mercoledì, Novembre 26, 2025
Home Blog Pagina 2

“Gli chef del borgo”, l’evento al Borgo Vecchio di Termoli

L’enogastronomia protagonista di una serata tutta da vivere che si terrà al borgo vecchio sabato 29 novembre a partire delle ore 20.
Presentata in sala consiliare la manifestazione “Gli Chef del Borgo” che nasce sulla precedente esperienza dell’evento estivo della scorsa estate denominato “Heritage Wine Fest”.


Questa volta sono state unite le degustazioni di vino affidate a Heritage Wine Fest e con i ristoratori del borgo che si cimenteranno in cucina proponendo pietanze tipiche locali a tutti gli avventori. Con il Comune di Termoli ed Heritage Wine Fest collaborano alla manifestazione la
Coldiretti e la Pro Loco di Termoli.


Presenti alla conferenza stampa il vicesindaco e assessore a Cultura e Turismo Michele Barile, Salvatore Di Matteo di Heritage Wine Fest, Luciano Calignano di Pro Loco e Nino Spagnoletti di Coldiretti insieme ai ristoratori che aderiscono all’iniziativa. In sostanza sarà creato un
percorso (con ingresso dalla Torretta Belvedere fino all’arrivo in Piazza Duomo) per le degustazioni di vino (cinquanta etichette a disposizione) e per i piatti che prepareranno i nove ristoratori presenti.


L’ingresso è libero con le degustazioni di vino che avranno un costo di dieci euro (tre calici a degustazione più il classico bicchiere in omaggio all’ingresso) e per il food, cinque euro a degustazione da acquistare direttamente agli stand. In Piazza Duomo saranno, invece, presenti gli stand di Coldiretti con un mercatino di prodotti a chilometro zero.

In anticipo sulla manifestazione “Gli Chef del Borgo”, venerdì sera si terrà una masterclass presso la Termoli Sotterranea ad un costo di 16 euro (con degustazione di vini e panettoni). Sabato sera, oltre alle degustazioni, lungo il percorso saranno presenti anche due spazi musicali e stand di hobbistica e a fine serata, a piazza Duomo, un Dj set per i più giovani a partire dalle 23,30. “Ringrazio – ha detto durante l’incontro con la stampa il vicesindaco Michele Barile – Heritage Wine Fest, i ristoratori del borgo, la Coldiretti e la Pro Loco per aver aderito a questa iniziativa che segue quella dell’estate scorsa che ebbe molto successo. Un evento esclusivo che nasce grazie alla disponibilità e alla collaborazione di tutte le parti per promuovere l’enogastronomia locale. Un evento voluto per fare rete dove tutti sono ugualmente protagonisti e per lavorare anche in prospettiva di nuovi eventi da condividere”.


Ringraziamenti per la manifestazione sono arrivati anche da Salvatore Di Matteo di Heritage Wine Fest, “Desidero rivolgere un ringraziamento agli chef che hanno aderito e all’amministrazione comunale di Termoli. È un evento di grande caratura per il quale è stato trasmesso un messaggio coeso al grande pubblico”.

Commenti Facebook

Magnini a Belve e il caso doping: “Per Sinner trattamento di favore. Io massacrato”

(Adnkronos) – “Sinner ha avuto un trattamento di favore, lo dico con invidia”. Con queste parole Filippo Magnini ha commentato, ospite a Belve, le accuse sul caso doping che lo hanno coinvolto nel 2018, facendo un paragone con le recenti accuse rivolte al tennista altoatesino.  

“Io ho avuto un trattamento diverso dal suo. Penso che lui sia stato trattato così perché era un’atleta in attività, io invece sono stato trattato come una persona normale accusata di doping”, ha detto Magnini, ricordando come Sinner sia stato controllato e scagionato nell’arco di pochi giorni. “Tutti gli atleti dovrebbero essere trattati nello stesso modo”, ha aggiunto. “Se la sentenza di Sinner fosse arrivata dopo 2 anni, lui avrebbe perso 2 anni di tornei e non sarebbe stato giusto”. 

Magnini ha poi commentato il comportamento della stampa in relazione al suo caso: “La stampa è stata corretta nei confronti di Sinner. Sono finito su tutti i giornali e mi hanno accusato di doping, senza accertarsi che fosse vero. Dopo 20 anni di carriera mi aspettavo più rispetto, sono stato massacrato”. 

Spazio ai suoi successi sportivi e alle ‘invidie’. Il campione di nuoto con Francesca Fagnani ha ripercorso i suoi record, a partire da quello conquistato in 48 secondi e 200 primi, celebrato con un tatuaggio sul braccio a forma di corona. “Quando si batte il record poi comincia l’incubo che qualcun altro lo batta”, ha osservato Fagnani. 

Magnini ha risposto in maniera diretta: “In Italia sì, e dico in italia perché noi siamo un paese invidiosi, nello sport in particolare”, ha detto lo sportivo che ha ammesso di essere stato lui stesso invidioso dei successi altrui. “Ho sempre avuto il terrore che qualcun altro mi battesse, una volta che sei in alto puoi solo cadere e molti sperano che tu cada perché la caduta del campione affascina sempre”, ha aggiunto.  

Il fuoriclasse ha ammesso di averlo sentito spesso su stesso: “Chi spera che tu fallisca, ti guarda sempre più attentamento di quelli che sperano che tu vinca”. 

spettacoli

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Un ponte di solidarietà con la Palestina. In dialogo con NASRI KUMSIEH, architetto, cristiano palestinese di Betlemme

Si è tenuto venerdì 21 novembre a Termoli alle 18:30, presso l’ex cinema Sant’Antonio,
organizzato dal Movimento dei Focolari Italia e dal Movimento Umanità Nuova, che è la sua
espressione nel mondo del lavoro e del sociale, un incontro aperto alla cittadinanza dal titolo “Un
ponte di solidarietà con la Palestina”, durante il quale è intervenuto Nasri Kumsieh, architetto e
urbanista attualmente in pensione, laureato in architettura all’università di Milano e poi
specializzato in urbanistica all’università di Venezia, che vive a Beit Sahour, cittadina della
provincia di Betlemme, in Terra Santa.
Il nome della sua città significa letteralmente “campo dei pastori” perché, secondo la narrazione
del Vangelo, in quel luogo si trovavano alcuni pastori con il loro gregge, e un angelo annunciò loro
che poco lontano, a Betlemme, era nato un bambino che sarebbe stato il Salvatore e che lo
avrebbero trovato in una mangiatoia. In quella terra, quindi, nacque il cristianesimo duemila anni
fa e Nasri, la sua famiglia e tutti gli abitanti di queste città si sentono figli e custodi di questa storia
e appartenenti ad una comunità – quella cristiana palestinese – che oggi viene spesso dimenticata e
vive in una situazione di forte crisi.
Rispondendo alle domande poste dall’interlocutore e dal pubblico in sala, ha toccato molte
tematiche, partendo dalla sua vita e dalla sua esperienza; ha illustrato le condizioni della vita di
ogni giorno delle persone, delle famiglie e dei lavoratori e come sempre più tante famiglie lasciano
il territorio palestinese per andare all’estero, a causa delle condizioni di vita rese sempre più
difficili dal conflitto e dal mancato riconoscimento dello stato palestinese. Per questo, finanche la
stessa comunità cristiana si è molto ridotta al punto da rappresentare attualmente soltanto l’1%
della popolazione, rischiando di scomparire proprio dai luoghi dove nacque e operò Gesù.
Nasri Kumsieh ha illustrato il forte legame – storico, culturale, religioso – che unisce i due popoli,
palestinese e italiano, così come gli 82 gemellaggi che i comuni di Beit Sahour e di Betlemme
hanno instaurato con altrettanti comuni italiani e che sono molto importanti per poter consentire
scambi culturali, artistici, di studio e di formazione, soprattutto per i giovani.
La sua presenza in Italia e il suo progetto di solidarietà nascono dalla chiamata a vivere il
messaggio evangelico: dagli anni della pandemia, tutta l’economia della provincia di Betlemme –
che ruotava attorno al turismo ed ai pellegrinaggi in Terra Santa – attraversa una forte crisi,
aggravatasi dopo il 7 ottobre 2023, per cui Nasri ha avvertito che era necessario rinunciare alla sua
condizione di benessere, personale e familiare, per aiutare un’economia e tante famiglie che
“stanno morendo”. Quindi, poiché i pellegrini non arrivano più in Terra Santa, lui ha deciso di
portare in Italia i prodotti in legno di ulivo degli artigiani della provincia di Betlemme, per esporli in
offerta al pubblico.
Oltre che la stessa sera di venerdì 21, questa promozione è proseguita in diverse chiese di Termoli
nei giorni di sabato 22 e domenica 23 novembre e riprenderà dal 6 all’8 dicembre, sia a Termoli
che in alcuni comuni vicini, quali Ururi, Larino e Colletorto.

Commenti Facebook

M5S, Conte lancia ‘cantiere’ 5 Stelle per programma politiche 2027

(Adnkronos) –
All’indomani della vittoria larga in Campania del ‘suo’ Roberto Fico, arrivata (anche) grazie all’unione della coalizione progressista, Giuseppe Conte non si lascia incantare né dai risultati entusiastici, né tantomeno dalle sirene dei colleghi delle opposizioni e tira dritto per la sua strada. Prima di sedersi al tavolo per definire il programma dell’alternativa per battere Giorgia Meloni alle politiche del 2027, il presidente del Movimento 5 stelle vuole sentire dalla sua base, dalla sua comunità quali sono le priorità da mettere nell’agenda politica condivisa. E dunque il cantiere. Che non rappresenta di fatto nessuno stop alla costruzione di un campo – largo, progressista, di sinistra, che dir si voglia – piuttosto lo rimanda a quando si avranno le idee più chiare, con l’obiettivo di riportare alle urne la maggioranza dei cittadini che, ora, anche dove si stravince, decidono di rimanere a casa. 

“Il Movimento – spiega Conte in un lungo post sui social – non è nato per accontentarsi, per garantirsi pratiche di potere. La rivoluzione del Movimento nasce per favorire la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita politica. È il momento di costruire un programma per far rialzare l’Italia”. Come, però? La risposta è presto detta: a un anno di distanza dall’Assemblea costituente, l’ex premier lancia una Nova 2.0, in cui si aprirà “il cantiere di un nuovo programma di forte cambiamento, di proposte forti per i nostri giovani, per l’Italia, per l’Europa”.  

“Quello che uscirà da questo nostro processo di apertura ai cittadini e alle istanze dal basso lo porterò poi nel confronto con le altre forze politiche del campo progressista per dare al Paese un nuovo programma di governo. Un programma che non potrà essere frutto di un mero scambio di vedute tra dirigenti di partito, che non potrà contenere compromessi al ribasso”.  

Ma non subito, però. Secondo quanto si apprende, infatti, questa nuova fase di costruzione di idee e proposte non dovrebbe vedere la luce prima dell’inizio del nuovo anno. “C’è da dare battaglia sulla manovra – è il ragionamento che arriva dalle parti di Campo Marzio -. I cittadini e le imprese sono in ginocchio, con la legge di bilancio il governo non li aiuta e per noi adesso è fondamentale concentrarci su questo”. 

 

“Ho una importante novità da annunciarvi. Oggi potrei accontentarmi di una schiacciante vittoria, per aver battuto con un candidato del M5S – il nostro Roberto Fico – di ben 25 punti un esponente di primo piano del Governo Meloni. Ma non posso chiudere gli occhi sul fatto che molte, troppe persone non si sentono coinvolte dalla politica. Non vanno a votare. Non credono che la politica possa cambiare la loro vita”, sottolinea Conte. 

“Il Movimento non è nato per accontentarsi, per garantirsi pratiche di potere. La rivoluzione del Movimento nasce per favorire la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita politica. E si sviluppa contrastando le incrostazioni di un sistema politico sempre più autoreferenziale. È il momento di costruire un programma per far rialzare l’Italia in cui crollano gli stipendi reali, la povertà è ai massimi storici, si taglia sulla scuola, le persone rinunciano a curarsi, aumenta l’insicurezza nelle città, la crescita è a zero e saremo ultimi in Europa nel prossimo triennio mentre si ipoteca il futuro dei ragazzi buttando miliardi in armi e spese militari”. 

“In questi anni abbiamo sperimentato, con il M5S, un nuovo modo di ascoltare e far partecipare le persone alle decisioni, di farle incidere nelle scelte pubbliche. Esattamente un anno fa lo abbiamo sperimentato con Nova. E ora quel metodo che ha messo insieme i nostri iscritti, la società civile, gli esperti voglio replicarlo con il Movimento per costruire priorità e programmi che partano dal basso e in cui ognuno potrà contare e contribuire alle scelte”. 

“Apriamo il cantiere di un nuovo programma -annuncia Conte- di forte cambiamento, di proposte forti per i nostri giovani, per l’Italia, per l’Europa. Quello che uscirà da questo nostro processo di apertura ai cittadini e alle istanze dal basso lo porterò poi nel confronto con le altre forze politiche del campo progressista per dare al Paese un nuovo programma di Governo. Un programma che non potrà essere frutto di un mero scambio di vedute tra dirigenti di partito, che non potrà contenere compromessi al ribasso. Lavoreremo a un programma che serva davvero ai cittadini, alle famiglie, alle imprese. Che miri davvero a cambiare la nostra società”. 

“Perché l’Italia merita molto di più di chi saltella sulla sofferenza di famiglie e imprese. Perché abbiamo già dimostrato che l’Italia può vincere battaglie in Europa, anche se parte isolata, se ha la visione e la forza per correre avanti, per proporre svolte contro la povertà, il malaffare, la corruzione. Possiamo farlo ancora con la partecipazione, con l’ascolto, con il coraggio di operare scelte forti, di metterci sempre in discussione. Avanti, possiamo cambiare le cose insieme”. 

 

 

politica

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Ucraina, von der Leyen: “No segni che Russia voglia fine guerra, status nazione non si cambia con la forza”

(Adnkronos) – Non c’è alcun “segnale” che la Russia voglia porre fine alla guerra in Ucraina, ma occorre ugualmente “trovare un modo” per porre fine ai massacri, è la premessa della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, parlando alla plenaria del Parlamento a Strasburgo. In ogni caso, un eventuale accordo di pace per l’Ucraina “non” potrà prevedere “alcuna limitazione” per le forze armate di Kiev e non deve creare un “precedente pericoloso” per l’Europa, perché riconoscere nuovi confini prepara il terreno a “nuove guerre” su suolo europeo. Lo status di una nazione sovrana “non può essere cambiato con la forza”, afferma. 

Per von der Leyen “certo, la situazione è complessa; certo, la situazione è instabile; certo, la situazione è pericolosa, ma credo che ci sia anche l’opportunità di fare dei veri progressi. Finora non abbiamo visto alcun segno dalla Russia di una vera volontà di porre fine a questo conflitto”. Quindi, aggiunge, “dobbiamo continuare a fare pressione sulla Russia”, cosa che l’Ue finora ha fatto principalmente attraverso le sanzioni, “ma è anche nostro dovere impegnarci in tutti gli sforzi che possono portare a una pace giusta e duratura”. 

“Sappiamo – aggiunge – che non sarà facile, ma dobbiamo trovare un modo per andare avanti. Dobbiamo trovare un modo per fermare le uccisioni, per aiutare l’Ucraina a ricostruire, far tornare i bambini e riunire le famiglie. Dobbiamo trovare un modo per garantire una sicurezza duratura all’Ucraina e al nostro continente nel suo complesso. E soprattutto, per forgiare un futuro migliore per l’Ucraina” e per l’Europa, sottolinea. 

Per l’Ue, dice, “la priorità è che qualsiasi accordo dovrebbe garantire una pace giusta e duratura. Dovrebbe garantire una vera sicurezza per l’Ucraina e l’Europa”. Essendo l’Ucraina una “nazione sovrana, non ci può essere alcuna limitazione alle forze armate ucraine, che renderebbe il Paese vulnerabile a futuri attacchi”. 

Questo, prosegue, “riguarda tanto l’Ucraina quanto la sicurezza dell’Europa, perché la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa. L’Ucraina ha bisogno di solide garanzie di sicurezza a lungo termine, credibili, come parte di un pacchetto più ampio, per dissuadere e scoraggiare qualsiasi futuro attacco dalla Russia. E’ altrettanto chiaro che qualsiasi accordo di pace deve far sì che la sicurezza europea sia garantita a lungo termine”. 

“Non possiamo mai perdere di vista – continua – ciò che l’Ucraina sta sacrificando, ciò per cui sta combattendo: la sua sicurezza, la sua libertà, la sua indipendenza. Perché, in definitiva, questo è ciò che è in gioco in questi giorni cruciali per l’Ucraina e per l’Europa: fondamentalmente, il nucleo e i valori della Carta delle Nazioni Unite. Ecco perché l’Europa sarà al fianco dell’Ucraina e la sosterrà in ogni fase del percorso”, sottolinea. 

Per Mosca, la pace in Ucraina è solo il “primo passo” in un gioco “molto più grande”, il cui obiettivo è ripristinare le “sfere di influenza” in Europa, dice ancora. Il presidente russo Vladimir Putin, afferma von der Leyen, ha “sempre creduto che la Russia possa durare di più dell’Ucraina, dell’Europa e di tutti i suoi alleati. E’ per questo che, ogni volta che si registrano progressi seri verso i negoziati che possono portare a una vera pace, la violenza aumenta. Lo abbiamo già visto: questo è uno schema. E i rumours provenienti dal Cremlino negli ultimi giorni la dicono lunga sulle loro reali intenzioni. L’Ucraina è un primo passo in un gioco molto più grande, per la Russia”. 

“Qualsiasi accordo di pace – prosegue la presidente – riguarda la ridefinizione permanente delle mappe, riguarda il ritorno alle relazioni tra grandi potenze e alle sfere di influenza. Ma, per l’Ucraina e per l’Europa, qualsiasi accordo di pace riguarda la creazione di una pace giusta e duratura, una pace che metta fine a questo conflitto, che non semini i germi per nuovi conflitti futuri e che garantisca un’architettura di sicurezza forte e sostenibile per il nostro continente”. Architettura che deve essere “sostenuta da un’Europa forte, una Nato forte, una forte partnership transatlantica. E’ quello che difenderemo, insieme all’Ucraina e ai nostri alleati, in ogni fase del percorso”. 

Von der Leyen ribadisce che l’eventuale pace in Ucraina non deve creare un “precedente pericoloso” per l’Europa, perché riconoscere nuovi confini prepara il terreno a “nuove guerre” su suolo europeo. “Una pace giusta e duratura – afferma la presidente – è ciò che tutti vogliamo. E’ per questo che l’Europa sostiene tutti gli sforzi per costruire una pace per l’Ucraina che fermi le uccisioni, che eviti di creare un precedente pericoloso, che garantisca la sicurezza dell’Ucraina e i suoi diritti sovrani a lungo termine e che assicuri una solida architettura di sicurezza per l’Europa”.  

“Questo è il motivo – prosegue – per cui accogliamo con favore gli sforzi guidati dal presidente Donald Trump. Dopo mesi di discussioni, è importante che il lavoro su un testo effettivo sia iniziato. Naturalmente sappiamo che sono necessari molti più sforzi, ma credo che grazie al lavoro dell’Ucraina, degli Stati Uniti e come europei negli ultimi giorni a Ginevra ora abbiamo un punto di partenza. Il nostro fronte unito, la nostra voce unica e il nostro senso di avere uno scopo condiviso devono continuare a guidare il lavoro a livello europeo”. 

Per von der Leyen, “la mentalità della Russia non è cambiata dai tempi di Yalta. Vede il nostro continente in termini di sfere di influenza. Quindi, dobbiamo essere chiari sul fatto che non può esserci una spartizione unilaterale di una nazione europea sovrana”. Lo status di una nazione sovrana “non può essere cambiato con la forza”. 

Se oggi, avverte, “legittimiamo e formalizziamo l’indebolimento dei confini, apriamo le porte a più guerre domani. E non possiamo permettere che ciò accada. Sovranità significa anche poter scegliere il proprio futuro. L’Ucraina ha scelto un destino europeo, che ha già portato a una parziale integrazione nel nostro mercato unico e nella nostra base industriale di difesa”.  

Per von der Leyen, “questo è solo l’inizio di un viaggio. Il futuro dell’Europa è legato al futuro dell’Ucraina. Quindi, il futuro dell’Ucraina è nell’Unione Europea. Non è solo una questione di destino. E’ una parte fondamentale ed essenziale di qualsiasi quadro di garanzia di sicurezza: faremo tutto il possibile per realizzarlo insieme”, conclude. 

internazionale/esteri

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

L’angolo della sicurezza nei luoghi di lavoro: corso on line di aggiornamento per i lavoratori

La legge prevede un aggiornamento della formazione sulla salute e sicurezza del lavoro?

Ogni quanti anni è previsto l’aggiornamento della formazione per i lavoratori?

I corsi di aggiornamento per i lavoratori sono obbligatori per legge (D.Lgs. 81/08) e devono essere svolti ogni 5 anni.

LINK alla presentazionehttps://www.youtube.com/shorts/VtB6nOheHpQ

La durata minima è di 6 ore e coprono le tematiche della sicurezza sul lavoro,sull’approfondimento di temi specifici e sull’aggiornamento sulle nuove normative e pratiche, indipendentemente dal livello di rischio dell’azienda (basso, medio o alto). L’aggiornamento è un obbligo di legge per tutti i lavoratori.

Il dipendente non si può rifiutare di partecipare ai corsi obbligatori sicurezza sul lavoro. Infatti, l’ Art.20 Dlgs 81/08 prevede chiaramente al comma 2 ” che i lavoratori devono partecipare ai programmi di formazione organizzati dal datore di lavoro.

Modalità di erogazione del corso :Può essere seguito sia in aula che online, con la modalità on line si ha la possibilità di gestire in autonomia il proprio tempo essendo la piattaforma attiva h 24;

Verifica: È prevista una verifica dell’apprendimento, di solito tramite un test a risposta multipla, al cui superamento viene rilasciato un attestato di frequenza valido.

L’ Ente di formazione Terminus S.r.l ,convenzionato O.P.N. ITALIA LAVORO , offre la possibilità di aggiornare i propri lavoratori con il corso on line oppure residenziale presso la sede di Campobasso o Termoli.

Per ulteriori informazioni e per le modalità di iscrizione contattare la segreteria Terminus ai numeri 0874418684 087585240 3440372898 oppure inviare una mail a terminusformazione@gmail.com

Commenti Facebook

Roma, telefonata segnala bomba all’istituto De Amicis: studenti evacuati

(Adnkronos) – Una telefonata che segnalava la presenza di una bomba nell’istituto De Amicis, in via Galvani a Roma, è arrivata questa mattina intorno alle 8.10 al 112. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Aventino e della compagnia Roma Centro che hanno evacuato la scuola. Gli studenti sono stati fatti scendere in strada e al momento sono in corso le verifiche di cinfonili e artificieri dei carabinieri.  

cronaca

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Serie C, punito il Campobasso/Il TFN decreta due punti in meno e tre mesi di inibizione ai dirigenti

Il Campobasso calcio, e’ stato penalizzato di due punti per aver pagato in ritardo vecchie spettanze. Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare  ha preso atto della buona fede della società ma ha constatato il tardivo pagamento condannando i rossoblù a due punti di  penalizzazione. I giudici federali, hanno squalificato per 3 mesi l’intero Cda della società . Il Campobasso, in virtu’ di tale sentenza passa da 21 a 19 punti in classifica , che per fortuna resta  buona per i colori rossoblù.

Resta, per il momento, la contestazione di tardivo pagamento, per una parte marginale di vecchi contributi Inps (regolarmente rateizzati), che ha portato a due punti di penalizzazione e alla squalifica per tre mesi dell’intero Cda. La sentenza è appellabile. La società attende la notifica delle motivazioni alla base della decisione per le opportune valutazioni.

Arnaldo Angiolillo

Commenti Facebook

Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate Molise insieme nella giornata del 25 novembre

Il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita
nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in ricordo delle tre sorelle Mirabal, assassinate proprio il
25 novembre del 1960, nella Repubblica Dominicana.


Nel quadro delle iniziative di sensibilizzazione volte ad aumentare il livello di consapevolezza sulle cause e sulle
conseguenze di ogni tipo di violenza, nel pomeriggio odierno, presso la sede del Comando Regionale Molise
della Guardia di finanza, si è tenuto un incontro dal titolo “Insieme contro la violenza sulle donne”, organizzato
con la Direzione Regionale Molise dell’Agenzia delle Entrate. L’evento ha rappresentato un importante
momento di confronto, finalizzato a far riflettere sul fenomeno della violenza di genere e a promuovere azioni
concrete di prevenzione. Vi hanno partecipato numerosi militari e funzionari delle due Amministrazioni
coinvolte nell’iniziativa. Per l’occasione, la facciata della caserma è stata colorata di arancione, colore simbolo
dell’iniziativa.

La manifestazione è stata impreziosita dall’esecuzione di brani musicali da parte di un trio d’archi, composto da
studenti ed ex studenti del Conservatorio Statale di Musica “L. Perosi” di Campobasso, istituto che si ringrazia
per il supporto fornito, eseguiti in alternanza alla lettura di testi letterari opportunamente selezionati.
Sempre negli spazi della caserma, è stata allestita una mostra fotografica sul tema affrontato, curata
dall’Associazione “Centro per la fotografia Vivian Maier” di Campobasso.

Commenti Facebook

4 cose che declassificano Campobasso che invece merita considerazione e attenzione

di Massimo Dalla Torre

Spaccio, risse, lancio di pietre o oggetti dal cavalcavia, queste sono le cose che caratterizzano piu’ che mai l’ex citta’ giardino relegata ad essere ricettacolo di dissennati mentali nonostante le forze dell’ordine cercano di arginare i danni di chi si e’ impadronito di Campobasso., il quale mai come questi ultimi tempi subisce vilipendio a tutti gli effetti soccombendo alle scorrerie che deturpano non solo il volto ma l’animus di quello che un tempo era tranquillita’.

Una situazione insostenibile che, finanche le autorità cittadine non riescono comprendere, anche se comprendere è una parola grossa nei confronti di questi episodi la cui ratio non esiste, eppure è palese più che mai che ha quale conseguenza il timore di uscire o passare soprattutto nel centro storico divenuto un vero e proprio ricettacolo di disadattati che ne sporcano il volto.

Situazione inaccettabile ma reale che fa gridare allo scandalo e l’allarme che putroppo, nonostante i tentativi di calmierizzazione e’ reale, come sono reali i fatti che accadono specialmente quando arriva la sera e quello che un tempo era, ora non piu’, permetteva di poter godere della tranquillita’ oramai lontana nel tempo.

Tranquillita’ svanita e messa a repentaglio soprattutto da chi non appartiene al tessuto sociale cittadino perche’ menefreghista a tutti gli effetti. tranquillita’ che non appartiene piu’ a campobasso ma soprattutto ai campobassani che sconcertati se si chiede loro cosa ne pensano, non rispondono, se non con le classiche spallucce che indicano che l’impotenza e’ sotto gli occhi di tutti, ecco perche’ necessita dare un segnale forte, anche ricorrendo a mezzi coercitivi che facciano si che

Campobasso, quella con la c maiuscola torni ad essere quello che era, non zona punitiva come la Sardegna paradiso dei vacanzieri, la Basilicata salita agli onori della cultura con Matera e il resto del sud da non declassificare anzi valorizzare perche’ merita attenzione e non disinteresse…

Commenti Facebook

Campobasso

Isernia

Termoli