Politica/ Elezioni: Camera con vista

di Stefano Manocchio

Il titolo ‘cinematografico’, questa volta sembra scontato. La caduta del governo Draghi ha inevitabilmente accelerato giochi di partito e di coalizione, ma anche determinato l’impennata delle aspirazioni dei singoli politici in ogni regione d’Italia, Molise compreso. E’ già partito il gossip pre elettorale sulle elezioni politiche e naturalmente la prima domanda riguarda la riconferma di chi alla Camera ed al Senato già c’è.

Abbiamo già detto in precedenti articoli di Annaelsa Tartaglione, ma è bene ripetere il concetto espresso, aggiungendo nuovi particolari. Sarebbe in corsa ‘di diritto’ tra gli esponenti di Forza Italia non tanto o non solo perché uscente e fedele alla linea dirigenziale in un partito che inizia a registrare defezioni importanti e contrasti interni (dalla Gelmini a Brunetta come nomi ‘eclatanti’ ma altri spostamenti o distinguo si prevedono nelle prossime settimane) ed vero che è stata eletta in Puglia e bisognerà vedere se verrà riproposta in quella regione o in Molise. Tutto da stabilire, quindi, ma nel caso avrebbe il vantaggio della cosiddetta ‘quota rosa’; anche se inquadrarla solo in quest’ambito sarebbe riduttivo, soprattutto in una regione che della parità di genere in politica non ha mai fatto una bandiera.

La rappresentante isernina ha svolto diligentemente il ruolo conferitole nel mandato elettorale, seguendo gli indirizzi di partito ma anche le prerogative istituzionali e nelle ultime settimane ha fornito ampi resoconti social sull’attività parlamentare; questo movimentismo fa pensare che sia ancora in pista per il rinnovo del prestigioso scranno parlamentare.

Potrebbe ritentare la strada che porta a Montecitorio Quintino Pallante, al quale l’operazione era quasi riuscita, prima di cadere vittima dei giochetti tra i collegi elettorali ed il risiko che ne è seguito, che come al solito ha penalizzato il Molise, speriamo solo casualmente, dopo che, sempre nel centro destra, analogo scherzetto era stato fatto ai danni di Rosario De Matteis. Per lui Camera o Senato non farebbe differenza e nell’uninominale la rappresentanza di coalizione è garantita; i ‘rumors’ dicono che sarebbe già andato da Giorgia Meloni per studiare l’ipotesi.

C’è poi un gossip ‘eclatante’ perché riguarda il politico con il maggior consenso elettorale in regione; si sente dire che anche Aldo Patriciello potrebbe tentare la strada della candidatura a Camera o Senato. Il discorso è un po’ complesso perché il politico venafrano si è ritagliato un ruolo nel Parlamento europeo dopo tante legislature all’attivo. Ed è questo il punto che alimenta discorsi opposti: da un lato si sostiene che proprio il ‘passaggio dall’Europa all’Italia sarebbe suggerito dalla logica di un rinnovamento, mentre dall’altra si ritiene che non si sposterà da Bruxelles proprio per la maturata lunga esperienza, essendo poi le elezioni parlamentari italiane così diverse, per collegio elettorale ed impostazione di base, dalle europee. Due modi così diversi di fare campagna elettorale possono far desistere dal tentare l’impresa. Qualcuno si sbilancia anche a dire che in caso di elezione al Parlamento italiano e vittoria del centro destra, sarebbe pronto qualche incarico istituzionale.

Tre nomi prevalenti: vediamo adesso le altre ipotesi.

Nominiamo per ultimo Michele Iorio, perché continua ad essere di gran lunga prevalente il gossip che lo inquadra nelle prossime elezioni regionali piuttosto che le politiche; anche in questo caso diverse le dimensioni dell’impegno, gli spostamenti la capacità di aggregare su un territorio vasto. Purtuttavia l’ex-plenipotenziario del Molise non avrebbe mai rinunciato all’idea di chiudere la carriera politica ritentando la strada per la Camera o il Senato, atteso che ci risulta difficile immaginarlo ai giardinetti a parlare con altri pensionati. Quindi alla fine se si aprirà una finestra per continuare a fare politica, ci si affaccerà. Nel suo caso è difficile inquadrare la squadra partitica che dovrà sostenerlo, visto che al momento sembra essere piuttosto autonomo da tutto e da tutti. E questo paradossalmente in politica non sempre è un bene.

Sempre solo i soliti noti?

Si è parlato per un certo periodo di Michele Scasserra, ma dopo aver avuto un prestigioso incarico ricevuto dal Governo nazionale le voci sul la sua discesa in campo alle politiche si sono affievolite, non sappiamo se per scelta personale o strategia, o solo perché è fin troppo impegnato per dedicare ore ed ore alle complesse trattative interpartitiche. La verità, in questo caso, la sa solo lui ed avrà le idee sufficientemente chiare per decidere.

E il presidente della Giunta Regionale? Donato Toma, è piuttosto impegnato sia nel ruolo istituzionale che nella corsa per la eventuale riproposizione ai vertici regionali e, quindi, al momento meno citato per le politiche; ma tutti in politica hanno un ‘piano B’. Nel caso specifico, forse, è il momento di metterlo in atto perché a breve si voterà Nelle prossime settimane il motto sarà quello più popolare possibile: “chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori..”.

Anche tra centro sinistra e Cinque Stelle si inizia a vedere qualcosa, ma le notizie trapelano con contagocce; contiamo di dire quello che arriva, perché bisogna sapersi accontentare e attendere con pazienza.

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