mercoledì, Dicembre 10, 2025
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Eileen Higgins sindaca di Miami, è la prima democratica in 30 anni

(Adnkronos) –
Eileen Higgins è stata eletta sindaca di Miami con il 59% delle preferenze, prima democratica a ottenere questo incarico in circa tre decenni. E’ anche la prima donna a ricoprire questa carica e la prima candidata non ispanica dagli anni ’90. Un successo elettorale ottenuto sconfiggendo il candidato repubblicano sostenuto dal presidente americano Donald Trump, Emilio Gonzalez che si è fermato al 41% dei voti, e dando al suo partito democratico uno slancio in vista delle elezioni di medio termine del 2026, come sottolinea il Wall Street Journal. Anche perché, nota il giornale, sebbene i poteri del sindaco di Miami siano limitati e la competizione fosse ufficialmente apartitica, nel ballottaggio tra i due sono stati affrontati temi ampi, come l’accessibilità economica e le politiche dell’amministrazione Trump in materia di immigrazione ed economia. 

Ex commissaria della contea di Miami-Dade, Higgins, 61 anni, diventerà anche la prima sindaca donna di Miami. La sua campagna elettorale si è basata su un programma volto a costruire alloggi più accessibili, migliorare i trasporti e ripristinare la fiducia nelle istituzioni locali. Ma la campagna elettorale per Miami è stata rapidamente nazionalizzata da Trump e da altri repubblicani di alto profilo, come il governatore della Florida Ron DeSantis che hanno appoggiato l’ex city manager Gonzelez. Anche il Comitato Nazionale Democratico ha organizzato un’iniziativa per invogliare gli elettori a votare Higgins e personaggi come l’ex sindaco di Chicago Rahm Emanuel hanno fatto campagna elettorale con lei. 

La corsa si è trasformata in parte in un referendum sui partiti nazionali e su Trump e il suo programma. Higgins ha criticato le politiche di Trump sull’immigrazione, che hanno avuto effetti di vasta portata a Miami dove vive una significativa popolazione di immigrati. I democratici hanno cercato di legare Gonzalez al presidente Usa, chiedendo agli elettori di “mandare un messaggio chiaro: l’endorsement di Trump verrà respinto a Miami!”. Ne è emersa l’importanza dell’area di Miami per i partiti. 

La contea di Miami-Dade un tempo era una roccaforte democratica, che candidati presidenziali come Barack Obama hanno vinto con ampi margini. Ma le cose sono cambiate quando DeSantis ha conquistato la contea nel 2022 e Trump ha fatto lo stesso nel 2024. I democratici sperano che ora il ​​partito recuperi terreno. 

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Droga ed estorsioni, blitz a Palermo con 50 arresti

(Adnkronos) – Imponente operazione antimafia ed antidroga della Polizia a Palermo. Cinquanta le persone arrestate, ritenute a vario titolo responsabili dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio delle medesime. 

cronaca

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Trump in Pennsylvania, la battaglia per la riconquista del voto: “Dazi vi renderanno più ricchi”

(Adnkronos) –
New York – Donald Trump torna in Pennsylvania, uno degli Stati fondamentali per la sua vittoria nel 2024, in un momento difficile della sua presidenza: il costo della vita continua ad aumentare e sempre più americani, tre su quattro secondo un recente sondaggio di Fox News, incolpano il presidente per il cattivo andamento dell’economia, mostrando segni di stanchezza e mettendo a rischio la vittoria dei repubblicani nelle elezioni di Midterm dell’anno prossimo.  

”I dazi vi renderanno ricchi. Il re dell’Arabia Saudita sapete cosa mi ha detto? Un anno fa eravate un Paese morto. Oggi siamo il Paese più bello del mondo. Dovete aspettare due anni. Ci sarà un miracolo”, ha detto parlando davanti a migliaia di sostenitori, in un discorso molto simile a quelli della campagna elettorale. 

A quasi un anno dal suo insediamento, il presidente è ripartito da Mount Pocono per il suo tour sull’economia: si trova a due ore di auto da New York ed è stata una delle aree di villeggiatura più importanti d’America. Oggi è decaduta e ha una disoccupazione più alta della media nazionale. Ha parlato di come la sua agenda, i dazi e il ritorno della produzione negli Stati Uniti, riporteranno il Paese a crescere. ”Avete sentito quello che dice l’Europa? Vogliono iniziare a fare quello che sto facendo. A mettere tariffe”, ha detto. 

Mount Pocono è un luogo simbolico: non si trova solo in uno degli swing state più importanti, ma è anche un distretto che è passato da democratico a repubblicano, ed è solo a pochi chilometri da Scranton, la città in cui è nato Joe Biden e dove per anni l’ex presidente ha mantenuto il suo feudo, prendendo i voti della classe operaia bianca, che poi ha preferito Trump. Ma nello stesso giorno del suo discorso, il governatore dello Stato, il democratico Josh Shapiro, lo ha attaccato: ”Le sue parole sull’economia non riflettono la realtà del Paese”, ha detto. 

Uno dei punti principali toccati da Trump in un discorso durato più di un’ora e mezza è stata la questione dell’energia, soprattutto perché in Pennsylvania migliaia di elettori che lo hanno sostenuto lavorano nel settore del carbone e del gas naturale, da anni in crisi. “La nostra politica è molto semplice: drill, baby, drill”, ha detto Trump, facendo riferimento all’aumento delle estrazioni di petrolio e di gas naturale. ”Ho salvato l’industria dell’acciaio. Ho detto che la mia parola preferita è tariffe e che avrebbero portato miliardi di dollari. E stanno iniziando ad arrivare. Questi soldi li abbiamo dati agli agricoltori. Abbiamo dato loro 12 miliardi di dollari: sono felici. Vedrete cosa succederà nei prossimi anni”, ha continuato. 

Trump ha anche sostenuto che in 22 Stati il costo della benzina è sceso sotto i due dollari al gallone, anche se i dati per ora non lo confermano. Trump infine ha attaccato le auto elettriche: “Ho detto a Elon che non tutti amano le auto elettriche. E per questo ho tolto i sussidi”. Nel corso del discorso ha anche ripetuto che i cambiamenti climatici non esistono. 

Il presidente americano ha quindi detto che “l’Obamacare è una fregatura. Si tratta di uno schema per pagare le assicurazioni. I democratici sono sostenuti dalle assicurazioni, io voglio dare il denaro direttamente alle persone. Siete voi che potete comprare l’assicurazione che volete”. Questo nonostante il Congresso stia accordandosi per prolungare l’Affordable Care Act voluto da Barack Obama, visto che l’estensione raggiunta a novembre terminerà alla fine dell’anno. I repubblicani moderati alla Camera stanno lavorando per prolungare Obamacare per altri due anni. 

Lunedì in un’intervista a Politico Trump aveva detto che in economia si dava una A con cinque più, ricordando che nell’ultimo anno gli Stati Uniti sono tornati al centro dell’interesse globale. “Sono focalizzato sull’America”, ha detto. Poi ha attaccato la parola ‘affordability’, ovvero la possibilità delle persone di garantirsi uno stile di vita dignitoso. “Tutti parlano di affordability, sono stato io il primo a parlare del fatto che i prezzi stanno salendo”, ha continuato Trump, aggiungendo: “Il problema è che non vi dicono che sono stati i democratici e Biden a farli salire”. Trump ha detto che da quando è arrivato alla Casa Bianca il costo della vita è sceso. “Anche le uova sono scese. Il costo dei tacchini è sceso del 33%”, ha aggiunto. “E i Democratici che parlano di affordability sono come Bonnie e Clyde che predicano sulla sicurezza pubblica. E in effetti sono davvero i nemici della classe lavoratrice”, ha detto. “Vi hanno dato prezzi alti. Vi hanno dato l’inflazione più alta della storia e noi stiamo facendo scendere quei prezzi rapidamente. Prezzi più bassi, stipendi più alti”. 

Trump ha po lanciato un nuovo attacco ai somali e al traffico di droga. “Biden ha trasformato la Pennsylvania in una discarica per migranti. Ha fatto entrare tutti, anche i somali. Noi in soli dieci mesi abbiamo fermato l’immigrazione. E questo significa più lavoro per tutti”, ha sostenuto Trump per poi attaccare la deputata del Minnesota Ilhan Omar, definendo il suo hijab un “piccolo turbante”. “Arriva qui e non fa altro che lamentarsi – ha detto Trump -. Si lamenta sempre. Viene dal suo Paese dove, voglio dire, è considerato uno dei peggiori al mondo”. 

Trump è poi tornato a parlare di traffico di droga: “Il 94% arriva dal mare. Non vogliamo colpire queste barche ma dobbiamo farlo”, ha detto Trump facendo riferimento alla campagna di bombardamenti con i quali il Pentagono ha ucciso quasi 100 presunti trafficanti di droga al largo delle coste del Venezuela. Infine un attacco a Jerome Powell, il presidente della Fed, che proprio oggi dovrebbe annunciare un nuovo taglio dei tassi. “È troppo tardi Jerome, troppo tardi”. In serata, mentre Trump parlava in Pennsylvania, sono arrivati i risultati delle elezioni del sindaco di Miami. Dopo oltre trent’anni ha vinto una candidata democratica, Eileen Higgins. Secondo gli analisti un altro segnale, dopo New York, New Jersey e Virginia, che per Trump le elezioni dell’anno prossimo saranno un test difficile. (di Angelo Paura) 

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Champions, oggi Juventus-Pafos: orario, probabili formazioni e dove vederla

(Adnkronos) – La Juve torna in campo in Champions League. Oggi, mercoledì 10 dicembre, i bianconeri affrontano il Pafos nella sesta giornata della fase campionato. I bianconeri hanno vinto l’ultima sfida di campionato contro il Bodo Glimt e contro la squadra cipriota dovranno agguantare tre punti fondamentali per la qualificazione ai playoff. Ecco orario, probabili formazioni e dove vederla in tv e streaming.  

Ecco le probabili formazioni di Juve-Pafos, in campo stasera alle 21:  

Juventus (3-4-2-1) Di Gregorio; Kalulu, Kelly, Koopmeiners; McKennie, Locatelli, Miretti, Cambiaso; Zhegrova, Yildiz; David. All. Spalletti 

Pafos (3-4-1-2) Michail; Luckassen, David Luiz, Goldar; Bruno, Šunjić, Pepe, Dragomir; Oršić; Quina, Anderson Silva. All. Carcedo 

Juventus-Pafos sarà visibile in diretta tv su Sky ai canali Sky Sport Uno (201), Sky Sport 4K (213) e Sky Sport 252. Partita disponibile anche in streaming su Sky Go e Now.  

sport

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Gomma-plastica, da sindacati ok a ipotesi rinnovo contratto

(Adnkronos) – E’ stata firmata, nella notte, l’ipotesi di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2026-2028 del settore gomma-plastica, il quarto comparto manifatturiero in Italia, in cui operano circa 165mila addetti in 3680 imprese. Lo riferiscono Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, al tavolo insieme alle rappresentanze datoriali della Federazione Gomma-Plastica-Cavi Elettrici Confindustria, definendolo uno “rinnovo importante che restituisce potere d’acquisto alle lavoratrici e ai lavoratori e aumenta il contributo aziendale alla previdenza complementare fermo da diversi anni. Un’intesa siglata prima della scadenza naturale del contratto vigente e in tempi celeri, che innova i contenuti normativi ed è frutto di relazioni industriali avanzate in un settore che sta affrontando le sfide delle transizioni”. 

L’intesa prevede un aumento complessivo (tec) di 204 euro nel triennio. Sui minimi (tem) l’aumento sarà di 195 euro al livello di riferimento F e diviso in 4 tranches: 60 euro a gennaio 2026; 60 euro ad aprile 2027; 60 euro ad aprile 2028; 15 euro a dicembre 2028. Il montante nel periodo di vigenza sarà di 4350 euro. Per quanto riguarda il welfare contrattuale previsti 9 euro (+0,44%) sul contributo previdenziale del Fondo Gomma Plastica a carico delle imprese. 

Il rinnovo del Ccnl del settore gomma-plastica “rafforza le relazioni industriali, con il potenziamento dell’osservatorio nazionale, impegnato anche sull’impatto dell’intelligenza artificiale sull’occupazione e sulla salute e sicurezza e delle transizioni”, spiegano i sindacati di categoria, evidenziando che sul fronte della formazione “si è ottenuto il rafforzamento dell’Organismo Bilaterale Nazionale, che avrà il compito di valorizzare le buone pratiche formative aziendali e promuovere sinergie tra imprese, scuola, università e istituzioni” oltre alle “12 ore di formazione individuale a carico delle aziende per la vigenza contrattuale”. 

Rispetto alle politiche di genere, “verrà analizzata la normativa comunitaria e nazionale della direttiva UE 2023/970 sulla parità retributiva fra uomo e donna, monitorando i sistemi di valutazione sulla trasparenza salariale. Anche a seguito della dichiarazione congiunta del 25 novembre scorso, sul contrasto alle violenze di genere il testo introduce nuove misure per le lavoratrici vittime di violenza inserite in percorsi di protezione certificata: aumento di tre mesi, oltre a quanto previsto dalla legge, del periodo di astensione retribuita dal lavoro nel percorso di protezione, il mantenimento della contribuzione aziendale al Fondo sanitario per 12 mesi, l’accesso facilitato al lavoro agile, percorsi formativi di reinserimento. Su queste tematiche vengono confermate 4 ore annuali retribuite di formazione specifica per tutti”. Per quanto riguarda il capitolo sull’inclusione, “si rafforzano le tutele per le gravi malattie e la disabilità certificata con il prolungamento del periodo di comporto”, mentre “salute, sicurezza e ambiente assumono maggiore centralità con la costituzione della commissione paritetica e l’istituzione della giornata nazionale di settore”. 

economia

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Nobel, Machado non parteciperà a cerimonia premiazione

(Adnkronos) – La leader dell’opposizione venezuelana Maria Corina Machado, vincitrice del Premio Nobel per la Pace, non parteciperà alla cerimonia di premiazione prevista per oggi a Oslo. Lo ha annunciato l’Istituto Nobel.  

Machado, che ieri ha annullato la conferenza stampa che aveva in programma, sarà rappresentata dalla figlia Ana Corina Sosa Machado alla cerimonia di premiazione.  

“Sarà sua figlia Ana Corina Machado a ritirare il premio a nome della madre”, ha dichiarato all’emittente radiofonica norvegese Nrk il direttore dell’Istituto Nobel, Kristian Berg Harpviken, aggiungendo:. “Sarà la figlia a pronunciare il discorso scritto da Maria Corina stessa”. 

Harpviken ha dichiarato di non sapere dove si trovi attualmente Machado: “Non so esattamente dove si trovi”. Data la natura repressiva del regime del presidente venezuelano Nicolas Maduro, poche persone sono a conoscenza di dove si trovi e come si muova Machado, ha spiegato Harpviken. 

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Energy drink e rischio ictus, l’allarme dei medici

(Adnkronos) –
Un consumo eccessivo giornaliero di bevande energetiche ‘strong’ può comportare un serio rischio di ictus. E’ l’alert lanciato da un gruppo di medici britannici sulla rivista ‘Bmj Case Reports’, dopo aver avuto in cura un uomo 50enne, in forma e sano, che aveva l’abitudine di bere 8 lattine al giorno e soffriva di pressione sanguigna estremamente alta. Il caso illustrato alla comunità scientifica ha colpito gli esperti al punto da spingerli a chiedere una regolamentazione più severa delle vendite e della pubblicità di queste bevande, soprattutto data la loro popolarità tra i giovani. 

Il protagonista della relazione dei camici bianchi Uk ha avuto un ictus localizzato nel talamo, la parte del cervello coinvolta nella percezione sensoriale e nel movimento. I sintomi includevano debolezza del lato sinistro del corpo, intorpidimento e difficoltà di equilibrio, di deambulazione, deglutizione e linguaggio, noti come atassia. 

 

Al momento del ricovero in ospedale la pressione sanguigna del paziente era di 254/150 mm Hg, valore considerato estremamente alto. I medici hanno somministrato all’uomo una terapia farmacologica per abbassarla e la pressione sanguigna sistolica (che riflette la pressione arteriosa durante l’azione di pompaggio del cuore) è scesa a 170 mm Hg. Ma una volta tornato a casa, la pressione è salita di nuovo e si è mantenuta costantemente alta nonostante l’intensificazione della terapia. 

Dopo ulteriori domande, il paziente ha rivelato di bere in media 8 bevande energetiche al giorno, ciascuna delle quali conteneva 160 mg di caffeina, per un apporto giornaliero di 1.200-1.300 mg di caffeina: l’assunzione massima giornaliera raccomandata è di 400 mg. A quel punto gli è stato chiesto di abbandonare questa abitudine quotidiana, e la sua pressione sanguigna è tornata alla normalità, così i farmaci antipertensivi non sono stati più necessari. Ma dal punto di vista clinico, l’uomo non ha riacquistato la piena sensibilità al lato sinistro. 

“Ovviamente – ha raccontato il paziente – non ero consapevole dei pericoli che l’assunzione di energy drink mi stava causando. Ho continuato ad avere intorpidimento al lato sinistro – sia alle dita della mano che del piede – anche dopo 8 anni”. Gli autori del rapporto sottolineano che la scarsa consapevolezza sui potenziali rischi cardiovascolari associati al consumo eccessivo di bevande energetiche non sorprende, poiché in genere non vengono considerate un potenziale rischio di malattie cardiovascolari. 

“Nel 2018 i principali supermercati del Regno Unito hanno implementato un divieto volontario sulla vendita” di queste bevande “ai minori di 16 anni nel tentativo di contrastare l’obesità, il diabete e la carie, ma sono meno esplorati i possibili rischi maggiori per le malattie cardiovascolari, tra cui gli ictus ischemici ed emorragici, in particolare nei gruppi demografici più giovani che altrimenti dovrebbero avere un rischio di ictus inferiore”, sottolineano gli esperti del Nottingham University Hospitals Nhs Trust, che firmano il focus. Le bevande energetiche contengono più di 150 mg di caffeina per litro e in genere hanno un contenuto molto elevato di zucchero e quantità variabili di altre sostanze chimiche, spiegano gli autori. Questa quantità dichiarata è la ‘caffeina pura’, ma altri ingredienti contengono ‘caffeina nascosta’: ad esempio, si ritiene che il guaranà contenga una concentrazione doppia rispetto a quella di un chicco di caffè, avvertono.  

 

“L’ipotesi è che l’interazione di questi altri ingredienti, tra cui taurina, guaranà, ginseng e glucuronolattone, potenzi gli effetti della caffeina, aumentando il rischio di ictus attraverso numerosi meccanismi”, spiegano i ricercatori. “Si dice che una bevanda energetica media contenga circa 80 mg di caffeina per porzione da 250 ml, rispetto ai 30 mg del tè e ai 90 mg del caffè, ma in alcuni casi può contenere fino a 500 mg in una singola porzione”. 

Questo rapporto rappresenta solo un caso, ma gli autori concludono comunque: “Sebbene le prove attuali non siano conclusive, data la letteratura in continua crescita, l’elevata morbilità e mortalità associate a ictus” e malattie cardiovascolari “e gli effetti negativi ben documentati sulla salute delle bevande ad alto contenuto di zucchero, suggeriamo che una maggiore regolamentazione delle vendite” di bevande energetiche “e delle campagne pubblicitarie (che sono spesso rivolte a fasce d’età più giovani) potrebbe essere vantaggiosa per la futura salute cerebrovascolare e cardiovascolare della nostra società”. 

cronaca

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Chi l’ha visto?, stasera la storia di Tatiana: gli altri casi della puntata di oggi

(Adnkronos) – ‘Chi l’ha visto?’, con la conduzione di Federica Sciarelli, nella puntata in onda oggi mercoledì 10 dicembre, alle 21.20 su Rai 3, sarà in diretta da Nardò per la storia di Tatiana. La ragazza era scomparsa per 11 giorni prima di essere ritrovata nella soffitta dell’amico. Proprio quell’amico che, intervistato da Raffaella Griggi, aveva detto: “Non le ho fatto del male. Spero che torni, ci manca a tutti”. Tutta l’Italia si era preoccupata insieme ai familiari per la sorte di questa giovane e ora ci si interroga su cosa sia successo in quei giorni. Testimonianze inedite a “Chi l’ha visto?”. 

E poi la scomparsa di Domenico Manzo che si allontana arrabbiato durante la festa di compleanno della figlia Romina. Tra pochi giorni l’udienza preliminare: sono imputati per sequestro due amici di Romina e per favoreggiamento Romina stessa che sarà in studio in diretta a “Chi l’ha visto?”: “Non c’entro nulla, sono la prima a voler sapere cosa è successo a mio padre”. 

Infine, Liliana Resinovich: il fratello ha querelato Alfonso Buonocore che afferma che Liliana gli aveva chiesto due sacchi neri nel 2019, due anni prima di scomparire, ma che un carabiniere gli aveva consigliato di farsi gli affari suoi. Ma questo fantomatico carabiniere muore nel 2020 – sempre a detta di Buonocore – quando Liliana non era ancora scomparsa. 

spettacoli

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Latte, raggiunto accordo sul prezzo

(Adnkronos) – Le associazioni rappresentative della filiera lattiero-casearia hanno raggiunto un accordo sul prezzo del latte, ”frutto della prosecuzione dei lavori della scorsa settimana, grazie all’intervento di mediazione” del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e alla responsabilità delle parti”. Lo comunica il dicastero in una nota.  

”Il Masaf, come sempre per quanto di sua competenza, assicura il suo sostegno alla filiera attraverso plurime misure come il bando indigenti, con campagne di comunicazione dedicate, ma soprattutto affiancando le imprese nell’incessante lavoro di internazionalizzazione e di promozione dei prodotti lattiero-caseari in Italia e all’estero”, conclude il ministero. 

“Il raggiungimento di un’intesa sul prezzo è fondamentale per dare prospettive alle stalle e raggiungere l’obiettivo di non lasciare a terra neppure un litro di latte, dopo le incertezze delle ultime settimane che rischiavano di compromettere il futuro di un settore cardine del made in Italy a tavola”, è il commento di Coldiretti sull’intesa raggiunta. 

 

economia

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Giornata internazionale dei Diritti umani, flash mob in oltre 50 ospedali per Gaza

(Adnkronos) – Sono 51 gli ospedali, da Trento a Palermo, che oggi, mercoledì 10 dicembre, parteciperanno alla mobilitazione promossa dalle reti #DigiunoGaza e Sanitari per Gaza per chiedere la liberazione degli oltre 90 sanitari palestinesi illegalmente detenuti nelle carceri israeliane. Tra questi il pediatra Hussam Abu Safiya, direttore del Kamal Adwan Hospital nella Striscia di Gaza, un simbolo della sanità civile colpita dal conflitto. 

Il flash mob, in occasione della ‘Giornata Internazionale dei Diritti Umani’, si svolgerà tra le 10 e le 19, davanti agli ospedali e alle strutture sanitarie di tutta Italia verranno esposti i poster dei sanitari palestinesi detenuti e sul canale Youtube @digiunogaza alle 17 partirà la maratona online ‘Una giornata di lavoro e solidarietà per Gaza’ con medici e attivisti che interverranno in live streaming dalla Striscia di Gaza e dagli ospedali mobilitati in tutta Italia. La maratona sarà l’occasione per presentare la campagna di raccolta fondi a sostegno dell’ospedale Emergency di Al-Qarara, nella striscia di Gaza. 

“Oltre agli ospedali italiani il 10 dicembre saranno con noi anche strutture sanitarie internazionali – sottolinea Francesco Niccolai, tra i fondatori della rete #DigiunoGaza – ad oggi hanno aderito anche reti di operatrici e operatori sanitari di Francia, Regno Unito, Belgio e Stati Uniti (Doctors against Genocide,  Physicians for Humanity e Health Workers 4 Palestine Connecticut (Usa);  Blouses Blanche Pour Gaza (Francia); British Arab Nursing & Midwifery e Health Workers 4 Palestine Uk (Gran Bretagna); Health Workers 4 Palestine Belgium (Belgio). Dopo il flash mob di agosto e di ottobre (digiuno per Gaza e Luci per la Palestina) a cui hanno aderito oltre 60 mila operatrici e operatori del sistema sanitario, abbiamo continuato a mantenere alta l’attenzione perché a Gaza il genocidio non è terminato e continuano le incursioni dei coloni in Cisgiordania. Ricordo che abbiamo anche aperto una raccolta fondi a favore di Emergency, il nostro obiettivo è raccogliere 150mila euro per la clinica di Emergency a Khan Yunis, è importante – conclude Niccolai – raggiungere rapidamente questa cifra perché la popolazione di Gaza non ha più tempo”.  

cronaca

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Campobasso

Isernia

Termoli