mercoledì, Settembre 17, 2025
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Dall’inferno di Gaza a una speranza a Milano, storia di Taghred e Youssef

(Adnkronos) – Era il 5 febbraio 2024 quando mamma Taghred, oggi 31enne, avvocato di Gaza, arrivava con le sue tre figlie all'ospedale pediatrico Vittore Buzzi di Milano, a bordo di un'ambulanza dai cui finestrini si intravedevano dei palloncini rosa e blu. Insieme alla madre allora 53enne, anche lei bisognosa di cure, la donna faceva parte di uno dei primi gruppi di palestinesi della Striscia di Gaza evacuati per motivi medici e accolti dall'Italia. Alle sue spalle il dramma del conflitto, testimoniato dalle ferite sulla sua pelle e su quella delle sue bambine. E' passato oltre un anno e mezzo da allora, e le ferite ci sono ancora. Taghred solleva la manica della maglia e si intravede una lunga cicatrice, non ancora completamente guarita, che da sopra il polso si inerpica lungo il braccio. Il percorso di cure non è ancora finito: "Il mese scorso sono stata operata per rimuovere la placca", dice all'Adnkronos Salute. "Nei prossimi giorni anche la mia figlia maggiore sarà operata, e così anche mia madre", spiega. Oggi Taghred, però, sorride. E al suo fianco c'è anche il marito Youssef, 32 anni, fra i primi papà a potersi ricongiungere con la propria famiglia, dopo un lungo anno e mezzo di attesa in un campo profughi fatiscente a Khan Yunis.  Le loro bambine – Maryam di 8 anni, Zena di 6 e Rima di 3 – stanno giocando in strada insieme ad altri bimbi. Ieri la famiglia era in via Arquà, in occasione di un evento di quartiere organizzato dall'associazione Bellarquà. Vicino a loro c'è un'installazione con barchette di carta colorate, 'barchette per Gaza'. Una banda musicale suona e invoca "Palestina libera". Youssef ha in mano un telefonino, sullo schermo scorrono le immagini della sua vita di prima: foto di gruppo, foto di lui che stringe fra le mani una targa. Ha perso oltre 10 chili. E racconta: "Ho studiato informatica per 5 anni, e lavoravo in un'organizzazione benefica turca che si prende cura dei bambini di Gaza con bisogni speciali, che hanno perso i genitori". Ora cerca un impiego in Italia. "Parlo inglese e imparerò anche l'italiano. Sono disposto a fare qualsiasi cosa pur di garantire una vita dignitosa alle mie figlie", è il suo appello. "Vivevamo a Gaza City, Al-Nasr, vicino all'ospedale Al-Shifa – ripercorre Taghred -. Quando è stato chiesto di evacuare l'intera città di Gaza, il 13 ottobre 2023 abbiamo lasciato la città per raggiungere Rafah e i parenti di mio marito: padre, madre, il fratello con la moglie e i figli. C'era anche mia madre. Il 23 novembre la casa dei parenti di mio marito è stata bombardata. Aveva tre piani ed è stata completamente rasa al suolo". Quel giorno Youssef non era in casa. Taghred e le bambine sono rimaste sotto le macerie. L'uomo mostra un breve video del salvataggio della figlia maggiore. "Siamo riuscite a uscirne miracolosamente – commenta la moglie – 13 persone sono morte lì, compresi i nipoti di mio marito. Ci siamo trasferite all'Ospedale europeo per le cure e siamo rimaste lì per 50 giorni", fino a fine gennaio 2024. Poi il viaggio con le bambine e la mamma via mare verso l'Italia, durato una settimana, a bordo della nave Vulcano della Marina militare arrivata a La Spezia. Youssef è invece riuscito a raggiungerle a Milano nel maggio 2025.  Il ricordo del giorno in cui la casa si è sbriciolata inghiottendole è angosciante. "Avevo una mano e un dito del piede rotti, 3 fratture al bacino, ustioni e ferite estese sulla pianta dei piedi e sul viso – ricorda Taghred – La mia figlia maggiore aveva la mano destra rotta e sanguinava. Mia madre aveva una grave emorragia al piede e fratture multiple. I miei figli più piccoli avevano ferite estese e ustioni che sono state trattate chirurgicamente. Per fortuna l'ambulanza è arrivata rapidamente. Sono rimasta sotto solo pochi minuti, altrimenti sarei morta perché avevo perso completamente la capacità di respirare. Ero tra le macerie, sul fondo, senz'aria. Poi sono stata attaccata a un apparecchio per l'ossigeno per un giorno intero e mio marito e la mia famiglia non hanno saputo che ero viva fino alla fine della giornata, quando ho ripreso un po' di conoscenza e ho detto all'ospedale il mio nome e chi ero". "Finché la situazione a Gaza rimarrà così, non potrò tornare nel mio Paese – spiega Taghred -. I valichi sono chiusi e non ci sono scuole o ospedali per bambini, ma questo non significa che resterò qui per sempre". Intanto, "stiamo cercando di stabilirci qui. Ora mio marito sta cercando lavoro e anch'io, ma in un modo che sia adatto ai miei figli, perché non potrò al momento lavorare a tempo pieno. Posso lavorare solo per poche ore". Se c'è un punto su cui occorre concentrarsi adesso "è questo", ragiona Glores Sandri, 'doula' milanese che dà una mano alle donne e alle famiglie di Gaza col suo progetto 'A doula for Palestine'. "Le cure prestate ai bambini e ai nuclei arrivati in Italia per motivi sanitari sono fantastiche, eccezionali. Ma poi serve una procedura umanitaria che li accompagni quando escono dall'ospedale, quando devono trovare una casa e un lavoro", auspica Sandri.  
Le immagini sul telefonino scorrono. Youssef mostra anche quelle nel campo profughi. C'è lui in tuta accanto a una tenda, con lo sguardo perso nel vuoto, è più magro di quando posava in giacca e cravatta con i colleghi e nelle foto di gruppo con i bambini supportati dall'organizzazione per cui lavorava. In un altro scatto si vedono pentole e attrezzi da cucina su un pavimento impolverato, e in un altro l'immagine di un enorme millepiedi sopra un cuscino, 'ospite sgradito' nell'alloggio di fortuna in cui ha vissuto. Mesi da dimenticare. Il ricordo di casa, invece, resta indelebile: "Gaza è tutta bellissima, la amo molto – dice Taghred – e spero di tornarci". (di Lucia Scopelliti)  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Università, Orlandi (UnimiB): “Iannantuoni ha fatto di Bicocca n luogo di eccellenza e inclusività”

(Adnkronos) – “La legacy che lascia Giovanna Iannantuoni è di avere fatto dell’università Bicocca di Milano una grande università pubblica di eccellenza e inclusività. L’impegno che prendo è quello di continuare con il mio mandato la sua stessa strada, proseguendo i progetti che ha già cominciato”. Lo ha detto il rettore eletto dell’università degli studi di Milano Bicocca Marco Orlandi, intervenendo nell’aula magna dell'ateneo all’evento ‘Connessioni. Sei anni del mandato di Giovanna Iannantuoni 2019-2025’. “Il primo progetto, la prima internazionalizzazione, è a quattro chilometri da qui: Parco Trotter. Lì vi è tutto un lavoro da fare sulle seconde generazioni. Il resto viene di conseguenza”, spiega il rettore eletto. Orlandi conclude, poi, ribadendo che il forte legame con il territorio rimarrà anche con l’avvento del suo mandato: “Un forte legame con Milano e con la Regione: è necessario riuscire ad essere internazionali, ma ben consolidati nel territorio milanese e lombardo, proseguendo esattamente sulla stessa strada di Giovanna Iannantuoni”. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Esce a cercare funghi e precipita in un canalone, morto 75enne in Valtellina

(Adnkronos) – Era uscito in cerca di funghi, ma è scivolato precipitando in un canalone. E' accaduto a Talamona, in Valtellina, ad un uomo di 75 anni che ha perso la vita. Le ricerche del 75enne sono scattate intorno all'una e un quarto di oggi pomeriggio, da parte della Soreu delle Alpi. L'uomo era uscito per cercare funghi nei boschi sopra il centro abitato di Talamona, ma non era più rientrato e il suo telefono non risultava raggiungibile. Sul posto sono intervenuti i tecnici della stazione di Morbegno, VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna del Cnsas-Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, con otto soccorritori, insieme con il Sagf-Soccorso alpino guardia di finanza e i vigili del fuoco. Poco dopo l'uomo è stato individuato in località La Bianca, una zona caratterizzata da canali e salti di roccia a circa 1000 metri di quota, ma il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. La salma è stata recuperata dall’elisoccorso di Sondrio di Areu-Agenzia regionale emergenza urgenza.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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“No, sui 50 euro non c’è il Demonio”: Bce costretta a rassicurare i bulgari

(Adnkronos) – Il giorno dopo in cui migliaia di persone, a Sofia e in altre città, sono scese in piazza per domandare le dimissioni del governo e contestare l'introduzione dell'euro, a partire dal prossimo primo gennaio, la Bce è dovuta intervenire per rassicurare i bulgari su una questione di ben altro spessore. Infatti, anche sull'onda delle preoccupazioni per gli effetti sui prezzi legati dell'abbandono della moneta nazionale, il lev, nel Paese, soprattutto in gruppi social con contenuti religiosi, si è diffusa una convinzione – in realtà rilanciata da filmati vecchi di due anni – secondo cui piegando la banconota da 50 euro e appoggiandola a uno specchio l'immagine del ponte disegnata sul retro, raddoppiandosi, mostrerebbe l'inquietante figura di un diavolo, con tanto di corna. Alla luce anche delle tensioni attuali, su
precisa domanda della Brt, la Radiotelevisione Nazionale Bulgara, un portavoce della Banca Centrale Europea è stato costretto a ricordare che "il design dell'attuale serie di banconote in euro mostra sul retro immagini di ponti che simboleggiano la comunicazione tra i popoli d'Europa". "Altre immagini che possono apparire quando le banconote sono piegate in un certo modo non sono intenzionali e non hanno nulla a che fare con il loro design", ha detto la Banca centrale europea alla Bnr. Che ha dovuto dedicare un altro articolo per rassicurare i cittadini, spiegando che no, l'euro digitale (che ancora non esiste) non è il preludio dell'arrivo dell'Anticristo. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Beirut: restaurata l”Ardea Purpurea” di Marco Bravura, un ponte culturale tra Italia e Libano

(Adnkronos) – È stato completato a Beirut il restauro e la ricollocazione della fontana monumentale “Ardea Purpurea”, opera dell’artista italiano Marco Bravura. Il progetto, che restituisce alla città un’importante opera di arte urbana, si configura come un simbolo tangibile della cooperazione tra Italia e Libano, in un contesto ancora segnato da profonde difficoltà sociali ed economiche. L’iniziativa è stata promossa da Assorestauro, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia in Libano e dell’Ufficio ICE di Beirut. Il lavoro ha visto un’attenta collaborazione tra istituzioni, artisti, forze armate e imprese dei due Paesi.  L’artista Marco Bravura ha seguito personalmente ogni fase dell'intervento, garantendo la coerenza artistica e tecnica del restauro. Il coordinamento scientifico è stato affidato all'architetto Francesca Brancaccio, delegata per l'internazionalizzazione del Consiglio Direttivo di Assorestauro, il cui ruolo è stato cruciale per assicurare il dialogo tra competenze tecniche e visione culturale. Un apporto essenziale alla riuscita del progetto è stato fornito dalle Forze Armate Libanesi, che hanno garantito un supporto logistico fondamentale durante le fasi più complesse dell’operazione. L’iniziativa ha coinvolto alcune eccellenze italiane nel settore della conservazione e dell’innovazione tecnologica, tra cui B5 Srl, Mapei, iGuzzini, Ibix Srl e Gruppo Pouchain. Ciascuna azienda ha contribuito con competenze altamente specializzate, materiali e tecnologie all'avanguardia, confermando il valore del Made in Italy nel contesto della cooperazione culturale internazionale. 
Il restauro della “Ardea Purpurea” si configura come un modello virtuoso di diplomazia culturale, dimostrando come l'arte e il patrimonio condiviso possano diventare strumenti di dialogo e collaborazione tra i popoli anche in tempi difficili. L’opera, concepita originariamente come emblema dell'amicizia tra i due Paesi, torna oggi a risplendere a Beirut, inviando un messaggio di resilienza e sviluppo sostenibile. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Gaza, Tajani: “Attivisti Flotilla vanno a loro rischio e pericolo”. Le reazioni

(Adnkronos) – "Noi possiamo garantire assistenza diplomatica e consolare" agli attivisti e politici italiani che vogliono rompere il blocco a Gaza con la Global Sumud Flotilla, "ma vanno a loro rischio e pericolo. Cosa dovremmo fare? Inviare la Marina per difendere navi che non battono nemmeno bandiera italiana?". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, inaugurando alla Sioi il 56mo Corso di preparazione al concorso alla carriera diplomatica. A stretto giro le reazioni. "Ho letto le parole pronunciate dal ministro degli Esteri Antonio Tajani – scrive sul suo profilo Facebook il senatore M5S Marco Croatti, uno dei due parlamentari del Movimento 5 Stelle che si sono imbarcati sulla Global Sumud Flotilla – Attivisti e cittadini italiani a bordo della Flotilla, è il succo del suo discorso, si stanno muovendo 'a loro rischio e pericolo' e non valgono quindi una mobilitazione del governo a garanzia della loro incolumità – tanto più che, dice Tajani, le loro imbarcazioni non battono bandiera italiana. Al ministro dico che non solo sventola il tricolore su molte delle navi salpate, compresa la mia, ma anzi, a quella bandiera e all’Italia tutta gli italiani presenti nella Global Sumud Flotilla stanno dando lustro e dignità, semplicemente facendo quello che il governo a oggi non è ancora stato in grado di fare". "In primis – spiega – testimoniare solidarietà e garantire un canale umanitario per far entrare aiuti ai civili afflitti da bombe e carestia. Il governo Meloni, di contro, non è stato in grado di esprimere una vera condanna sul massacro firmato Netanyahu: non ha alzato un dito o la voce contro chi agisce fuori dal diritto internazionale, contro chi rade al suolo scuole, ospedali, chiese e che bombarda i civili in fila per il pane. Tajani e Meloni prendano esempio dai loro omologhi spagnoli, José Manuel Albares e il premier Pedro Sánchez: il governo spagnolo ha annunciato che i cittadini spagnoli a bordo delle imbarcazioni godranno di 'tutta la protezione diplomatica e consolare'. Trovate le differenze…". “Gravissime le parole con cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani declina ogni responsabilità sull’incolumità delle decine di cittadini italiani – attivisti, giornalisti e parlamentari – della Global Sumud Flotilla che, per sua informazione, viaggiano su imbarcazioni battenti bandiera italiana", affermano i capigruppo M5S delle Commissioni Esteri di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Bruno Marton. "Dichiarare pubblicamente che ‘vanno a loro rischio e pericolo’ significa dare al governo criminale di Israele mano libera per fare quel che vuole, mettendo in pericolo dei cittadini italiani che, stando a queste dichiarazioni, Tajani considera meno meritevoli di protezioni rispetto a tutti gli altri. Dal ministro e dal governo ci saremmo aspettati un messaggio opposto, ovvero l’auspicio che ai suoi concittadini non venga torto un capello. Meno male che le istituzioni sono rappresentate anche dai nostri parlamentari coraggiosi come il nostro Marco Croatti, meno male che il buon nome dell’Italia e della sua tradizione umanitaria è rappresentato da chi sente il dovere morale di sostituirsi ad un governo succube, incapace e pavido”. Arrivano intanto notizie dalla delegazione italiana della Global Sumud Flotilla. Le 18 barche italiane sono partite sabato dal porto siciliano di Augusta e ora hanno intenzione di ritrovarsi con le altre imbarcazioni in acque internazionali per arrivare tutti insieme a Gaza, come hanno più volte sottolineato gli attivisti. All'Adnkronos la portavoce italiana Maria Elena Delia spiega che le barche si trovano "ancora in rada a Porto Palo, questa notte sono partite le altre barche dalla Tunisia alle quali lasciamo un po' di ore di vantaggio, essendo loro molto più indietro rispetto a dove siamo noi". Sull'incontro con le altre barche Delia sembra fiduciosa, e sostiene che le imbarcazioni tunisine "continueranno a viaggiare verso le acque di fronte a Malta e noi inizieremo ad andare in quella direzione domani sera tardi, quindi il giorno dopo dovremmo finalmente trovarci con loro e fare rotta insieme verso il nostro obiettivo".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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EA Sports FC 26: rivelata la colonna sonora ufficiale

(Adnkronos) – 15 settembre 2025 – Electronic Arts Inc. (NASDAQ: EA) ha svelato, per mezzo di un comunicato ufficiale, l'attesa colonna sonora di EA SPORTS FC 26, portando avanti una tradizione ventennale che ha segnato profondamente il panorama musicale globale. Con una selezione di 109 brani, il nuovo capitolo del franchise consolida il suo ruolo di "trendsetter", introducendo al grande pubblico sia artisti affermati che talenti emergenti. 
La soundtrack, che sarà disponibile su Spotify e sulle principali piattaforme di streaming, include icone internazionali come Ed Sheeran, il due volte vincitore ai Grammy Fred again.. e la produttrice nominata da Billboard PinkPantheress. A sorpresa, la colonna sonora presenta anche una novità assoluta: il debutto del calciatore professionista italiano Moise Kean, che si esibisce con lo pseudonimo KMB.
 "Da oltre due decenni, EA SPORTS ha plasmato la cultura globale introducendo milioni di giocatori a nuova musica, artisti e generi," ha dichiarato Steve Schnur, Worldwide Executive e President of Music di Electronic Arts. "FC 26 è una delle colonne sonore più varie e audaci di sempre, che rispecchia la voce della community di FC attraverso canzoni e cultura." La lineup rivoluzionaria non si limita ai grandi nomi. Tra le tracce si trovano anche una star emergente del Brasile, Ebony, il musicista sperimentale Obongjayar, il trio nominato ai Grammy HAIM e i pionieri del rock britannico The Cure. La colonna sonora include anche 27 brani inediti, con la partecipazione della cantautrice nominata ai BRIT Joy Crookes e dell'artista londinese Alewya.  Ecco la lista completa degli artisti   Le dichiarazioni degli artisti confermano il legame tra musica e calcio come forze unificanti. Moise Kean (KMB) ha commentato: "Il calcio e la musica sono entrambe passioni che uniscono le persone in tutto il mondo, al di là delle loro differenze. Far parte di FC 26, non solo come giocatore ma anche come artista, è per me un sogno che diventa realtà".  Anche PinkPantheress ha espresso la sua emozione: "Vedere Girl Like Me nella colonna sonora di FC 26 è davvero pazzesco. Ho sempre pensato che fosse bellissimo come calcio e musica possano unire le persone in modo semplice. Io voglio solo creare canzoni che facciano provare qualcosa, quindi spero che, quando in-game partirà un mio brano, i giocatori possano coglierne l’energia e farla loro. Magari li aiuterà anche a segnare un gol o due, chissà!". Con questa nuova colonna sonora, EA SPORTS FC continua a rafforzare la sua reputazione di precursore culturale, offrendo una piattaforma globale a talenti che hanno poi raggiunto il successo internazionale, come Glass Animals e Lola Yo. Il gioco sarà disponibile dal 26 settembre 2025 su una vasta gamma di piattaforme, tra cui PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, PC, Amazon Luna e Nintendo Switch, con accesso anticipato per chi prenota la Ultimate Edition. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare ea.com/fc26 e seguire i canali social ufficiali di EA SPORTS FC. Le prenotazioni sono già aperte. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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“Ha rapinato tre banche in un giorno”, chef italiano arrestato in Usa

(Adnkronos) – Lo chef italiano Valentino Luchin è stato arrestato dalla polizia di San Francisco con l'accusa di aver rapinato tre banche diverse in un solo giorno, rende noto il Daily Mail.  Luchin era diventato famoso nella 'Bay area' di San Francisco per la sua cucina italiana, era 'executive chef' al Rose Pistola di North Beach e proprietario di Ottavio a Walnut Creek, ora chiusi entrambi, ed era considerato come una 'stella nascente' della ristorazione in California. Le rapine sono avvenute mercoledì della scorsa settimana, nel 'Central District' di San Francisco. Il rapinatore aveva passato una nota scritta a mano al cassiere chiedendo contanti. Luchin, che si era trasferito negli Stati Uniti dall'Italia nel 1993, era già stato arrestato nel 2018 con l'accusa di aver rapinato una filiale Citybank. Dalla chiusura di Ottavio nel 2016, lui e la moglie avevano problemi finanziari.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Monza, al bar chiede acqua ma gli servono soda caustica: cliente in ospedale

(Adnkronos) – Una normale colazione al bar, di sabato mattina, ha rischiato di trasformarsi in tragedia per una coppia di Monza. A raccontare la disavventura dei due, l'Ats di Monza. Marito e moglie, clienti abituali del locale, avevano appena finito di consumare caffè e brioche e, come di consueto, avevano chiesto un bicchiere d’acqua a fine colazione. Al tavolo, però, è stata servita loro della soda caustica, un detergente usato per le lavastoviglie fortemente tossico, se ingerito. All'uomo è bastato un sorso per accusare immediatamente bruciore alla bocca e alla gola. Soccorso dalla moglie e dal personale del bar, è stato poi assistito dai sanitari dell'Areu 118, allertati tramite il numero di emergenza Nue 112, e trasferito all’ospedale San Gerardo di Monza. Sul posto sono intervenuti gli ispettori della Struttura sicurezza alimentare del Sian-Servizio igiene alimenti e nutrizione di Ats Brianza, che hanno eseguito i rilievi previsti e raccolto le prime informazioni utili alla ricostruzione della dinamica. Gli ispettori hanno inoltre disposto il sequestro del contenitore di detergente coinvolto nell’episodio, provvedendo a informare l’Autorità giudiziaria competente. Nel frattempo le indagini proseguono. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Università, Iannantuoni (UnimiB): “Spero di lasciare traccia della passione che muove il mio lavoro”

(Adnkronos) – “Mi auguro di lasciare in questo ateneo la traccia della passione che ho sempre messo nel lavoro e dell'affetto che ho per questa comunità”. In questi sei anni infatti “ho lavorato anche nell’ottica di lasciare un’eredità di tutto il lavoro che facciamo con il territorio, attraverso questa grandissima collaborazione che abbiamo con la città di Milano, con la Regione e con il Paese. Quello che ho ricevuto, invece, è tantissimo: affetto, stima, dedizione. Anche nei progetti più complessi e complicati che ho lanciato, sono stata seguita da tutti, quindi è stato un amore reciproco”. Così la rettrice dell’università degli studi di Milano Bicocca Giovanna Iannantuoni all’evento ‘Connessioni. Sei anni del mandato di Giovanna Iannantuoni 2019-2025’, tenutosi nell’aula magna dell’Ateneo.  “A tutti i 2 milioni di studentesse e studenti universitari – spiega Iannantuoni – che abbiamo nel nostro Paese voglio dare un messaggio di rassicurazione in merito al fatto che tutto il sistema universitario si regge sui loro volti, sulle loro speranze, sulle loro ambizioni lavorative. Stiamo facendo tutto il possibile affinché i corsi di laurea che andranno a frequentare siano i più innovativi e che, soprattutto, li preparino al mondo del lavoro in modo innovativo e moderno. Dobbiamo insegnare loro ad imparare. Questo è il vero segreto per avere successo nella vita”. “Ognuna di noi, quando realizza un passo, lo fa sia per sé che, soprattutto, per chi viene dopo di lei, perché trovi un pezzo di strada aperto e con meno stereotipi di genere. Quello che dico alle ragazze è di credere in sé stesse e di non essere mai messe nelle condizioni di dover scegliere tra la vita lavorativa e la vita sentimentale o personale. Questi due aspetti devono andare di pari passo e ognuna deve fare esattamente quello che la rende felice”, conclude. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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