(Adnkronos) – Aveva fatto scalpore la sua richiesta di partecipare ai funerali di Papa Francesco: Ali Agca, l'attentatore di Wojtyla, scarcerato definitivamente nel gennaio 2010 dopo l'estradizione in Turchia, alla fine ha rinunciato, temendo che la sua venuta in Vaticano per le esequie di Bergoglio potesse essere strumentalizzata e considerata "un'azione di disturbo". Ma all'Adnkronos annuncia: "Verrò, anche se in un altro momento, per pregare sulla tomba del pontefice e per adempiere a una solenne promessa". "Alla legittima e motivata richiesta di Agca di partecipare alle esequie, ufficialmente lo Stato Italiano non ha risposto – spiega all'Adnkronos il suo procuratore speciale, Riccardo Sindoca – e lui non ha ritenuto di poter agire diversamente e arbitrariamente in queste ore, non fosse altro che per rispetto al lutto di Papa Francesco, un lutto che lui stesso sta vivendo in queste ore come l’ultimo dei credenti in preghiera e in ossequioso silenzio". E questo, spiega Sindoca, nonostante Ali Agca ritenga di avere "una solenne missione, come noto, e come giurò a Giovanni Paolo II". A quanto riferisce il suo procuratore speciale, l'uomo che il 13 maggio 1981 sparò a Giovanni Paolo II in piazza San Pietro auspica che questo "Giubileo ponga le basi affinché le religioni tutte, in ossequio alle volontà di Nostra Signora di Fatima, si adoperino per la pace dei popoli e così per il bene di tutta l’umanità": Agca, sottolinea, "non vuole che la sua volontà di pregare sulla tomba del Pontefice – volontà che ritiene espressione diretta del Segreto di Nostra Signora di Fatima – possa essere in nessun modo intesa quale azione di disturbo a una cerimonia solenne". Dunque, assicura Sindoca, per "adempiere alla solenne promessa", Agca "fa sapere che verrà, ma in un altro momento, quando la sua presenza non potrà essere strumentalizzata quale azione di disturbo o di mera e personalistica visibilità, contraria a ogni suo principio e al messaggio di amore e di pace e di costruzione che ha voluto per lui Nostra signora di Fatima". Agca in passato aveva pregato sulla tomba di Wojtyla. Era il 27 dicembre 2014 quando si recò sulla tomba del Pontefice polacco, nella Basilica Vaticana, per depositare dei fiori nel giorno del 31esimo anniversario del loro incontro a Rebibbia, avvenuto appunto il 27 dicembre 1983. In quell'occasione Agca fu riconosciuto dagli uomini dell'ispettorato Vaticano e sottoposto a un controllo di tipo amministrativo. Fu la polizia italiana a verificare i suoi documenti e la sua posizione dal punto di vista della situazione immigrazione e l'attentatore di Giovanni Paolo II fu poi espulso per essere entrato in Italia senza un visto. (di Mia Grassi) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Funerali papa Francesco, il feretro accolto dagli ‘ultimi’: “Ci ha aperto le porte della Chiesa”
(Adnkronos) – Poveri, detenuti, trans e rom. Sono stati gli 'ultimi', le vittime della "cultura dello scarto", ad accogliere con una rosa bianca in mano il feretro di papa Francesco all'ingresso della Basilica di Santa Maria Maggiore dove Bergoglio ha chiesto di essere tumulato. "Sono stata fortunata a essergli vicina, è stata un'emozione grandissima. Ha aperto una porta, sempre presente con noi e spero che questo continui. E' stato un privilegio perché ci ha aiutato a livello economico, ci ha aperto le porte della Chiesa perché prima per noi era tutto chiuso, non eravamo accettati ma grazie a lui abbiamo un altro tipo di prospettiva e la gente ci vede in modo diverso", ha detto Tamara, di una associazione di trans e rom della Capitale, oggi nella basilica di Santa Maria Maggiore . —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dai reali ai capi di Stato, il dress code ai funerali di Papa Francesco. Trump si distingue col blu
(Adnkronos) – A San Pietro il nero domina sovrano il dress code: capi di Stato, reali e istituzioni da tutto il mondo si sono raccolti nel lutto per i funerali di Papa Francesco. Tra mantiglie (il velo sul capo adottato per l'occasione da molte first lady e sovrane) e completi austeri, l'unica nota fuori dal coro arriva dagli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump sceglie il blu e si distingue nel mare scuro dell'abbigliamento formale, con un completo color cobalto abbinato a camicia bianca e cravatta coordinata. Al suo fianco, la first lady Melania Trump è impeccabile in un soprabito doppiopetto nero, velo, occhiali da sole, guanti in pizzo e gli immancabili tacchi a spillo, impreziositi da gioielli sobri. Il nero, colore del lutto, è categorico per i partecipanti. Per gli uomini l'etichetta impone abito scuro con cravatta nera lunga. Per le donne l’abito nero deve essere lungo e arrivare sotto il ginocchio, e gambe e braccia devono restare coperte. La regina di Spagna, Letizia Ortiz, esegue alla lettera ed è raffinata in abito nero, mantiglia e spilla argentata accanto al consorte, il re Felipe VI. La maggior parte dei leader politici rispetta il rigido dress code: dal presidente argentino Javier Milei, in completo e cravatta nera, accompagnato dalla sorella Karina in giacca dai revers di raso, al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, sobrio in abito nero e camicia bianca. Con lui la figlia Laura, in gonna nera midi, collant scuri e velo. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, opta per un tailleur nero doppiopetto con bottoni dorati, mentre Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano, sceglie un tailleur nero con capelli raccolti in uno chignon e collo adornato con eleganza da due laccetti. Nella delegazione italiana anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, in completo blu scuro, e il vicepremier Matteo Salvini, in nero. La première dame francese, Brigitte Macron, con grandi occhiali da sole, cappotto nero e collant velati, accompagna, in rigoroso total black, il marito Emmanuel Macron, mentre dal Principato di Monaco, presenti il principe Alberto II e la principessa Charlène, forse la più rigorosa nel rispettare l’etichetta: velo nero, tubino sotto il ginocchio, maniche lunghe, borsetta piccola e kitten heels. Per la famiglia reale inglese presenzia il principe William, in abito blu scuro, accompagnato dal primo ministro Keir Starmer. Diverso lo stile del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che mantiene il suo look più informale: giacca con tasche e camicia nera abbottonata. Nel giorno dell’ultimo saluto a Papa Francesco, l’uniformità del nero sancisce quindi la solennità del momento, pur con qualche eccezione. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Milano, 17enne travolta e uccisa da un treno
(Adnkronos) – Una ragazza di 17 anni è morta ieri sera, dopo essere stata travolta da un treno nella stazione di Greco-Pirelli a Milano. La giovane, a quanto si apprende, è stata trasportata immediatamente in codice rosso all'ospedale San Gerardo di Monza, dove è deceduta. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e gli agenti della Polfer. Sono in corso accertamenti per chiarire l'esatta dinamica dell'incidente. La salma è stata disposta all’autorità giudiziaria per l'autopsia. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Clamoroso a Napoli, tifosi entrano in scooter al Maradona: “Siamo i più forti” – Video
(Adnkronos) – Un'irruzione in scooter allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli. Il video sta facendo il giro dei social da qualche ora e mostra due ragazzi che si sono introdotti nell'impianto partenopeo iniziando a sfrecciare in motorino sulla pista d'atletica che circonda il terreno di gioco. Nel filmato, condiviso dall'account X "Il Meridiano Sport", i protagonisti della bravata inquadrano il campo e la pista inconsapevoli della gravità del fatto e si caricano a vicenda tra un coro e l'altro: "Siamo i più forti" dice uno dei due, prima di rivolgere frasi poco educate al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Sul video, si legge inoltre un commento aggiunto dall'autore non ancora identificato: "Solo noi entriamo nello stadio Maradona e c to dic a fa, mammami". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump-Zelensky, incontro ‘storico’ a San Pietro e ‘Macron out’ – Video
(Adnkronos) – Donald Trump e Volodymyr Zelensky uno davanti all'altro nella Basilica di San Pietro. Con Emmanuel Macron costretto ad allontanarsi. Il video dei momenti iniziali dell'incontro tra il presidente degli Stati Uniti e il presidente ucraino viene diffuso su X da Dan Scavino, stretto collaboratore di Trump. I due Capi di stato camminano, mentre le sedie per il faccia a faccia vengono sistemate. Con i due leader c'è il presidente francese Macron, che saluta calorosamente Zelensky e poi viene stoppato da Trump. Il presidente americano non sembra gradire l'idea di un incontro a 3. Il colloquio è un faccia a faccia e, alle spalle dei leader, la terza sedia viene rimossa… —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Funerale Papa Francesco, bufera social per selfie sorridente Soeder-Steinmeier
(Adnkronos) – Un selfie sorridente prima di andare al funerale di papa Francesco. Lo scatto, postato su X da Markus Soeder, leader della Csu (l'Unione cristianosociale) che lo ritrae al suo arrivo a Roma assieme al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, non è piaciuto. "Siamo appena atterrati a Roma: ci stiamo recando in corteo con il Presidente federale Frank-Walter Steinmeier in Vaticano per le cerimonie funebri del defunto Papa Francesco", ha scritto Soeder su X a corredo della foto. "C'è qualcosa di poco dignitoso nei selfie dei viaggi funebri. Il funerale del Papa non è l'Oktoberfest”, ha scritto la politica liberale Marie-Agnes Strack-Zimmermann, sempre sulla piattaforma, con riferimento alla popolare festa della birra a Monaco di Baviera. "È positivo che Soeder non abbia anche un kebab in mano", ha aggiunto. Anche il politico di sinistra Dietmar Bartsch non ha gradito la foto. "Un po' troppo allegra per un funerale, credo", ha scritto Bartsch su X. Anche molti altri utenti hanno criticato il post, definendolo privo di tatto. Soeder ha postato diverse foto prima dell'inizio della cerimonia funebre. "Momenti di grande emozione a Roma poco prima dell'inizio del requiem. Papa Francesco ci mancherà molto", ha scritto il premier bavarese accanto a una sua foto in Piazza San Pietro. "È commovente vedere quante persone lo saluteranno proprio qui in Piazza San Pietro in Vaticano, e in tutto il mondo, da casa, davanti alla TV". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“Campobasso occupata. Razzie e requisizioni tedesche e alleate 1943-1944”, presentazione del volume a Campobasso
Un periodo difficile e drammatico, segnato profondamente da paure e privazioni, rivive nelle pagine del
volume “Campobasso occupata. Razzie e requisizioni tedesche e alleate 1943-1944”.
La pubblicazione è frutto di una rigorosa ricerca storica, condotta per anni dagli storici Fabrizio Nocera e
Antonio Salvatore dell’Osservatorio Culturale Enzo Nocera, sulla documentazione presente presso l’Archivio
di Stato di Campobasso e testimonia la ricostruzione capillare, famiglia per famiglia, delle razzie compiute
dai tedeschi e delle requisizioni effettuate dagli alleati durante il 2° conflitto mondiale.
Attraverso storie personali e familiari, il libro restituisce dignità e voce alle vittime di un’epoca segnata da
sofferenze e ingiustizie, mostrando il volto autentico di una città che seppe resistere e reagire di fronte alle
difficoltà della guerra e dell’occupazione.
La presentazione, organizzata per martedì 29 aprile 2025, alle ore 18.00, presso l’Auditorium Giovannitti
dell’ex GIL di Campobasso, offrirà alla comunità un’occasione speciale per riflettere insieme su un capitolo
tanto doloroso quanto importante della sua storia.
La memoria storica diventa ponte indispensabile tra passato e futuro. L’appuntamento è dunque rivolto
non solo a studiosi e appassionati di storia, ma a tutti i campobassani, per sensibilizzare le diverse
generazioni all’importanza della conoscenza e del ricordo, a ottant’anni dalla Liberazione dall’oppressione
nazifascista. Un’occasione unica per coloro che vogliano scoprire pagine ad oggi inedite della storia del
capoluogo e magari di quella della propria famiglia.
Presenterà l’incontro la giornalista Cristina Niro. L’eminente storico Costantino Di Sante dialogherà con gli
autori evidenziando gli aspetti peculiari della ricerca.
L’ingresso è libero e aperto a tutta la cittadinanza
Incontro Meloni-Trump, breve colloquio ai funerali di Papa Francesco
(Adnkronos) – Breve colloquio, oggi in Vaticano, tra la premier Giorgia Meloni e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in occasione dei funerali di Papa Francesco. Come si vede anche nelle immagini diffuse dalla presidenza del Consiglio, Meloni e Trump hanno attraversato insieme il colonnato della Basilica di San Pietro: presente anche la first lady Melania. Alle loro spalle si intravede il Re della Giordania Abd Allah II. A San Pietro Meloni ha avuto un breve faccia a faccia anche con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, poi ha pranzato con il Presidente della Repubblica Argentina, Javier Milei.
Il presidente Usa ha lasciato Roma subito dopo i funerali. Il corteo di Trump è stato scortato dalle forze dell'ordine e seguito dall'alto da un elicottero. Tutti i trasferimenti sono stati monitorati e guidati dal Centro per la gestione dei grandi eventi nella Sala operativa della questura di Roma. Il volo è decollato dall'aeroporto di Fiumicino. Donald Trump era arrivato in Italia ieri sera e aveva comunicato di avere intenzione di incontrare "molte persone" inclusa "la premier italiana. La brava, veramente brava premier" Giorgia Meloni. "Mi incontrerò con alcune persone a Roma, sì", aveva detto, ma saranno incontri "un po' rapidi. Francamente è un po' irrispettoso avere incontri quando si è al funerale di un Papa, dicono. Ma parlerò con alcune persone, vedrò molte persone", ha spiegato. Tra questi anche l'incontro lampo con Zelensky. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina-Russia, Putin: “Kursk liberato, Kiev ha fallito”
(Adnkronos) –
Vladimir Putin annuncia la liberazione del Kursk, la regione russa invasa dall'Ucraina ad agosto 2024. La riconquista del territorio, dice il presidente russo, è stata completata. Mentre il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky si incontrano in Vaticano, prima dei funerali di Papa Francesco, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov rende noto che "il capo di Stato maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov ha riferito al comandante in capo supremo Vladimir Putin il completamento dell'operazione per liberare la regione di Kursk dai neonazisti ucraini". "La sconfitta completa del nemico nella regione di confine di Kursk crea le condizioni per ulteriori azioni di successo delle nostre truppe in altre importanti aree del fronte e avvicina la sconfitta del regime neonazista", dice Putin. "L'avventura del regime di Kiev (nel Kursk, ndr) è completamente fallita e le enormi perdite subite dal nemico, comprese truppe tra le più pronte al combattimento, addestrate ed equipaggiate anche con modelli occidentali, si rifletteranno sicuramente lungo l'intera linea di contatto", aggiunge. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)