lunedì, Luglio 7, 2025
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Lettera al Direttore/ Cattedrale di Campobasso: è semplice chiusura per manutenzione?

Gentile direttore, la nostra Cattedrale continua a rimanere chiusa. Nell’abbandono e nella sciatteria generale che contraddistinguono tutta l’area in cui sorge, questa chiusura fa da punta di un iceberg.

O, se vuole, da punta di diamante, essendo un edificio il cui valore spirituale, storico, culturale, aggregativo e quindi identitario e’ indubbio. Io non ci vedo soltanto un’interruzione dovuta a lavori indispensabili, ma anche un segno di quell’affievolimento di certi valori e sentimenti identitari che, inspiegabilmente, Campobasso sta sperimentando.

La memoria corta non aiuta mai a capire i problemi -e quindi a risolverli-, dunque giova ricordare che, in tempi difficili, ciò che ha tenuto in piedi le comunità è stato lo spirito identitario che fa scattare quel sano orgoglio il quale ti permette di risollevarti. Penso, ad esempio, ai londinesi riunitisi nei cunicoli della “tube” durante i bombardamenti nazisti e allo spirito che li ha animati per resistere.

Campobasso si sta sfaldando sotto molti punti di vista, quindi anche se il nostro bel duomo verrà riaperto, non potrà né dovrà essere quell’edificio asettico che apre e chiude come un ufficio, riduce all’osso le sue attività ed il numero delle celebrazioni, perde il suo ruolo di simbolo di una città. Da educatore parrocchiale, mi sento fortemente di consigliare a chi ha in gestione la chiesa e alla curia intera di ripensarne l’organizzazione, di trasformarla in una palestra di crescita spirituale, morale, culturale per giovani e meno giovani, di renderla di nuovo faro che illumina.

Fu fatto, a suo tempo, il grande errore di togliere i seminari da Termoli e da Larino -tanto è vero che se ne sta ridiscutendo il ripristino-, si cerchi di rendere meno arido un contesto che non ha ormai più nulla da dire se non in termini di episodi di microcriminalità, spaccio, coma etilico, degrado morale, impunità.

“Ogni giorno quello che scegli, che fai e che pensi è quello che diventi”, diceva il buon Socrate: cerchiamo di scegliere, fare e pensare nel modo giusto se vogliamo diventare una città con i suoi punti fermi -e le cattedrali sono tra questi- e che riesce a scrollarsi di dosso la cappa soffocante del modernismo che ha in odio l’uomo, che la sta facendo inviluppare sempre più in se stessa rendendola un insignificante ologramma. Riflettiamoci seriamente, se ci vogliamo un po’ bene.

Cordiali saluti, Davide de Castris

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Scienza e Fede. The moon day, 50.mo anniversario sbarco sulla luna intervento di Bregantini

Il 50.mo anniversario dello sbarco sulla luna è stato celebrato in Molise presso la sede regionale della RAI TgR Molise. Sono intervenuti ricercatori e scienziati, autorità civili e militari, un gruppo di studenti universitari (UNIMOL), i giornalisti, ed è intervenuto l’arcivescovo di  Campobasso – Boiano S.E. mons. Giancarlo Bregantini.  Già dall’introduzione del caporedattore dott. Giancarlo Fiume è stata fatta una ampia panoramica a partire dall’evento straordinario dello “sbarco”  alla ricaduta che tale evento ha avuto nella società civile e per l’umanità:  dagli aspetti culturali, artistici,  scientifici, tecnologici all’ aspetto spirituale e della Fede,  che sempre sorregge tali accadimenti nella storia  a favore del progresso e della civiltà.

Nella sede Rai regionale del Molise il giornalista Fiume ha voluto sottolineare la straordinarietà dell’accadimento con la citazione della celebre frase “Ha toccato ed è un fragoroso applauso”  per commentare le attese, la conquista dell’uomo e la conseguente narrativa che, ancora oggi, tutti raccontiamo. Abbiamo guardato alla luna come un anello di speranza, un nuovo mondo, un nuovo corso della storia da un punto di vista tecnologico e umano – ha soggiunto per concludere il Caporedattore. A seguire, dopo gli eloquenti interventi di carattere scientifico, è intervenuto il vescovo Bregantini con la sua lezione di umanità e Fede: con la Bibbia alla mano, lo slancio del suo intervento  a partire dal Salmo 8. “Io ricordo come lo ricordano tantissimi di voi, lo stupore di quella notte. Non si poteva che essere ansiosi, gioiosi e anche stupiti.

Ciò che abbiamo rivisto nelle immagini è bello anche perché è cadenzato nel tempo da Galileo ad oggi. Ed è vero anche con il “falso” del limite, però è vero anche che l’umanità ha fatto una conquista enorme! Va ripreso in fondo un antichissimo desiderio dell’uomo di ammirare l’Universo e di stupirsi davanti alla bellezza del Creato. A me piace dirvi un Salmo breve ma bellissimo che ho pensato per oggi, è il Salmo 8. “Sopra i cieli si innalza la tua magnificenza…se guardo il cielo opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cos’è l ‘uomo perché te ne ricordi. Eppure hai dato potere dell’opera delle tue mani (..).

Io colgo il senso dello stupore. La luna ha questo fascino di bellezza di poesia e di arte come è stato detto all’inizio, nella premessa, ma anche di Fede. Guardando la luna specie in questi giorni che è piena, ognuno di noi dice che bello Signore, quanto è bello il tuo Nome. Certo, Paolo VI diceva anche attenti che la Terra resta il vero nostro luogo di battaglie quotidiane ed è vero. Allora il monito di Paolo VI è quello di dire di tornare alle cose concrete, diamo a tutti gli uomini la gioia di vedere la Luna, a tutte le donne di sognare, una luna di miele. Vera, per tutti! Una luna per dire – quello che io vedo dà gioia a tutti gli uomini della terra, cioè creiamo per tutti un pezzo di pane!

Questo, in fondo, il monito di Paolo VI che ci ricorda di stare attenti che la tecnica non ci rubi. E non ruba la tecnica, perché con la tecnica non si ruba nulla. Non è la tecnica che ruba ma è la voglia di capire come reggere e gestire la tecnica. E in fondo la tecnica etica è la scelta che guida tutte le scelte della vita. Se è ben utilizzata la tecnica va a rinnovare lo stupore, lo fa estendere e fa dirci di nuovo il Salmo “quanto è bello Signore il tuo Nome. La luna e le stelle che tu hai fissato nel Cielo. Questo è l’incontro di oggi, lo stupore davanti a questo cammino, la bellezza di dire c’è ancora tanto, tanto da fare perché tutti possiamo guardare con lo stesso stupore”. 

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Museo Winterline: nuova sala per un ulteriore ampliamento del materiale esposto

Sono iniziati i lavori al Museo Winterline per un ulteriore ampliamento del materiale esposto, sarà infatti realizzata una nuova sala che rappresenterà l’esercito italiano nella situazione pre 8 settembre e verrà anche realizzata una scena dedicata al famoso orso Polacco Wojtek, ma sentiamo le parole di Luciano Bucci , presidente del Museo Winterline di Venafro, :

“ Lo scorso mese, come segno di apprezzamento per il nostro impegno e la nostra serietà, abbiamo ricevuto una importante donazione,  da parte dell’Associazione Nazionale Vittime Marocchinate, comprendente , oltre a decine di oggetti , due importanti uniformi storiche con particolari rari, una del Regio Esercito e un’altra del Partito Nazionale Fascista.

Rendere onore a questa donazione ci ha spinto a voler aggiungere, negli spazi a nostra disposizione, un angolo dedicato all’Italia pre 8 settembre, che verrà contestualizzato con il nostro Museo come momento precursore e scatenate dei fatti bellici.

In questa occasione di ampliamento si è altresì deciso di creare una scena dedicata al famoso orso soldato Wojtek. La storia di Wojtek, orso adottato dall’esercito Polacco, è molto famosa e conosciuta, nell’ambiente di noi appassionati della seconda guerra mondiale,  e, recentemente, è stata anche richiamata alle cronache locali, grazie al lavoro del giornalista Lello Castaldi, proprio qui a Venafro, luogo dove si ha la conferma della sua presenza durante l’avanzata Polacca a Cassino. Questo orso veniva utilizzato per il trasporto di munizioni da parte dell’esercito Polacco lungo la linea Gustav ad Acquafondata e partiva proprio da Venafro.

L’idea di realizzare qualcosa dedicato a Wojtek era da tempo nelle nostre intenzioni, i numerosi contatti con i veterani durante gli anni delle nostre ricerche e due viaggi in Polonia ,fatti dal sottoscritto, in cui ho potuto conoscere un diretto testimone, il Prof Wojciech Narebski, hanno stimolato la questa idea ma, l’oggettiva difficoltà di reperire una statua di orso, fino ad ora non si era realizzata.

Un primo tributo lo abbiamo già realizzato in collaborazione con il Museo del Corpo Italiano di Liberazione a Scapoli dove è possibile vedere un angolo dedicato alla storia di Wojtek ma ora, dovendo creare nuovi allestimenti, e anche perchè abbiamo potuto , finalmente, recuperare una statua di orso bruno realistica da poter esporre, si è deciso di fare qualcosa anche nel nostro Museo Winterline.

Alla base del nostro Museo, realtà internazionalmente riconosciuta che opera ormai da decenni, infatti vi è, oltre alla originalità dei pezzi esposti, soprattutto la perfetta contestualizzazione storica, geografica e realistica di quanto esposto utile ad ogni visitatore per poter immedesimarsi e assorbire la storia che sta osservando”

A presto, quindi, per osservare e apprezzare anche questi nuovi allestimenti, che arricchiranno ulteriormente l’offerta esplicativa e didattica del Museo Winterline Venafro, museo che, si ricorda , è costituito da oltre 40 manichini completamente vestiti ed equipaggiati con uniformi e attrezzature originali, una mole incredibile di oggetti, alcuni dei quali di rarità ed importanza elevate, ma anche documenti e attrezzature su oltre 300 metri quadri di esposizione.

Per organizzare una visita è sufficiente prenotarsi al sito www.winterlinevenafro.it

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Regione/ Fanelli chiede a Toma e al Governo nazionale di rivedere i finanziamenti Cis

Micaela Fanelli

Ancora una volta, a fare notizia non è stata la capacità di programmare e sostenere progetti utili alla ripresa socioeconomica del Molise, ma l’ennesimo pastrocchio politico amministrativo, l’ultimo di una lunga serie a cui Governo nazionale e regionale ci hanno tristemente abituati.

Solo lunedì scorso, in conferenza stampa, come Gruppo Pd avevamo segnalato inesattezze, illogicità e dubbi sulla gestione del Contratto istituzionale di Governo. Soprattutto sul finanziamento da 10 milioni di euro, accordato, non si sa sulla scorta di quali criteri, ad una singola società privata, per interventi – anche questi di natura squisitamente privata – da realizzarsi a Campitello Matese….mentre il progetto del Comune di San Massimo, che si proponeva il miglioramento delle infrastrutture pubbliche, in favore di tutti, è stato scartato, anche questo non si sa sulla scorta di quale ragionamento.

E così, dopo che il Premier Conte, il Governatore Toma, Invitalia e la delegazione parlamentare molisana avevano difeso a spada tratta la nebulosità del procedimento di formazione della graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento, puntale è arrivata la marcia indietro.

È notizia di oggi, infatti, che Governo ed Invitalia rivedranno l’intero elenco, con particolare attenzione nella verifica dell’intervento da 10 milioni di euro presentato dalla società Ecomont che, oltre ad avere in atto un contenzioso con il Comune di San Massimo per il mancato pagamento dei tributi, sembra aver presentato un progetto privo del dettaglio finanziario e del requisito della immediata cantierabilità, così come richiesto – almeno questo criterio era certo fin da dall’inizio – dalla scarna procedura per accedere ai finanziamenti del Cis.

Ci tengo a precisare che non gioiamo per l’esclusione di alcuno dallo strumento del contratto di sviluppo, ma esprimiamo soddisfazione per il ripristino delle regole alla base della corretta amministrazione, senza le quali non è possibile operare in trasparenza, nel rispetto di principi di libera concorrenza e di pari opportunità di accesso ai finanziamenti.

Per questo, abbiamo espresso al Presidente della Commissione sullo studio della criminalità organizzata, il Consigliere Vittorio Nola, la necessità di audire l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, per appurare se sia possibile finanziare con soldi pubblici un progetto privato e quale soggetto istituzionale abbia istruito la richiesta della Ecomont e sulla scorta di quale procedura di evidenza pubblica.

Torniamo, dunque, a sollecitare Governo nazionale, Giunta regionale ed Invitalia a rivedere l’intero elenco dei progetti approvati, chiarendo, come richiesto da oltre trenta sindaci molisani, i parametri di valutazione e di compatibilità utilizzati per la scelta degli interventi finanziati con i 220 milioni di euro del Contratto Istituzionale di Sviluppo. 

Micaela Fanelli

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Presentato il protocollo d’intesa tra il Comune di Campobasso e gli SPRAR

Presentato in conferenza stampa nella Sala Mancini del Comune di Campobasso, il protocollo d’intesa tra due centri Sprar e l’amministrazione comunale per la tutela delle aree verdi, che vede coinvolti congiuntamente gli assessorati dell’ambiente e quello delle politiche sociali, rappresentati in conferenza rispettivamente da Cretella e Praitano. A rappresentare i centri Sprar è intervenuto Salvatore Dall’Oglio (Assel).


“Il progetto partirà nella prossima settimana e prevederà la collaborazione tra la nostra amministrazione e due centri SPRAR, – ha dichiarato in apertura l’assessore all’ambiente Cretella – con loro impiegheremo 5 degli ospiti dei centri SPRAR interessati in un corso di formazione sul giardinaggio, svolto da personale specializzato, che permetterà loro, gradualmente, di acquisire una professionalità e a noi come amministrazione consentirà di utilizzare proficuamente la loro opera per la manutenzione delle aree verdi cittadine più bisognose, penso in primo luogo a Villa de Capoa.”


La valenza sociale di questo progetto è stata poi sottolineata dall’assessore alle politiche sociali Luca Praitano:”Il progetto in questione è pensato non solo per includere ma anche e soprattutto per formare, – ha specificato Praitano – perché abbiamo intenzione di accompagnare i ragazzi che parteciperanno a questo progetto in un graduale percorso di professionalizzazione della materia, il giardinaggio, che si troveranno a svolgere. Rendiamo così un servizio concreto alla città, mirato e pensato per un tema importante come quello del verde cittadino, e al contempo proponiamo un’idea partecipativa di inclusione sociale.”

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Jazz in Campo, gran finale con la serata dedicata a Ivan Graziani

 In apertura le atmosfere bossa e jazz del chitarrista newyorkese Paul Ricci e della cantante italiana Mafalda Minnozzi, subito dopo il tributo al rock d’autore di Ivan Graziani con il figlio Filippo sul palco a cantare le canzoni del padre. Promette grandi emozioni la serata di chiusura della quindicesima edizione di Jazz in Campo – Jazz in Galdo, in programma oggi , sabato 20 luglio, in piazza Rimembranza a Campodipietra.

Si comincia con il progetto eMPathia, frutto del magico incontro di due artisti internazionali di grande esperienza, diversi per origine e formazione: Mafalda Minnozzi è la voce, la libertá, il coraggio, l’audacia, l’istinto, l’irriverenza, la “M” di eMPathia; Paul Ricci è la chitarra, l’architettura, il pentagramma, il metodo, la forma, la “P” di eMPathia.  Grazie al talento istrionico dei due artisti e ad un sound assolutamente originale che unisce swing, jazz, soul e bossa-nova, il duo ha conquistato le platee del mondo realizzando centinaia di concerti, produzioni discografiche e colonne sonore di grande successo. “Ritratti in bossa & jazz” è il titolo del concerto già acclamato negli Stati Uniti, in Brasile e in vari paesi del Sud America che i due artisti proporranno in esclusiva al pubblico di Jazz In Campo con un repertorio dedicato a grandi autori come Ennio Morricone (Metti una sera a cena) e Tom Jobim (Insensatez), Chico Buarque (Morro dois irmaos) e Luigi Tenco (Triste sera) in un emozionante crescendo.

A seguire l’attesissimo evento dedicato all’indimenticabile Ivan Graziani, cantautore rock per definizione, che ha scritto alcune della pagine più belle della musica italiana. Sul palco di Campodipietra ci sarà Filippo Graziani, nato e cresciuto in un ambiente pieno di musica, suoni, canzoni e di artisti, a distanza di anni dalla morte del padre ha iniziato con impegno a mettere le mani sulla chitarra percependo subito la sua grande affinità con lo strumento. Ha 19 anni quando inizia con il fratello Tommy, già navigato batterista professionista, a fare serate, con una formazione trio, nei club e locali di tutta Italia: apre anche i concerti e divide il palco con artisti come Renato Zero, Le Vibrazioni, Morgan, Negramaro, Niccolò Fabi, Max Gazzè, ed altri. Nel 2008 forma il gruppo “Stoner-Rock Carnera” e, grazie all’uscita dell’ep “First Round”, entra nel circuito dei club nazionali (è “opening act” dell’unica data italiana di Zakk Wilde, storico chitarrista di Ozzy dei Black Sabbath). Di lì a poco, si trasferisce a New York per conoscere l’altra geografia della musica: suona nei locali del Lower East Side, arrivando ad essere headliner nello storico “Arlene’s Grocery”, club in cui hanno fatto il loro debutto artisti del calibro di Jeff Buckley e gli Strokes. E’ proprio negli Usa che comincia a scrivere canzoni in italiano “contaminate” dal sapore folk elettronico del nord degli Stati Uniti. Rientrato in Italia, entusiasta dell’esperienza oltre oceano appena conclusa, Filippo decide di tornare alle sue radici e cosi comincia l’avventura di “Viaggi e intemperie”, omaggio alla produzione musicale del padre. Preso a battesimo dal compianto Pepi Morgia, che ne cura la regia, nel novembre 2009 inizia un tour che riscuote un grande successo di pubblico, seguito da un album live (“Filippo canta Ivan Graziani”) che, nel 2011, lo porta fra i 5 finalisti per la “Targa Tenco” come “Miglior interprete”. Cura inoltre la direzione artistica e interpreta “E sei cosi bella” per il disco “Tributo a Ivan Graziani” (Sony Music Italy), che racchiude 14 nomi del panorama musicale italiano underground e non (Marlene Kuntz, Roy Paci, Simone Cristicchi, Cristina Donà, Paolo Benvegnù, Marta Sui Tubi, La Crus, tra gli altri) che si cimentano nel repertorio di Ivan con cover del tutto personali e rivisitate. La prima grande ribalta per Filippo Graziani arriva nel 2014 con la partecipazione al 64esimo Festival di Sanremo. Pubblica in quella occasione il suo primo album, “Le cose belle”, riscuotendo successo di critica, tanto grande che lo porterà a ricevere la prestigiosa “Targa Tenco 2014” per la “Migliore Opera Prima”. Il suo secondo disco di inediti, intitolato “Sala giochi”, è uscito nel 2017.

Anche durante la serata di chiusura sarà possibile visitare la mostra fotografica di Marcello Tronca che racconta i 15 anni di Jazz in Campo. Ci sarà inoltre, come di consueto, l’area dedicata all’enogastronomia con un menu dedicato ai prodotti tipici.

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Blitz di Carabinieri e Guardia di Finanza nei locali della Movida


Nella seraa del 19 luglio 2019, numerose pattuglie dei Carabinieri supportati anche da militari e cinofili della Guardia di Finanza hanno effettuato, per alcune ore, molteplici controlli di persone ed esercizi pubblici nel centro storico di questo Capoluogo.
Il servizio, finalizzato al contrasto dell’uso ed abuso di sostanze stupefacenti e di alcool, soprattutto nella movida che caratterizza il week end campobassano, si è concentrato anche nella Via Dei Ferrari ed in Piazza San Leonardo, luoghi di ritrovo di numerosi giovani.
Durante il servizio sono state controllate circa 50 persone presenti fuori e dentro i locali, 10 esercizi pubblici tra cui bar, pub e ristoranti, verificando anche le autorizzazioni dei gestori ed il corretto volume della musica.
All’esito dei controlli mediante anche l’utilizzo dei cani antidroga è stato segnalato alla competente Prefettura un giovane perché trovato in possesso di una dose di sostanza stupefacente del tipo hashish per uso personale.
I controlli avviati ieri, oltre che nell’ordinarietà dei servizi svolti, tendono anche a garantire il giusto decoro e rispetto delle regole che le persone che legittimamente vogliono trascorrere una serata in compagnia devono però mantenere nei confronti degli altri cittadini e della città.


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Inps, boom cassa integrazione a giugno

L’Inps rileva che nel mese di giugno il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è stato pari a 27,6 milioni, in aumento del 42,6% rispetto allo stesso mese del 2018 (19,3 milioni), in particolare “il numero di ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate a giugno 2019 è stato pari a 18,8 milioni, di cui 5,2 milioni per solidarietà, registrando un incremento pari al 99,8%” su anno.

Nel dettaglio le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate a giugno 2019 sono state 8,1 milioni, un anno prima, nel mese di giugno 2018, erano state 9,8 milioni: di conseguenza, la variazione tendenziale è pari a – 17,2%. Guardando ai diversi comparti, la variazione tendenziale è stata pari a -8,4% nel settore industria e -37,3% nel settore edilizia. La variazione congiunturale registra nel mese di giugno 2019 rispetto al mese precedente un decremento pari al 6,0%.

La cassa integrazione straordinaria non solo raddoppia rispetto a giugno dello scorso anno ma cresce anche su base mensile, a confronto con maggio, registrando una variazione congiunturale pari al +13,9%.

Netto rialzo per quella straordinaria e in deroga nel mese di giugno. Nel complesso la crescita annua è del 42,6%. In cinque mesi i contratti stabili salgono di 328 mila

Ancora segnali di tensione sulle prospettive per le imprese italiane, mentre il mercato del lavoro offre spunti di resistenza.

Gli interventi in deroga, marginali nel complesso, sono stati pari a circa 0,6 milioni di ore autorizzate a giugno, registrando un incremento del 451,7% se raffrontati con lo stesso mese del 2018, quando erano state autorizzate 0,1 milioni di ore. La variazione congiunturale registra nel mese di giugno 2019 rispetto al mese precedente un incremento pari al 1.953%.

L’INPS ha, anche, aggiornato l’Osservatorio sul precariato: nei primi cinque mesi del 2019 la variazione netta dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (che somma alle assunzioni le trasformazioni, sottraendo le cessazioni) risulta positiva per 328.044 contratti (+113,8% su base annua), si conferma il boom delle trasformazioni da termine a indeterminato passate da 199.000 a 324.000 (+62,6%).

In cinque mesi le assunzioni totali nel privato sono state 3.005.000 a fronte di 2.311.495 cessazioni. La variazione netta dei rapporti di lavoro (assunzioni e trasformazioni, a cui si sottraggono le cessazioni) nei cinque mesi è dunque positiva per 693.342 contratti. A maggio la variazione netta è di 32.639.

Si ripropone il quadro visto nel passato, da una parte la cassa integrazione ordinaria fa fronte a momenti di congiuntura difficile che dovrebbe essere transitoria, quella straordinaria indica una fase di incertezza più profonda per le aziende. Il balzo delle ore richieste dagli imprenditori vuol dire che non ci sono certezze sulle prospettive, sugli ordinativi, sull’attività futura.

Alfredo Magnifico

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Contraffazione/specifici servizi istituzionali per contrastare il fenomeno

I Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, nel corso di iniziative dedicate alla lotta all’abusivismo commerciale e alla contraffazione, hanno posto in essere un serie di servizi di Istituto finalizzati alla prevenzione, al contrasto e alla sensibilizzazione dei cittadini per evitare di farsi coinvolgere in tali tipologie di reati.

E’ frequente la presenza di venditori ambulanti abusivi, concentrati essenzialmente nei centri storici dei comuni interessati che, spesso, offrono a cittadini e turisti occasionali un campionario di merce contraffatta, di scarsa qualità e di dubbia provenienza, che evoca griffe famose.

I Carabinieri grazie alla capillare presenza sul territorio dei Comandi di Stazione, attraverso le pattuglie e le perlustrazioni in ambito Provinciale, anche con l’impiego dei Militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno predisposto ed attuato specifici servizi istituzionali per contrastare il fenomeno, sicuramente attuale, della contraffazione e dell’abusivismo commerciale.

Rimane costante l’allerta dei militari dell’Arma, al fine di garantire l’ordine pubblico, la pubblica fede e la regolarità degli scambi commerciali, soprattutto nelle piccole realtà residenziali.

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Isernia: arrestato giovane per spaccio di sostanze stupefacenti

Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Isernia, nel pomeriggio di ieri, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno controllato un’autovettura di grossa cilindrata.

Alla guida c’era un 30enne di Isernia, che ha subito mostrato un atteggiamento nervoso e insofferente. I poliziotti lo hanno, quindi, accompagnato in Questura per poter effettuare un controllo più approfondito e, in un calzino, hanno trovato occultate alcune dosi di eroina.

Hanno deciso di procedere ad una perquisizione presso l’abitazione della famiglia del giovane ma, quando questi ha compreso l’intenzione degli operatori, si è opposto fermamente andando in escandescenza ed aggredendo il poliziotto che cercava di riportarlo alla calma.

Nell’abitazione, gli agenti hanno trovato ulteriore sostanza stupefacente, poi risultata essere eroina, nascosta nella tasca di una felpa, e materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.

I poliziotti hanno sequestrato complessivamente 4 grammi di eroina.

Al momento della perquisizione, addosso al giovane, è stata rinvenuta la chiave di un armadio blindato, che non è stato poi trovato nell’appartamento.
Così gli agenti hanno esteso la perquisizione anche all’abitazione della compagna, sempre di questo capoluogo, con cui il giovane convive abitualmente.
In una cassetta di sicurezza erano, infatti, custoditi 10.100 euro in banconote di diverso taglio, anch’essi sottoposti a sequestro perché ritenuti provento dell’attività di spaccio.

L’uomo, che ha precedenti per reati contro il patrimonio e per stupefacenti, è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente e per resistenza a P.U.; dopo le formalità di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Isernia.

Sempre alta l’attenzione della Polizia di Stato nei servizi di controllo del territorio e di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, intensificati negli ultimi mesi su disposizione del Questore di Isernia Roberto Pellicone e che si stanno dimostrando strumento efficace per garantire la sicurezza in città.

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