Nannicini: “Il piano del Pd costerà solo 35 miliardi”. La risposta di Perotti: “I conti sono sbagliati”

La replica all’analisi di Perotti. Tra i nodi principali c’è la riduzione dei contributi sociali sui lavori a tempo indeterminato   di TOMMASO NANNICINI  www.repubblica.it

Su Repubblica di lunedì scorso, Roberto Perotti riporta proprie stime sui costi di finanza pubblica del programma del Partito democratico (“Nel programma del Pd un conto da pagare di 56 miliardi“). La cifra dell’autore non è esorbitante rispetto alla fiera delle promesse a ruota libera delle altre forze politiche ma è comunque superiore alle nostre stime, che si collocano intorno a 35 miliardi di euro per i prossimi 5 anni. Visto che per noi “buona politica” significa non prendere in giro gli elettori, faccio alcune precisazioni.

Affermare che il programma non ha coperture è fattualmente scorretto. Partiamo dalle differenze macroscopiche. Perotti stima in 12 miliardi il costo della riduzione strutturale del cuneo contributivo sul lavoro stabile. Ma, come scriviamo nel programma, la nostra proposta di riduzione di un punto all’anno per 4 anni riguarda i contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti (post Jobs act). Il costo è di 290 milioni per il primo anno e raggiunge 1,8 miliardi solo dopo 10 anni. ( nella foto Nannicini)

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