mercoledì, Dicembre 3, 2025
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Termoli: autisti FlixBus sventano uno scippo,  impedendo la rapina ai danni di una passante al Terminal Bus

Sono stati attimi di tensione quelli vissuti nella mattinata di venerdì 28 novembre da una passante presso il Terminal Bus di Termoli, quando due rapinatori hanno tentato di strapparle la borsa. Un tentativo di furto sventato brillantemente grazie alla straordinaria prontezza di riflessi degli autisti Doriano Longobardi e Angelo Prioletta.

Le grida di aiuto della passante hanno allertato Longobardi e Prioletta, che al momento del fatto stavano operando il servizio FlixBus sulla linea che collega Termoli a Roma. I due conducenti sono accorsi senza alcuna esitazione, mettendo in fuga i rapinatori che hanno abbandonato la borsa e riportando così la situazione alla normalità.

Gli autisti si sono successivamente recati dai Carabinieri di Termoli per fornire la loro testimonianza, dopo essere stati ringraziati dalla passante.

Così ha commentato Longobardi l’accaduto: «Il nostro è stato un gesto spontaneo: chi si trova in situazioni come questa andrebbe aiutato sempre. L’importante è che adesso la signora stia bene».

Ha aggiunto Prioletta: «Episodi come questo non si dovrebbero verificare mai, soprattutto in un luogo pubblico frequentato anche da persone anziane. Speriamo che non succeda più niente del genere».

La gratuità della loro azione, scaturita da un forte senso civico, racconta una storia di altruismo e solidarietà che dimostra l’importanza di mettersi a disposizione del prossimo e aiutare chi ha bisogno.

Inoltre, le circostanze in cui si è verificato il fatto richiamano nuovamente l’attenzione sull’importanza di garantire la sicurezza personale nelle autostazioni cittadine, soprattutto alla luce del successo crescente che gli autobus a lunga percorrenza hanno riscosso negli ultimi anni quale soluzione di viaggio nazionale e internazionale.

Longobardi e Prioletta lavorano per l’azienda di autotrasporti Moffa con sede a Riccia (Campobasso), partner di FlixBus dal 2018 per le tratte Roma-Termoli, Torino-Salerno, Vicenza-Salerno e Roma-Bari.

A proposito di FlixBus

FlixBus è il servizio su gomma del gruppo Flix, che mira a trasformare l’industria del trasporto collettivo con soluzioni di viaggio a lunga percorrenza sostenibili e per tutte le tasche in autobus e in treno, operando in più di 40 Paesi in cinque continenti con i marchi FlixBus, FlixTrain, Kamil Koç e Greyhound. Con il suo modello di business asset-light e la sua innovativa infrastruttura tecnologica, Flix, lanciata nel 2013, ha rapidamente conquistato una posizione di leadership nel mercato dei viaggi in autobus a lunga percorrenza in Europa, Nord America e Turchia, espandendosi anche in Sud America e nella regione Asia Pacifico.

Spinta da un approccio pionieristico alla mobilità sostenibile, Flix si impegna a raggiungere l’obiettivo di Net Zero entro il 2040 in Europa ed entro il 2050 a livello globale. Per monitorare i propri progressi all’interno di un quadro scientificamente riconosciuto, Flix ha stabilito obiettivi di riduzione delle emissioni a breve termine con l’iniziativa Science Based Targets.  

Mentre il team Flix si occupa della pianificazione della rete, delle strategie di prezzo, della gestione delle operazioni, del marketing, delle vendite, del controllo qualità e del business development con un approccio data-driven, ai partner è affidato il servi-zio operativo quotidiano. L’innovativo connubio fra le competenze tecnologiche di Flix e il tradizionale settore del trasporto passeggeri su gomma e rotaia ha trasformato una start-up europea in una società travel tech leader a livello globale in espansione.

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 La Regione Molise e il Consorzio MAGMA Sociale annunciano l’avvio del progetto “Molise per Tutti – Turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità”

In occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità (3 dicembre 2025), la Regione Molise e il Consorzio MAGMA Sociale presentano ufficialmente “Molise per Tutti – Turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità”, progetto realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Regione Molise, soggetto titolare del finanziamento (CUP D19I24002030001) , e il Consorzio MAGMA Sociale, soggetto partner e proponente incaricato della direzione operativa e della realizzazione delle attività. Attraverso una rete ampia di partner pubblici e del terzo settore, il progetto adotterà un approccio basato sull’innovazione sociale, sul coinvolgimento diretto delle persone con disabilità e sull’ascolto dei bisogni emergenti.

Le attività prevedono la realizzazione di quattro itinerari turistici accessibili, articolati in quattro tematiche principali: natura, fede, enogastronomia e cultura. Un elemento centrale sarà inoltre lo sviluppo di un portale turistico accessibile, accompagnato da una strategia di comunicazione digitale a diffusione nazionale.

“Molise per Tutti” punta alla creazione di una rete turistica pienamente fruibile attraverso interventi strategici quali: analisi dell’accessibilità fisica, sensoriale e comunicativa; studio dei bisogni delle persone con disabilità; progettazione di itinerari assistiti; sviluppo di strumenti digitali (mappe accessibili, virtual tour); formazione degli operatori; integrazione tra sistema turistico e servizi socio-sanitari.

Il progetto coinvolge l’intero territorio regionale, con particolare attenzione a borghi e aree interne, luoghi culturali e naturalistici, strutture ricettive e servizi di mobilità. L’obiettivo è costruire un sistema coordinato capace di garantire autonomia, sicurezza e qualità dell’esperienza a residenti e visitatori.

Queste le parole del Consigliere Delegato Regionale alle Politiche Sociali, Stefania Passarelli: « Con questo progetto riaffermiamo un principio fondamentale, già praticato con il precedente modello individuato da “Spiaggia Abile”: l’accessibilità non è un privilegio né un servizio aggiuntivo ma una condizione essenziale per garantire pari diritti, dignità e partecipazione. “Molise per Tutti” rappresenta un altro investimento strategico per il futuro della nostra regione: significa costruire comunità più inclusive, offrire servizi migliori e rendere il Molise un territorio capace di accogliere davvero, senza barriere e senza esclusioni. Un progetto ad alta valenza sociale ma che guarda anche al futuro del nostro territorio e delle aree interne, coinvolte in una visione di crescita e di inclusione. È un impegno che assumiamo con responsabilità e visione, perché un Molise accessibile è un Molise migliore per tutti e nella certezza che si tratterà di interventi che diventeranno strutturali visto l’impegno del Governo sul tema della disabilità e dell’inclusione».

Con “Molise per Tutti”, la Regione Molise e il Consorzio MAGMA Sociale confermano l’impegno condiviso nel costruire un modello di turismo inclusivo e sostenibile, capace di valorizzare il patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico della regione e di renderla una destinazione realmente accessibile a tutti.

In conclusione, il Presidente del Consorzio MAGMA Sociale, Raffaele D’Elia, dichiara: «Esprimiamo profonda soddisfazione per poter contribuire a un’iniziativa che pone le persone, e in particolare quelle con disabilità, al centro di un percorso di piena fruizione del territorio molisano. In sinergia con la Regione e con tutti i partner coinvolti, ci impegniamo a consolidare questo modello affinché diventi un volano di sviluppo sociale, culturale ed economico per l’intera comunità del Molise.

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‘Gigi e Vanessa insieme’, stasera 3 dicembre: gli ospiti dell’ultimo appuntamento

(Adnkronos) – Stasera, mercoledì 3 dicembre 2025, in prima serata su Canale 5, terzo e ultimo appuntamento con ‘Gigi e Vanessa – Insieme’: il grande show che celebra l’amicizia e le emozioni condivise. 

Ospiti della serata: Max Giusti, Claudio Bisio, Geolier, Pio e Amedeo, Mahmood e Alessandra Amoroso, oltre a Gianluca Capozzi, Gianni Fiorellino, Ivan Granatino, Mavi, Rosario Miraggio, Franco Ricciardi, Andrea Sannino e Ste. 

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Israele: “Resti consegnati ieri da Hamas non sono dei due ostaggi ancora a Gaza”

(Adnkronos) – I “resti” consegnati ieri da Hamas e portati in Israele non appartengono ad alcuno dei due ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.  

L’ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha reso noto che sono stati completati gli esami per il riconoscimento dall’istituto di medicina legale Abu Kabir a Tel Aviv e che le famiglie dei due ostaggi – il cittadino israeliano Ran Gvili e quello thailandese Sudthisak Rinthalak – sono state informate degli sviluppi.  

“Gli sforzi per riportarli a casa non verranno interrotti fino a quando la missione non sarà stata completata, quella di riportarli nel loro paese per una degna sepoltura”, ha reso noto la stessa fonte, citata dal ‘Times of Israel’. 

Un giornalista palestinese è stato ucciso in un attacco condotto dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza, secondo quanto diffuso dai media in data odierna. Un altro cronista ha riportato ferite in seguito a un raid aereo con droni a Khan Younis, nel settore meridionale del territorio, come comunicato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. Un portavoce dell’esercito israeliano ha confermato che le forze armate stanno conducendo indagini in merito alla notizia. Wafa ha identificato il giornalista deceduto come Mahmoud Wadi. Fonti giornalistiche locali hanno riferito che egli impiegava una telecamera drone per la sua attività professionale, collaborando con diverse testate. 

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto al presidente americano Donald Trump di continuare ad assisterlo nella richiesta di grazia al presidente Isaac Herzog nel corso di una telefonata, ha reso noto Channel 12 citando due fonti americane. Trump ha detto al suo interlocutore di essere convinto che la questione della grazia “avrebbe funzionato” ma non si è impegnato in ulteriori passi. E ha invece sollecitato Netanyahu a comportarsi da “partner migliore” nel portare avanti l’accordo di pace su Gaza, chiedendogli anche la ragione per cui gli operativi di Hamas intrappolati nei tunnel “vengono uccisi e non lasciati arrendere”. Il premier israeliano ha risposto dicendo che “sta facendo del suo meglio”. 

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Atalanta-Genoa: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)

(Adnkronos) – Tempo di Coppa Italia per l’Atalanta. I bergamaschi ospitano oggi, mercoledì 3 dicembre, il Genoa – in diretta tv e streaming – alla New Balance Arena negli ottavi della coppa nazionale. La squadra di Palladino è reduce dalla vittoria contro la Fiorentina, battuta 2-0 nell’ultimo turno di Serie A, mentre quella di De Rossi ha vinto contro l’Hellas Verona per 2-1 al Ferraris in campionato. 

 

La sfida tra Atalanta e Genoa è in programma oggi, mercoledì 3 dicembre, alle ore 15. Ecco le probabili formazioni: 

Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Djimsiti; Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta; De Ketelaere, Lookman; Scamacca. All. Palladino 

Genoa (3-5-2): Leali; Marcandalli, Ostigard, Vasquez; Ellertsson, Thorsby, Frendrup, Malinovskyi, Martin; Vitinha, Colombo. All. De Rossi 

 

Atalanta-Genoa sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Italia 1. Il match sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity e sul sito web di SportMediaset. 

  

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Ucraina, Rubio: “Progressi nei colloqui con la Russia”. Oggi l’inviato Usa incontra Zelensky

(Adnkronos) – Sono stati compiuti “alcuni progressi” nei colloqui con la Russia per porre fine alla guerra in Ucraina, afferma il segretario di Stato americano Marco Rubio. “Ciò che abbiamo cercato di fare, e penso che abbiamo fatto qualche progresso, è determinare cosa potrebbe convenire agli ucraini e dare loro garanzie di sicurezza per il futuro”, ha affermato Rubio parlando con Fox News, aggiungendo che gli Stati Uniti sperano che il compromesso “permetta loro non solo di ricostruire la loro economia, ma anche di prosperare come Paese”. Non è stato precisato se le dichiarazioni di Rubio siano state registrate dopo la conclusione dei colloqui a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale americano Steve Witkoff che intanto oggi, insieme al genero del presidente Usa Trump Jared Kushner, incontrerà Volodymyr Zelensky. 

La diplomazia si è arenata su questioni territoriali irrisolte.Quella tra Russia e Ucraina “non è una situazione facile”, secondo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Lasciate che vi dica che è un casino”, ha aggiunto parlando alla riunione di governo alla Casa Bianca. Cinque ore di incontro e una fumata più nera che bianca dunque.  

Il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, ha parlato al termine dell’incontro in Russia di una “discussione costruttiva”, ma dell’assenza di “soluzioni di compromesso”. “Siamo riusciti a trovare un accordo su alcuni punti, altri hanno suscitato critiche, ma la cosa principale è che si sia svolta una discussione costruttiva e che le parti abbiano dichiarato la loro disponibilità a proseguire gli sforzi”, ha affermato. Sulla questione dei territori occupati dalla Russia in Ucraina, “non è stata ancora scelta una soluzione di compromesso”, sebbene “alcune proposte americane possano essere discusse”, ha aggiunto, definendo la discussione “utile”. Per raggiungere un accordo però “resta ancora molto lavoro”. 

Dopo la prima versione del piano di pace degli Stati Uniti, la Russia ha ricevuto altri quattro documenti, che sono stati discussi durante l’incontro al Cremlino. “Non posso rivelare il contenuto di questi documenti. Tutti riguardano una risoluzione pacifica a lungo termine della crisi in Ucraina”, ha affermato Ushakov. 

Questi colloqui si sono svolti a poche ore di distanza dalla dichiarazione di Vladimir Putin: “Se l’Europa vuole scatenare una guerra, noi siamo pronti, adesso”, ha dichiarato, aggiungendo di aver respinto le proposte europee perché “inaccettabili per la Russia”. Il leader del Cremlino ha anche accusato i leader europei di “ostacolare” le proposte degli Stati Uniti e ha insistito sul fatto che gli europei “non hanno un programma pacifico”. 

L’Europa nutre preoccupazioni riguardo alla possibilità che Washington e Mosca raggiungano un accordo senza il suo coinvolgimento o che l’Ucraina venga costretta a concessioni inique. Il piano americano originale di 28 punti, reso pubblico il mese scorso, era così allineato alle richieste di Mosca da suscitare accuse di un coinvolgimento russo nella sua stesura, circostanza negata da Washington.  

La Russia ha esercitato pressione prima dell’inizio dei colloqui con gli Stati Uniti. Putin ha dichiarato che Pokrovsk, una roccaforte nell’Ucraina orientale che le forze russe affermano di aver recentemente conquistato, rappresenta un “buon punto d’appoggio per risolvere tutti i compiti fissati all’inizio dell’operazione militare speciale”. Oltre a Pokrovsk, Kiev si trova sotto pressione su molteplici fronti. Le forze russe hanno registrato avanzamenti significativi nell’Ucraina orientale nel mese di novembre, mentre l’Ucraina è stata scossa da scandali di corruzione che hanno portato alle dimissioni del suo principale negoziatore nel conflitto. Mosca ha inoltre intensificato gli attacchi con droni e missili contro l’Ucraina, causando interruzioni di corrente e riscaldamento per centinaia di migliaia di persone, con Zelensky che accusa il Cremlino di tentare di “spezzare” il suo Paese.  

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Inter-Venezia: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)

(Adnkronos) – L’Inter scende in campo in Coppa Italia. I nerazzurri sfidano oggi, mercoledì 3 dicembre, il Venezia – in diretta tv e streaming – a San Siro negli ottavi della coppa nazionale. La squadra di Chivu è reduce dalla vittoria contro il Pisa, battuto 2-0 nell’ultima giornata di campionato grazie alla doppietta di Lautaro Martinez.  

Un successo che ha riscattato la cocente sconfitta di Champions League, dove è stata superata dall’Atletico Madrid per 2-1 in pieno recupero. Il Venezia invece ha sconfitto 3-0 il Mantova nell’ultima giornata di Serie B. 

 

La sfida tra Inter e Venezia è in programma oggi, mercoledì 3 dicembre, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni: 

Inter (3-5-2): Martinez; Bisseck, de Vrij, Bastoni; Luis Henrique, Diouf, Sucic, Frattesi, Carlos Augusto; Esposito, Bonny. All. Chivu 

Venezia (3-1-4-2): Stankovic; Schingtienne, Svoboda, Sverko; Busio; Hainaut, Perez, Doumbia, Bjarkason; Yeboah, Fila. All. Stroppa 

 

Inter-Venezia sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Italia 1. Il match sarà disponibile anche in streaming su Mediaset Infinity e sul sito web di SportMediaset. 

 

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Chi l’ha visto, stasera 3 dicembre: il caso di Liliana Resinovich

(Adnkronos) –
Federica Sciarelli torna stasera, mercoledì 3 dicembre, con una nuova puntata di ‘Chi l’ha visto?’, alle 21.20 su Rai 3. In primo piano il caso di Liliana Resinovich che si arricchisce ciclicamente di inedite testimonianze. Liliana chiese dei sacchi neri a un ristoratore due anni prima della sua morte? Il fratello Sergio annuncia un esposto: “Ogni tanto qualcuno si fa avanti per avvalorare la tesi del suicidio – dice a Chi l’ha visto? -, ma per ora l’unico indagato resta il marito”. 

E poi il caso di Romina del Gaudio che scompare dal centro di Aversa e i suoi resti vengono ritrovati dopo 47 giorni in un bosco a Carditello. Dopo 21 anni, ancora nessuna spiegazione per la sua morte: lo zio in studio in diretta: “Bisogna indagare ancora. Quando è morta Romina siamo morti tutti”. Documenti e testimonianze inedite a “Chi l’ha visto?” 

E ancora. Grazie ai telespettatori, ‘Chi l’ha visto?’ ha rintracciato Marco, l’erede a sua insaputa. Lo cercava una donna svedese, perché suo marito, che non aveva voluto riconoscere il bimbo concepito con una ragazza italiana, in punta di morte lo aveva lasciato suo erede. Lei ha rispettato questa volontà, lo ha cercato tramite ‘Chi l’ha visto?’ ed è venuta in Italia per abbracciarlo. Commossa gli dice: “Voglio proteggerti come avrebbe fatto tua madre”. 

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Meloni in Bahrein, l’incontro con il re Al-Khalifa: focus su Medio Oriente e Ucraina

(Adnkronos) – Ha preso ufficialmente il via la missione in Bahrein di Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ha incontrato il re Hamad bin Isa Al-Khalifa, assistito dal principe ereditario e primo ministro, Salman bin Hamad Al-Khalifa, in occasione della sua partecipazione al vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo.  

Il colloquio – ha riferito Palazzo Chigi – “ha confermato la comune volontà di proseguire nel percorso di consolidamento dei rapporti bilaterali”, inaugurato dalla conclusione, lo scorso settembre, del Memorandum istitutivo del Partenariato Strategico sugli Investimenti e rafforzato dai quattro incontri avuti dalla premier con i vertici del Regno del Bahrein nel solo 2025. 

Nel corso dell’incontro, “i due leader hanno anche affrontato le principali questioni internazionali, con particolare riferimento agli sforzi comuni per la stabilizzazione del Medio Oriente e per una pace giusta e duratura in Ucraina”, si legge ancora nella nota. 

Alle 10,30 Meloni sarà al Sakhir Palace, accompagnata dal ministro per lo Sviluppo Sostenibile del Bahrein, Noor Al Khulaif. Ad accoglierla sarà il principe ereditario. È previsto uno scambio di accordi, seguito da una sessione di incontri bilaterali. Alle 13, la presidente del Consiglio si trasferirà presso la sede del vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo. Anche in questa occasione sarà accolta da Salman bin Hamad Al-Khalifa e, successivamente, dal re del Bahrein. Dopo la foto di rito, la delegazione prenderà parte alla seduta congiunta del Ccg, che inizierà alle 13,30. 

La sessione si aprirà con un discorso di benvenuto del Re del Bahrein, seguito dall’intervento di Meloni, in lingua inglese. Al termine è in programma un pranzo ufficiale. Nel pomeriggio, alle 15, Meloni visiterà la Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia, dove sarà accolta dal Vicario Apostolico dell’Arabia del Nord, Mons. Aldo Berardi. La visita consentirà di conoscere da vicino la principale chiesa cattolica del Paese. 

Rafforzare ulteriormente la cooperazione tra l’Italia e i Paesi del Golfo – e, più in generale, tra il Mediterraneo e la Penisola Arabica – mantenendo il focus sui temi cruciali per il futuro del Medio Oriente, a partire dalla questione palestinese e dalle tensioni a Gaza, che continuano a destare preoccupazione nonostante l’intesa siglata a Sharm el Sheikh lo scorso ottobre. Con questo obiettivo Meloni è arrivata ieri a Manama per partecipare – su invito di Re Hamad bin Isa – al 46° Vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg), l’organizzazione che riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar, una sorta di “Consiglio europeo” dei principali player della regione. 

Il formato del summit non prevede di norma la presenza di leader esterni (solo alcuni, tra cui Erdogan e Xi, sono stati in passato “omaggiati” con un invito). Anche per questo, la partecipazione di Meloni viene letta da fonti italiane come “un segnale molto significativo del rinnovato protagonismo dell’Italia” sulla scena internazionale e della “solidità” delle relazioni costruite dal Governo italiano negli ultimi tre anni. Le stesse fonti sottolineano inoltre il ruolo assunto da Roma nel contesto del “Mediterraneo allargato”, anche come interlocutore privilegiato delle Nazioni di un’area strategica come il Golfo e la Penisola Araba. 

Numerosi i dossier politici sul tavolo: dal Medio Oriente all’Ucraina, dalla Libia al Sudan, dal Mar Rosso allo Yemen. Ma anche nuovi accordi: è in dirittura d’arrivo un’intesa tra Italia e Segretariato del Ccg per avviare una cooperazione rafforzata, che sarà firmata in occasione della prossima visita a Roma del Segretario Generale del Consiglio. 

L’attenzione di Meloni verso i Paesi del Golfo è costante sin dall’inizio del suo mandato a Palazzo Chigi. La leader di Fdi ha costruito un dialogo particolarmente intenso con l’area: ha visitato il Qatar nel settembre 2023, è stata più volte negli Emirati Arabi Uniti (nel marzo e nel dicembre 2023, e poi ancora nel gennaio 2025) e, sempre a inizio 2025, ha compiuto tappe ufficiali in Arabia Saudita e in Bahrein – quest’ultima come prima visita ufficiale di un presidente del Consiglio italiano nel Paese. A ciò si aggiungono l’incontro con il Principe ereditario del Kuwait, avvenuto a margine dell’Assemblea generale dell’Onu nel settembre 2024, e due colloqui telefonici con il Sultano dell’Oman nello stesso anno. 

Meloni ha inoltre accolto più volte in Italia i leader della regione: il Presidente degli Emirati Arabi Uniti è stato a Roma in tre diverse occasioni – per il Vertice su Migrazioni e Sviluppo nel luglio 2023, per il G7 nel giugno 2024 e per la prima visita di Stato nel febbraio 2025; l’Emiro del Qatar è giunto nell’ottobre 2024 per la sua visita di Stato; il Re del Bahrein è stato ricevuto due volte, nell’ottobre 2023 e nel luglio 2025; mentre il Principe ereditario e Primo Ministro del Bahrein ha effettuato una visita nel settembre 2025. 

In questo quadro di relazioni consolidate, l’Italia ha avviato partenariati strategici con Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita e ha firmato diverse intese sugli investimenti con Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Qatar. 

Anche i Paesi del Golfo hanno sottoscritto vari accordi con l’Italia, integrando il Piano Mattei per l’Africa nelle proprie strategie di sviluppo e investimento. Gli Emirati Arabi Uniti partecipano inoltre al finanziamento del fondo multidonatori del Piano, gestito dalla Banca Africana di Sviluppo, mentre imprese italiane e del Golfo hanno avviato partnership congiunte per investire nel continente africano, soprattutto in energia, agricoltura, infrastrutture e formazione. Si tratta di intese che mobilitano capitali accompagnati da tecnologia italiana, in linea con il Global Gateway dell’Unione europea. 

Tra i principali temi del summit figurano anche un progetto strategico di ferrovia che colleghi gli Stati del Golfo, l’ipotesi di un visto turistico unificato (“Gulf Schengen”) e nuove politiche per favorire integrazione economica, investimenti e mobilità regionale. (dall’inviato Antonio Atte) 

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Russia, la flotta fantasma e il ‘caso’ Isole Cook: così Mosca e Teheran eludono le sanzioni

(Adnkronos) – Decine di petroliere delle cosiddette flotte fantasma russa e iraniana battono bandiera delle Isole Cook per nascondere traffici di petrolio illegali ed eludere i controlli sulle sanzioni internazionali. Le navi, gestite da armatori stranieri senza alcun legame diretto con l’arcipelago del Pacifico, utilizzano un piccolo ufficio vicino a una pizzeria come sede ufficiale. Lo rivela un’inchiesta dell’agenzia Afp basata sull’analisi dei dati sulle sanzioni. 

I dati statunitensi identificano 20 petroliere registrate alle Isole Cook sospettate di aver trasportato carburante russo e iraniano tra il 2024 ed il 2025. Una banca dati britannica ne segnala altre 14 nello stesso arco di tempo. Molte di queste navi compiono trasferimenti di carico ‘ship-to-ship’ in mare aperto e spengono i transponder per evitare tracciamenti. 

La Nuova Zelanda, principale partner diplomatico dell’arcipelago in libera associazione, parla di situazione “allarmante ed esasperante” e critica la gestione del registro navale, sostenendo che la mancanza di controlli compromette gli sforzi internazionali sull’attuazione delle sanzioni contro Mosca e Teheran. 

Maritime Cook Islands, società privata che gestisce il registro per delega del governo locale, sostiene di cancellare tempestivamente qualsiasi nave sospetta e di avere sistemi di monitoraggio “efficaci”. La società afferma inoltre di non essere a conoscenza di casi di violazioni o abusi. 

Secondo esperti, le flotte fantasma di Iran e Russia sfruttano bandiere di comodo in Paesi con controlli più permissivi per continuare a muovere milioni di barili di petrolio fuori dai circuiti ufficiali. L’arcipelago del Pacifico, con un registro navale in rapida crescita ed entrate dai diritti di navigazione aumentate di oltre il 400% negli ultimi cinque anni, è diventato uno dei principali punti di riferimento per queste operazioni. 

Tra i casi più eclatanti c’è la petroliera Eagle S, sospettata di far parte della flotta fantasma russa e di aver danneggiato cinque cavi sottomarini nel Mar Baltico trascinando l’ancora. Le autorità finlandesi hanno dichiarato di non avere giurisdizione poiché la competenza spetta allo Stato battente bandiera o al Paese d’origine dell’equipaggio, evidenziando l’assenza di meccanismi internazionali per far rispettare le norme. 

Gli analisti avvertono che questa rete non è solo un problema commerciale: navi vecchie, scarsamente manutenute e non assicurate rappresentano un rischio ambientale e di sicurezza, mentre la flotta fantasma continua a crescere e moltiplicarsi sfruttando registri permissivi come quello delle Isole Cook. 

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