Completamento di alcuni locali dell’auditorium di Isernia:chiarimenti dell’Amministrazione comunale

 In merito agli interventi di completamento di alcuni locali dell’auditorium Unità d’Italia da adibire ad aule universitarie, l’amministrazione comunale di Isernia chiarisce che la somma di 100mila euro (ossia i due terzi dell’importo complessivo), proveniente da finanziamenti regionali assegnati nel 2011, era stata prevista per una semplice ipotesi progettuale finalizzata, nei propositi, alla ristrutturazione di parte dell’edificio della scuola San Giovanni Bosco; quindi per un elaborato del tutto virtuale e obiettivamente inutile giacché irrea­ lizzabile in mancanza di risorse destinate alla sua fase esecutiva, nonché alla luce degli oltre sei milioni di euro chiesti nel 2013 alla Presi­ denza del Consi­ glio dei Ministri dall’ex commissa­ rio prefettizio del Comune, Vincenza Filippi, al fine della riqualificazione dell’edificio San Giovanni Bosco in fun­ zione del suo pregio storico e monumentale, a cui va aggiunta la segnalazione fatta dal sindaco al governo nazionale per le scuole sicure.
Pertanto, allo scopo di destinare la somma regionale ad opere effettiva­ mente realizzabili, l’amministrazione comunale ha ufficialmente chiesto alla Regione Molise: «la devoluzione del menzionato finanziamento per l’adeguamento di alcuni spazi dell’auditorium da adibire ad aule per l’università», senza per altro indicare se si trattasse della Sapienza o dell’Unimol. E la Regione ha dato l’assenso alla devoluzione.
In altre parole, i 100mila euro sono stati spostati da una idea progettuale preliminare e irrealizzabile, ad uno scopo attuabile e fondamentale come quello del completamento di alcuni locali dell’auditorium, un edificio incom­ pleto per circa il 70% della sua estensione cubica e che, quindi, è in gran parte inutilizzabile nonostante gli elevatissimi costi dell’opera. L’opportuna destinazione di detti locali, al momento, appare quella dei corsi di laurea in professioni sanitarie della Sapienza, giacché detto ateneo è pre­ sente in Iser­ nia da venti anni, vanta circa quattrocento iscritti e ha bisogno di spazi più idonei rispetto a quelli dove sono oggi ubicate le sue aule. Sono altresì com­ patibili altre destinazioni d’uso dei medesimi locali, comunque correlate all’università e alla cultura.

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