Elezioni, il centro destra si ricompatta

Non sarà sfuggito agli attenti osservatori dei fatti di politica locale la differenza di comportamento tra esponenti di centro destra e centro sinistra in vista delle prossime elezioni regionali; quasi ‘blindati’ gli incontri dei primi, completamente aperti alla comunicazione esterna i secondi. Unica eccezione, nel centro destra, è rappresentata da Michele Iorio, che periodicamente ha ribadito la propria auto investitura nella carica di candidato alla presidenza della Regione, cui ha sempre fatto seguito un comportamento a dir poco freddo da parte dei suoi alleati di coalizione. Una cortina di ferro impenetrabile per i cercatori di notizie e gossip politico, che non si è tanto scomposta neanche al momento dell’annuncio di probabili novità da parte di Maurizio Tiberio (“entro fine mese usciranno i nomi dei candidati”), che pure è uno che la notizia la conosce, vista la sua posizione privilegiata di componente del tavolo di concertazione. Scarne comunicazioni e indiscrezioni perfino dopo l’ennesima riunione del tavolo di coalizione, quello che dovrebbe fungere da apripista per una proposta unitaria. Nel mentre si arricchisce la rosa dei nomi proposti dai singoli partiti e movimenti: Michele Iorio, Enzo Di Giacomo, Michele Marone, Giovancarmine Mancini, Filoteo Di Sandro e Mario Pietracupa (ma non è esclusa anche una richiesta in favore di Rosario De Matteis). Va detto in premessa che il dott. Di Giacomo non ha dato la sua disponibilità, ma il suo nome viene pubblicizzato dai partecipanti al tavolo come candidatura illustre nel caso in cui i partiti dovessero optare per personaggi prestigiosi della società civile; quindi rientrerebbe nell’ipotesi di una coalizione ad elevata presenza di liste civiche. Parimenti è bene precisare che non vi sarebbe stata ufficializzazione per il presidente della Fondazione Neuromed ‘evocato’ più che altro dagli alleati, visto il ruolo ricoperto all’interno di uno dei maggiori gruppi sanitari a livello nazionale. Quale la novità, quindi? L’indiscrezione riguarda la sancita unità del centro destra, che non sarebbe limitata alle elezioni politiche, ma riguarderebbe anche la contesa per le regionali; tradotto dal politichese, sarebbe definitivamente accantonata la posizione ambivalente della cordata Forza Italia-Rialzati Molise, con un partito allineato nel centro destra e l’altro partner di Frattura nella gestione della Regione Molise. La decisione definitiva sarebbe maturata nei giorni scorsi; un centro destra unito in ambo le consultazioni segna, da un lato, una linea di demarcazione importante tra la sconfitta e la probabile vittoria elettorale ma, entrando nel personale, sancirebbe l’impossibilità per la coalizione opposta a riproporre la candidatura dell’attuale presidente della Giunta regionale, che perderebbe il maggiore sponsor elettorale delle ultime regionali. Frattura è stato ‘sfiduciato’ dall’asse Ruta-Leva e, secondo le indiscrezioni, abbandonato nella corsa al rinnovo della candidatura dal segretario regionale del PD, Micaela Fanelli; l’abbandono del legame elettorale da parte di Rialzati Molise non lascerebbe grosse possibilità per una rielezione e, a questo punto, neanche per la riproposizione nella candidatura. Ora da notista politico, dico la mia. La notizia del ricompattamento del centro destra non porta con sé insista quella del nome del candidato presidente, ma induce a pensare che un ruolo fondamentale sarà recitato da Forza Italia, visto il suo peso elettorale all’interno dell’aggregazione partitica; ciononostante credo che il nome che uscirà fuori dalla rosa non necessariamente sarà quello di Mario Pietracupa, che pure viene dato come scontato, visto il ruolo importante che svolge all’interno di una Fondazione con sedi in varie regioni. Un ruolo di alto profilo e che richiede impegno massimo, incompatibile con il gravoso impegno richiesto da un incarico istituzionale ‘alto’, come appunto è il presidente di una regione. Lo dico così, come impressione personale; i tempi per l’ufficializzazione dei nomi sono maturi e a breve sapremo come e su chi il centro destra avrà trovato la quadra.

Stefano Manocchio

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