sabato, Aprile 26, 2025
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L’occhio che uccide/ Il Molise combatte il covid in modo naturale

Si tratta di una vera e propria strategia, non di un fenomeno episodico. Il Molise si sta distinguendo per un approccio innovativo alla pandemia, tutto basato sulla flora e sulla fauna locale. Superata l’idea che il virus si combatta solo con politiche sanitarie ( in un ospedale ci si sta se si è ammalati, se non si è ammalati è logico che lo si debba diventare) la nostra regione si è avviata su un sentiero solitario ma promettente.

La testimonianza di tutto questo sono le ordinanze del presidente della Regione, Donato Toma che hanno costellato il periodo pandemico. Si è partiti con il taglio della legna e con i lavori nei campi, si è passati alla raccolta del tartufo per poi arrivare alla caccia al cinghiale e, ultimo e prezioso tassello del progetto, il divieto di ammazzare il maiale. La mossa a sorpresa ha creato un grande scompiglio nel mondo animale.

In particolare i cinghiali lamentano una grave violazione costituzionale con una evidente disparità di trattamento. Loro, abituati ad essere predatori diventano carne da cannone mentre i loro cugini, anziché trasformarsi in cotechini, salsicce e soppressate vengono salvati e amnistiati La motivazione ufficiale, secondo i cinghiali, non regge. Se è vero che l’uccisione del maiale di solito si accompagna a feste e assembramenti bastava vietare le feste e gli assembramenti. Quindi, concludono i cinghiali, c’è una evidente volontà politica di cambiare le gerarchie secolari nel mondo dei suini.

Ma non sono solo i cinghiali a protestare. Vitelli, agnelli e capretti stanno pensando ad una grande manifestazione davanti la sede della Giunta regionale. Anche noi ci immoliamo per feste, pranzi e barbecue ma nessuno ci ha mai graziato. In particolare agnelli e capretti chiedono, con l’avvicinarsi della Pasqua e della Pasquetta al presidente Toma di risparmiare la solita, tragica ecatombe. Il Presidente, però, tira dritto per la sua strada. Anzi è intenzionato a rilanciare.

Sono allo studio nuove e più incisive ordinanze. Dal divieto di preparare, cucinare e consumare il brodo di pollo (un tentativo forse di ingraziarsi il mondo dei volatili) alla raccolta in sicurezza dei mughetti e della margherite da campo. In agenda anche una ordinanza per vietare la produzione, distribuzione e vendita di prodotti alimentari che ingenerano confusione con i rappresentanti delle istituzioni locali (toma e tomini principalmente ma potrebbe essere interessato anche il Presidente della Provincia di Isernia Ricci).Il tutto da far confluire in un unico grande quadro riepilogativo.

Il Presidente, infatti, pensa di mettere in musica, con la sua preziosa chitarra, questa mole originale di produzione giuridica e realizzare così un Cd da regalare al popolo molisano. Un Cd da utilizzare in sicurezza, per rilassarsi quando si è da soli e sconfiggere così, con la natura, il pericolo pandemico. Cioè quando si va in bagno.

Aigor

Potete ascoltare la rubrica del nostro Aigor anche nel corso del telegiornale di Trsp, ogni martedì sui canali 15 per il Molise e 17 per l’Abruzzo

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La Cassazione sul Jobs Act, ha già ampliato la tutela reintegratoria

Alfredo Magnifico

Il D.Lgs. 23/2015 -Jobs Act- già dal 7 marzo 2015 ha sottratto la tutela di reintegra prevista dall’art.18 “Statuto dei lavoratori” agli assunti a tempo indeterminato prevedendo, in caso di licenziamento “dichiarato illegittimo”, per assenza di giusta causa o di giustificato motivo, una monetizzazione “a tutele crescenti” ed in alternativa alla reintegra nel posto di lavoro, ha creato  due trattamenti differenti, in caso di licenziamento, determinati dalla data di assunzione.

La Corte costituzionale è intervenuta in materia di licenziamenti illegittimi, con due sentenze ed ha modificato, in modo significativo, le tutele per i lavoratori a cui si applica il cosiddetto Jobs Act, in tale contesto si colloca il referendum abrogativo del D.Lgs. n. 23/2015 dichiarato ammissibile dalla Corte costituzionale.

Le sentenze n. 22/2024 e la n. 128/2024, sono una svolta nel sistema di protezione contro i licenziamenti ingiustificati ed ampliano le ipotesi previste per la reintegra del lavoratore nel posto di lavoro, anche per i lavoratori sottoposti alla normativa del Jobs Act.

Con la sentenza n. 22/2024 la Cassazione ha  dichiarato l’illegittimità dell’articolo 2, comma 1, del Decreto Legislativo. n. 23/2015, nella parte in cui limita la reintegrazione ai soli casi di nullità “espressamente previsti dalla legge”, cosi che la reintegra ora è riconosciuta in tutti i casi di nullità del licenziamento, anche se non espressamente previsti dalla legge, ma riconducibili ai principi generali dell’ordinamento.

Con la sentenza n. 128/2024 si è avuta un’ulteriore estensione della tutela reintegra ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, ampliando la protezione dei lavoratori, dichiarando incostituzionale la norma del Jobs Act, che limitava la reintegra solo ai casi di licenziamenti disciplinari e stabilisce che “la tutela reintegratoria attenuata” deve applicarsi anche ai licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, nel caso in cui venga accertata in giudizio l’insussistenza del fatto materiale alla base del licenziamento.

Tali sentenze hanno ridefinito il sistema di tutele contro i licenziamenti ingiustificati, superando le rigidità introdotte dal Jobs Act.

Il referendum “abrogativo” del D.Lgs. 23/2015 dichiarato ammissibile dalla Corte Costituzionale, se approvato da parte degli elettori, ripristinerebbe per tutti i lavoratori operanti in unità produttive con più di 15 dipendenti, la normativa dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, nel testo riformato dalla legge n. 92/2012, ossia la regola della reintegrazione nel posto di lavoro nei casi più gravi di licenziamento illegittimo (perché del tutto privi di giusta causa o di giustificato motivo).

Il referendum si sovrappone alle sentenze della Corte costituzionale, promuovendo l’integrale abrogazione del D.Lgs. 23/2015, per ripristinare la disciplina dell’articolo 18.

I promotori del referendum, intendono: rafforzare la posizione del lavoratore nei confronti del datore di lavoro, ripristinare la reintegra come sanzione ed effetto dissuasivo e deterrente.

La Corte costituzionale, nel comunicato del 7 febbraio 2025, ha precisato che con “l’approvazione del quesito abrogativo, il risultato di un ampliamento delle garanzie per il lavoratore non si verificherebbero nelle ipotesi di invalidità” del licenziamento, in particolare; “nel caso del licenziamento intimato al lavoratore assente per malattia o infortunio, o “per disabilità fisica o psichica, “si avrebbe un arretramento di tutela”.

Il quesito referendario chiama il corpo elettorale “a una valutazione, complessiva e generale, che prescinde dalle specifiche e differenti disposizioni normative, senza perdere la propria matrice unitaria”.

Non per ribadire la mia posizione, allora esposta alla Leopolda, dove fui invitato dall’allora On, Venittelli, che il Jobs Act sarebbe stato una grande iattura per la sicurezza dei diritti dei lavoratori.

In caso di abrogazione del D.Lgs. 23/2015, si avrebbe un’armonizzazione del sistema normativo in vigore in materia di licenziamenti che attualmente si divide in due differenti normative, da applicarsi a seconda che il lavoratore sia stato assunto prima o dopo il 7 marzo 2015, le recenti sentenze della Corte costituzionale, hanno ripristinato lo status quo ante, l’intervento appare “tardivo e privo di quella efficacia” che i lavoratori avrebbero voluto avere tempestivamente e non con un ritardo di dieci anni.

Alfredo Magnifico

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Bobo Vieri sta meglio dopo il malore alle Maldive: “Non è polmonite”

(Adnkronos) – Dopo il ricovero alle Maldive l'ex attaccante Christian Vieri sta meglio. 'Bobo' ha rassicurato e ringraziato tutti i fan e i follower per i tantissimi messaggi, con una story su Instagram.  L’ex bomber 51enne è stato visitato dal medico che gli ha prescritto farmaci e un periodo di convalescenza. “Ho visto ieri il medico, per fortuna non è polmonite, ho delle medicine, mi devo curare, devo stare a riposo 10-15 giorni però tutto apposto. Grazie a tutti per i messaggi…”. L'ex calciatore, in vacanza alle Maldive con la moglie Costanza Caracciolo e le due figlie Stella e Isabel, si è trovato costretto a rientrare in Italia dopo aver accusato un malore. A raccontare cosa è accaduto è stato lo stesso Vieri che ieri sui social ha condiviso le foto dell'ospedale in cui è stato ricoverato. L'ex attaccante della Nazionale è stato immortalato con la maschera per l'ossigeno, spiegando nelle stories successive cosa è successo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Usa, Fbi arresta giudice: “Ha aiutato immigrato a eludere fermo”

(Adnkronos) – L'Fbi ha arrestato una giudice nel Wisconsin accusata di aver aiutato un immigrato a "eludere l'arresto". Lo ha reso noto il direttore del Federal bureau of investigation, Kash Patel, precisando che Hannah Dugan, giudice di Milwaukee è sospettata di "aver intenzionalmente sviato gli agenti federali" da un immigrato inseguito dalle autorità federali. Da settimane negli Stati Uniti va in scena un duro scontro tra il presidente Donald Trump e i giudici sulla questione della deportazione dei migranti. Lo scontro sul tentativo di Trump di esercitare poteri senza precedenti in materia di espulsione dei migranti si è intensificato ulteriormente cinque giorni fa, quando il presidente Usa ha nuovamente preso di mira il sistema giudiziario, scrivendo su Truth Social (senza menzionare esplicitamente nessuno) che "giudici e funzionari della legge deboli e inefficaci stanno permettendo che questo attacco sinistro alla nostra Nazione continui, un attacco così violento che non sarà mai dimenticato!", in seguito alla decisione della Corte suprema di bloccare temporaneamente l’uso da parte di Trump di una legge del 18° secolo per espellere migranti venezuelani senza alcun processo. L’ordinanza ha sospeso, almeno temporaneamente, le espulsioni imminenti di migranti venezuelani detenuti in Texas, accusati di appartenere a gang criminali, secondo quanto denunciato da organizzazioni per i diritti umani. Samuel Alito, uno dei due giudici conservatori che si sono opposti al blocco, ha definito la decisione della maggioranza della Corte "giuridicamente discutibile", scrivendo nel suo parere dissenziente che l'organo giuridico "ha emesso, letteralmente nel cuore della notte, un provvedimento di emergenza senza precedenti e giuridicamente incerto, senza ascoltare la parte contraria". La decisione impedisce per ora al governo di continuare ad applicare la Alien Enemies Act del 1798, una legge invocata l’ultima volta per internare cittadini nippo-americani durante la Seconda guerra mondiale. L’amministrazione Trump è in conflitto con giudici federali, associazioni per i diritti civili e democratici, che la accusano di calpestare i diritti costituzionali nel tentativo accelerato di espellere migranti, spesso senza la possibilità di un’udienza. "Siamo sempre più vicini a una crisi costituzionale", ha dichiarato la senatrice democratica Amy Klobuchar alla Cnn, "Donald Trump ci sta trascinando nel fango di una crisi istituzionale". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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“Ha tentato di allontanarsi dal parco con la mia bimba in braccio”, la denuncia a Roma

(Adnkronos) – Avrebbe preso in braccio una bimba di 5 anni e avrebbe poi tentato di allontanarsi con la piccola. A quanto apprende l'Adnkronos, sono in corso verifiche su un episodio denunciato da una donna secondo la quale il ragazzo dopo aver giocato con sua figlia in un parco in zona Marconi, a Roma, avrebbe tentato appunto di allontanarsi. L’uomo, un bengalese, vicino di casa della donna, già noto alle forze dell’ordine, all’arrivo dei carabinieri è stato identificato. La versione della donna è ora al vaglio dei carabinieri che invieranno un’informativa in procura. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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25 aprile, a Milano palestinesi contestano interventi. A Roma bruciate bandiere Nato e Ue

(Adnkronos) – Cortei per il 25 aprile oggi a Milano e Roma. La giornata si è conclusa senza scontri, ma nel bilancio pesano qualche contestazione nella piazza milanese e qualche tensione nella Capitale. Il corteo di Milano per celebrare il 25 aprile è giunto a metà pomeriggio in piazza Duomo, dove si susseguono gli interventi istituzionali. Migliaia le persone presenti nella città medaglia d'oro della Resistenza. Dal palco quindi un ricordo e un lungo applauso per Papa Francesco. Primo Minelli, presidente del Comitato antifascista milanese, che ha ricordato le parole di pace del Pontefice e come la sua morte sia “una perdita per il mondo cattolico e laico”. Fischi e urla hanno poi sovrastato le parole dei rappresentanti delle associazioni dei partigiani. “Vergogna, fate parlare i palestinesi” hanno urlato i Giovani palestinesi. “L’antifascismo senza antisionismo è pura fuffa”, un altro degli slogan. 
E fischi e insulti contro il sindaco di Milano hanno coperto le parole di Giuseppe Sala dal palco. “Vergogna, vergogna”, urlano i palestinesi, che hanno chiesto di poter prendere la parola al comizio. “Fuori i sionisti dal 25 aprile”, la contestazione, aggiungendo insulti personali contro il primo cittadino. Stessa sorte toccata al segretario generale della Cgil Maurizio Landini, con i manifestanti a urlare insulti, dandogli dell’"ipocrita guerrafondaio, bugiardo e venduto collaborazionista". "Buu" e “basta” si sono levate in particolare mentre Landini nel suo discorso citava Papa Francesco. Fischi e urla dei Giovani palestinesi sono proseguiti anche durante l’intervento della partigiana Sandra Gilardelli. Fino a questo momento, tutto si era svolto senza troppi incidenti e sia la Brigata Ebraica che uno spezzone dei giovani palestinesi sono arrivati senza tensioni in piazza. ‘Vergogna’ e la parola che risuona nella parte dove sventolano le bandiere pro Gaza. I Giovani palestinesi – inizialmente in testa al corteo – hanno reclamato il diritto a partecipare e a escludere la Brigata Ebraica, al centro da tempo di contestazioni e vittima lo scorso anno di una pesante aggressione. Qualche minuto di contestazioni, urla contro l’associazione di partigiani, qualche fazzoletto e carta lanciata contro i manifestanti ma il corteo è poi partito con in testa l'Anpi. 
Contestazione contro la Brigata Ebraica anche in piazza San Babila con cori contro il governo di Israele e a favore della Palestina. "Terroristi" e "genocidio" le urla, mentre dall’altro lato della strada si rivendicava di aver lottato al fianco dei partigiani per liberare l’Italia: ‘Resistenza all’odio’ e ‘Resistenza all’antisetimismo’ sono alcuni dei cartelli dei manifestanti dietro lo striscione della Brigata ebraica.  Bandiere della pace, tanti striscioni nel corteo contro il riarmo, ma anche una locandina con l’immagine di Liliana Segre con la scritta ‘agente sionista’ e una ragazza con il cartello “Ieri partigiani, oggi antisionisti, mai sobri” come risposta indiretta al governo.  Sventolano anche bandiere europee insieme a quelle blu e gialle nello spezzone ucraino del corteo. “Fascisti ieri, putiniani oggi. Nato will rise!” si legge sul manifesto retto da un ragazzo italiano che avvolto nella bandiera europea ha sfilato insieme agli ucraini. “Ora e sempre la democrazia si difende. Viva l’Italia liberata” è la scritta nel manifesto. Gli ucraini hanno portato in piazza anche le foto di bombardamenti e vittime di guerra. Brigata Ebraica e ucraini sono stati scortati dai City Angels lungo il percorso. Il dispositivo per la sicurezza è stato rafforzato alla luce anche degli scontri avvenuti nella manifestazione del 12 aprile scorso e vista la presenza rumorosa della rete 'No Ddl sicurezza'. Nella Capitale intanto qualche momento di tensione si è vissuto in via Ostiense tra gli spezzoni dei due cortei. La lite, anche con alcuni spintoni, è avvenuta tra studenti di Cambiare Rotta e militanti di Potere al Popolo, e i manifestanti dell'Anpi. I due cortei, partiti insieme da largo Bompiani, si sono poi separati, come già previsto, subito dopo aver attraversato ponte Spizzichino. L'Anpi si è diretta verso parco Schuster, mentre gli studenti insieme a Pap verso San Paolo. "Guerrafondai. Via il Pd dal corteo", hanno urlato gli studenti che in seguito hanno bruciato una bandiera della Nato. Al termine della marcia della Liberazione alcuni rappresentanti dell’Anpi hanno posizionato le corone commemorative sotto alle targhe dedicate ai caduti per la resistenza sul muro di Porta San Paolo. Secondo le forze dell’ordine alla manifestazione hanno preso parte circa 2mila persone. “Papa Francesco sarebbe stato felice di vedere questa piazza, di vedere quante persone si impegnano per i diritti civili. Non possiamo essere indifferenti, noi dobbiamo spezzare l’indifferenza e riuscire a ritrovare punti comuni che ci tengono insieme”, ha detto la presidente di Anpi Roma, Marina Pierlorenzi.  Tanti i cartelli esposti dai manifestanti, su uno la scritta: “Antifascisti sempre, sobri ogni morte di Papa”. In un altro legato al camioncino che ha guidato la marcia: “Molti uccisi senza pietà persero la vita per la libertà, Papa Francesco con la sua verità non ci ha mai chiesto la sobrietà. Oggi festeggiamo con commozione 80 anni dalla Liberazione".  E’ stata bruciata quindi una bandiera Ue al corteo degli studenti e di Potere al Popolo a Porta San Paolo. Prima durante il percorso su via Ostiense era stata bruciata una bandiera della Nato. "Il 25 aprile non è una ricorrenza, ora e sempre Resistenza”, hanno gridato gli studenti tra i tanti slogan.  Intanto una bandiera verde di Hamas ha rischiato di scatenare un tafferuglio in mattinata proprio sotto il muro di Porta San Paolo dove è stata fatta un’azione dimostrativa con la deposizione di una corona di fiori da parte dei manifestanti pro Palestina in occasione del 25 aprile. Alcuni pro Pal hanno cercato di issare sulle mura la bandiera di Hamas con una scritta in arabo, ma sono stati subito accerchiati e fatti allontanare, riparandoli da flash e telecamere. L’area è stata divisa esattamente in due per evitare qualsiasi contatto tra manifestanti pro Palestina e quelli della Brigata Ebraica in corteo sul posto. A spezzare, un lungo schieramento di blindati, alcune decine. Tutta l’area è stata completamente blindata. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Nasce il Parco nazionale del Matese: risultato atteso. Ora il Molise giochi la partita della sede

Sono trascorsi otto anni da quando il Parco nazionale del Matese è stato istituito, su carta. La firma del decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che approva formalmente perimetrazione, zonizzazione e norme di salvaguardia dell’area protetta, è quindi un risultato atteso che arriva al termine di un percorso complesso e partecipato, che ha visto il contributo fondamentale di comitati, associazioni, tecnici, amministratori locali e cittadini. Ma non deve essere un traguardo definitivo: ora bisogna continuare a lavorare insieme per costruire un modello di Parco che sia volano di sviluppo e di crescita occupazionale per il Molise.

Il dibattito sul Parco ha radici profonde: da oltre trent’anni, sui territori del Molise e della Campania, associazioni, comitati civici, personalità del mondo giuridico, accademico e politico, partiti politici si sono spesi per costruire una visione condivisa, che oggi, dopo il lungo confronto con gli enti locali interessati, trova una prima, concreta attuazione nella definizione delle regole e dei confini del nuovo Ente.

Ora però si apre un nuovo capitolo e con esso una sfida decisiva: quella della sede amministrativa. Sul tema, nella scorsa legislatura come in quella attuale, abbiamo chiesto un impegno chiaro al governo regionale, anche attraverso una mozione approvata all’unanimità: che venga fatto tutto il possibile per assicurare che la sede dell’Ente sia collocata in Molise, nel pieno rispetto della storia, delle battaglie condotte e della centralità territoriale di questo versante matesino.

La governance del Parco deve essere a trazione molisana, tenuto conto anche e soprattutto del peso rilevante dell’area matesina molisana all’interno del perimetro approvato, del più alto tasso di biodiversità che la caratterizza e della presenza di zone già  oggetto di tutela, a partire dall’Oasi WWF di Guardiaregia.

Siamo fiduciosi nelle grandi opportunità che la nascita del Parco può determinare. Il Molise avrà, oltre a una nuova occasione di visibilità nazionale, uno strumento di sviluppo economico, turistico e occupazionale coerente con la vocazione agro-silvo-pastorale delle aree interessate, di straordinario valore naturalistico e paesaggistico. Il Parco porterà con sé risorse significative, incentivi alle attività produttive, e la possibilità di utilizzare il marchio di qualità nazionale, a beneficio in particolare dei prodotti agricoli e di allevamento tipici del nostro territorio. Prodotti di eccellenza finora mai realmente valorizzati da una visione organica e da un sostegno vero da parte della Regione.

Vogliamo ringraziare tutte le realtà che, in questi anni, si sono impegnate a informare correttamente i cittadini su ciò che sarà davvero possibile fare all’interno del Parco. È stato fondamentale chiarire che le restrizioni reali riguarderanno un numero molto limitato di attività, e che il Parco rappresenta in primo luogo una grande opportunità di crescita, tutela intelligente e rilancio per le nostre comunità.

Ora, però, non c’è un minuto di tempo da perdere: c’è una partita politica che il Molise deve assolutamente vincere, ed è quella della sede.

I Consiglieri regionali del Partito Democratico
I Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle
Alleanza Verdi e Sinistra

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Auto su folla dopo 25 aprile a Lanciano, ecco chi era alla guida

(Adnkronos) – E' un 79enne di Lanciano l'uomo che questa mattina, nella cittadina abruzzese in provincia di Chieti è piombato con l'auto su un gruppo di persone che aveva appena partecipato alle celebrazioni del 25 aprile organizzate dall'Anpi.  Anche lui, U.M, dirigente sindacale Uil a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, aveva preso parte alle commemorazioni e, terminate, aveva ripreso la sua auto per andare via. Ma all'improvviso ha cominciato a falciare pedoni: ha ucciso un 81enne e mandato due donne in ospedale.  Ora anche lui si trova in ospedale, dove è stato portato dopo il grave incidente, e non ricorda nulla dell'accaduto. Potrebbe essere stato un malore o una distrazione a causare la tragedia.  Questa mattina, intorno alle 10.30, a conclusione della manifestazione del 25 aprile organizzata dall'Anpi al monumento agli Eroi Ottobrini. Quasi tutti i partecipanti si stavano dirigendo a piedi verso piazza Plebiscito per continuare le commemorazioni quando, all'improvviso, una macchina guidata da un uomo ha imboccato a folle velocità la discesa di via del Torrione, falciando diversi pedoni (VIDEO). Due di loro sono stati sbalzati con violenza in aria e poi sono ricaduti sull'asfalto. Uno di essi, Gabriele M. di 81 anni, ex carabiniere, è morto sul colpo. Ferita invece una donna, trasportata all'ospedale di Lanciano. Colpiti, in maniera meno grave, anche altri. Sul posto carabinieri, vigili del fuoco, ambulanze ed elicottero del 118. "Eravamo in piazza, a metà delle celebrazioni. Doveva entrare il gonfalone e stavamo per cantare l'inno di Mameli quando mi hanno chiamato per comunicarmi la morte dell'uomo investito. Dovevo fare il mio discorso ma non me la sono sentita e ho ritenuto di dover interrompere tutto". Così all'Adnkronos il sindaco di Lanciano Filippo Paolini. "A detta dei presenti – ha spiegato – con cui ho parlato poco fa, l'anziano ha perso il controllo della macchina. Era diabetico, hanno ipotizzato che avesse avuto un calo ipoglicemico. In realtà, appena sceso dalla macchina gli hanno misurato la glicemia, stava bene. Però lui urlava 'mi si sono rotti i freni'". "Noi avevamo concluso il nostro corteo. Qualcuno se n'è andato per corso Roma, altri per altre strade. Ci stavamo spostando a piedi per raggiungere la manifestazione istituzionale e abbiamo sentito il botto", ha raccontato all'Adnkronos Maria Saveria Borrelli, presidente Anpi della sezione di Lanciano. "All'inizio pensavamo fosse una bomba – ha continuato – mi tremano le gambe. Poteva prenderci tutti, me compresa. E' un grande dispiacere, lui era un iscritto Anpi. Una giornata bellissima è finita in tragedia". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Arezzo, bambina di 9 anni salva nonna grazie a corso fatto a scuola

(Adnkronos) – Una bambina di 9 anni ha salvato la nonna dopo aver imparato le prime nozioni di pronto soccorso alla scuola elementare. La piccola protagonista della storia è Emma, che nel pomeriggio di mercoledì 23 aprile ad Arezzo, grazie al progetto "Asso" della Misericordia, ha chiamato il 112 seguendo le istruzioni degli operatori. Così è riuscita a salvare la nonna di 76 anni che si era sentita male a casa.  L'anziana signora stava perdendo sangue dal naso, la piccola non si è lasciata intimorire e ha subito chiamato i soccorsi. La vicenda è raccontata oggi dalle cronache locali della 'Nazione' e del 'Corriere di Arezzo'. È il secondo caso in un mese ad Arezzo dove i nipoti salvano i nonni. Il 4 aprile un anziano aveva avuto una crisi epilettica. Un'ambulanza della Misericordia di Arezzo era intervenuta anche allora su indicazione della centrale operativa sanitaria, sul luogo di un malore improvviso di una donna i 61 anni che si era accasciata a terra in preda a una crisi epilettica mentre stava falciando l'erba del prato con un tosaerba. Con lei c'era suo nipote di 11 anni che, anche lui come imparato a scuola con il progetto 'Asso', l'ha assistita, posizionandola su un fianco, provvedendo inoltre a inviare una chiamata di soccorso al numero unico per le emergenze, ossia il 112. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Wta Madrid, Paolini al terzo turno: Boulter ko

(Adnkronos) –
Esordio con una facile vittoria per l'azzurra Jasmine Paolini nel torneo Wta di Madrid. La 26enne di Bagni di Lucca, n.6 Wta è stata esentata dal primo turno e nel secondo turno si è sbarazzata della britannica Katie Boulter, n.40 Wta, in due set con il punteggio di 6-1, 6-2 in un'ora e un minuto di gioco.  Ora Paolini dovrà vedersela con Maria Sakkari. La greca, numero 82 del ranking, si è imposta nel secondo turno sulla polacca Magda Linette, 33 del mondo in due set con il punteggio di 7-6 (7-5), 6-3. “Lei è un’ottima giocatrice, mi aspettavo che la partita potesse essere più dura, comunque è stato bello giocare con questa atmosfera, davanti a questo pubblico. Mi aspetto buone cose da questo torneo ma devo ancora adattarmi all’altura di Madrid, ai rimbalzi alti della pallina che non sono facili da gestire", ha detto Paolini aggiungendo: "Diciamo che ho bisogno ancora di qualche giorno per arrivare a gestire tutto al meglio. Sto provando anche ad imparare a parlare un po’ in spagnolo ma mi riesce meglio in italiano. Non è facile ma ci proviamo: cerco di appendere il più possibile. Muchas gracias”.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Fornelli: il 1° maggio inaugurazione del monumento dedicato a Bitcoin e Nakamoto ideato da Pannoni e finanziato dal Comune

Tutto nasce dall’idea progettuale di Mattia Pannoni, giovane crypoartist del luogo,
che ha voluto trasformare la sua passione in un progetto di comunità. Il primo maggio con inizio
alle ore 10.30 in Piazza Umberto I verra’ scoperto ufficialmente al pubblico ed installato il primo
monumento italiano in onore a Bitcoin e a Satoshi Nakamoto, il creatore della crypto valuta. Un
monumento ideato e realizzato da Mattia Pannoni che rappresenta un inno alla liberta e a tutto
quello che Bitcoin rappresenta. L’idea e’ quella della creazione del primo borgo Bitcoin al Mondo.
Attualmente, infatti, a Fornelli, gia’ ben 24 attività commerciali accettano il pagamento in Bitcoin
grazie ad un infrastruttura ad hoc immaginata per questo tipo di pagamenti. Opera artistica
interamente finanziata dal Comune di Fornelli, grazie alla volontà dell’Amministrazione
Comunale che ha sposato l’idea del giovane artista locale proponendo cosi’ un tuffo vero e
proprio nell’innovazione.
Con circa 1800 abitanti, quello di Fornelli, e’ il borgo italiano con la piu’ alta densita’ di adozione
del Bitcoin in tutto il Mondo. Un ecosistema che sconfigge qualsiasi città al Mondo, come Arnhen
nei Paesi Bassi, Playa El Zonte in El Salvador, Zug in Svizzera, Ljiubiana in Slovenia e molte altre
ancora. Grazie al progetto ideato dal Mattia Pannoni, Fornelli potra’ diventare esempio di adozione
concreta, quotidiana e costante della crypto valuta. Fornelli può diventare tappa per viaggiatori e
nomadi digitali che vogliono vivere e pagare in Bitcoin. Un’ idea di turismo tematico che unisce

natura, cultura e innovazione. In una regione spesso considerata marginale, una piccola realtà
abbraccia una delle tecnologie più rivoluzionarie del XXI secolo. Altro che folklore, a Fornelli si
costruisce il futuro.
Il sindaco di Fornelli, Giovanni Tedeschi, plaude all’iniziativa del giovane e innovatore Mattia
Pannoni, commentando l’evento con queste parole: “E’ importante, anzi fondamentale, come
amministrazione, prendere in considerazione tutte le nuove idee che vengono dai nostri giovani”.

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Campobasso

Isernia

Termoli