stessura del comunicato poi si entra ancor maggiormente nel dettaglio.

“L’art. 10.1 della carta impone che la fatturazione GRIM doveva avvenire entro 45 giorni a far data: dal 31 dicembre 2022 per i consumi in mc. sino a 100 (semestrale); dal 31/10/2022 per quelli sino a 1.000 (quadrimestrale), dal 30/09/2022 sino a 3.000 (trimestrale) e dal 31/08/2022 oltre 3.000 (bimestrale). Tale ritardo, superando detti limiti oltre il triplo, comporta che la GRIM dovrà conguagliare a credito degli utenti molisani un “indennizzo automatico” pari a € 90,00 per ciascuna fatturazione ritardata. E si dovranno aggiungere anche quelli per il 2023 ! Penalità a carico dei gestori previste proprio per responsabilizzarli onde evitare disservizi (ritardi di fatturazione con interruzioni idriche, danni all’erario, i disagi all’utente incolpevolmente caricato di cumuli arretrati anche con difficoltà di controllo, omessi riscontri ai reclami ecc.).

Infine nella nota alcune domande- chiave sul’argomento:

“Come mai la Grim ha accumulato 12 milioni di debito già in due anni con le gravi ripercussioni sul servizio denunciate da Molise Acque ? Con quali criteri sono stati nominati il Presidente ed il CDA della Grim e quanto costano?”

Poi la chiosa ‘politica’ della nota.

“In realtà occorre dire basta alle società privatistiche- si legge testualmente – rivendichiamo la gestione pubblica dell’acqua, sotto controllo sociale e democratico territoriale, tariffe adeguate e perequate con le esigenze delle classi popolari, investimenti per gli acquedotti fatiscenti”.

Commenti Facebook