L’appello di Enzo Pontarelli al presidente Berlusconi

Riceviamo e pubblichiamo

Dopo un lungo periodo di riposo forzato dovuto alla mia malattia, che mi ha costretto a una lunga degenza ospedaliera,oggi, ringrazio il Signore di avermi restituito una vita dignitosa. Negli anni ho ricoperto cariche importanti, a cominciare dalla presidenza della più grande azienda della filiera avicola molisana, la Gam. Ho anche ricoperto incarichi istituzionali non solo in Molise, ma anche in realtà più grandi della nostra regione. Ho vissuto la politica direttamente nelle scuderie di partito, quale responsabile del dipartimento regionale di Forza Italia per il tesseramento. Ho vissuto il Molise come cittadino e conosco i bisogni e le esigenze della collettività.Oggi,assisto, a mio rammarico, ad una democrazia a rischio. Sembra che il cittadino abbia timore di sollevare perplessità e, nel contempo sembra che si percepisca un silente annientamento della stessa democraticità. Con questa mia nota mi rivolgo alla sensibilità dell’Autorità giudiziaria, la quale è sempre attenta al rispetto dei valori della democrazia. Pier Paolo Pasolini scriveva “Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia“. Una dichiarazione, che prendo in prestito umilmente, per esprimere il mio rammarico per l’occasione persa, un’occasione che il centrodestra molisano ha forse voluto perdere e ha fatto perdere ai molisani. Boicottare la candidatura del giudice è stato un atto di terrorismo psicologico e chi ne è l’artefice (il vecchio arsene della politica) deve anche assumersene le responsabilità nei confronti dei cittadini. Il Molise ha necessità di credibilità, di competenza, di rigore, di coraggio intellettuale della verità, ma come sempre si è abituati a distruggere quello che c’è di buono. Come sempre il Molise è vittima di acrobati politici, di miracolati, che solo la vecchia politica è in grado di resuscitare. E così, dopo 5 anni di defenestramento, in cui i patetici tentativi di raccattare posti al sole in enti regionali, disposti persino a modificare il proprio DNA politico,oggi difeso a gran voce, sono finiti nell’unico posto a loro più consono. Oggi, dopo che nessuno li ha voluti, perché il loro spessore politico ha una soglia di gradimento inesistente, tentano di riproporsi al Molise, ai molisani, utilizzando i vecchi e ormai smascherati giochetti,  ostacolando l’unica vera alternativa.  Nessuna vergogna per la finta e spesso inesistente opposizione allo sfacelo del governo Frattura. La schizofrenia politica è assai pericolosa, deforma la realtà e offusca il passato. Il centrodestra molisano è vittima di personalismi e di prime donne, che invece di lavorare per il bene comune, per i cittadini, con lo spirito patriottico della grande coalizione, è diventato un ufficio di collocamento, dove le spartizioni post elettorali hanno dominato i ragionamenti. Cosa ha prodotto oggi il responsabile del grande partito? L’avvio verso la fine del centrodestra. L’inesperienza di chi è alla guida di un partito importante ha scatenando una guerra interna, che si è riversata anche sui movimenti e i piccoli partiti che si erano avvicinati al centrodestra. I mesi e mesi dedicati al lavoro per ricucire gli strappi con l’elettorato,oggi sono tutti vanificati. Dai sondaggi che ci accreditavano al 40% senza neppure conteggiare la presenza delle liste, le performances dei soliti noti, delle ultime ore, potrebbero creare amare sorprese. È impensabile stringere accordi sottobanco con chi rema contro, con chi il Molise lo ha indebitato fino al collo, è impensabile che la Puglia gli abbia dato il ben servito dopo il disastro politico e il Molise lo accoglie come il salvatore. Il centrodestra era una grande casa, ora, un ritrovo di pochi amici, che vorrebbero decidere le sorti della regione, dopo averne sciupato le risorse. I cittadini non dimenticano, chiedevano a gran voce un rinnovamento e di sicuro, restituiranno tutto, con una sola e semplice mossa, la scelta elettorale. Il 4 marzo 2018 passerà alla storia perché punirà gli avvoltoi della politica. E, nel covo, ci sono i vecchi arseni, che pretendono senza dare, nonostante abbiano avuto già tanto.  Mi rivolgo direttamente al presidente Berlusconi, l’unico in grado oggi di arginare l’avanzata dei 5 Stelle, affinché possa risollevare l’ empasse molisano dai tentativi di ostruzionismo all’unico vero progetto politico di una grande coalizione in grado di risollevare il Molise.

Firmato

Enzo Pontarelli

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