Conte: Prorogate le misure restrittive fino al 3 maggio

Questa sera una nuova conferenza stampa del Premier Conta da Palazzo Chigi:

“Ho firmato un nuovo decreto che prolunga le restrizioni esistenti fino al prossimo 3 maggio. Si tratta di una soluzione necessaria, della quale mi assumo tutta la responsabilità e che è stata presa dopo aver colloquiato con tutte le parti in causa. Il comitato scientifico ci ha detto che la curva del contagio è incoraggiante, che le misure prese da questo Governo stanno dando frutti, stanno funzionando. Un lavoro che ci è stato riconosciuto anche dall’ufficio Europe dell’Istituto Superiore di Sanità che ha parlato dell’Italia come di un esempio di tutela della salute dei cittadini. Per questo non possiamo adesso vanificare gli sforzi compiuti. Rischieremmo di perdere tutti i risultati conseguiti e saremmo costretti a ripartire da capo, con anche il rischio di un ipotetico nuovo amento di contagi e decessi. Serve, dunque, mantenere alta l’attenzione anche in occasione delle festività che stanno per arrivare, dalla Pasqua al 1° maggio. L’auspicio è che dal 3 maggio l’Italia possa ripartire, con gradualità. Tutti dipende dal nostro comportamento ed è per questo che serve un ulteriore sforzo. Anche nei giorni di festa occorrerà mantenere le distanze sociali.

Quanto prima vogliamo una ripresa a pieno regime del nostro paese. Adesso, però, non siamo nelle condizioni per attuarla, ma quello che vi posso promettere che se prima del 3 maggio si verificassero le condizioni giuste cercheremo di provvedere di conseguenza. Rispetto al precedente decreto ci sono delle piccole differenze. Dal 14 aprile, martedì prossimo, potranno riaprire alcune attività: cartolerie, librerie, negozi per neonati, ma anche le attività di silvicultura e forestali.

Dall’Europa, intanto, per fronteggiare questa emergenza, la più significativa dal secondo dopoguerra, verranno sbloccati almeno 1500 miliardi di euro. Numeri mai visti. Le proposte dell’Eurogruppo sono un primo passo. Il ministro Gualtieri ha fatto un grande lavoro, ma per l’Italia rimane un primo passo ancora insufficiente. Serve qualcosa in più, qualcosa di ambizioso.

Sul tema del MES (Meccanismo Europeo Salvastati) nelle ultime ore si è sollevato un dibattito, condiviso e sano nel nostro paese. Ricordo però che tale strumento esiste dal 2012 e non è stato attivato la scorsa notte come dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Non è assolutamente così. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza. Le menzogne ci fanno male, ci indeboliscono agli occhi dell’Europa. Quello che è accaduto questa notte rischia di indebolire l’Italia e non me o il governo. E’ un negoziato difficilissimo. Ci sono altri 26 paesi con i quali lavorare e parlare per far capire il nostro progetto, la nostra lungimiranza e la nostra ambizione. Su richiesta di alcuni stati membri, non dell’Italia, l’Eurogruppo ha lavorato alla proposta di una linea di credito legata al MES ma nuova rispetto a quanto già esistente. L’Italia non ha firmato alcuna attivazione del MES perché non ne abbiamo bisogno. L’Italia ritiene che il MES sia uno strumento inadeguato ad affrontare l’emergenza attuale. Ho chiarito ai miei omologhi degli altri paese questo aspetto per continuare la nostra battaglia. La risposta europea andrà valutata nel complesso”.

E’ stato nominato anche il manager internazionale Vittorio Colao che sarà a capo della task force per la ripartenza.

Commenti Facebook