venerdì, Dicembre 12, 2025
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Riforma giustizia, Gabbuti: “Mia vicenda dimostra che qualcosa va cambiato, separare chi indaga da chi giudica”

(Adnkronos) – “Ho sempre avuto fiducia nella giustizia, abbiamo fatto tutto sempre solo nell’interesse dell’azienda. Resta però l’amarezza perché mi sono stati tolti 10 anni di vita professionale”. Così all’Adnkronos l’ex amministratore delegato di Atac Gioacchino Gabbuti commenta l’archiviazione dell’inchiesta per bancarotta, aperta nel 2019 che lo vedeva indagato insieme con altre 39 persone tra i quali ex manager della municipalizzata del Comune di Roma. 

“La Corte dei Conti ha riconosciuto a me e all’allora Consiglio d’amministrazione un rimborso di 250mila euro, condannando la parte civile che aveva denunciato l’acquisto della nuova sede. Questo – spiega Gabbuti – fa capire che chi raccoglie una denuncia dovrebbe valutare meglio quello che viene denunciato”. 

Quella dell’ex ad di Atac è una lunga vicenda giudiziaria che arriva nel pieno del dibattito sulla riforma della giustizia. “Sicuramente c’è qualcosa che va rivisto. Ci sono ottimi magistrati, che studiano le carte, e nel mio caso sia la richiesta di archiviazione del pm che l’archiviazione decisa dal giudice lo dimostrano. Per questo penso che la magistratura debba fare il suo corso, ma in maniera più obiettiva, separando chi indaga da chi poi giudica, anche perché poi – conclude – ci sono dinamiche legate ad accordi interni, carriera e quant’altro”. 

cronaca

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Fiorentina-Dinamo Kiev 2-1, viola si rialzano in Conference con Kean e Gudmundsson

(Adnkronos) – La Fiorentina batte 2-1 la Dinamo Kiev oggi, giovedì 11 dicembre, nel match valido per la quinta giornata della fase campionato di Conference League, disputato allo stadio ‘Artemio Franchi’ di Firenze. A decidere la partita i gol di Kean al 18′ e Gudmundsson al 74′. Per gli ospiti momentaneo 1-1 di Mykhaylenko al 55′.  

In classifica i viola salgono a quota 9, gli ucraini restano fermi a 3. Tra una settimana la Fiorentina chiuderà la fase campionato in trasferta in Svizzera contro il Losanna, mentre la Dinamo Kiev ospiterà gli armeni del Noah. 

 

sport

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Generali, De Mattia (ex Bankitalia): “Addio a Natixis? Fatto positivo, operazione diffusamente criticata”

(Adnkronos) – Quella di Natixis-Generali “era un’operazione che trovava diverse critiche e in alcuni aspetti erano critiche fondate nell’ambito dell’assetto societario delle Generali: se viene meno questa operazione, tutto sommato si determina una situazione nella quale si possano effettuare convergenze per trovare, se sarà necessario, delle soluzioni alternative”. Così spiega all’Adnkronos l’analista economico, editorialista ed ex di Bankitalia, Angelo De Mattia, parlando dell’addio di Generali a Natixis nella creazione della joint venture.  

Premettendo che bisogna capire “quali sono i motivi della rottura delle trattative”, De Mattia spiega che quell’operazione “presentava molti aspetti che erano sostanzialmente oggetto di critiche” e sottolinea: “Se viene meno un’operazione che è stata diffusamente criticata oppure è stata oggetto di necessità di chiarimenti, allora secondo me alla fine è un fatto positivo”, conclude.  

finanza

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Lo sfogo di Bova ad Atreju: “Sono stato sbeffeggiato, mi sono sentito solo”

(Adnkronos) – “Ringrazio chi ha partecipato per il coraggio di raccontare la sua esperienza personale”. Così Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e adesioni di Fdi, ad Atreju in chiusura del panel ‘Non con la mia faccia. Deep fake, web reputation e odio social’ si è rivolta agli attori Raoul Bova (VIDEO) e Fabio Ferrari e alla giornalista e scrittrice Francesca Barra che sul palco hanno raccontato le loro disavventure. “Ho subìto un’uccisione pubblica”, dice Raoul Bova, che sul palco ha raccontato i mesi più difficili della sua vita: audio privati sottratti, un tentativo di ricatto e chat che in poche ore sono diventate virali sui social hanno travolto la sua sfera privata – segnando anche la fine della relazione con Rocio Munoz Morales – e anche la sua vita professionale.  

 

“Mi hanno chiesto dei soldi. Ho riascoltato le chat e i vocali e ho capito che non c’era motivo di cedere. E poi: se cedo una volta, cosa succede dopo? Così ho deciso di non accettare”. L’attore ha ammesso poi di essersi sentito “sbeffeggiato, deriso, reso virale per la mia frase ‘occhi spaccanti’. Questa è stata l’Italia che mi ha massacrato. Viviamo in una società che sembra aver bisogno di vedere crollare qualcuno per sentirsi migliore: distruggiamo, attacchiamo, e così ci sentiamo vivi. È una società malata”.  

L’attore ha sporto denuncia alla Polizia Postale, nel frattempo ha vissuto un senso di isolamento: “Mi sono sentito completamente solo. Né le istituzioni né parte della stampa hanno riconosciuto che diffondere quegli audio fosse un reato. Nessuno si è alzato per dire: ‘Blocchiamolo'”, conclude l’attore.  

Anche l’attore Fabio Ferrari, celebre per il suo ruolo ne ‘I ragazzi della 3ª C’, ha portato sul palco la sua esperienza personale: “Io sono stato vittima di odio social. Mi hanno detto ‘sei un fallito’, ‘devi morire’, ‘maledetta quella che ti ha partorito’. Questo ti mette un po’ di ansia”, ammette l’attore. “Ogni tanto mia moglie mi dice ‘non la dire questa cosa sui social perché magari poi ti trovi il matto sotto casa’”.  

 

Dagli insulti alla reputazione scalfita, quella della giornalista e scrittrice Francesca Barra: delle sue foto manipolate tramite l’Ia e finite su siti pornografici. “Quello che mi è accaduto mi ha umiliata, ferita e spezzata. Ho deciso di denunciare per immaginare un futuro migliore per i miei figli. Penso a tutte le donne e ragazze che subiscono questi abusi, che non hanno i miei strumenti per difendersi e spesso hanno paura di una vittimizzazione secondaria o terziaria, e per questo non denunciano. Questo non è un gioco né una forma di morbosità: è un reato vero e proprio”, sottolinea Barra. 

Per Arianna Meloni è “importante l’esempio che diamo. Io non ho mai insultato un personaggio politico che la pensa diversamente da me. Forse mi è capitato di rispondere a qualche insulto molto violento su mia sorella (la premier Giorgia Meloni,ndr). Ora ho smesso di fare anche quello. Mi difendo non guardando e non leggendo”. Riguardo all’odio social e i deepfake ha sottolineato: “Le leggi ci sono, bisogna fare di più anche con l’educazione digitale. Solo quando si conosce la macchina puoi riuscire a difenderti”. Ma anche “educare le fasce più deboli, i minori, gli anziani e le donne, che sono drammaticamente le più colpite. Serve spiegare che il cyberspazio non dimentica, noi dobbiamo parlare di questo ai giovani”, riflette Meloni. 

“Noi dobbiamo governare questo strumento con formazione, consapevolezza, informazione e un approccio etico, che può provare a dare i confini di questo nuovo mondo. Noi siamo la culla della spiritualità e noi oggi dobbiamo difendere le persone”, osserva Meloni che ha assicurato l’impegno a portare avanti questa “battaglia in Europa” sul tema. La responsabile Fdi Segreteria politica e adesioni ha concluso ricordando le parole di Papa Francesco, che ha detto al G7 Italia: “Di fronte ai prodigi delle macchine che sembrano saper scegliere in maniera indipendente, dobbiamo avere ben chiaro che all’essere umano deve rimanere la decisione, altrimenti condanneremo l’umanità a un futuro senza speranza”. 

 

“E’ importante l’esempio che diamo” sottolinea Arianna Meloni. “Io non ho mai insultato un personaggio politico che la pensa diversamente da me. Forse mi è capitato di rispondere a qualche insulto molto violento su mia sorella (la premier Giorgia Meloni, ndr.). Ora ho smesso di fare anche quello. Mi difendo non guardando e non leggendo”.  

Riguardo all’odio social e i deepfake ha sottolineato: “Le leggi ci sono, bisogna fare di più anche con l’educazione digitale. Solo quando si conosce la macchina puoi riuscire a difenderti”. Ma anche “educare le fasce più deboli, i minori, gli anziani e le donne, che sono drammaticamente le più colpite. Serve spiegare che il cyberspazio non dimentica, noi dobbiamo parlare di questo ai giovani”, riflette Meloni. “Noi dobbiamo governare questo strumento con formazione, consapevolezza, informazione e un approccio etico, che può provare a dare i confini di questo nuovo mondo. Noi siamo la culla della spiritualità e noi oggi dobbiamo difendere le persone”, osserva Meloni che ha assicurato l’impegno a portare avanti questa “battaglia in Europa” sul tema. 

 

 

 

spettacoli

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Europa League, Celtic-Roma 0-3 e Celta Vigo-Bologna 1-2 – Rivivi i match

(Adnkronos) –
Vincono Roma e Bologna in Europa League. Oggi, giovedì 11 dicembre, la squadra di Gasperini ha battuto il Celtic in trasferta per 3-0 grazie all’autorete di Scales e alla doppietta di Ferguson, la prima con la maglia romanista. I rossoblù di Italiano hanno trionfato in rimonta a Vigo, battendo il Celta 2-1. Dopo lo svantaggio iniziate siglato da Zaragoza, la doppietta di Bernardeschi, di cui un gol su rigore, ha ribaltato il risultato.  

La Roma sale così al decimo posto nella classifica di Europa League a 12 punti, mentre il Bologna raggiunge la 13esima posizione a quota 11. 

Nella prossima giornata di Europa League la Roma ospiterà lo Stoccarda, mentre il Bologna se la vedrà al Dall’Ara con il Celtic. 

 

sport

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Oro di Bankitalia allo Stato, Dombrovskis: “Una mossa di questo tipo non riduce il debito”

(Adnkronos) –
Chiarire la proprietà delle riserve auree della Banca d’Italia non aiuterebbe a “ridurre” il debito pubblico del Paese e il governo italiano non si è rivolto alla Commissione Europea per affrontare la materia. Lo dice il commissario europeo all’Economia Valdis Dombrovskis, a Bruxelles al termine dell’Eurogruppo.  

“Per quanto riguarda le riserve auree della Banca d’Italia – afferma – questa è una questione di politica monetaria. Quindi è una domanda che andrebbe rivolta alla Banca Centrale Europea e alla Banca d’Italia, poiché queste riserve sostengono la nostra moneta comune”.  

“Se ne discutiamo come scenario teorico – continua – bisogna dire che una mossa di questo tipo non riduce la profondità dei debiti di un Paese. Tutti gli obblighi di debito rimangono in vigore e devono ancora essere onorati. Quindi, una misura simile non porta automaticamente a una riduzione del debito. In questa fase le autorità italiane non hanno contattato la Commissione in merito a questa questione”, conclude. 

Il commissario europeo al termine dell’Eurogruppo è intervenuto anche sui beni congelati alla Russia. Oggi a Bruxelles, ha spiegato, “è stato approvato in linea di principio un regolamento che proibisce il trasferimento” degli asset russi congelati e “impedisce che la Russia possa usare questi beni per infliggere ulteriori danni” all’Ucraina e all’Ue. Questo, conclude, “dovrebbe aiutare con il prestito basato sugli asset russi”, perché “assicura che i beni russi restino congelati” senza la necessità di rinnovare la misura ogni sei mesi all’unanimità. 

 

economia

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Cambio al vertice dell’Aiop Molise

Cambio al vertice dell’AIOP Molise, Associazione italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato dell’ospedalità privata accreditata.

Al Presidente uscente Raffaele Ianuale succede Raffaele Panichella che ha già ricoperto la carica negli anni passati. Raffaele Panichella è stato rieletto di nuovo dall’assemblea dell’Associazione, riunitasi lo scorso 28 novembre per il prossimo triennio.

“Sono onorato di poter ricoprire di nuovo la carica di Presidente AIOP Molise – dichiara Panichella a margine – e ringrazio chi mi ha voluto di nuovo al vertice dell’Associazione per continuare l’egregio lavoro fatto dal mio predecessore a tutela delle strutture sanitarie del territorio e dei loro addetti.

La salute, e la sanità in generale, sono oggetto di importanti e stringenti questioni da affrontare. Ritengo sia indispensabile, pertanto, promuovere un costruttivo confronto con tutti i soggetti coinvolti al fine di creare le condizioni necessarie alla tutela della salute dei molisani unitamente all’accesso equo ai servizi”

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Alla Camera celebrati i 20 anni di Fonder: il Molise presente

FondER (Fondo Enti Religiosi), il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua negli Enti Religiosi, ha celebrato il suo ventesimo anno di attività. L’evento commemorativo si è tenuto presso la Camera dei Deputati, sottolineando l’importanza istituzionale del fondo nel panorama della formazione continua in Italia.

La celebrazione dei “venti anni di FondER” si è tenuta l ’11 dicembre presso la Camera dei Deputati. L’evento è stata l’occasione per ripercorrere la storia, le attività e le prospettive future del Fondo, evidenziando l’impegno etico e solidaristico che lo caratterizza nella distribuzione delle risorse per la formazione professionale. Concetti ribaditi, nel suo intervento iniziale dal presidente del Fonder Padre Francesco Ciccimarra che ha anche parlato di una scommessa vinta per le politiche attive degli enti di promanazione religiosa.

L’apertura dei lavori è stata quindi affidata a Nicola Galotta, Direttore Fonder mentre la prolusione è stata a curata da S.E.R. Mons. Michele Di Tolve, Vescovo ausiliario della Diocesi di Roma. Sono poi intervenuti sui temi del lavoro, della formazione e del ruolo dei fondi interprofessionali Claudio Durigon, sottosegretario Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali; Massimo Temussi, Direttore Generale delle Politiche Attive del Lavoro; Paola Nicastro Presidente e Amministratore Delegato di Sviluppo Italia Lavoro; Padre Francesco Coccimarra, Presidente Fonder e Giovanni Bellissima Vicepresidente Fonder. Il dibattito è stato moderato dal noto giornalista Mauro Mazza

Un evento di altissimo livello che ha visto protagonista anche il Molise, grazie alla partecipazione della responsabile nazionale dei piani formativi Fonder Monicapaola Monaco e alla direttrice di Terminus Isabella Rizzo, l’ente molisano di formazione che sostiene e promuove le importanti attività svolte del Fondo Interprofessionale Fonder.

Cos’è FondER:
FondER è un fondo interprofessionale che finanzia piani formativi per i lavoratori di enti religiosi e imprese più in generale aderenti. È stato istituito nel 2005 a seguito di un accordo tra AGIDAE (Associazione Gestori Istituti Dipendenti Autorità Ecclesiastica) e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. 

Missione:
La missione di FondER è promuovere e finanziare la formazione permanente dei lavoratori, sia laici che religiosi, all’interno delle istituzioni aderenti, contribuendo allo sviluppo professionale e all’adattamento delle competenze. Il fondo non gestisce direttamente i corsi, ma valuta e approva i progetti formativi proposti dalle imprese e dagli enti. 

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Capelli grigi e bianchi, non è solo questione di età: le cause e gli studi

(Adnkronos) –
I capelli diventano prima grigi, poi bianchi. Presto o tardi, tocca più o meno a tutti. E’ l’età che avanza, è uno dei segnali dell’invecchiamento. “I capelli invecchiano come la pelle e come gli altri organi nel corpo”, la sintesi della professoressa Helen He, del Kimberly and Eric J. Waldman Department of Dermatology alla Icahn School of Medicine at Mount Sinai. Il cambiamento del colore dei capelli può avvenire in periodi diversi, generalmente i primi segnali evidenti si concentrano tra i 30 e i 40 anni, quando le cellule staminali dei melanociti, ovvero le cellule del follicolo pilifero responsabili del deposito del pigmento nel fusto del capello, possono iniziare a ‘spegnersi’ o a diventare gradualmente meno funzionali. 

 

Stress e predisposizioni genetiche possono incidere sul processo, legato di base all’invecchiamento. Il Washington Post ricorda che uno studio del 2012, relativo a oltre 4mila persona tra i 45 e i 65 anni, ha evidenziato che quasi tre quarti dei soggetti avevano capelli almeno parzialmente grigi. Sul processo, secondo studi più recenti, non incide solo l’elemento anagrafico: alcuni fattori potrebbero avere un’influenza sul processo di più di quanto si pensi. 

 

I geni, ovviamente, hanno un ruolo fondamentale. Non solo quando si parla di capelli grigi, ma anche per l’eventuale calvizie, la forma delle sopracciglia e la ‘quantità’ di barba. Gli studi svelano che i bianchi tendono ad avere capelli grigi rispetto a persone di origine africana e asiatica. Menzione speciale per i biondi naturali: il grigio può arrivare in anticipo e in percentuale maggiore. 

Non c’è sostanziale differenza di tempistiche tra uomini e donne, ma il sesso biologico potrebbe influenzare la zona in cui compaiono i primi capelli grigi: gli uomini tendono a diventare grigi intorno alle basette e alle tempie, mentre le donne spesso notano prima i capelli grigi nella parte anteriore della testa. 

 

Su un iter naturale, incide anche lo stile di vita. Alcuni studi hanno scoperto che le carenze di vitamina B12 e ferro sono associate all’ingrigimento precoce dei capelli. E’ assodato che anche lo stress giochi un ruolo. “Si è sempre notato che le persone sotto stress sembrano ingrigire”, dice Sarah Millar, professoressa presso il dipartimento di scienze oncologiche e il dipartimento di dermatologia del Mount Sinai. Uno studio del 2020 pubblicato sulla rivista Nature evidenzia che nei topi lo stress si configura come causa della perdita di cellule staminali melanocitarie. 

In un altro studio del 2021, i ricercatori del Vagelos College of Physicians and Surgeons della Columbia University hanno esaminato i singoli capelli di 14 volontari e hanno osservato un’associazione tra la variazione del colore dei capelli e le settimane in cui i partecipanti hanno riportato livelli di stress più elevati. 

 

E’ difficile quantificare l’effetto positivo dell’eventuale riduzione dello stress. In attesa di elementi forniti da ulteriori studi, gli esperti si limitano ad affermare che alcune scelte – non fumare (abitudine nota per causare capelli grigi), dormire abbastanza, seguire una dieta sana – possono avere un effetto anche sulla salute dei follicoli piliferi. “Queste sono, in generale, ottime abitudini anti-invecchiamento, e parte di ciò implica potenzialmente ritardare il processo di ingrigimento dei capelli”, dice Natasha Mesinkovska, dermatologa all’UCI Health. IL discorso potrebbe allargarsi anche all’esercizio fisico: uno studio, ricorda il Washington Post, ha collegato l’ingrigimento precoce a uno stile di vita sedentario. 

 

Con qualche attenzione, quindi, si può provare a rallentare un processo inevitabile. Invertire la rotta, e il colore, è utopia? “In passato, il campo si concentrava principalmente sulla caratterizzazione dei cambiamenti delle cellule staminali dei melanociti”, spiega Mayumi Ito Suzuki, professoressa presso il Dipartimento di Dermatologia Ronald O. Perelman della NYU Grossman School of Medicine. “Il passo successivo è capire come invertire questi cambiamenti per non avere capelli grigi”. 

Alcuni esperti ipotizzano che le cellule staminali dei melanociti potrebbero ‘bloccarsi’ nella posizione sbagliata durante il processo di rigenerazione. “In teoria, se le cellule staminali sane vengono preservate, l’ingrigimento dei capelli può essere transitorio”, aggiunge Suzuki. I farmaci e i prodotti attualmente esistenti, a quanto pare, non garantiscono l’inversione: cellule staminali dei melanociti che producono pigmento si trovano nella parte più profonda del follicolo pilifero, quindi fuori dalla portata dei trattamenti. Infine, un mito da sfatare: si pensa che se si strappano i capelli grigi se ne formeranno altri. In realtà, con ogni probabilità, il capello che crescerà dal follicolo sarà grigio. 

cronaca

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Osservazione al POS della Conferenza dei sindaci: forte contrarietà alla riorganizzazione

La Conferenza dei Sindaci della Regione Molise, riunitasi a Campobasso il 19 novembre 2025, ha condiviso un articolato documento di osservazioni al nuovo Programma Operativo Sanitario 2025–2027 predisposto dai Commissari ad acta.

Il documento è stato trasmesso dal Sindaco di Agnone e Presidente della Conferenza dei Sindaci, Daniele Saia, alla struttura commissariale, alla Regione Molise, all’Asrem e e ai Ministeri competenti. Il testo evidenzia numerose criticità tecniche, organizzative ed economiche, oltre a rilievi di natura costituzionale, che rendono la proposta di riorganizzazione sanitaria incompatibile con le reali esigenze dei territori molisani, in particolare delle aree interne e montane.

La Conferenza denuncia come il POS applichi in modo rigido gli standard del DM 70/2015, senza adattamenti alle peculiarità del Molise, compromettendo l’equità nell’accesso ai servizi e rischiando di incrementare ulteriormente la mobilità passiva verso le regioni limitrofe. Tra le criticità analizzate, la Conferenza dei Sindaci esprime netta contrarietà alla riconversione del Presidio Ospedaliero di Area Disagiata “San Francesco Caracciolo” di Agnone. Una scelta che viene ritenuta ingiustificata e potenzialmente dannosa, sia sul piano sanitario e sia sul piano socioeconomico. In difesa del “Caracciolo”, Saia e il suo vicesindaco, Giovanni Di Nucci, hanno trasmesso anche ulteriori considerazioni sul taglio dei servizi, specificando come la “chiusura mascherata” genererebbe risparmi irrisori a fronte di costi elevati derivanti dall’aumento della mobilità passiva.

Il documento della Conferenza dedica ampio spazio anche alla situazione dell’ospedale “Veneziale” di Isernia, presidio spoke fondamentale per un’area vasta, montana e caratterizzata da viabilità complessa e popolazione anziana. Il POS, secondo i Sindaci, non delinea un percorso chiaro di potenziamento del presidio, limitandosi a interventi puntuali e non organici. In particolare, desta forte preoccupazione l’assenza di una programmazione certa e definitiva per il servizio di emodinamica, lasciato in una condizione di incertezza, “sperimentazione” o provvisorietà, nonostante la sua essenzialità per la gestione delle sindromi coronariche acute in territori dove i tempi di percorrenza verso altri ospedali superano spesso i limiti clinici di sicurezza.

La Conferenza sottolinea che senza un’emodinamica stabile, senza un pronto soccorso adeguatamente potenziato e senza reparti critici pienamente operativi, l’intera rete dell’emergenza–urgenza della zona sarebbe compromessa, con inevitabili ricadute sulla sicurezza dei cittadini e sulla tenuta del sistema sanitario regionale. Anche il sindaco di Isernia, Piero Castrataro, si è soffermato su questi temi ribadendo la sua contrarietà ai tagli in un’ulteriore nota trasmessa nei giorni scorsi.

Per le ragioni elencate, la Conferenza richiama con forza la necessità di una profonda revisione del POS 2025–2027, che tenga conto delle peculiarità del territorio molisano e dei principi costituzionali di tutela della salute, eguaglianza sostanziale e garanzia dei servizi essenziali anche nelle aree più fragili.

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