giovedì, Novembre 27, 2025
Home Blog Pagina 2

Roma-Midtyjlland oggi in Europa League: orario, probabili formazioni e dove vederla

(Adnkronos) – La Roma torna in campo in Europa League. Oggi, giovedì 27 novembre, i giallorossi ospitano il Midtyjlland allo stadio Olimpico nella quinta giornata della fase campionato. I giallorossi, primi in Serie A, dovranno cambiare marcia in Europa, visto che sono solo 6 i punti conquistati nelle prime quattro partite della competizione. Dall’altra parte, i danesi guidano la classifica della fase campionato a punteggio pieno. Ecco orario, probabili formazioni e dove vederla in tv e streaming.  

Ecco le probabili formazioni di Roma-Midtyjlland, in campo oggi alle 18:45: 

Roma (3-4-2-1) Svilar; Celik, Hermoso, Ndicka; Wesley, Cristante, El Ayanoui, Tsimikas; Soulé, Pellegrini; Ferguson. All. Gasperini. 

Midtyjlland (3-4-2-1) Olafsson; Lee, Sorensen, Diao; Osorio, Billing, Castillo, Bak; Gogorza, Cho; Franculino 

La partita di Europa League tra Roma e Midtyjlland di Europa League sarà visibile su Sky Sport Uno (canale 201), Sky Sport 4K (213) o Sky Sport (252). Partita visibile anche in streaming su Sky Go e Now. 

 

sport

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Oggi in Usa è il giorno del Ringraziamento, cosa e come si festeggia

(Adnkronos) – Oggi, 27 novembre, negli Stati Uniti cade una delle feste più importanti dell’anno, il Thanksgiving, il Giorno del Ringraziamento. In Italia è ormai un giorno noto grazie ai film e alle serie tv prodotti oltreoceano: il tacchino farcito e tagliato in famiglia, la parata di Macy’s a New York, il momento di raccoglimento per ringraziare per le cose belle della vita. 

La data del Thanksgiving day non è fissa. Il giorno del ringraziamento si celebra l’ultimo giovedì del mese di novembre, dunque il giorno cambia di anno in anno: nel 2025 cade oggi, 27 novembre. 

La festa è antica, risale al XVII secolo, quando quelli che oggi conosciamo come Stati Uniti d’America erano ancora delle colonie europee. Secondo la tradizione, nel 1621, i Padri Pellegrini partirono dal porto inglese di Plymouth verso le Americhe per fondare una nuova città nell’odierno Massachusetts.  

Le condizioni ostili del terreno, però, misero a dura prova la sopravvivenza degli abitanti della neonata cittadina dal momento che i semi portati dalla patria non produssero i frutti necessari. I nativi americani aiutarono il gruppo di cristiani, insegnando loro cosa coltivare e quali animali allevare. E così i Padri Pellegrini indissero il primo giorno del Ringraziamento per celebrare i frutti del primo raccolto e rendere grazie ai nativi che li avevano aiutati. 

Tradizionalmente in questa giornata gli statunitensi si riuniscono in casa con amici e parenti per mangiare insieme. Si è soliti mangiare patate dolci, carote, torta di zucca e ovviamente il tradizionale tacchino farcito e accompagnato da salva gravy. 

Ma perché proprio il tacchino? La tradizione vuole che i nativi americani abbiano condiviso proprio questo pasto con i primi coloni arrivati dall’Europa. Il tacchino, d’altronde, è considerato l’animale americano per antonomasia. Dunque mangiarlo è un modo per ricordare l’aiuto ricevuto dai nativi americani. 

internazionale/esteri

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Terremoto in Indonesia, scossa di magnitudo 6.6 nell’isola di Simeulue

(Adnkronos) – Un terremoto di magnitudo 6.6 ha colpito l’isola di Simeulue, nella parte occidentale dell’Indonesia. Il sisma è stato registrato dall’Usgs (United States Geological Survey). Al momento non ci sono notizie di danni, né è stata diramata l’allerta tsunami. Il sisma è stato registrato alle 11.56 ora locale a una profondità di 25 chilometri. L’Agenzia indonesiana di meteorologia, climatologia e geofisica (Bmkg) ha segnalato una magnitudo di 6.3 a una profondità di 10 chilometri.  

internazionale/esteri

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Spari vicino alla Casa Bianca, Trump: “Sospettato entrato in Usa con amministrazione Biden”

(Adnkronos) –
Sparatoria a Washington. Due soldati della Guardia Nazionale sono stati colpiti e feriti vicino alla Casa Bianca in quello che le autorità descrivono come un attacco “mirato”. I due soldati, impegnati in attività di pattugliamento nella capitale, versano in condizioni critiche, ha riferito il direttore dell’FBI Kash Patel. Secondo quanto riportato da NBC News e confermato da fonti investigative, entrambi i militari sarebbero stati colpiti alla testa. Donald Trump, in un intervento diffuso su Truth nelle ultime ore, è tornato a definire “animale” il sospetto responsabile, affermando che sulla base delle informazioni a disposizione delle autorità è “entrato dall’Afghanistan” all’epoca “dell’Amministrazione Biden nel settembre del 2021”. 

 

Un uomo è stato arrestato subito dopo l’attacco. Il sospetto è stato identificato dal Dipartimento della Sicurezza Nazionale come Rahmanullah Lakanwal, un cittadino afghano di 29 anni. Le autorità hanno detto di dover ancora determinare un movente per la sparatoria. L’uomo, secondo quanto riferisce Fox News, aveva collaborato con varie agenzie del governo Usa, anche con la Cia, come appartenente a una forza partner in Afghanistan. È arrivato negli Stati Uniti nell’ambito dell’operazione ‘Allies Welcome’, un mese dopo il ritiro dall’Afghanistan delle forze internazionali nell’agosto del 2021. 

È ricoverato in ospedale dopo essere stato colpito quattro volte nello scontro a fuoco con i militari. Le autorità sottolineano il sospettato non sta collaborando. La polizia metropolitana ha chiarito che al momento non risultano altri assalitori. 

 

Trump ha commentato l’attacco su Truth Social come un'”aggressione atroce”, un “atto malvagio, un atto di odio e un atto di terrore”. E ha definito il sospettato “un animale” che “pagherà un prezzo molto alto”. Ha inoltre chiesto di rivalutare tutti i casi relativi a cittadini afghani entrati negli Stati Uniti all’epoca dell’Amministrazione di Joe Biden. “Ora dobbiamo riesaminare ogni singolo caso di stranieri entrati nel nostro Paese dall’Afghanistan durante l’Amministrazione Biden e dobbiamo adottare tutte le misure necessarie per garantire l’allontanamento di ogni straniero proveniente da qualsiasi Paese che non appartenga al nostro Paese o che non apporti alcun beneficio al nostro Paese”, 

Il presidente ha inoltre chiesto lo schieramento di altri 500 soldati della Guardia Nazionale. Il capo del Pentagono Pete Hegseth ha spiegato che presenterà la richiesta ufficiale al Segretario dell’Esercito, affermando che l’obiettivo è “rafforzare la sicurezza” nella capitale. 

 

Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto alla corte d’appello federale di bloccare l’ordinanza del giudice Jia Cobb, che la settimana scorsa aveva dichiarato illegale la presenza della Guardia Nazionale a Washington. 

Nella tarda serata di mercoledì, il Servizio per immigrazione e cittadinanza degli Stati Uniti (Uscis) ha annunciato su X uno stop immediato e a tempo indeterminato alla “elaborazione di tutte le richieste di immigrazione relative ai cittadini afghani” in attesa di una revisione dei protocolli di sicurezza e controllo. “La protezione e la sicurezza della nostra patria e degli americani restano il nostro unico focus e la nostra unica missione”, aggiunge il post. 

internazionale/esteri

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Via al primo viaggio internazionale di Papa Leone XIV, oggi Turchia poi Libano

(Adnkronos) – È il momento del primo viaggio internazionale di Papa Leone XIV: da oggi fino al 2 dicembre Prevost si recherà nel crocevia delle fedi: prima in Turchia poi in Libano, realizzando un doppio desiderio di papa Francesco che aveva espresso la volontà di essere a Nicea – la Iznik turca – nel 1700esimo anniversario del Concilio e di poter abbracciare il popolo libanese fortemente provato. 

L’aereo con a bordo il Papa parte oggi, 27 novembre, alle 7.40 da Fiumicino alla volta di Ankara, dove atterrerà alle 12.30 per la cerimonia di accoglienza ufficiale e l’incontro con il primo ministro in una saletta dell’aeroporto.  

Denso il programma di sei giorni di viaggio. Alle 13.30 il Pontefice visiterà il Mausoleo di Ataturk, padre fondatore della Turchia, dove deporrà una ghirlanda e sosterà un minuto in silenzio, per poi recarsi alla Torre Misak-ı Millî per la firma del Libro d’Onore e una breve visita al museo dedicato ad Ataturk e alla storia turca. Leone successivamente si recherà al palazzo presidenziale, per la cerimonia di benvenuto insieme al presidente Erdogan, cui farà visita alle 14.40 nel palazzo presidenziale, per l’incontro privato con la presentazione della famiglia. Poi il Papa si reca alla Nation’s Library per l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico, alle 15.30, che prevede il discorso del presidente e del Papa. Alle 16 il trasferimento alla Presidenza degli Affari religiosi, per il colloquio privato con il presidente dell’ente statale che li gestisce. Alle 16.40 il rientro alla nunziatura apostolica poi il trasferimento all’aeroporto di Ankara, dove si svolgerà la cerimonia di congedo dalla capitale, prima dalla partenza per Istanbul, dove l’aereo papale atterrerà alle 19.30, accolto dalle autorità locali. 

Domani, 28 novembre, il Papa si recherà alla cattedrale cattolica dello Spirito Santo, per l’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i consacrati e le consacrate e gli operatori pastorali, durante il quale è previsto un discorso del Pontefice. Visiterà la casa di accoglienza per anziani delle Piccole Sorelle dei Poveri. Leone incontrerà il rabbino capo della Turchia. Il Pontefice raggiungerà poi Nicea per l’incontro ecumenico di preghiera nei pressi degli scavi archeologici dell’antica Basilica di San Neofito. Il Papa sarà accolto dal patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, nella zona degli scavi archeologici dove si trovano i resti della basilica del quarto secolo sommersi dopo un terremoto: è il luogo dove nel 325 si svolse il Primo Concilio di Nicea, convocato dall’imperatore Costantino.  

Sabato 29 novembre, alle 8.45, Papa Leone visiterà la Moschea Blu di Istanbul. Sarà accolto e accompagnato dal presidente per gli Affari Religiosi della Turchia. Dopo il suo benvenuto, il Papa si intratterrà in un breve momento di preghiera silenziosa prima di recarsi, alle 9.30, in auto alla Chiesa ortodossa siriaca di Mor Ephrem, dedicata a Sant’ Efrem il Siro, per l’incontro privato con i capi delle chiese e delle comunità cristiane. Alle 11.45 il ritorno alla delegazione apostolica. Il Papa raggiungerà poi la chiesa patriarcale S. Giorgio al Fanar, dove è previsto il canto di lode. Nella sede del Patriarcato Ecumenico avverrà l’incontro con le delegazioni, un breve incontro privato e la firma di una dichiarazione congiunta. Alle 16.20 il trasferimento in auto alla Wolkswagen Arena, dove alle 17 è prevista una messa per 4mila fedeli, con l’omelia del Papa.  

Domenica 30 novembre il Papa andrà nella cattedrale armena, dove sarà accolto dal patriarca della chiesa armena per un momento di preghiera. Papa e patriarca inaugureranno una targa commemorativa all’ingresso della cattedrale. Quindi, il trasferimento in auto al Phanar, per la Divina Liturgia in programma nella chiesa patriarcale di San Giorgio: presieduta dal patriarca, verrà conclusa dal discorso del Santo Padre e da una benedizione ecumenica del Papa con il patriarca. Alle 13 il pranzo con il patriarca Bartolomeo al patriarcato ecumenico. Prevost si congederà dalla Turchia per la seconda tappa del viaggio: il Libano. Arrivo a Beirut nel pomeriggio quando sarà accolto dal presidente del Libano, Joseph Aoun, dal presidente dell’assemblea nazionale, dal primo ministro e dal patriarca maronita. Ci sarà poi la visita di cortesia di papa Leone al presidente, e poi l’incontro privato tra il Papa e il presidente dell’Assemblea Nazionale, cui seguirà quello con il primo ministro. E’ in programma anche la piantumazione simbolica di un “cedro dell’amicizia”, nel giardino del palazzo presidenziale, cui prenderanno parte anche il card. Parolin e il Patriarca di Antiochia dei Maroniti. Alle 18 il Papa incontra le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico.  

Lunedì 1 dicembre il Papa si traferirà al Monastero di San Maroun ad Annaya per la visita e la preghiera sulla tomba di San Charbel Maklūf, canonizzato da Paolo VI nel 1977. Leone sarà accolto dal Presidente della Repubblica e dalla consorte nel cortile. In agenda c’è poi la tappa al Santuario di Nostra Signora del Libano ad Harissa. Prima di congedarsi , il Papa benedirà una prima pietra della “Città della Pace” di Tele Lumiére e Noursat. Alle 12.30 il trasferimento in auto alla nunziatura, per l’incontro privato con i patriarchi alle 12.30. Alle 15.30 il Papa si recherà in Piazza dei Martiri uccisi nel 1916 alla fine della dominazione ottomana. Al Patriarcato di Antiochia dei Maroniti a Bkerké, incontrera’ i giovani.In nunziatura l’incontro privato con le comunità religiose musulmane e druse, in programma un quarto d’ora dopo.  

Martedì 2 dicembre, il Papa visiterà l’ospedale de la Croix, uno dei più grandi ospedali per disabili mentali del Medio Oriente. Quindi, il trasferimento in auto al luogo dell’esplosione del Porto di Beirut, dove la duplice l’esplosione del 4 agosto 2020 ha ucciso oltre 200 persone, ferito altre 7mila e lasciato senza casa 300mila persone. Il papa incontrerà alcuni parenti delle vittime e sopravvissuti. La celebrazione della messa l’ultimo atto del pellegrinaggio prima di lasciare il Libano e ritornare a Roma. 

internazionale/esteri

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Ucraina, Pokrovsk: gli scontri sul terreno e la guerra vinta dai russi nei deepfake

(Adnkronos) – Se i combattimenti per il controllo di Pokrovsk, nell’Ucraina orientale, ancora infuriano sul terreno, non è così sui social filo-russi, per i quali Mosca ha già incassato la vittoria: nei video virali generati dall’intelligenza artificiale l’esercito ucraino batte in ritirata.  

La Russia sta cercando di conquistare il centro logistico situato nella regione orientale del Donetsk da oltre un anno, e nelle ultime settimane l’assalto è stato intensificato, l’avanzata verso la periferia – secondo le mappe pubblicate dall’Institute for the Study of War – eseguita con un movimento a tenaglia. Gli scontri per il controllo del crocevia ferroviario e stradale non si fermano, ma nelle decine di video generati dall’intelligenza artificiale e circolati sui social nelle scorse settimane – con milioni di visualizzazioni – si vedono scene di resa, soldati ucraini che consegnano le armi, altri che si recano al fronte in lacrime.  

I video falsi fanno parte di una “narrazione più ampia che abbiamo visto dall’inizio dell’invasione, con Zelensky che manda giovani e anziani al fronte contro la loro volontà”, commenta Pablo Maristany de las Casas, analista dell’Istituto per il Dialogo Strategico, citato dall’Afp. “C’è sempre un evento sul quale si possono costruire informazioni false”, osserva Carole Grimaud, ricercatrice presso l’Università Aix-Marseille. I video “strumentalizzano l’incertezza e alimentano i dubbi nell’opinione pubblica”, sottolinea. 

Nelle immagini fake non mancano le incongruenze, alcune plateali, altre meno rintracciabili ad una semplice osservazione: tra le prime sicuramente la scena del soldato ucraino che afferma di “lasciare Pokrovsk” e cammina senza difficoltà nonostante abbia una gamba ingessata, l’immagine di una barella che sembra sollevarsi in aria e quella di gambe senza corpo che si materializzano e svaniscono sullo sfondo. 

Altri video falsi, alcuni dei quali recano il logo Sora di OpenAI, mostrano soldati in uniforme ucraina che piangono e implorano di non essere mandati al fronte. In alcuni di questi video compaiono i volti di streamer russi online. Uno di loro usa l’immagine dello YouTuber russo in esilio Alexei Gubanov, comparsa nel video di un soldato ucraino in lacrime. “Ovviamente non sono io”, ha successivamente spiegato in un video su YouTube. “Purtroppo, molte persone ci credono… e questo fa il gioco della propaganda russa”, ha lamentato.  

L’Osservatorio europeo dei media digitali, una rete di organizzazioni di fact-checking finanziata dall’Ue, spiega di aver pubblicato oltre duemila articoli relativi alla guerra in Ucraina dall’invasione russa nel 2022, e al loro interno l’intelligenza artificiale è diventata un argomento sempre più ricorrente. La disinformazione è “una tattica vecchia, ma la tecnologia è nuova”, osserva Ian Garner, specialista in propaganda russa presso il Pilecki Institute. I video funzionano “minando il morale degli ucraini, dicendo, guarda, questa è una persona proprio come te, potrebbe essere tuo fratello, tuo padre”. Nel frattempo, invece, rafforzano il morale dei russi.  

TikTok afferma che gli account che sembrano essere dietro questi video sono stati cancellati. Non prima però che uno di essi raccogliesse più di 300.000 like e diverse milioni di visualizzazioni. OpenAI ha dichiarato di aver condotto un’indagine, senza fornire ulteriori dettagli.  

Ma i video restano in circolazione. Afp riporta di averli trovati, tra l’altro, su Instagram, Telegram, Facebook e X con post in greco, romeno, bulgaro, ceco, polacco e francese, sul sito web di un settimanale russo e in un tabloid serbo. L’impatto di un video falso è difficile da misurare, ma “quando viene ripetuto, è possibile che la percezione delle persone cambi”, ha affermato Grimaud. 

Sebbene alcune aziende abbiano dimostrato la volontà di combattere l’uso improprio dei loro strumenti, ha affermato Maristany de las Casas, “la portata e l’impatto della guerra dell’informazione superano le risposte delle aziende”. 

internazionale/esteri

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Witkoff nella bufera, il piano sull’Ucraina e la telefonata svelata con Ushakov: chi c’è dietro?

(Adnkronos) – “Deve vendere il piano all’Ucraina, deve venderlo alla Russia. E’ quello che fa un dealmaker”. Donald Trump difende l’arte di fare gli affari, e gli accordi, di Steve Witkoff, liquidando come “negoziati standard” le rivelazioni sui consigli che il suo amico e inviato speciale ha dato al Cremlino per corteggiare la Casa Bianca, e in particolare il presidente.  

Le dichiarazioni di Trump ai giornalisti a bordo di Air Force One sono arrivate dopo che i media americani hanno dato ampio spazio alle trascrizioni, riportate da Bloomberg, di una telefonata che ad ottobre Witkoff ha avuto con Yuri Ushakov, consigliere di politica estera di Vladimir Putin, durante la quale l’immobiliarista newyorkese, diventato il negoziatore plenipotenziario di Trump, proponeva di lavorare insieme ad un piano per l’Ucraina.  

Le parole di Witkoff hanno provocato le critiche degli esponenti repubblicani mentre con l’accusa di essere un “traditore” alcuni deputati americani ne hanno chiesto le dimissioni. 

Le richieste in atto negli Stati Uniti per le dimissioni di Witkoff “deragliano il fragile processo per un accordo di pace in Ucraina”, ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Quanto al contenuto della telefonata trascritto su Bloomberg, “non c’è nulla di allarmante”, che sia vero o falso. “Le richieste di dimissioni hanno come obiettivo principale quello di sabotare gli sforzi in corso per una soluzione di pace. In molti non si fermeranno di fronte a nulla per distruggere questo processo”, ha aggiunto.  

Peskov ha assicurato che i colloqui in corso per mettere fine alla guerra in Ucraina sono “seri”. “Un processo è in corso ed è serio”, ha detto, lamentando che ci sono “molte persone” che vogliono cercare di “ostacolare” i colloqui. 

Due telefonate, fra Yuri Ushakov e Steve Witkoff, il 14 ottobre, e fra Ushakov e Kirill Dmitriev, il 29 del mese scorso, sul piano di pace per l’Ucraina in 28 punti. Un piano ‘suggerito’ da Mosca alla Casa Bianca, su proposta proprio della Casa Bianca, come emerge dalle trascrizioni. Chiamate che potrebbero essere state fatte su Whatsapp, come ha lasciato intendere in un’intervista a Kommersant Ushakov. Le trascrizioni sono state pubblicate da Bloomberg e non è chiaro chi possa aver fornito gli audio: i sospetti si concentrano su Cia e Nsa, anche se non si escludono servizi di un Paese europeo, come la Gran Bretagna, ‘disgustata’ dalle posizioni dell’inviato speciale della Casa Bianca.  

Difficile pensare alle agenzie di intelligence russe, che tuttavia hanno un lungo pedigree nell’intercettazione e pubblicazione di estratti di telefonate. L’ipotesi potrebbe essere sostenuta solo dalla spaccatura in corso fra i ‘falchi’ come Sergei Lavrov, e l’ala più aperta al negoziato con gli Stati Uniti, guidata da Dmitriev. Anche se alcuni sostengono che la pubblicazione del contenuto delle telefonate fa saltare il piano di pace, liberando Mosca dalla responsabilità di averlo affossato, sottolinea il Guardian in una ricostruzione.  

L’Ucraina avrebbe avuto più motivi per rendere pubblico l’audio, dato il ruolo ‘filo russo’ di Witkoff. Ma il rischio di una rottura con gli Stati Uniti rende questa possibilità remota. L’ipotesi più solida è quella che il ‘leak’ sia avvenuto negli Stati Uniti. 

“Ci sono diversi modi per intercettare telefonate, fra cui i metodi tradizionali di signal intelligence, cyber attacchi, accesso all’apparecchio. Qualunque ipotesi è teoricamente possibile, ma il mio forte sospetto è che siano stati gli americani e se questo è il caso hai due entità che sono in grado di farlo, la Cia e l’Nsa”, ha spiegato al Guardian una fonte legata all’intelligence. Sono in molti nelle due agenzie a patire le politiche dell’amministrazione nei confronti della Russia, ma un leak di un audio delle chiamate sarebbe molto pericoloso per chi se ne è reso responsabile. Il fatto che Bloomberg abbia ricevuto l’audio vero e proprio e non una trascrizione suggerisce che la fonte sia direttamente coinvolta nella raccolta di intelligence o abbastanza di alto grado per ottenere gli audio integrali.  

“Non è sorprendente che diverse agenzie possano aver avuto accesso all’audio, ma è estremamente sorprendente che qualcuno abbia deciso di farlo trapelare”, ha aggiunto una fonte, parlando della prima conseguenza della pubblicazione: Ushakov, il cui telefono è stato intercettato, si è liberato del device. “Qualcuno ascolta, qualcuno fa trapelare. Non siamo noi”, ha detto il Consigliere per la politica estera del Cremlino, ammettendo la verità della maggior parte dei contenuti pubblicati.  

internazionale/esteri

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Tagliare le calorie può rallentare l’invecchiamento del cervello: ecco cosa dice lo studio

(Adnkronos) –
Restrizione calorica di nuovo sotto la lente della scienza. L’approccio che prevede di ridurre l’apporto totale che giornalmente viene introdotto con la dieta viene esplorato da un team di ricercatori in chiave protettiva per il cervello, rispetto ai cambiamenti dannosi che possono insorgere con l’età. Dal nuovo studio, a firma di esperti della Boston University Chobanian & Avedisian School of Medicine, emerge che consumare il 30% di calorie in meno rispetto al solito per più di 20 anni potrebbe rallentare l’invecchiamento cerebrale. 

 

Con l’avanzare del tempo, spiegano gli autori, le cellule del sistema nervoso centrale vanno incontro a disfunzioni metaboliche e un aumento del danno ossidativo. Questi problemi cellulari rischiano di compromettere la capacità di preservare la guaina mielinica (il rivestimento protettivo che circonda le fibre nervose), portando alla degradazione della sostanza bianca correlata all’età. La microglia è la principale cellula immunitaria del cervello e la sua attivazione è una normale risposta a lesioni o infezioni. In condizioni come l’invecchiamento o l’Alzheimer, la microglia può attivarsi cronicamente, portando a uno stato infiammatorio dannoso che impatta sui neuroni, ma le ragioni esatte di questo processo non sono ancora del tutto chiare. 

Lo studio dei ricercatori Usa è stato condotto utilizzando un modello sperimentale strettamente correlato all’uomo. “Sebbene la restrizione calorica sia un intervento consolidato che può rallentare l’invecchiamento biologico e ridurre le alterazioni metaboliche legate all’età in modelli sperimentali di breve durata”, il lavoro appena pubblicato su ‘Aging Cell’ “fornisce una rara prova a lungo termine che la restrizione calorica può anche proteggere dall’invecchiamento cerebrale in specie più complesse”, illustra l’autrice corrispondente Ana Vitantonio, studentessa Phd al quinto anno del Dipartimento di farmacologia, fisiologia e biofisica. 

 

La ricerca si basa su uno studio avviato negli anni ’80 in collaborazione con il National Institute on Aging coinvolgendo 2 gruppi: uno seguiva una dieta normale ed equilibrata, mentre l’altro assumeva circa il 30% di calorie in meno. L’obiettivo originale era determinare se un apporto calorico ridotto potesse prolungare la durata della vita. I partecipanti hanno vissuto la loro vita naturale e i loro cervelli sono stati analizzati post-mortem. I ricercatori hanno utilizzato una tecnica nota come sequenziamento dell’Rna a singolo nucleo, che ha permesso loro di valutare il profilo molecolare delle singole cellule cerebrali. Hanno confrontato le cellule cerebrali di chi seguiva una dieta normale con quelle delle persone sottoposte a dieta ipocalorica, il che ha permesso di osservare come un apporto calorico ridotto influisse sull’espressione dei geni e sull’attività dei percorsi legati all’invecchiamento nelle cellule cerebrali. 

 

Le cellule cerebrali sottoposte a restrizione calorica sono risultate metabolicamente più sane e più funzionali, esibendo una maggiore espressione dei geni correlati alla mielina e un’attività potenziata nei principali percorsi metabolici che sono cruciali per la produzione e il mantenimento della mielina.  

Secondo gli autori, questi risultati supportano l’idea che interventi dietetici a lungo termine possano influenzare la traiettoria dell’invecchiamento cerebrale a livello cellulare. 

 

“Ciò è importante perché queste alterazioni cellulari potrebbero avere implicazioni rilevanti per la cognizione e l’apprendimento – rimarca Tara L. Moore, Phd, professoressa di anatomia e neurobiologia – In altre parole, le abitudini alimentari possono influenzare la salute del cervello e un apporto calorico ridotto può rallentare alcuni aspetti dell’invecchiamento cerebrale se implementato a lungo termine”. 

cronaca

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Eintracht Francoforte-Atalanta 0-3, super Dea in Champions League

(Adnkronos) – Un’incredibile Atalanta s’impone in casa dell’Eintracht Francoforte per 0-3, tutti i gol segnati in 5 minuti nel secondo tempo dopo un primo tempo a secco di reti. Lookman, Ederson e De Ketelaere i marcatori, che regalano a Raffaele Palladino il primo successo europeo: la Dea sale al decimo posto in classifica, con 10 punti. 

All’11’ si rende pericolosissimo Chaibi ma viene fermato da Carnesecchi. Due pali di seguito per la Dea, al 35′ con Lookman e dopo con Scamacca. Replicano i tedeschi con Gotze al 38′. Nella ripresa ci prova Lookman al 48′, Zetterer è reattivo e para, il contropiede dei tedeschi porta Burkardt alla porta bergamasca, ancora Carnesecchi salva in angolo. Altra occasione al 50′ per l’Atalanta con Ederson che lancia Scamacca, palla fuori. Il gol atalantino arriva al 60′ con Lookman, che finalmente trova la porta dopo un lancio al bacio di De Ketelaere. La Dea si sblocca e va in rete anche Ederson due minuti dopo su assist di Lookman. Quindi il terzo gol, firmato De Ketelaere, al 65′, dopo un lancio in area di Zappacosta: è Scamacca a cogliere l’occasione ma anche la traversa, il belga approfitta del rimbalzo e segna per il tris. Notte magica per i nerazzurri. 

sport

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Lo smartphone rallenta il cervello, controllare troppe volte il cellulare fa male: gli studi

(Adnkronos) –
Ci si sveglia, ci si alza e si controlla lo smartphone. A volte, non serve nemmeno lasciare il letto per dare la prima occhiata al cellulare. Lo ‘swipe’ per entrare nel telefono è un gesto abituale, che viene ripetuto decine di volte nel corso della giornata. L’automatismo rischia di diventare una pericolosa routine con effetti dannosi, come tutti gli eccessi. I più esposti sono giovani e giovanissimi. 

In oltre otto anni di ricerca su adolescenti e millennial, come evidenzia il Washington Post, il professor Larry Rosen – professore emerito di psicologia alla California State University di Dominguez Hills – ha osservato che i ragazzi controllavano o sbloccavano i loro smartphone tra le 50 e le 100 volte al giorno, in media ogni 10-20 minuti da svegli. 

 

Il WP ricorda un sondaggio condotto da YouGov a maggio sull’uso del telefono: 8 americani su 10 durante la notte tengono il cellulare in camera da letto, spesso a pochi centimetri dal cuscino. Nello stesso sondaggio, gli interpellati hanno spiegato di prendere in mano il proprio dispositivo circa 10 volte al giorno. 

L’argomento è finito sotto i riflettori dei ricercatori Nottingham Trent University nel Regno Unito e della Keimyung University in Corea del Sud che si sono soffermati sulle conseguenze di un accesso continuo – o quasi – allo smartphone: controllare in continuazione il telefono, secondo i ricercatori, può determinare l’inizio della compromissione delle capacità cognitive. Qual è la linea rossa? Esiste un limite? A quanto pare, sì. 

 

I ricercatori hanno determinato che controllare il telefono circa 110 volte al giorno può segnalare un utilizzo ad alto rischio o problematico. A questo risultato, si aggiunge quello a cui è arrivata la Singapore Management University. Lo studio dell’ateneo asiatico ha evidenziato che le frequenti interruzioni di attività per controllare i nostri dispositivi portano a maggiori vuoti di attenzione e di memoria. A differenza del tempo totale trascorso davanti allo schermo, la frequenza con cui si controlla lo smartphone è un indicatore molto più forte di deficit cognitivi quotidiani. In sintesi, sbloccare continuamente il telefono costringe il cervello a passare rapidamente da un’attività all’altra compromettendo la capacità di concentrarsi su una sola azione. 

In media, durante una riunione di mezz’ora, una persona su 4 controlla il telefono almeno una volta. Dopo ogni interruzione, possono servire anche 25 minuti per ritrovare la piena concentrazione secondo la professoressa Gloria Mark, ricercatrice alla University of California at Irvine. 

 

“Gli smartphone attivano lo stesso sistema di ‘ricompensa’ di droghe e alcol. I telefoni creano un circolo vizioso compulsivo, controlliamo” il cellulare “senza pensarci e sperimentiamo l’astinenza quando non controlliamo o non abbiamo accesso al nostro telefono”, dice Anna Lembke, professoressa di psichiatria e medicina delle dipendenze presso la Stanford University School of Medicine. 

A integrare il quadro, i dati dei ricercatori tedeschi dell’Università di Heidelberg: dopo sole 72 ore senza utilizzare lo smartphone, l’attività cerebrale si sviluppa secondo i modelli tipici dell’astinenza da sostanze. La ricerca suggerisce che brevi pause dall’uso dello smartphone possono aiutare a ridurre le abitudini problematiche. La soluzione? Disattivare le notifiche, eliminare tutte le app non necessarie, spegnere il telefono tra un utilizzo e l’altro. E, magari, lasciarlo anche a casa ogni tanto. 

salute

webinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook

Campobasso

Isernia

Termoli