(Adnkronos) – "Con il via libera del Consiglio di amministrazione dell'Aifa", Agenzia italiana del farmaco, "al passaggio degli antidiabetici di nuova generazione a base di glifozine dalla distribuzione diretta e per conto alla dispensazione nelle farmacie territoriali, raggiungiamo un traguardo importante per facilitare l'accesso ai farmaci innovativi, soprattutto per pazienti cronici e anziani. Un cambiamento significativo è anche l'eliminazione dei Piani terapeutici, che porterà alla riduzione delle liste d'attesa e a un alleggerimento del carico burocratico per i medici". E' quanto dichiara in una nota il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. La misura si inserisce nel processo di riclassificazione dei medicinali previsto dalla Legge di Bilancio 2024, che ha già visto lo spostamento in farmacia degli antidiabetici a base di gliptine. "Parliamo di un passaggio di distribuzione dalle farmacie ospedaliere alle farmacie convenzionate, presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale e attive tutti i giorni dell'anno – aggiunge Gemmato – Oggi proseguiamo nel percorso per migliorare l'accesso ai farmaci garantendo al contempo la sostenibilità del sistema sanitario. Grazie alle trattative condotte da Aifa con le aziende produttrici sono state ottenute significative riduzioni di prezzo che dovrebbero assicurare l'invarianza della spesa per il Servizio sanitario nazionale". Con il nuovo assetto, i pazienti, secondo quanto spiegato, non dovranno più recarsi nelle farmacie ospedaliere o attendere giorni per il ritiro dei farmaci, mentre i medici saranno sollevati dall'onere dei piani terapeutici, evitando visite prescritte solo per finalità amministrative. "Questa semplificazione – conclude Gemmato – ridurrà le liste d'attesa causate da adempimenti burocratici, migliorando l'aderenza a terapie particolarmente efficaci. Parliamo di farmaci che non solo controllano la glicemia, ma abbassano la pressione arteriosa, favoriscono la perdita di peso, prevengono crisi ipoglicemiche e proteggono cuore e reni. Benefici clinici che da domani saranno più facilmente accessibili a tutti". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Giubileo delle Pro Loco, volontari e infioratori colorano piazza S.Pietro e via Conciliazione
(Adnkronos) – Oltre 4000 soci pellegrini delle Pro Loco e circa 800 volontari infioratori hanno raggiunto la Capitale nel weekend per partecipare a due appuntamenti di altissimo valore spirituale, culturale e artistico: il Giubileo delle Pro Loco e la grande Infiorata delle Pro Loco d’Italia, che hanno trasformato Piazza San Pietro e Via della Conciliazione in uno scenario di straordinaria bellezza. Ben 34 tra Pro Loco e gruppi di infioratori, provenienti da tutta Italia, a partire dal tardo pomeriggio di sabato 28 giugno, hanno realizzato un imponente tappeto floreale ispirato al tema della preghiera e della fede. Petali, fiori freschi, segatura colorata e materiali naturali hanno dato vita a composizioni artistiche di grande impatto visivo e simbolico, eseguite con diverse tecniche e stili regionali. Un evento corale che ha celebrato non solo la spiritualità e la devozione, ma anche la forza della coesione tra le comunità locali, unite dalla missione quotidiana di valorizzare il patrimonio immateriale italiano. (Fotogallery) “Questa giornata rappresenta un momento fondamentale per le Pro Loco d’Italia. Abbiamo compiuto un viaggio di spiritualità e bellezza – ha dichiarato Antonino La Spina, presidente nazionale Unpli –. Il Giubileo e l’Infiorata sono stati l’occasione per onorare il valore del volontariato culturale, le radici dei territori e il profondo legame tra comunità e tradizione. Oltre settecento infioratori, provenienti da tredici regioni, hanno dato vita a opere che parlano di fede, arte e identità. È stato un grande abbraccio collettivo, un’Italia unita nei valori, nei colori e nella condivisione”. (Video) I volontari, instancabili e appassionati, hanno lavorato per tutta la notte, dando vita a un allestimento emozionante e partecipato, che ha incantato migliaia di fedeli e visitatori. La due giorni si è chiusa con il Giubileo delle Pro Loco e il suggestivo passaggio della Porta Santa, che ha visto oltre 4000 pellegrini partecipare con spirito di fede, condivisione e speranza. Il Giubileo delle Pro Loco e l’Infiorata hanno ribadito il ruolo centrale del volontariato nella costruzione di una società coesa, attiva e radicata nelle proprie tradizioni. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Matrimonio Bezos, Crepet: “È il peggiore esempio che possiamo dare ai giovani”
(Adnkronos) – I giorni di festeggiamenti per le nozze a Venezia di Jeff Bezos e Lauren Sanchez sono finiti, ma del matrimonio extra lusso tra il boss di Amazon e la giornalista si continua a parlare. Anche lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha detto la sua, intervistato dal 'Corriere della Sera': "Questo matrimonio è il peggiore esempio che possiamo dare ai giovani, peggio di così non c’è niente". "Un evento simile – ha spiegato – comunica ai giovani che tutto è visibilità, tutto è soldi, tutto è finto. La cultura non c’è, non è nominata". "Solo uno su un miliardo si arricchisce e così prendiamo in giro i giovani. Domani uno si sposa a Chioggia e fa tre giorni di festa, come Bezos. Ma prima ha pensato qualcosa? Ha letto un libro? Questi eventi non comunicano niente di affascinante", è l'opinione dello psichiatra. "Questo è un mondo – ha aggiunto – in cui i padri insegnano ai figli che tutto dipende da quanto guadagnano. È un occidente moribondo e una Venezia da cui Luchino Visconti sarebbe scappato, è Morte a Venezia". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Campobasso/Presentate le iniziative di “Musica in Villa” e “Voci nella Terza Piazza”
nella Sala Giunta del Comune di Campobasso, l’Associazione Amici della Musica Walter De Angelis ha presentato i dieci concerti all’interno del cartellone “Musica in Città”, distinti in due rassegne: “Musica in Villa” a Villa De Capoa, in programma la domenica mattina alle ore 11,30, cinque concerti dedicati ai giovani artisti meritevoli di attenzione che si sono già distinti nel panorama nazionale ed internazionale e “Voci nella Terza Piazza” in programma all’ex Distretto militare, il venerdì sera alle ore 20,30. L’originale rassegna vede protagonista la voce con il coinvolgimento di grandi professionisti cantanti e polistrumentisti con diverse connotazioni stilistiche tra cui il folk, il pop, il jazz e la world music. L’ingresso ai dieci concerti è gratuito.
Il sindaco, Marialuisa Forte ha dichiarato di aver “sostenuto anche in questa edizione gli eventi organizzati nei mesi estivi dall’Associazione Amici della Musica, ribadendo la valenza culturale delle due rassegne e la partecipazione di un pubblico numeroso”, mentre la direttrice artistica, Antonella De Angelis ha illustrato “il programma ricco e variegato degli eventi che anche in questa edizione regaleranno alla città di Campobasso, momenti di grande intensità artistica”. La direttrice De Angelis ha, poi, ringraziato l’amministrazione comunale di Campobasso “per il connubio virtuoso che si è instaurato in questi anni di collaborazione”.
Alla presentazione di oggi, oltre al sindaco e al direttore artistico, hanno preso parte anche l’assessore comunale alla Cultura Adele Fraracci, il presidente dell’Associazione Amici della Musica Renato Rizzi, il segretario Sabatino Del Sordo, la presidente della Fondazione Molise Cultura Antonella Presutti e il Maestro Antonio Colasurdo.
IL PROGRAMMA
RASSEGNA “MUSICA IN VILLA”
Quest’anno da domenica 6 luglio il concerto di apertura è affidato al QUARTETTO FASAX, composto da Giulio Fornaro sax soprano, Stefano Antonini sax contralto, Carmine Santoriello sax tenore, Edoardo Alessandrini sax baritono, con un programma dal titolo “Il sax tra Europa e Stati Uniti”.
Nel secondo appuntamento di domenica 13 luglio si svolgerà il Concerto dei migliori allievi del FESTIVAL JANIGRO, realtà musicale didatticamente prestigiosa alla quale l’Associazione Amici della Musica di Campobasso ha voluto dare risalto con un concerto premio.
Domenica 20 luglio sarà la volta del giovane chitarrista molisano DANIEL ANTONELLI, con un interessante programma dal titolo “Viaggio tra Spagna e America Latina”.
Nel quarto appuntamento di domenica 27 luglio ci sarà il coinvolgente complesso di ottoni DES BRASS QUINTET, composto da cinque giovani musicisti: Daniel Enrique Ibarra tromba, Simone Bottino tromba, Cecilia De Novellis corno, Andrea Amoretti trombone, Davide Marinucci tuba.
Concluderà la rassegna dei matinée domenica 3 agosto l’Advena Trio composto da Marzia Marinelli oboe, Pierdavide Falco oboe e corno inglese e Federica Santoro, violoncello, con il programma “Danze a tre”.
RASSEGNA “VOCI NELLA TERZA PIAZZA”
Venerdì 1° agosto aprirà la rassegna vocale la jazzista ELEONORA STRINO, chitarra e voce, accompagnata dal pianista Claudio Vignali, con il progetto “MATILDE” da maht “forza”, “potenza” e hild “battaglia” – una guerriera senza paura del giudizio delle persone che la guardano quasi come fosse un’invasata, una donna che balla da sola in un piccolo paesino nell’entroterra della Spagna, un percorso musicale in cui la protagonista rivisita standard jazz e brani popolari del sud Italia e del sud America attraverso il jazz, sinonimo di improvvisazione, incertezza e libertà.
Nel secondo appuntamento di venerdì 8 agosto, torna, dopo cinque anni, il duo molto apprezzato composto da RACHELE ANDRIOLI, voce e percussioni e ROCCO NEGRI fisarmonica con “MALETIEMPU”, un percorso musicale che farà rivivere con sensibilità moderna i canti della tradizione del Sud Italia e alcuni brani inediti dei due protagonisti. Un viaggio non solo verticale, con la trasmissione del proprio patrimonio da una generazione all’altra, ma che investe anche un’insolita mobilità orizzontale, nello spazio, da un paese all’altro, anche lontani dalla propria terra.
Venerdì 15 agosto è la volta della cantante ALESSANDRA DAMBRA, accompagnata da Luigi Ferrara, armonica Domingo Muzietti, chitarra Edmondo Di Giovannantonio, contrabbasso e Niki Barulli, batteria, che presenta “DIALOGO CON LE DONNE DEL JAZZ – TRIBUTO A TOOTS THIELEMANS”, progetto nato dal desiderio di esplorare l’importante ruolo che le donne hanno avuto nel jazz, e di farlo attraverso le collaborazioni di voci femminili, spesso dimenticate o trascurate, con l’armonicista belga Toots Thielemans.
Nel penultimo appuntamento di venerdì 22 agosto si esibirà il massimo esponente della tammorra LUCA ROSSI, voce e tammorre con Giovanni Parillo,cori e fisarmonica. Rossi ha effettuato collaborazioni, partecipazioni e registrazioni con molti rappresentanti della scena musicale popolare italiana e della musica etnica internazionale quali Teresa De Sio, Marcello Colasurdo, Enzo Avitabile, Orchestra Popolare Campana e Eugenio Bennato, NCCP e Tullio de Piscopo, Benham Samani (Iran), Kelvin Sholar (Stati Uniti), Tambours du Mediterraneè (Francia- Tunisia) e con produzioni e compagnie di teatro danza e spettacoli televisivi.
Concluderanno la rassegna vocale venerdì 29 agosto le FARAUALLA, ensemble vocale composto da Gabriella Schiavone voce, Teresa Vallarella voce e percussioni, Maristella Schiavone voce, Loredana Savino voce, accompagnate da Pippo D’Ambrosio alla batteria. Il progetto dal nome “CULLA E TEMPESTA” pone l’accento su tutto ciò che metaforicamente è Culla e Tempesta: il Mare, la Natura maltrattata dall’uomo e mai arrendevole, i Bambini, vere vittime di questi tempi oscuri, che soffrono senza capirne il motivo ma che inesorabili cercano la gioia di vivere. Ogni composizione è una suggestione, un’immagine e un sentimento descritti attraverso l’immediatezza espressiva della voce. Infinite sono le possibilità di combinazione dei colori vocali, delle note e degli intrecci ritmici.
nella Sala Giunta del Comune di Campobasso, l’Associazione Amici della Musica Walter De Angelis ha presentato i dieci concerti all’interno del cartellone “Musica in Città”, distinti in due rassegne: “Musica in Villa” a Villa De Capoa, in programma la domenica mattina alle ore 11,30, cinque concerti dedicati ai giovani artisti meritevoli di attenzione che si sono già distinti nel panorama nazionale ed internazionale e “Voci nella Terza Piazza” in programma all’ex Distretto militare, il venerdì sera alle ore 20,30. L’originale rassegna vede protagonista la voce con il coinvolgimento di grandi professionisti cantanti e polistrumentisti con diverse connotazioni stilistiche tra cui il folk, il pop, il jazz e la world music. L’ingresso ai dieci concerti è gratuito.
Il sindaco, Marialuisa Forte ha dichiarato di aver “sostenuto anche in questa edizione gli eventi organizzati nei mesi estivi dall’Associazione Amici della Musica, ribadendo la valenza culturale delle due rassegne e la partecipazione di un pubblico numeroso”, mentre la direttrice artistica, Antonella De Angelis ha illustrato “il programma ricco e variegato degli eventi che anche in questa edizione regaleranno alla città di Campobasso, momenti di grande intensità artistica”. La direttrice De Angelis ha, poi, ringraziato l’amministrazione comunale di Campobasso “per il connubio virtuoso che si è instaurato in questi anni di collaborazione”.
Alla presentazione , oltre al sindaco e al direttore artistico, hanno preso parte anche l’assessore comunale alla Cultura Adele Fraracci, il presidente dell’Associazione Amici della Musica Renato Rizzi, il segretario Sabatino Del Sordo, la presidente della Fondazione Molise Cultura Antonella Presutti e il Maestro Antonio Colasurdo.
IL PROGRAMMA
RASSEGNA “MUSICA IN VILLA”
Quest’anno da domenica 6 luglio il concerto di apertura è affidato al QUARTETTO FASAX, composto da Giulio Fornaro sax soprano, Stefano Antonini sax contralto, Carmine Santoriello sax tenore, Edoardo Alessandrini sax baritono, con un programma dal titolo “Il sax tra Europa e Stati Uniti”.
Nel secondo appuntamento di domenica 13 luglio si svolgerà il Concerto dei migliori allievi del FESTIVAL JANIGRO, realtà musicale didatticamente prestigiosa alla quale l’Associazione Amici della Musica di Campobasso ha voluto dare risalto con un concerto premio.
Domenica 20 luglio sarà la volta del giovane chitarrista molisano DANIEL ANTONELLI, con un interessante programma dal titolo “Viaggio tra Spagna e America Latina”.
Nel quarto appuntamento di domenica 27 luglio ci sarà il coinvolgente complesso di ottoni DES BRASS QUINTET, composto da cinque giovani musicisti: Daniel Enrique Ibarra tromba, Simone Bottino tromba, Cecilia De Novellis corno, Andrea Amoretti trombone, Davide Marinucci tuba.
Concluderà la rassegna dei matinée domenica 3 agosto l’Advena Trio composto da Marzia Marinelli oboe, Pierdavide Falco oboe e corno inglese e Federica Santoro, violoncello, con il programma “Danze a tre”.
RASSEGNA “VOCI NELLA TERZA PIAZZA”
Venerdì 1° agosto aprirà la rassegna vocale la jazzista ELEONORA STRINO, chitarra e voce, accompagnata dal pianista Claudio Vignali, con il progetto “MATILDE” da maht “forza”, “potenza” e hild “battaglia” – una guerriera senza paura del giudizio delle persone che la guardano quasi come fosse un’invasata, una donna che balla da sola in un piccolo paesino nell’entroterra della Spagna, un percorso musicale in cui la protagonista rivisita standard jazz e brani popolari del sud Italia e del sud America attraverso il jazz, sinonimo di improvvisazione, incertezza e libertà.
Nel secondo appuntamento di venerdì 8 agosto, torna, dopo cinque anni, il duo molto apprezzato composto da RACHELE ANDRIOLI, voce e percussioni e ROCCO NEGRI fisarmonica con “MALETIEMPU”, un percorso musicale che farà rivivere con sensibilità moderna i canti della tradizione del Sud Italia e alcuni brani inediti dei due protagonisti. Un viaggio non solo verticale, con la trasmissione del proprio patrimonio da una generazione all’altra, ma che investe anche un’insolita mobilità orizzontale, nello spazio, da un paese all’altro, anche lontani dalla propria terra.
Venerdì 15 agosto è la volta della cantante ALESSANDRA DAMBRA, accompagnata da Luigi Ferrara, armonica Domingo Muzietti, chitarra Edmondo Di Giovannantonio, contrabbasso e Niki Barulli, batteria, che presenta “DIALOGO CON LE DONNE DEL JAZZ – TRIBUTO A TOOTS THIELEMANS”, progetto nato dal desiderio di esplorare l’importante ruolo che le donne hanno avuto nel jazz, e di farlo attraverso le collaborazioni di voci femminili, spesso dimenticate o trascurate, con l’armonicista belga Toots Thielemans.
Nel penultimo appuntamento di venerdì 22 agosto si esibirà il massimo esponente della tammorra LUCA ROSSI, voce e tammorre con Giovanni Parillo,cori e fisarmonica. Rossi ha effettuato collaborazioni, partecipazioni e registrazioni con molti rappresentanti della scena musicale popolare italiana e della musica etnica internazionale quali Teresa De Sio, Marcello Colasurdo, Enzo Avitabile, Orchestra Popolare Campana e Eugenio Bennato, NCCP e Tullio de Piscopo, Benham Samani (Iran), Kelvin Sholar (Stati Uniti), Tambours du Mediterraneè (Francia- Tunisia) e con produzioni e compagnie di teatro danza e spettacoli televisivi.
Concluderanno la rassegna vocale venerdì 29 agosto le FARAUALLA, ensemble vocale composto da Gabriella Schiavone voce, Teresa Vallarella voce e percussioni, Maristella Schiavone voce, Loredana Savino voce, accompagnate da Pippo D’Ambrosio alla batteria. Il progetto dal nome “CULLA E TEMPESTA” pone l’accento su tutto ciò che metaforicamente è Culla e Tempesta: il Mare, la Natura maltrattata dall’uomo e mai arrendevole, i Bambini, vere vittime di questi tempi oscuri, che soffrono senza capirne il motivo ma che inesorabili cercano la gioia di vivere. Ogni composizione è una suggestione, un’immagine e un sentimento descritti attraverso l’immediatezza espressiva della voce. Infinite sono le possibilità di combinazione dei colori vocali, delle note e degli intrecci ritmici.
Dermatologa Magnoni: “Chirurgia e farmaci biologici in idrosadenite suppurativa”
(Adnkronos) – "La terapia medica e la terapia chirurgica sono alleate in una gestione integrata dell’idrosadenite suppurativa (Hs), che richiede una elevatissima personalizzazione della cura". Infatti "riusciamo ad affrontare questa malattia con successo grazie a terapie mediche, farmaci biologici e terapie chirurgiche, che possono essere somministrate singolarmente o in combinazione". Così Cristina Magnoni, professore di Dermatologia all’università di Modena e Reggio Emilia e responsabile dell'Unità dipartimentale di Chirurgia dermatologica, commenta la rimborsabilità, da parte del Servizio sanitario nazionale, di secukinumab, un anticorpo monoclonale ricombinante interamente umano selettivo per l'interleuchina-17A, nel trattamento dell’idrosadenite suppurativa (acne inversa) attiva di grado da moderato a severo in adulti con una risposta inadeguata alla terapia sistemica convenzionale per l’Hs, patologia complessa e dal forte impatto psicologico. "Non dobbiamo più pensare che la terapia farmacologica e la terapia chirurgica siano in contrapposizione – chiarisce Magnoni – al contrario, si parla sempre più spesso di un'integrazione strategica tra farmaci biologici e chirurgia, aspetto sottolineato anche nelle nostre nuove Linee guida che suggeriscono di non interrompere i farmaci biologici in previsione della chirurgia, perché la terapia col farmaco biologico può contenere l'infiammazione, evitare delle riacutizzazioni prima dell'intervento e può prevenire le recidive delle lesioni, che possono rimanere dopo l'intervento chirurgico". L’idrosadenite suppurativa è infatti "una malattia infiammatoria cronica dermatologica – spiega l'esperta – che colpisce le ghiandole apocrine e quindi tutte le regioni corporee dove sono presenti: ascellare, inguinale, perineale, mammaria e glutea. Ci sono vari gradi di gravità della malattia, che si manifesta con lesioni infiammatorie, ascessi, fistole drenanti e cicatrici invalidanti. Nelle forme lievi – precisa – le lesioni sono poche, nelle forme a media gravità le lesioni infiammatorie, come fistole e cicatrici, sono maggiori, ma colpiscono zone separate della cute e, poi, nelle forme più gravi, queste lesioni tendono a confluire in grandi aree infiammatorie molto debilitanti per la vita del paziente". "Le nuove linee guida europee – continua Magnoni – ci indicano che la chirurgia gioca un ruolo molto importante all'interno delle terapie disponibili per l’idrosadenite suppurativa, un aspetto che la distingue da altre patologie infiammatorie croniche della cute, come la psoriasi o la dermatite atopica. In questa malattia il chirurgo dermatologo è fondamentale soprattutto nei casi avanzati, quando abbiamo bisogno di ampliare le sezioni chirurgiche per togliere i tessuti malati e nella successiva ricostruzione tissutale, che ridà funzione e una buona qualità di vita al paziente". Sono diverse le tipologie di intervento "che si possono praticare per questa malattia: dalle procedure mini invasive – illustra la specialista – come ad esempio l'incisione, il drenaggio di un ascesso o il deroofing, fino a procedure chirurgiche maggiori come la wide local excision, che prevede l'ampia resezione delle aree interessate dalla malattia, che poi richiede una ricostruzione con innesti di cute autologa o con cute bioingegnerizzata o lembi". Si tratta di "un approccio graduale", come il farmacologico, che "si intensifica con l'aumentare della gravità della malattia e, ovviamente, della presenza di danni irreversibili come le fistole drenanti e multiple o le cicatrici". L’idrosadenite suppurativa "è una malattia cronica con una importante base infiammatoria e che dunque richiede un approccio integrato – rimarca Magnoni – Il chirurgo dermatologo deve lavorare in un team multidisciplinare con internista, infettivologo, chirurgo proctologo, ginecologo, urologo e con lo psicologo per costruire un percorso personalizzato per il paziente. Questo percorso, infatti, prevede la somministrazione di terapie target biologiche, di terapie chirurgiche, ma anche il supporto nutrizionale e, quando necessario, un supporto per smettere di fumare. Solo così – conclude – possiamo offrire una presa in carico efficace al nostro paziente". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dermatologo Marzano: “Bene rimborso secukinumab in idrosadenite suppurativa”
(Adnkronos) – "La grande novità è avere ottenuto la rimborsabilità per secukinumab, un farmaco che blocca la isoforma A dell'interleuchina-17 che svolge il ruolo maggiore e cruciale in uno scenario fisiopatologico molto complesso" nell'idrosadenite suppurativa. "Questa citochina è infatti un driver importante nel determinare lo sviluppo delle lesioni infiammatorie" anche "avanzate. Pertanto, avere oggi un farmaco biologico che blocca selettivamente questa citochina è di grande importanza”. Così Angelo Marzano, direttore della struttura complessa di dermatologia del Policlinico di Milano, commenta l’approvazione alla rimborsabilità dell’anticorpo monoclonale secukinumab per il trattamento dell’idrosadenite suppurativa (acne inversa) attiva di grado da moderato a severo in adulti con una risposta inadeguata alla terapia sistemica convenzionale. "I risultati dei trial registrativi, lo studio Sunshine e lo studio Sunrise, pubblicati su Lancet – continua l'esperto – sono molto incoraggianti: si è arrivati fino al 46% dei pazienti alla settimana 16 che ottiene il cosiddetto HiScr50, cioè una riduzione di almeno il 50% dei noduli e degli ascessi, le lesioni infiammatorie della patologia. Dopo un anno di trattamento, la risposta migliora ancora e ci sono pazienti che raggiungono anche il 70-90% di miglioramento rispetto alla condizione cosiddetta baseline”. L’idrosadenite suppurativa "è una malattia infiammatoria cronica che colpisce i follicoli piliferi terminali, con un'incidenza intorno all'1% della popolazione, anche se si ritiene che la prevalenza sia probabilmente sottostimata- continua – Questa malattia si manifesta clinicamente con delle lesioni infiammatorie, i noduli e gli ascessi e con delle lesioni avanzate drammaticamente impattanti sulla qualità della vita dei pazienti" a causa dei "cosiddetti tragitti fistolosi, dei tunnel che possono secernere materiale purulento e sono una fonte continua di infiammazione. Queste lesioni, colpendo tipicamente le pieghe, quindi le regioni ascellari, inguinali e l'area anogenitale, hanno un impatto che può essere drammatico sulla vita di relazione, lavorativa, sociale e sessuale del paziente. La malattia si caratterizza anche per sintomi che accompagnano queste lesioni, come il prurito ma, soprattutto, il dolore, che può essere anche molto intenso e quindi tale da condizionare la vita quotidiana del paziente", conclude. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Natalità, dallo smog al clima: tutti gli effetti sulla fertilità
(Adnkronos) –
L'allarme caldo nasconde insidie anche per chi cerca di concepire un figlio. L'inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici minacciano sempre di più la capacità riproduttiva umana, incidendo negativamente sulla fertilità. A evidenziarlo è un recente documento pubblicato dall'Eshre, la Società europea di riproduzione umana ed embriologia, riunita per il suo 41esimo congresso annuale dal 29 giugno al 2 luglio a Parigi. Giorni roventi per la capitale francese, che si prepara a picchi di 38 gradi. Nel rapporto l'Eshre riassume le principali evidenze scientifiche sull'effetto che smog e climate change possono avere per la natalità, aggravando un'emergenza in crescita. "L'innalzamento delle temperature e l'aumento dell'inquinamento atmosferico – spiega – sono associati a un peggioramento della qualità del seme maschile, con alterazioni nei parametri spermatici, riduzione del numero di spermatozoi e danni al Dna. Anche la riserva ovarica nelle donne può essere ridotta, con impatti negativi sul potenziale riproduttivo spontaneo e sulla risposta ai trattamenti di procreazione medicalmente assistita". Il report evidenzia come circa 3 miliardi di persone nel mondo vivano in aree ad alta vulnerabilità climatica, con possibili ripercussioni sulla salute di donne in gravidanza, bambini, anziani e pazienti con malattie croniche. "Negli ultimi anni, nella nostra pratica clinica abbiamo osservato un crescente numero di casi in cui le cause dell'infertilità appaiono sempre meno riconducibili a fattori individuali e sempre più legate a elementi ambientali", conferma Alberto Vaiarelli, ginecologo specialista in medicina della riproduzione e coordinatore scientifico del centro Genera di Roma. "Tutto quello che noi facciamo, il modo in cui viviamo – sottolinea – sicuramente ha un'influenza sulla fertilità. L'inquinamento atmosferico e l'ipertermia ambientale sono fra le variabili che progressivamente rischiano di minare la salute riproduttiva, sia maschile che femminile". L'esperto ricorda il ruolo chiave della temperatura testicolare nei maschi: "Anche un aumento di soli 1-2 gradi può compromettere la spermatogenesi. Studi clinici e di laboratorio – rimarca Vaiarelli – dimostrano un calo significativo del numero e della motilità degli spermatozoi in presenza di esposizioni croniche a temperature elevate". Proprio come quelle che l'Italia sta vivendo in queste settimane, stretta in una morsa bollente che in molte aree del Centro-Sud ha portato la colonnina di mercurio stabilmente sopra i 40°C. "L'ondata di calore che sta colpendo il nostro Paese – ammonisce il ginecologo – non è solo un disagio climatico: è un fattore di rischio concreto per la salute riproduttiva. Certo non è il solo", precisa, però "è sicuramente qualcosa su cui dobbiamo tenere alta l'attenzione". Nel suo documento, l'Eshre invita a "politiche rapide e coordinate per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la qualità dell'aria entro i prossimi 20 anni, in linea con il Green Deal europeo". La società scientifica sollecita inoltre "un investimento massiccio nella ricerca sugli effetti dell'inquinamento sulla fertilità, per orientare meglio la prevenzione". "In un mondo che cambia – osserva Vaiarelli – anche la salute riproduttiva chiede protezione. E il cambiamento climatico non è solo una minaccia per l'ambiente: è una sfida per la sopravvivenza stessa della specie umana, che peraltro sta perdendo la spinta a procreare per una serie di motivi sociali ed economici". Al 41esimo Congresso dell'Eshre di Parigi è stato presentato anche uno studio del gruppo Genera, condotto su oltre 1.200 coppie di aspiranti genitori, che invita le donne a non arrendersi se il primo tentativo di fecondazione assistita è andato male. Al secondo tentativo, infatti, circa il 50% delle pazienti produrrà più ovociti e più embrioni. Ma attenzione a non aspettare troppo: riprovarci presto può aumentare di molto le probabilità di una gravidanza a termine; al contrario, ogni mese di ritardo può ridurle un po' di più. Secondo gli ultimi dati del Registro Pma dell'Istituto superiore di sanità, sono quasi 88mila le coppie italiane ricorse alla procreazione medicalmente assistita nel 2022, in aumento del 2,3% rispetto alle circa 86mila del 2021. Sempre nel 2022, i bimbi nati grazie a queste tecniche sono 16.718: il 4,3% del totale nati vivi (393.333, fonte Istat), in crescita dello 0,5% circa rispetto ai 16.625 del 2021. La ricerca ha voluto rispondere a una domanda cruciale per molte coppie che intraprendono un percorso di fecondazione assistita: il fallimento di un primo ciclo di trattamento condiziona negativamente le possibilità di successo di un secondo tentativo? I risultati dello studio dicono di no, indicano che l'esito del secondo ciclo di Pma non c'entra con come è andato il primo. "Spesso sono le pazienti stesse a tirare le somme sulla base della loro esperienza, pensando che se nel primo tentativo sono stati ottenuti, ad esempio, solo embrioni cromosomicamente anomali, allora anche i prossimi lo saranno", spiega il ginecologo Alberto Vaiarelli, responsabile medico-scientifico del centro Genera di Roma, uno dei 7 del gruppo presenti in Italia. "Abbiamo voluto dimostrare con evidenze scientifiche che gli esiti clinici del primo ciclo non predicono quello che succederà dopo. L'unica vera strategia efficace che abbiamo – sottolinea lo specialista – è procedere con una nuova stimolazione ormonale senza perdersi d'animo e il nostro studio ci dimostra che prima la si fa, maggiori sono le probabilità di successo".
Lo studio Genera ha incluso 1.286 secondi cicli di Pma eseguiti tra il 2015 e il 2021, con un'età media delle pazienti di 39 anni e un valore mediano dell'ormone anti-Mülleriano (Amh) pari a 1,2 ng/ml. I ricercatori hanno analizzato numerosi parametri del primo ciclo – dall'età materna alla causa d'infertilità, fino agli esiti embriologici – per capire se influenzassero il secondo tentativo. Le pazienti hanno intrapreso un secondo ciclo per diversi motivi: mancata formazione di blastocisti (41%), fallimento dell'impianto (20%), aborto (5%), o per il protocollo DuoStim (26%) che prevede 2 stimolazioni in un unico ciclo mestruale. Tutti i cicli includevano stimolazione ovarica e fecondazione Icsi con coltura a blastocisti. Dall'analisi è emerso che il 48% delle pazienti ha prodotto un maggior numero di ovociti al secondo tentativo; la competenza ovocitaria è migliorata nel 40% dei casi, con un aumento medio del 3% nel tasso di blastocisti per ovocita. Anche il numero di blastocisti è cresciuto nel 43% dei cicli successivi. E il tasso cumulativo di nati vivi dopo il secondo ciclo, indipendentemente dall'esito del primo, è stato del 24%. Il tempo tra il primo e il secondo tentativo è apparso un fattore chiave: "Ogni mese di ritardo è associato a una leggera diminuzione delle probabilità di successo", avvertono gli autori. "Anche 6 mesi fra una stimolazione e l'altra fanno la differenza per le nostre pazienti", precisa Vaiarelli. I dati confermano che "le coorti follicolari sono indipendenti fra di loro, anche se i parametri clinici come età e riserva ovarica restano invariati – commenta Danilo Cimadomo, Research Manager di Genera – Una paziente che ha avuto pochi ovociti o embrioni nel primo ciclo non è destinata a ottenere lo stesso risultato. Il 90% di chi non ottiene ovociti al primo ciclo li ottiene nel secondo, e il 60% riesce ad avere embrioni vitali. La variabile decisiva è il tempo: prima si effettua il secondo pick-up, migliori sono le probabilità". Alla luce dei risultati, per gli esperti serve un cambio di prospettiva: "Non bisogna considerare la Pma come un singolo trattamento, ma come un progetto di genitorialità personalizzato, con obiettivi di medio-lungo periodo". Conclude Vaiarelli: "E' necessario considerare la Pma come una strategia multiciclo, utile non solo per ottenere una gravidanza, ma per realizzare un vero e proprio progetto familiare, che può prevedere uno o più figli. I centri specializzati e all'avanguardia basano il loro lavoro su un miglioramento continuo del trattamento e delle tecnologie a disposizione e su un counseling precoce e personalizzato, già dal primo colloquio. L'unico vero consiglio che possiamo dare, di fronte a un primo tentativo andato male, è che dobbiamo andare avanti, senza giudicare un esito negativo iniziale, dato che nei successivi cicli le chance di successo aumentano progressivamente". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Villa Pamphili, si indaga anche sul film di Kaufmann: possibile truffa Stato da 800mila euro
(Adnkronos) – Si potrebbe aprire un nuovo fronte di indagine sul caso di Francis Kaufmann. L'uomo è accusato del duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia di 11 mesi Andromeda, trovate morte a Villa Pamphili, a Roma. I pm capitolini, dopo aver acquisito dal Mic i documenti relativi ai fondi pari a 863mila euro in forma di tax credit per la realizzazione del film 'Stelle della Notte', mai distribuito, vogliono compiere accertamenti per capire se il denaro sia stato solo deliberato o anche elargito e, in questo caso, a chi. Un eventuale nuovo filone di indagine che potrebbe portare all'apertura di un nuovo fascicolo, in cui Kaufmann potrebbe anche comparire come parte lesa di una truffa o tentata truffa ai danni dello Stato. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, la guerra ombra russa: giovani reclutati senza saperlo per attentati suicidi, l’inchiesta choc
(Adnkronos) – Nella guerra segreta che si combatte lontano dal fronte, la Russia starebbe arruolando giovani ucraini tramite Telegram, trasformandoli in attentatori suicidi inconsapevoli. È quanto emerge da una nuova inchiesta del Guardian, che svela un'escalation inquietante delle operazioni di sabotaggio attribuite ai servizi d'intelligence russi. Il caso di Oleh, 19 anni, disoccupato originario dell'Ucraina orientale, è emblematico. Contattato tramite un canale Telegram che offriva lavoretti ben pagati, il ragazzo accetta di recarsi a Rivne per imbrattare una stazione di polizia con vernice spray in cambio di mille dollari. Ma nel momento in cui apre lo zaino ricevuto da uno sconosciuto, scopre con orrore un ordigno esplosivo artigianale, con fili scoperti e un cellulare collegato per la detonazione remota. Solo il suo gesto istintivo di chiedere aiuto a un agente di polizia, insieme all'intervento tempestivo dell'Sbu, ha evitato una strage. Secondo Artem Dekhtiarenko, portavoce dell'Sbu citato dal Guardian, è in corso una campagna di sabotaggio lanciata da Mosca nella primavera del 2024, che ha recentemente fatto un salto in avanti: dagli incendi dolosi si è passati agli attentati esplosivi. I reclutatori usano pseudonimi e fingono di essere ucraini stanchi della guerra. L'obiettivo è colpire simboli dello Stato – stazioni di polizia, centri di reclutamento, edifici pubblici – alimentando al contempo il malcontento interno e la narrativa russa. Le modalità di Mosca sono subdole: i giovani minorenni o in condizioni economiche precarie ricevono piccole somme in criptovaluta per incarichi apparentemente innocui, come fotografare uffici pubblici o affiggere volantini. Poi, una volta agganciati, sono spinti a compiti sempre più estremi, con ricatti, minacce e manipolazioni psicologiche. Secondo l'Sbu, nel 2024 sono stati arrestati oltre 700 individui per reati legati al sabotaggio e al terrorismo, tra cui molti adolescenti e persino un 11enne. Dekhtiarenko denuncia: "In alcuni casi, gli attentatori inconsapevoli vengono fatti esplodere dai russi stessi. È una pratica ormai comune". Il caso di Oleh e del suo amico Serhiy – entrambi fermati prima che l'ordigno potesse essere attivato – segue di pochi giorni un attacco simile a Rivne, in cui un 21enne è rimasto ucciso e otto soldati feriti. Grazie a sofisticate contromisure elettroniche, l'Sbu è riuscita a bloccare la detonazione remota, impedendo un nuovo massacro. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Il Molise ragiona sul futuro energetico: A Larino confronto e approfondimento su fonti alternative e aree non idonee
Un momento cruciale di confronto e approfondimento si è tenuto a Larino, presso il Palazzo Ducale, con l’iniziativa promossa da “Partecipa Molise” sul tema “Fonti energetiche alternative fra uso e abuso. Le aree non idonee”. L’incontro ha riunito una buona platea proveniente da ogni angolo del Molise, unita dalla preoccupazione per quella che si preannuncia come una nuova emergenza territoriale, dopo l’annosa questione della gestione irrisolta delle risorse idriche. Il dibattito, infatti, ha visto una forte partecipazione con i dubbi sollevati da Marina Colonna e Angelo D’Uva, imprenditori molisani simbolo di un’agricoltura di qualità; l’ex consigliere regionale Pasquale Di Lena invece ha espresso la posizione dell’associazione che raggruppa gli ex eletti a Palazzo Moffa, con le perplessità di numerosi tecnici comunali (Rotello, Larino, ecc.), le denunce degli avvocati specializzati nel settore nonché la presenza di segretari e dirigenti del Partito democratico.
L’allarme è stato lanciato dalla Dott.ssa Loredana Pietroniro (Arsarp), che ha presentato dati sconcertanti sull’assalto di aziende e multinazionali al servizio regionale, con richieste di progetti per impianti eolici e agrivoltaici. “Abbiamo in istruttoria regionale progetti per 500 nuove pale eoliche alte 250 metri, per l’equivalente di 2500 megawatt, e impianti agrivoltaici per circa 3300 megawatt” – ha rivelato la Dott.ssa Pietroniro, evidenziando un totale di 5,8 gigawatt (GW) di richieste. Questo dato contrasta nettamente con gli 1,3 GW assegnati al Molise nel riparto nazionale per il raggiungimento degli obiettivi minimi fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), obiettivo già ampiamente superato per il 2030. “Saranno i decisori politici a determinare quale indirizzo si vuole dare alla produzione di energia” – ha concluso.
Il Sindaco di Larino e Presidente della Provincia di Campobasso, Pino Puchetti, ha espresso forte preoccupazione per le richieste di impianti fotovoltaici anche sulle Piane di Larino, un territorio riconosciuto per l’eccellenza dei suoi prodotti agricoli e sede di importanti aziende di trasformazione, finora privo di pale eoliche. Puchetti ha sottolineato l’importanza vitale di garantire livelli occupazionali e tutelare gli investimenti imprenditoriali nell’intero Basso Molise. “Chiediamo a gran voce alla Regione una legge che faccia da spartiacque tra la speculazione dei giganti dell’energia e la vocazione del territori” – ha affermato il primo cittadino frentano, invocando una revisione del Piano Paesaggistico regionale, della relativa cartografia, e del Piano Energetico Integrato Regionale.
Il dibattito ha visto numerosi interventi da parte di cittadini, produttori, imprenditori e associazioni, tutti allarmati dalla massiva presenza di impianti che, se collocati in aree non idonee, fertili e irrigate, comprometterebbero irreversibilmente produzioni agricole di alta qualità, cuore dell’economia molisana.
Il Professor Claudio Colombo (docente di Scienza del Suolo all’UNIMOL) ha presentato i risultati degli studi condotti dall’Ateneo, evidenziando la necessità impellente di aggiornare le mappe regionali del suolo (ferme al 1994) e l’allarmante stato della qualità dei terreni. Il Professore ha proposto l’opportunità di investire in un agrivoltaico innovativo e di qualità, seguendo rigide linee guida, anche grazie al recupero dei circa trentamila ettari di terreni agricoli abbandonati in Molise (vigneti, frutteti, uliveti).
La Capogruppo PD alla Regione Molise, Micaela Fanelli, in veste di moderatrice, ha posto gli obiettivi del dibattito, ribadendo la richiesta di Partecipa Molise al governo regionale: “Dobbiamo accelerare e scegliere quale metodo possa rendere i territori protagonisti. Presto in Aula, compatibilmente con il quadro nazionale in evoluzione, saremo chiamati a individuare criteri utili per non commettere errori, come quello di poter persino pensare di produrre energia da fotovoltaico nelle piane irrigue e fertili di Larino.” Fanelli ha sottolineato l’importanza di un agrivoltaico affidabile e responsabile ammonendo: “Eolico e fotovoltaico sono necessari, il Molise ha fatto la sua parte abbondantemente, le ulteriori autorizzazioni andrebbero rilasciate dopo l’individuazione delle aree idonee e non idonee. Noi chiediamo al Governo regionale di accelerare al massimo” – ha concluso, evidenziando il ruolo della consapevolezza dei cittadini come “prima difesa del paesaggio e dei valori dell’agricoltura di qualità.“
L’incontro di Larino si configura come un punto di partenza per una mobilitazione del territorio volta a tutelare il paesaggio e l’agricoltura molisana di fronte alle nuove sfide energetiche che vedono coinvolte anche le aree montane di pregio come Pizzone e Castel San Vincenzo. Il prossimo appuntamento di confronto di Partecipa Molise si terrà l’11 luglio a Termoli sulla proposta di legge che introduce le quote generazionali per favorire un necessario ricambio generazionale che garantisca che le istituzioni non siano dominate da una singola fascia d’età, ma che ci sia un flusso continuo di nuove energie e prospettive.