domenica, Maggio 11, 2025
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“Vivi la vita”, al via la terza edizione della Festa della Musica a Termoli

Per il terzo anno consecutivo l’amministrazione comunale di Termoli e l’assessorato alla Cultura celebrano la “Festa della Musica” giunta a livello nazionale alla ventinovesima edizione.

Una manifestazione che si terrà a Termoli sabato 24 giugno e che promuove la musica in tutte le sue forme accendendo i riflettori sulle principali vie del centro dove si terranno concerti itineranti.

La kermesse è organizzata di concerto con la Pro Loco e i commercianti del centro.

In Italia la Festa della Musica ha visto la sua prima edizione nel 2016, nascendo invece il 21 giugno del 1982 per volere del Ministero della Cultura francese ed arrivando successivamente in tutta Europa tre anni più tardi.

Quest’anno sono 811 le piazze italiane nelle quali si terrà la “Festa della Musica” che vedrà esibirsi, complessivamente, 25076 artisti.

L’evento, che quest’anno ha come tema “Vivi la Vita”, oltre alla particolare attenzione per l’ambiente, sarà dedicato alla sicurezza del dopo concerto, con importanti iniziative sul ruolo culturale e sociale della musica attraverso concerti e performance. L’organizzazione è a cura del Ministero della Cultura, del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, SIAE e dell’AIPFM (Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica).

Solitamente segna anche l’avvio ufficiale dell’estate e quest’anno in città proporrà sette locations con altrettante esibizioni a partire dalle ore 20:

  • Largo Piè di Castello

Mike Campanelli Dj

Live Dj set dalle ore 21

  • C.so Nazionale (lounge Bar Diletta)

Antonio e Patty

Dalle ore 21

  • C.so Nazionale (Santo/Marea)

Dj Arka

Live Dj Set dale ore 21

  • Piazza S. Antonio

Saxim Duo

dalle ore 21

  • Piazza Insorti D’Ungheria
  • I Folli

dalle ore 21

  • Piazza Duomo

Discofritto + Sofreshandsoclean

Live Dj set dalle ore 20

  • C.so Fratelli Brigida (Bar Grecale)

Fall Out

dalle ore 20

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La cura per il Paese è garantire un lavoro dignitoso a tutti

La situazione in Italia non è delle migliori: 3,8 milioni di persone sottopagate, il 12% degli italiani rinuncia alle cure mediche, la mancanza di personale qualificato costa 21 miliardi

Lavoro e inclusione sociale sono il filo conduttore delle aziende che non delocalizzano, creano lavoro e pagano le tasse in Italia, qui il governo dovrebbe attuare una politica di aiuto per le aziende virtuose e attaccare quelle aziende che per scelta si sono orientate verso i paradisi fiscali.

Uno dei problemi principali è la mancanza di personale qualificato.

Il mismatch-la condizione di disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro- mina la competitività delle imprese, costa 1,2% di Pil e 21 miliardi di euro, riguarda le imprese grandi, piccole e micro infatti un’azienda su due non trova le figure di cui necessita.

Le imprese non trovano professionalità, dal sociosanitario all’area tecnico scientifica, dell’agroalimentare al trasporto e ai servizi turistici e culturali, non sarà per caso che i contratti che regolano questi settori prevedono retribuzioni da fame e turni estenuanti per cui la manodopera diventa merce sempre più rara.

Nonostante il Paese cresce e il Pil anche, aumentano le diseguaglianze, infatti, insieme al disagio economico di lavoratori e famiglie, crescono la povertà sanitaria, educativa e abitativa.

Abbiamo 3,8 milioni di lavoratori poveri che ricevono una retribuzione annuale uguale o inferiore ai 6mila euro e oltre tre milioni di lavoratori irregolari o in nero, dove si annida evasione ed elusione fiscale.

Occorre investire e supportare le imprese virtuose che generano lavoro dignitoso, riducendo, ulteriormente, il cuneo fiscale che pesa circa il 10% in più della media Ocse, questo libererebbe nuove risorse per le imprese e lascerebbe più soldi in tasca ai lavoratori con un effetto positivo sui consumi interni depressi dall’inflazione.

Le famiglie in povertà assoluta sono 1,9 milioni, erano 800mila nel 2005: parliamo di 5,6 milioni di persone.

La povertà relativa riguarda invece 2,9 milioni di famiglie e 8,8 milioni di persone.

Preoccupa la povertà educativa: «500mila giovani, più di 11 giovani su 100, nella fascia 18-24 anni, abbandonano i percorsi di formazione senza aver conseguito un titolo di studio.

E’ drammatica la situazione del 12% di italiani che nel 2022 hanno scelto di non curarsi pur avendone bisogno o per risorse economiche scarse o per mancanza di disponibilità economica.

TRE milioni di famiglie vivono nel sovraffollamento e lo indicano come il principale fattore di tensione e di criticità per la propria condizione personale, il fenomeno riguarda 1,8 milioni di famiglie che vivono in affitto, il 35,6% del totale e 1 milione di famiglie proprietarie, circa il 15,2% del totale.

Serve una politica che scenda in mezzo alla gente, analizzi questi dati che periodicamente Ocse,Istat;Caritas rilanciano, si rimbocchi le maniche e faccia un piano di lotta all’evasione fiscale, e al superamento della povertà.

Alfredo Magnifico

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I presidenti di Regione incontrano ministro Schillaci, la Conferenza: “Poste le basi per nuovo Patto Salute”

“Poste le basi per nuovo Patto Salute”, annuncia Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, dopo l’incontro con il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a Lungotevere Ripa.

“Con spirito di leale collaborazione istituzionale – spiega Fedriga – la Conferenza delle Regioni lavora insieme al Governo ad un nuovo Patto Salute. Vogliamo insieme, attraverso un tavolo di confronto, dare una nuova programmazione e modernizzare il settore nei prossimi anni.Superata con successo la pandemia, ora va rafforzato il valore universale del sistema sanitario e in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Lavoriamo quindi al rilancio della sanità e al suo potenziamento territoriale.Gli investimenti in salute hanno un impatto positivo sullo sviluppo dell’economia e il Pnrr è un’occasione unica per riorganizzare e modernizzare il nostro sistema sanitario. Ma la scadenza 2026 è un termine che dobbiamo tenere in considerazione nella programmazione e rimodulazione degli interventi, ad esempio quelli relativi all’edilizia sanitaria.Serve un’assistenza integrata tra servizi territoriali, ospedalieri, sociali, digitali, in modo da erogare un’assistenza con sempre migliori tempi di accesso e di qualità delle prestazioni.

“Per raggiungere questi obiettivi servono maggiori risorse e un investimento sul personale anche con nuove assunzioni.Nella contingenza riconosciamo lo sforzo del Governo, ma proponiamo tempi diversi e una nuova programmazione finanziaria, che sia in linea con la spesa sanitaria dei principali partner europei. I prossimi tre anni del nuovo Patto Salute dovranno servire a dare prospettive e maggior equilibrio ai bilanci sanitari regionali.E’ inoltre prioritario valorizzare il ruolo del medico e delle professioni sanitarie, introducendo nuovi modelli organizzativi che diano piena e concreta attuazione alla riforma della medicina territoriale.Il problema della carenza del personale sanitario è sempre più centrale e strategico, e il nuovo Patto Salute servirà anche a superare tetti e limitazioni nell’acquisizione di personale, consentendo il superamento delle attuali criticità”.

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Termoli/ Due arresti, uno per violazione dei domiciliari, l’altro per detenzione di stupefacenti

Nel corso di un servizio perlustrativo, in Termoli (CB), i militari del Nucleo Operativo
e Radiomobile della locale Compagnia Carabinieri hanno tratto in arresto un censurato
29enne ed un’incensurata 28enne, il primo in esecuzione di ordinanza di sostituzione
misura coercitiva emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Larino (CB) per mancato
rispetto degli arresti domiciliari a cui l’uomo si trovava sottoposto per violazione degli
obblighi inerenti alla Sorveglianza Speciale, mentre la seconda in flagranza per
detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.


Le fattispecie di reato di cui i predetti dovranno rispondere sono quelle rispettivamente
previste dall’art. 75 del D. Lgs. 159/2011 e dall’art. 73 del D.P.R. 309/1990.
Nella circostanza gli operanti, nel dare esecuzione al suddetto provvedimento emesso
a carico dell’uomo in seguito alle citate violazioni poste in essere dallo stesso e già
accertate dai militari negli ultimi mesi, sorprendevano la donna mentre tentava di
disfarsi, gettandolo fuori da una finestra, di un beauty-case poi recuperato e risultato
avere all’interno 6 involucri in cellophane contenenti complessivi grammi 88,50 di
Hashish, 1 bilancino elettronico di precisione e materiale vario per il confezionamento
di sostanze stupefacenti.

Quanto rinvenuto veniva sottoposto a sequestro, in attesa degli esami di laboratorio e
del successivo deposito presso l’Ufficio Corpi di Reato.
I 2 soggetti venivano pertanto tratti in arresto – uno in esecuzione di quanto disposto
con provvedimento dall’Autorità Giudiziaria e l’altro in flagranza di reato – e tradotti
rispettivamente presso la casa circondariale di Larino (CB) e presso l’abitazione in
regime di arresti domiciliari.
Nel corso della successiva udienza dinanzi al competente Giudice per le Indagini
Preliminari, come richiesto dal Pubblico Ministero, l’arresto in flagranza della donna
veniva opportunamente convalidato poiché legittimamente effettuato.

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Croazia/ Turista italiano nuota vicino una casa, il proprietario gli aizza il cane contro, che lo ferisce

FOTO DI REPERTORIO

Una reazione assurda e violenta, che avrebbe potuto generare anche danni ancora peggiori. Voleva nuotare in un tratto di mare accessibile solo passando vicino alla casa di un residente. Il malcapitato protagonista di questa storia è un signore di 74 anni, originario di Noale, in provincia di Venezia in vacanza in Croazia, nella nota isola di Pag,

Stava nuotando vicino una casa abitata da un croato che vive in Germania, che alla vista del turista ha iniziato ad aizzare il suo cane, un grosso pastore belga.

L’uomo, è stato morso alla testa, al braccio, ai glutei.

L’italiano si è fatto medicare e curare in ospedale, ma ha scelto di non denunciare l’uomo, solo per non fare del male all’animale.

La notizia su Il Mattino.

foto di repertorio

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Anche a Termoli il 23 giugno, la mobilitazione nazionale promossa da associazioni e sindacati di settore della Pesca

Le marinerie italiane si mobilitano per ribadire il proprio no al Piano d’azione Ue che impone una serie di misure dirompenti per l’assetto del settore. L’appuntamento è per la giornata di venerdì 23 giugno con una serie di iniziative promosse dal mondo della rappresentanza di cooperative, imprese e lavoratori Agci Agrital. Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca.

Il Piano promosso dal Commissario alla Pesca ed all’Ambiente Virginijus Sinkevicius prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza considerare l’impatto sociale ed economico su imprese, lavoratori, territori e basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati. Un Piano che – denunciano associazioni e sindacali di settore – ci porterà alla totale dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici.

L’obiettivo è la salvaguardia di un settore che garantisce sicurezza alimentare e un approvvigionamento equo, salutare e sostenibile di prodotti ittici freschi e con alti standard di qualità, che rispettano le regole di tracciabilità e certificazione europea. Ma con la mobilitazione si punta anche ad assicurare un futuro a migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori.

Lo smantellamento della pesca a strascico causerebbe peraltro – sottolineano le varie sigle – un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la nostra legislazione in materia di ambiente, sicurezza e lavoro.

In Italia la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia – concludono Agci Agrital, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca – con 2088 unità, circa 7000 lavoratori, il 30% degli sbarchi ed il 50% dei ricavi.

Un settore che in Europa rappresenta il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici ed il 38% dei ricavi, con oltre 7.000 imbarcazioni.

“L’obiettivo della Commissione di eliminare gradualmente la pesca a strascico è chiaramente sproporzionato, ingiustificato e basato pareri scientifici non oggettivi, oltre ad essere una politica assolutamente miope per garantire l’approvvigionamento alimentare dei Paesi Ue.” – dichiarano Federpesca, Coldiretti, Alleanza delle Cooperative, Fai Cisl Flai Cgil e UILA pesca, che hanno unitariamente promosso per venerdì 23 giugno una giornata di mobilitazione in tutta Italia– “una giornata che vuole far sentire il supporto del settore al Governo italiano in vista del Consiglio Agrifish a Bruxelles del 26 e 27 giugno per ribadire ancora una volta la contrarietà dell’Italia a questa proposta che vuole condannare l’Italia alla totale dipendenza dalle importazioni di prodotti ittico non considerando l’impatto socio economico sul settore. Una giornata in cui il settore vuole dimostrare l’assoluta contrarietà alle politiche della Commissione europea e il supporto al Governo italiano impegnato nella difesa del settore “concludono le associazioni di imprese, cooperative e le organizzazioni sindacali del settore della pesca italiane.

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Allarme caldo africano, con punte di 38-40 gradi. Senior Italia FederAnziani: decalogo salvavita per anziani e fragili

Il Presidente Messina: “Aiutiamo i nostri nonni, evitiamo il bollettino di guerra a cui siamo tristemente abituati. Non lasciamoli soli!”

L’estate non è ancora iniziata, ma sul fronte caldo è già allarme. Dopo una breve tregua, da venerdì di questa settimana gli esperti prevedono una vera e propria fiammata africana che porterà nel nostro paese punte di 38-40 gradi. E con l’allerta per le ondate di calore, iniziate quest’anno così precocemente, comincia per i cittadini anziani e fragili la stagione più difficile, quella in cui le condizioni climatiche possono rappresentare un grave pericolo per la salute, e per la vita, spesso sottovalutato. E, troppo spesso, com’è successo negli anni scorsi, il conto è quello di un vero e proprio bollettino di guerra, una strage che si doveva prevenire. È per questo che Senior Italia FederAnziani, la federazione della terza età, lancia l’allarme e diffonde il suo Decalogo anti caldo, pensato per proteggere i nostri nonni: non bisogna abbassare la guardia e seguire queste regole fondamentali per evitare il terribile bollettino di morti a cui siamo tristemente abituati.

Il Ministero della Salute ha già attivato, come ogni anno, il suo sistema di rilevazione delle ondate di calore per tenere i cittadini aggiornati sulle giornate ad alto rischio. Ecco il link per consultarlo:

https://www.salute.gov.it/portale/caldo/bollettiniCaldo.jsp?lingua=italiano&id=4542&area=emergenzaCaldo&menu=vuoto

È fondamentale per la sicurezza di tutte le persone più vulnerabili, monitorare costantemente il bollettino del Ministero per essere aggiornati sulla situazione nella propria città. Il primo consiglio è quindi quello di consultare quotidianamente il bollettino e correre ai ripari con le dovute accortezze nel caso di giornate a rischio. E affidarsi ai consigli del Decalogo salva-vita di Senior Italia FederAnziani, ovvero:


1.         Non uscire nelle ore più calde della giornata, ovvero dalle 12 alle 17.

2.         Bere almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno, in modo da reintegrare le perdite quotidiane di sali minerali. Evitare bevande alcoliche, gassate, troppo zuccherate e troppo fredde. Non eccedere con caffè o tè.

3.         Consumare pasti leggeri. Preferire pasta, frutta, verdura, gelati alla frutta. Evitare cibi grassi e piccanti.

4.         Arieggiare l’ambiente dove si vive, anche con l’uso di un ventilatore, evitando di esporsi alla ventilazione diretta.

5.         Tenere il capo riparato dal sole.

6.         Indossare abiti leggeri, non aderenti, di colore chiaro e tessuti naturali perché le fibre sintetiche ostacolano il passaggio dell’aria.

7.         Non esporsi al sole in modo prolungato. Se, in seguito a un’eccessiva esposizione, dovesse insorgere mal di testa, fare impacchi con acqua fresca per abbassare la temperatura corporea.

8.         Non restate all’interno di automobili parcheggiate al sole

9.         Non interrompere le terapie mediche, né sostituire i farmaci che si assumono abitualmente, di propria iniziativa. Consultare sempre il medico per ogni eventuale modifica delle cure che si stanno seguendo.

10.       Se è possibile, è consigliabile andare in vacanza in località collinari o termali.


E infine, l’undicesima e non meno importante regola rivolta ai familiari, amici, figli, nipoti dei nostri insostituibili ‘nonni’: “Non lasciateli soli!”, è l’invito del Presidente Senior Italia FederAnziani Roberto Messina, “State vicino ai nostri senior. Questo è un appello sempre valido, ma ancor di più nei momenti più difficili, come in questo periodo dell’anno in cui l’allerta caldo costituisce un drammatico rischio per la loro salute. E la solitudine è la prima piaga da combattere, e ancora di più in un momento, dopo questi anni di pandemia, in cui spesso proprio la solitudine ha rappresentato forse, insieme al Covid, la paura maggiore. Chiamateli al telefono e, quando possibile, attraverso tutti gli strumenti digitali a disposizione. Anche una videochiamata può essere, in alcuni momenti, un segno di vicinanza importante, ei nostri nonni oggi in molti casi hanno, con determinazione, imparato ad usare gli strumenti digitali pur di restare in contatto coi loro familiari. Non vi stancate di chiedere se hanno bisogno di qualcosa, quando il caldo impedisce loro di uscire di casa per gran parte della giornata. E provvedete voi ai loro bisogni essenziali ogni volta che per loro non è possibile farlo da soli. Ricordategli di seguire le loro terapie, perché interromperle o modificarle, senza il parere del medico, può avere serie conseguenze. E se è possibile, portateli in vacanza con voi!

E in ogni caso non abbandonateli, e aiutateli a seguire le regole del nostro Decalogo salva-vita. Perché non si abbandonano gli animali e tanto meno i nostri ‘libri viventi’, i nostri anziani che tanto hanno dato e tanto hanno da dare ancora alla nostra società”.

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SEA – A Campobasso il primo eco-point dedicato alla raccolta dei piccoli RAEE, nato nell’ambito del progetto europeo RENEW

È stato inaugurato a Campobasso il Punto di Raccolta dedicato ai piccoli RAEE, e che sarà fruibile dai cittadini dal 28 giugno, aperto da SEA Spa grazie alla collaborazione con Erion – il più importante Sistema multi-consortile italiano di Responsabilità Estesa del Produttore – nell’ambito del progetto europeo RENEW.

Alla presenza dell’Amministratore unico di SEA, Stefania Tomaro, e dei responsabili di progetto di Erion si è svolta la presentazione al pubblico del nuovo importante servizio offerto ai cittadini. Nella postazione dell’ex edicola di Viale Insorti d’Ungheria è ora possibile conferire piccoli RAEE come, ad esempio, tablet, PC, smartphone, lampadine, pile e TV, assistiti da personale qualificato.

L’obiettivo è quello di fare sensibilizzazione sulla corretta raccolta differenziata dei RAEE e, al contempo, offrire ai cittadini un servizio efficiente, semplice e pratico per conferirli così da incrementare la raccolta di questa tipologia di rifiuto e ridurre la distanza dal target imposto dalla Commissione Europea (l’Italia, in questo momento, è ferma a circa 6 kg pro-capite contro i 10 kg previsti).

I rifiuti elettrici ed elettronici, infatti, contengono numerose materie prime – e Materie Prime Critiche come le terre rare – che, se correttamente riciclate, possono essere recuperate e reimmesse in nuovi cicli produttivi. Eppure, la maggior parte degli italiani non è a conoscenza dei benefici ambientali del corretto conferimento dei RAEE. Infatti, da una ricerca realizzata da Ipsos per Erion emerge che l’81% degli italiani tiene un apparecchio elettronico senza usarlo, mentre il 61% non lo butta anche se rotto. Cosa frena dunque i cittadini a un corretto conferimento? Il 39% pensa di poterlo riparare, mentre il 30% di poterne utilizzare le parti di ricambio, il 23% dichiara ancora di non conoscere la corretta procedura di smaltimento e il 15% ha difficoltà nel raggiungere un centro di raccolta.

Inoltre, 1 italiano su 2 ancora non conosce il significato della parola RAEE e 2 su 3 non sanno come conferire correttamente i propri rifiuti elettrici ed elettronici. “Quest’iniziativa potenzia la raccolta e fornisce un’ulteriore opportunità ai cittadini di Campobasso, che potranno ora usufruire del servizio lanciato con una campagna informativa dedicata” – commenta l’Amministratore unico di SEA Stefania Tomaro.

“Siamo davvero felici che sul territorio vengano realizzati progetti come questo. Fare
comunicazione ai cittadini è fondamentale, ma è altrettanto importante poi che quest’ultimi
abbiano la possibilità di mettere in pratica in modo semplice i comportamenti virtuosi” ha
dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE “Grazie a SEA, e grazie a EIT RAW
Materials che ha finanziato quest’iniziativa, possiamo contribuire a un cambiamento reale
capace di creare benefici ambientali, economici e sociali”.

Il progetto europeo RENEW, finanziato da EIT Raw Materials – ente per lo sviluppo e l’innovazione sostenibile con focus sul riciclo delle Materie Prime Critiche – ha inoltre l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale del riciclo dei circuiti stampati (Printed Circuit Boards – PCB) contenuti nei piccoli RAEE, grazie a soluzioni tecnologiche in grado di separare le resine epossidiche dai circuiti stessi, consentendo il miglioramento del sistema di riciclo delle parti metalliche, la valorizzazione della parte plastica e la riduzione delle emissioni inquinanti.

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Macchia Valfortore/Auto sbanda contro il guardrail e finisce nella scarpata, un ferito

FOTO DI REPERTORIO

Nel pomeriggio di ieri, lungo la SS 212, in territorio di Macchia Valfortore, un’auto è finista prima contro il guardrail e poi nella scarpata che costeggiava la strada.

Il conducente dell’auto, soccorso dal personale del 118 è stato trasportato in ospedale. Le cause dell’incidente sono al vaglio delle forze dell’ordine, accorse sul posto insieme ai sanitari e personale dell’ Anas.

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Costanzo Di Iorio: “supportare le PMI molisane per rilanciare l’economia della Regione”

“In un mondo fondato prevalentemente sull’economia digitale e globalizzata le piccole e medie imprese rischiano di subire  perdite economiche importanti”. Così Costanzo Di Iorio, candidato per la Democrazia Cristiana – Unione di centro, al Consiglio Regionale del Molise con Francesco Roberti presidente, si schiera dalla parte delle Piccole e medie imprese che chiedono più attenzione da parte della Regione. “Considerando che l’economia della Regione Molise  –  dichiara il candidato  Di Iorio -, è costituita per lo più dall’agricoltura e da piccole e medie imprese è ovvio che per invertire la rotta sarà necessario fornire a quelle aziende gli strumenti necessari.

A tal proposito la Regione avrà il compito di intercettare risorse indispensabili per gettare le basi per la cooperazione tra aziende ed accedere agli strumenti digitali ed ai mercati internazionali. Penso ad esempio alla possibilità di offrire supporto gratuito alle aziende per essere presenti sui mercati digitali, oppure partecipare a fiere di settore per far conoscere le proprie peculiarità”. Inoltre, secondo il candidato Di Iorio un’importante risorsa potrà essere rappresentata da vere e proprie borse lavoro per neo laureati da svolgere all’interno delle imprese locali al fine di studiare e proporre soluzioni innovative per il rilancio di quel business. “Le piccole e medie imprese  – conclude il candidato Di Iorio -, hanno più difficoltà ad investire in professionisti della comunicazione e del marketing. Per questo la Regione potrebbe garantire un team di esperti per ogni settore produttivo al fine di promuovere la crescita economica: al passo con i tempi, attrattiva per le giovani generazioni e globalizzata. Questo sarà uno dei primi argomenti da affrontare con il candidato presidente Francesco Roberti”.

Tenente Colonnello Costanzo Di Iorio, Candidato per la Democrazia Cristiana – Unione di centro al Consiglio Regionale del Molise

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