#corpedelascunzulatavecchia/Politica e vecchi merletti. Ovvero: Melogli, Castrataro, Toma, Gravina

Ho aperto la chat di whatsapp ed ho trovato questa, per me, bella foto di un tramonto di ottobre catturato nelle campagne, credo di San Martino in Pensilis inviatami da Davide Foschini, mio “fornitore” di foto. Una bella foto, una foto che mette a stretto contatto due fasi “finali” , l’una sovrapposta all’altra. Io ho visto il tramonto, come fine della giornata ed il rudere come fine della “vita” di una costruzione. Onestamente un poco azzardato il mio paragone in considerazione della caccia che si sta dando ai ruderi ed alle case dirute (spallate come “direbbero” a Firenze) per usufruire del 110% e farle ricostruire con soldi pubblici. Sulla materia non sono molto ferrato, al limite se qualcuno ne ha di bisogno posso dargli il numero di qualche tecnico, ma quelli, i tecnici, li conosciamo tutti.

Stavo dicendo della foto: una persona normale scriverebbe prima per poi cercare una foto a corredo (si può dire o devo trovare lenzuola ed asciugamani?) di quello che ha scritto.

A me non sempre piace fare così, mi piace piuttosto mettere delle belle immagini, ma non l’immagine trovata su internet che poi risulterà essere sempre la stessa quando si parla dello stesso argomento. Possiamo essere creativi, ed allora facciamolo.

Il titolo: politica e vecchi merletti, preso in prestito da “Arsenico e vecchi merletti” film americano del 1944 e credo uno dei primi film sui serial killer, anche se allora non li chiamavano cosi, ma le vecchie zie del film di vecchietti che avevano aiutato trapassare in cantina ne avevano sistemati 12. Ma lasciamo perdere la cinematografia.

La politica di questi giorni è tutta imperniata sul ballottaggio ad Isernia per l’elezione del sindaco.

Sapevamo da sempre che l’elezione di Isernia sarebbe stata un’elezione politicamente tirata, con due colossi della politica molisana che si sarebbero scontrati o incontranti, non saprei. Ovviamente sto parlando dell’Onorevole Patriciello e del già Presidente Iorio. Inutile dire come sia andata a finire. Lo sappiamo tutti, ma lo scopriremo meglio nel pomeriggio di lunedì 18 ottobre. Quindi aspettiamo. E tra quelli che aspettano ci sono, ovviamente tutti gli isernini pieni di aspettative. Rifacendo un attimo la cronaca dell’elezione di Isernia tutti noi “sinistrati” speravano che Castrataro prendesse un punto percentuale in più rispetto al secondo della doppia destra. Sappiamo tutti come sia andata a finire: da una parte l’establishment regionale che ha paralizzato tutta la città in cerca spasmodica di voti promettendo questo e quell’altro mondo, dall’altra parte dei semplici cittadini che si sono rimboccati le maniche ed hanno telefonato ad amici e parenti per chiedere di votare Castrataro. Alla fine qualche centinaio di voti ha separato Castrataro da Melogli ma credo si possa parlare di risultato eccezionale se si considera che il candidato di Iorio e dell’ex “socio” politico Filoteo Di Sandro, ha ricevuto molti voti in meno rispetto a Castrataro. Poi, Di Sandro, ma non Iorio, si è ravveduto sulla “via di Castelpetroso” ed ha dichiarato il suo appoggio a Melogli in cambio di due poltrone da assessore. Ah, fossero state due poltrone normali bastava un mobilificio. A questo punto, secondo me già si sarebbe potuto parlare del fallimento della politica del centrodestra ad Isernia, un fallimento sancito dagli elettori, non da qualche opinionista o “leone da tastiera” come piace tanto dire a chi non sa cosa dire.

Comunque il fallimento ci è stato, come pure fallimento è stato candidare il Dott. Toma alla presidenza della Giunta Regionale. Anche qui possiamo parlare dei “leoni da tastiera” perché qualsiasi cosa Toma posti sui social non mi sembra raccolga commenti piacevoli da parte del pubblico. Poi, come diceva Pietro Nenni potrebbe sempre capitare “Piazze piene ed urne vuote”, perché la sera prima delle votazioni arriva la telefonata che come disse Savonarola potrebbe, la chi ci chiama, dire: “ricordati che devi morire” ed io risponderei come Troisi in “non ci resta che piangere. “….sì, si, mo’ me lo segno prorpio….” Per chi volesse questo è il link : Ricordati che devi morire. Bellissimo spaccato di film d’autore.

E quindi bisognerà vedere come finirà. Al momento si sta capendo solo che, come sempre negli ultimi anni, quando si arriva ridosso delle elezioni si cerca il “candidato da candidare” e spesso sino all’ultimo giorno utile si vaga nella più profonda nebbia. Per il 2023, però, già si parla di voler candidare Roberto Gravina alla presidenza della Giunta Regionale e qui troverebbe la quadra la visita fatta da Ettore Rosati, vice di Italia Viva, a Venafro a casa Patriciello ed alla conferenza stampa ad Isernia. In pratica si sta progettando un altro “testacoda”? Approfittando dell’unione avuta di fatto tra PD e Cinquestelle, volendo offrire ai molisani un piatto nuovo e non riscaldato, si candiderà una persona “nuova” con un entourage di razza riveniente dalla politica molisana assolutamente vecchia e di lungo corso. Destra, sinistra, sopra sotto….”…Franza o Spagna, purché se magna”. Lo disse Guicciardini più di quattrocento anni fa, ma è terribilmente attuale perché, come si sa il codice iban non “lavora” da solo!

Adesso ho finito di sciorinare la mia immensa cultura riveniente da parole crociate e quiz televisivi e vi saluto. Vi saluto con l’augurio che Isernia lunedì pomeriggio abbia un sindaco giovane, affrancato dai potentati, circondato da una squadra di persone capaci che facciano crescere la città di Isernia. Poi, per tutti noi molisani, l’augurio che se dovesse vincere, come mi auguro Castrataro, non ci si dimentichi dell’elezione del nuovo, di Castrataro appunto, e ci si dia appuntamento per il 2023 per le elezioni regionali.

Grazie dell’attenzione e statevi arrivederci.

Non sono un “leone da tastiera” ci metto sempre faccia e nome

Franco di Biase

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