giovedì, Dicembre 11, 2025
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La Montini si presenta: scuola aperta per gli Open Day

L’Istituto Comprensivo “Leopoldo Montini” apre le sue porte a famiglie e alunni interessati a conoscere l’offerta formativa della scuola. A dicembre, nelle giornate di mercoledì 10 (Scuola dell’infanzia- Cep Sud ore 17.00 ), giovedì 11 (Scuola primaria ore 17.00 ) e venerdì 12 (Scuola secondaria di primo grado), il Dirigente Scolastico, dott.ssa Agata Antonelli, insieme a maestre e docenti, illustrerà i punti fondamentali dell’organizzazione e dell’attività didattica dell’Istituto; inoltre l’incontro della Scuola dell’infanzia sarà arricchito da laboratori creativi per i bambini.

Altri appuntamenti sono previsti a gennaio nelle giornate di sabato 10, 12 e 24 (Scuola dell’infanzia Cep Nord ore 17.00), domenica 18  (Scuola dell’infanzia Cep Sud- ore 10.00), sabato 17 e 24 (Scuola primaria ore 10.00), venerdì 16 e 23 (Scuola secondaria di primo grado) e, infine, mercoledì 14 (Scuola dell’infanzia e Scuola primaria di Campolieto), quando ad essere protagonisti saranno proprio i giovani visitatori, che potranno partecipare ad attività e laboratori interattivi, interagendo con maestre e docenti e vedendo dal vivo gli ambienti, gli strumenti e le pratiche didattiche che caratterizzano l’azione educativa della Montini.

Sarà l’occasione non solo per conoscere l’offerta formativa della scuola, ma anche per incontrare le persone che, con la loro passione e con il loro lavoro quotidiano, si prendono cura degli studenti garantendo il loro successo formativo. Inoltre sarà un modo per respirare la particolare atmosfera di una scuola attenta sia allo sviluppo delle conoscenze disciplinari e delle competenze trasversali, sia alla promozione di un clima di benessere necessario per una crescita serena degli alunni, che sono il nostro patrimonio più prezioso.

OPEN DAY MONTINI

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Clima, accordo Ue su riduzione 90% emissioni entro 2040

(Adnkronos) –
Accordo sulla revisione della legge europea sul clima (Ecl, European Climate Law) tra la presidenza del Consiglio Ue e i rappresentanti del Parlamento Europeo. Il testo introduce un nuovo obiettivo vincolante per il 2040: ridurre del 90% le emissioni nette di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Un traguardo considerato dal Consiglio un passo “fondamentale” verso la neutralità climatica che l’Unione punta a raggiungere entro il 2050. 

L’intesa, arrivata durante il trilogo notturno, definisce inoltre alcuni ambiti di flessibilità a sostegno del raggiungimento dell’obiettivo del 2040 e diversi elementi che dovrebbero riflettersi nel quadro climatico post-2030. Questi principi guideranno le future proposte legislative della Commissione, per consentire all’Ue di raggiungere l’obiettivo del 2040, supportando nel contempo l’industria e i cittadini europei durante la transizione. 

L’accordo conferma inoltre che entrambi i colegislatori sostengono il rinvio di un anno dell’entrata in vigore del sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue per l’edilizia e il trasporto stradale (Ets 2), il cui avvio potrebbe innescare un aumento dei costi del riscaldamento domestico e dei carburanti (secondo il primo ministro polacco Donald Tusk, quando entrerà in vigore tutti i governi democratici in Europa cadranno).  

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Champions League, oggi Benfica-Napoli: orario, probabili formazioni e dove vederla

(Adnkronos) – Il Napoli torna in campo in Champions League. Oggi, mercoledì 10 dicembre, i campioni d’Italia affrontano il Benfica al’Estadio Da Luz (match visibile in tv e streaming) per la sesta giornata della fase campionato. Gli azzurri, reduci dal successo in A contro la Juve, hanno collezionato 7 punti nelle prime 5 giornate e vanno a caccia di tre punti pesantissimi in ottica qualificazione. Ecco orario, probabili formazioni e dove vedere la partita in tv e streaming. 

Ecco le probabili formazioni di Benfica-Napoli, in campo stasera alle 21: 

Benfica (4-2-3-1) Trubin; Dedic, Otamendi, Antonio Silva, Dahl; Barrenechea, Rios; Sudakov, Barreiro, Aursnes; Pavlidis. All. Mourinho. 

Napoli (3-4-3) Milinkovic-Savic; Beukema, Rrahmani, Buongiorno; Di Lorenzo, Elmas, McTominay, Olivera; Neres, Hojlund, Lang. All. Conte. 

Benfica-Napoli, in programma oggi mercoledì 10 dicembre 2025 alle 21, sarà visibile in esclusiva streaming su Prime Video. 

 

sport

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Ucraina-Russia, Lavrov: “Non faremo la guerra all’Europa”. Ultimatum di Trump a Zelensky

(Adnkronos) –
”Non faremo la guerra all’Europa, non abbiamo nessuna intenzione di farlo”. Ad affermarlo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, sottolineando che ”lo ha detto anche il presidente Vladimir Putin”. Allo stesso tempo Lavrov ha detto che ”Mosca risponderà a qualsiasi azione ostile, tra cui lo schieramento di contingenti militari europei in Ucraina e l’espropriazione di beni russi”. 

Il ministro degli Esteri russo ha poi detto che ”l’Europa ha l’illusione di pensare di poter sconfiggere la Russia”. Citato dalla Ria Novosti, ha quindi detto che “avendo investito tutto il loro capitale politico nella guerra contro la Russia, usando le mani e i corpi dei cittadini ucraini, continuano, in una cecità politica senza speranza, a illudersi di poter in qualche modo sconfiggere il nostro Paese”. 

Volodymyr Zelensky ha “giorni” per rispondere al piano di pace per l’Ucraina. E’ l’ultimatum al presidente ucraino che Donald Trump ha fatto consegnare dai suoi negoziatori, secondo quanto rivela il Financial Times. Secondo una delle persone coinvolte, il presidente americano spera in un accordo “entro Natale”. 

Secondo il quotidiano britannico, il presidente ucraino ha raccontato alle sue controparti europee del pressing arrivato dagli inviati di Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner, durante la telefonata di due ore che ha avuto sabato, pressing al quale Zelensky avrebbe risposto affermando di avere bisogno di tempo per consultare gli alleati europei sulla proposta americana.  

Il presidente ucraino ha nel frattempo dichiarato di essere pronto a indire elezioni entro 60-90 giorni, nonostante la guerra con la Russia, a condizione che gli Stati Uniti e l’Europa garantiscano la sicurezza per tale voto. In una conferenza stampa Zelensky ha espresso la sua volontà di procedere con le elezioni, sottolineando che sarebbero necessarie modifiche alla legge elettorale ucraina. 

La legge marziale vigente in Ucraina vieta le elezioni presidenziali, parlamentari e locali. Tuttavia, Zelensky ha chiesto ai parlamentari della sua fazione di preparare le modifiche necessarie per consentire lo svolgimento delle elezioni. La Costituzione ucraina prevede che le elezioni parlamentari possano essere svolte solo dopo la revoca della legge marziale, mentre le modifiche costituzionali sono proibite durante il periodo di guerra. 

Kiev teme la possibilità di manipolazione delle elezioni da parte della Russia e l’installazione di un governo fantoccio nel Paese. Inoltre, resta irrisolto il problema di come garantire la partecipazione di tutti gli elettori ucraini aventi diritto: oltre 5,8 milioni di persone sono fuggite all’estero e diverse milioni vivono in territori occupati dalla Russia. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che molti ucraini non possono partecipare al voto a causa dello spostamento forzato o dell’occupazione russa dei loro territori. Nonostante queste sfide, Zelensky sembra determinato a procedere con le elezioni se le condizioni di sicurezza saranno garantite 

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In Italia i redditi in calo da 20 anni

Alfredo Magnifico

Secondo Eurostat, tra il 2004 e il 2008 si è registrato un continuo aumento  dei redditi, successivamente è seguita una fase di stagnazione soprattutto dal 2008 al 2011,causata dalla crisi finanziaria globale, tra il 2012 e il 2013 il valore è calato, successivamente è tornato a crescere fino allo stop provocato dalla pandemia nel 2020, l’anno successivo c’è stata una ripresa, a cui hanno fatto seguito incrementi moderati nel 2022 e nel 2023. I primi dati del 2024 indicano una leggera accelerazione della crescita dei redditi, frutto dell’aumento di alcuni contratti, miglioramenti ben lontani dal recupero dei dati inflattivi e dell’aumento del costo della vita.

Tra i Paesi dell’Unione Europea, la Romania è quella che dal 2004 al 2024 ha visto il maggiore aumento del reddito reale familiare pro capite (+134%), seguita da Lituania (+95%), Polonia (+91%) e Malta (+90%). Grecia e Italia sono gli unici Stati membri in cui, negli ultimi vent’anni, il reddito delle famiglie è diminuito (rispettivamente -5% e -4%). Gli incrementi più contenuti si osservano invece in Spagna (+11%), Austria (+14%), Belgio (+15%) e Lussemburgo (+17%).

Le prestazioni migliori “si registrano in Paesi che hanno ricevuto ingenti investimenti esteri dopo il loro ingresso nell’Unione europea per: costo del lavoro basso, mercato interno in espansione, posizione geografica strategica;

Romania, Lituania e Polonia “hanno ricevuto fondi di coesione Ue da destinare a infrastrutture (strade, reti energetiche, trasporti, che aumentano anche la produttività di un Paese), digitalizzazione, formazione e istruzione, li hanno saputi mettere a frutto nel migliore dei modi.

Il reddito non coincide solo con ciò che si guadagna lavorando, con il salario, ma comprende anche rendite, investimenti, affitti e altre entrate. In altre parole, rappresenta la quantità di risorse economiche di cui una persona dispone davvero, risultando quindi un indicatore del benessere più ampio rispetto ai soli stipendi, è chiaro che i redditi dipendono in larga parte proprio dai salari, che restano la componente più determinante della situazione economica individuale, per questo qualsiasi analisi sul reddito deve necessariamente tenere conto dell’andamento delle retribuzioni.

La situazione delle due pecore nere europee è molto diversa. La Grecia è uscita da una crisi economica profondissima esplosa nel 2010, che ha messo in ginocchio anche i conti dello Stato e che è stata in parte superata solo grazie a interventi molto duri. All’origine del crollo c’erano un debito pubblico fuori controllo, bilanci truccati per rispettare i parametri dell’euro e un sistema produttivo poco competitivo. Tutto ciò ha provocato un’impennata di disoccupazione e povertà, l’imposizione di pesanti politiche di austerità e una forte contrazione dell’economia.

Per l’Italia la situazione è diversa: non ha subito uno shock paragonabile a quello greco e il peggioramento sembra derivare soprattutto dalla perdita di potere d’acquisto dei salari e da un rallentamento della produttività.

Negli ultimi vent’anni l’economia italiana non è cresciuta, e come conseguenza non sono cresciuti neanche i redditi delle persone: oggi in Italia il pil è solo leggermente superiore agli inizi degli anni Duemila. C’entrano le crisi economiche ma molto dipende dalle scelte industriali del Paese, che ha puntato più sui settori tradizionali (e che pagano peggio) che su quelli più innovativi e ad alta potenzialità di crescita”.

Alfredo Magnifico

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Roberto Benigni racconta ‘Pietro – Un uomo nel vento’, stasera su Rai 1

(Adnkronos) –
‘Pietro – Un uomo nel vento’ di Roberto Benigni andrà in onda stasera, mercoledì 10 dicembre, alle 21.30 su Rai 1, Rai Radio 3 e RaiPlay. Un monologo sorprendente e un evento tv, per la prima volta dal cuore di Città del Vaticano: l’attore premio Oscar racconterà la vita dell’uomo al quale Gesù Cristo affidò la sua Chiesa. Un luogo unico, un artista e autore straordinario, amato dal pubblico, per far rivivere una vita misteriosa ed epica.  

Una serata unica, una prima mondiale, per celebrare nel nome di Pietro, il Giubileo che sta per terminare. “Non potreste mai immaginare cosa mi sia successo mentre preparavo questo lavoro su Pietro. Mi sono innamorato. Mi sono innamorato di Pietro. Completamente. E quanto mi sono affezionato a lui!” dice Roberto Benigni. “Perché Pietro è proprio come noi. Lo sento così vicino! Leggendo la sua storia continuavo a pensare: ma quello sono io, avrei fatto la stessa cosa! Pietro ci somiglia profondamente. È proprio come noi. La sua umanità è l’umanità di tutti noi: si arrabbia, agisce d’impulso, sbaglia, fraintende, piange, ride, si addormenta, soffre, gioisce e si lascia commuovere… proprio come facciamo noi. Ed a lui è stato affidato il compito più grande mai dato a un essere umano: aprire o chiudere le porte del Paradiso. Incredibile!”. 

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A Gorizia i dati diventano poesia, Anadol firma il progetto digitale più grande d’Europa

(Adnkronos) – Le sue opere sono state esposte al MoMA, al Centre Pompidou, al The Sphere di Las Vegas. Ora Refik Anadol, tra i più influenti artisti al mondo nell’ambito della digital art, ha realizzato per l’Italia uno dei suoi progetti più ambiziosi: sarà il suo ‘Data Tunnel’ a inaugurare, il prossimo 16 dicembre, la DAG –Digital Art Gallery, la nuova galleria d’arte digitale immersiva di Gorizia. 

Classe 1985, Refik Anadol è un pioniere dell’arte digitale e da dieci anni lavora su dati e intelligenza artificiale. “Penso che gli artisti siano lo specchio della società e riflettano il tempo in cui stanno vivendo. Io sono nato nell’era digitale e sono stato fortunato a vedere ogni cosa, dall’inizio di Internet all’arrivo dell’intelligenza artificiale. Tutti gli artisti del passato hanno provato a vedere oltre e io faccio lo stesso. I dati sono diventati parte della nostra vita, sono la lingua che usiamo tutti attraverso gli smartphone e i computer, sono qualcosa che non vediamo ma che esiste, sono le nostre informazioni, la nostra identità e la nostra memoria. Per me non sono solo numeri, al loro interno c’è poesia”, ha spiegato in un incontro stampa a cui ha partecipato Adnkronos. 

A Gorizia l’artista ha utilizzato l’architettura come una tela per creare il suo ‘Data Tunnel’, un’installazione immersiva site-specific che sfrutta l’intera estensione del nuovo LEDwall della rinnovata Galleria Bombi: un flusso visivo continuo su mille metri quadrati di superficie digitale. L’installazione nasce dalla ricerca di Anadol sul ‘Large Nature Model’, un modello di Intelligenza artificiale addestrato su milioni di immagini ambientali e dataset provenienti da musei e archivi scientifici internazionali. I dati diventano pigmento, memoria e materia visiva, generando forme organiche in trasformazione. “Utilizziamo l’intelligenza artificiale come un pennello e con quello creiamo l’opera. Amo la cultura italiana e abbiamo tenuto a mente i grandi artisti del passato, come Michelangelo e Donatello: il Rinascimento è la mia più grande fonte di ispirazione. Il mio motto è ‘Non dimenticare il passato, ma immagina sempre il futuro’, così il nostro lavoro rispetta la storia dell’arte mentre punta all’innovazione”, ha detto l’artista. 

Dietro c’è oltre un anno di lavoro e un team di 20 persone che vengono da tutto il mondo. “Bisogna provare e riprovare, non c’è nessuna scorciatoia, non esiste un pulsante magico che fa l’arte. Bisogna trovare le connessioni giuste, cerchiamo l’umano in quello che non è umano. Siamo andati a raccogliere dati in natura, per esempio nelle foreste pluviali e nei ghiacciai, e poi abbiamo utilizzati dati open source. A quel punto – ha spoegato -abbiamo creato l’algoritmo e allenato l’Ia sul progetto, che è un processo molto difficile per uno studio artistico rispetto a una grande azienda tecnologica, perché le nostre risorse sono limitate. Nel tunnel vedrete milioni di immagini che prendono forma, accompagnate da una bellissima colonna sonora, e le persone avranno una prospettiva unica da ogni punto della galleria. E tutto questo sarà possibile grazie ad energia sostenibile”. 

Lascito alla città di ‘GO! 2025′(Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura 2025), la DAG diventa un importante luogo d’incontro delle pratiche artistiche contemporanee e sarà accessibile gratuitamente. “È molto raro che ci siano luoghi come questo – ha detto Anadol – dobbiamo celebrarlo. Credo che l’arte sia di maggiore ispirazione quando non si trova solo in un museo, è pubblica e alla portata di tutti. Credo che questo progetto unisca le persone e porti l’arte pubblica a un altro livello. Luoghi come questo permettono all’arte digitale di diventare parte della società. Immaginate le domande che si porrà il pubblico, le persone andranno a casa e si informeranno su Internet, l’opera potrebbe ispirare altri artisti. L’arte digitale ci ricorda che il mondo sta cambiando e ci porta a chiederci cosa accadrà nel futuro. Spero che l’opera tocchi anime e menti, che le persone siano intellettualmente e spiritualmente stimolate dal nostro lavoro”.  

E sul futuro dell’intelligenza artificiale, che Refik Anadol utilizza prestando molta attenzione all’etica dei dati e alla sostenibilità ambientale, non ha dubbi. “Credo che il futuro sarà umano, ma ci sarà una collaborazione con le macchine. E dal momento che le macchine – ha sottolineato – ci rispecchiano è importante utilizzare l’Ia in maniera responsabile. Dobbiamo avere buone intenzioni”. (di Corinna Spirito) 

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Eileen Higgins sindaca di Miami, è la prima democratica in 30 anni

(Adnkronos) –
Eileen Higgins è stata eletta sindaca di Miami con il 59% delle preferenze, prima democratica a ottenere questo incarico in circa tre decenni. E’ anche la prima donna a ricoprire questa carica e la prima candidata non ispanica dagli anni ’90. Un successo elettorale ottenuto sconfiggendo il candidato repubblicano sostenuto dal presidente americano Donald Trump, Emilio Gonzalez che si è fermato al 41% dei voti, e dando al suo partito democratico uno slancio in vista delle elezioni di medio termine del 2026, come sottolinea il Wall Street Journal. Anche perché, nota il giornale, sebbene i poteri del sindaco di Miami siano limitati e la competizione fosse ufficialmente apartitica, nel ballottaggio tra i due sono stati affrontati temi ampi, come l’accessibilità economica e le politiche dell’amministrazione Trump in materia di immigrazione ed economia. 

Ex commissaria della contea di Miami-Dade, Higgins, 61 anni, diventerà anche la prima sindaca donna di Miami. La sua campagna elettorale si è basata su un programma volto a costruire alloggi più accessibili, migliorare i trasporti e ripristinare la fiducia nelle istituzioni locali. Ma la campagna elettorale per Miami è stata rapidamente nazionalizzata da Trump e da altri repubblicani di alto profilo, come il governatore della Florida Ron DeSantis che hanno appoggiato l’ex city manager Gonzelez. Anche il Comitato Nazionale Democratico ha organizzato un’iniziativa per invogliare gli elettori a votare Higgins e personaggi come l’ex sindaco di Chicago Rahm Emanuel hanno fatto campagna elettorale con lei. 

La corsa si è trasformata in parte in un referendum sui partiti nazionali e su Trump e il suo programma. Higgins ha criticato le politiche di Trump sull’immigrazione, che hanno avuto effetti di vasta portata a Miami dove vive una significativa popolazione di immigrati. I democratici hanno cercato di legare Gonzalez al presidente Usa, chiedendo agli elettori di “mandare un messaggio chiaro: l’endorsement di Trump verrà respinto a Miami!”. Ne è emersa l’importanza dell’area di Miami per i partiti. 

La contea di Miami-Dade un tempo era una roccaforte democratica, che candidati presidenziali come Barack Obama hanno vinto con ampi margini. Ma le cose sono cambiate quando DeSantis ha conquistato la contea nel 2022 e Trump ha fatto lo stesso nel 2024. I democratici sperano che ora il ​​partito recuperi terreno. 

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Droga ed estorsioni, blitz a Palermo con 50 arresti

(Adnkronos) – Imponente operazione antimafia ed antidroga della Polizia a Palermo. Cinquanta le persone arrestate, ritenute a vario titolo responsabili dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio delle medesime. 

cronaca

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Trump in Pennsylvania, la battaglia per la riconquista del voto: “Dazi vi renderanno più ricchi”

(Adnkronos) –
New York – Donald Trump torna in Pennsylvania, uno degli Stati fondamentali per la sua vittoria nel 2024, in un momento difficile della sua presidenza: il costo della vita continua ad aumentare e sempre più americani, tre su quattro secondo un recente sondaggio di Fox News, incolpano il presidente per il cattivo andamento dell’economia, mostrando segni di stanchezza e mettendo a rischio la vittoria dei repubblicani nelle elezioni di Midterm dell’anno prossimo.  

”I dazi vi renderanno ricchi. Il re dell’Arabia Saudita sapete cosa mi ha detto? Un anno fa eravate un Paese morto. Oggi siamo il Paese più bello del mondo. Dovete aspettare due anni. Ci sarà un miracolo”, ha detto parlando davanti a migliaia di sostenitori, in un discorso molto simile a quelli della campagna elettorale. 

A quasi un anno dal suo insediamento, il presidente è ripartito da Mount Pocono per il suo tour sull’economia: si trova a due ore di auto da New York ed è stata una delle aree di villeggiatura più importanti d’America. Oggi è decaduta e ha una disoccupazione più alta della media nazionale. Ha parlato di come la sua agenda, i dazi e il ritorno della produzione negli Stati Uniti, riporteranno il Paese a crescere. ”Avete sentito quello che dice l’Europa? Vogliono iniziare a fare quello che sto facendo. A mettere tariffe”, ha detto. 

Mount Pocono è un luogo simbolico: non si trova solo in uno degli swing state più importanti, ma è anche un distretto che è passato da democratico a repubblicano, ed è solo a pochi chilometri da Scranton, la città in cui è nato Joe Biden e dove per anni l’ex presidente ha mantenuto il suo feudo, prendendo i voti della classe operaia bianca, che poi ha preferito Trump. Ma nello stesso giorno del suo discorso, il governatore dello Stato, il democratico Josh Shapiro, lo ha attaccato: ”Le sue parole sull’economia non riflettono la realtà del Paese”, ha detto. 

Uno dei punti principali toccati da Trump in un discorso durato più di un’ora e mezza è stata la questione dell’energia, soprattutto perché in Pennsylvania migliaia di elettori che lo hanno sostenuto lavorano nel settore del carbone e del gas naturale, da anni in crisi. “La nostra politica è molto semplice: drill, baby, drill”, ha detto Trump, facendo riferimento all’aumento delle estrazioni di petrolio e di gas naturale. ”Ho salvato l’industria dell’acciaio. Ho detto che la mia parola preferita è tariffe e che avrebbero portato miliardi di dollari. E stanno iniziando ad arrivare. Questi soldi li abbiamo dati agli agricoltori. Abbiamo dato loro 12 miliardi di dollari: sono felici. Vedrete cosa succederà nei prossimi anni”, ha continuato. 

Trump ha anche sostenuto che in 22 Stati il costo della benzina è sceso sotto i due dollari al gallone, anche se i dati per ora non lo confermano. Trump infine ha attaccato le auto elettriche: “Ho detto a Elon che non tutti amano le auto elettriche. E per questo ho tolto i sussidi”. Nel corso del discorso ha anche ripetuto che i cambiamenti climatici non esistono. 

Il presidente americano ha quindi detto che “l’Obamacare è una fregatura. Si tratta di uno schema per pagare le assicurazioni. I democratici sono sostenuti dalle assicurazioni, io voglio dare il denaro direttamente alle persone. Siete voi che potete comprare l’assicurazione che volete”. Questo nonostante il Congresso stia accordandosi per prolungare l’Affordable Care Act voluto da Barack Obama, visto che l’estensione raggiunta a novembre terminerà alla fine dell’anno. I repubblicani moderati alla Camera stanno lavorando per prolungare Obamacare per altri due anni. 

Lunedì in un’intervista a Politico Trump aveva detto che in economia si dava una A con cinque più, ricordando che nell’ultimo anno gli Stati Uniti sono tornati al centro dell’interesse globale. “Sono focalizzato sull’America”, ha detto. Poi ha attaccato la parola ‘affordability’, ovvero la possibilità delle persone di garantirsi uno stile di vita dignitoso. “Tutti parlano di affordability, sono stato io il primo a parlare del fatto che i prezzi stanno salendo”, ha continuato Trump, aggiungendo: “Il problema è che non vi dicono che sono stati i democratici e Biden a farli salire”. Trump ha detto che da quando è arrivato alla Casa Bianca il costo della vita è sceso. “Anche le uova sono scese. Il costo dei tacchini è sceso del 33%”, ha aggiunto. “E i Democratici che parlano di affordability sono come Bonnie e Clyde che predicano sulla sicurezza pubblica. E in effetti sono davvero i nemici della classe lavoratrice”, ha detto. “Vi hanno dato prezzi alti. Vi hanno dato l’inflazione più alta della storia e noi stiamo facendo scendere quei prezzi rapidamente. Prezzi più bassi, stipendi più alti”. 

Trump ha po lanciato un nuovo attacco ai somali e al traffico di droga. “Biden ha trasformato la Pennsylvania in una discarica per migranti. Ha fatto entrare tutti, anche i somali. Noi in soli dieci mesi abbiamo fermato l’immigrazione. E questo significa più lavoro per tutti”, ha sostenuto Trump per poi attaccare la deputata del Minnesota Ilhan Omar, definendo il suo hijab un “piccolo turbante”. “Arriva qui e non fa altro che lamentarsi – ha detto Trump -. Si lamenta sempre. Viene dal suo Paese dove, voglio dire, è considerato uno dei peggiori al mondo”. 

Trump è poi tornato a parlare di traffico di droga: “Il 94% arriva dal mare. Non vogliamo colpire queste barche ma dobbiamo farlo”, ha detto Trump facendo riferimento alla campagna di bombardamenti con i quali il Pentagono ha ucciso quasi 100 presunti trafficanti di droga al largo delle coste del Venezuela. Infine un attacco a Jerome Powell, il presidente della Fed, che proprio oggi dovrebbe annunciare un nuovo taglio dei tassi. “È troppo tardi Jerome, troppo tardi”. In serata, mentre Trump parlava in Pennsylvania, sono arrivati i risultati delle elezioni del sindaco di Miami. Dopo oltre trent’anni ha vinto una candidata democratica, Eileen Higgins. Secondo gli analisti un altro segnale, dopo New York, New Jersey e Virginia, che per Trump le elezioni dell’anno prossimo saranno un test difficile. (di Angelo Paura) 

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