L’intervento/Più di 6mila emendamenti, nessuna apertura ai sindacati

Il cammino della legge di bilancio per il 2022 si complica, sempre più, oltre 6mila emendamenti e  rottura con i sindacati sul taglio delle tasse, il ministro Franco,infatti ha blindato l’accordo sul fisco e le CGIL-CISL-UIL restano al palo.

Mario Draghi cerca di blindare il provvedimento incontrando uno a uno i partiti della maggioranza, in Senato le forze politiche hanno fatto a gara su chi presentava più emendamenti.

Il 29 novembre scadeva il termine ultimo per la presentazione delle modifiche alla manovra, le proposte sono state 6.290, 5.500 arrivano dalla maggioranza, tra queste, 1.108 sono a firma Forza Italia, 988 quelli presentati dal Movimento Cinque Stelle, 976 dalla Lega e 865 dal Pd; molte riguardano il capitolo fisco, sull’uso degli 8 miliardi per il taglio delle tasse, su cui i partiti hanno raggiunto in teoria un accordo di maggioranza.

L’incontro tra il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e i leader di Cgil, Cisl e Uil è andato male; Landini, Sbarra e Bombardieri hanno bocciato l’intesa raggiunta dalla maggioranza sulla revisione delle aliquote Irpef e il taglio dell’Irap, ribadendo la richiesta di un cambio di impostazione per destinare tutti gli 8 miliardi del pacchetto al taglio di tasse su salari e pensioni, assorbendo anche il miliardo che dovrebbe andare alla riduzione dell’Irap di professionisti e autonomi, il ministro Franco ha ribadito che l’accordo sul fisco è frutto di incontri con i partiti di maggioranza e quindi non si cambia,di contra il sindacato riprende la solita solfa dello sciopero generale.

Negli emendamenti presentati in Senato, ci sono la proroga del pagamento delle cartelle esattoriali, lo stop alla tassa di occupazione di suolo pubblico per bar e ambulanti, una «no tax area» per gli under 30, l’allargamento della platea per l’anticipo pensionistico, la decontribuzione per le neomamme che tornano al lavoro e infine i 15 giorni di congedo obbligatorio per i padri.

Sul reddito di cittadinanza, va in scena il singolar tenzone tra Lega e Cinque Stelle; Salvini vuole smontarlo per ricavare soldi su caro bollette e aumento delle pensioni di invalidità, i grillini puntano a rafforzarlo.

La Lega rilancia anche su: flat-tax fino a 100 mila euro con aliquota al 20%, e taglio dell’Iva nel triennio 2022-2024 sui beni di prima necessità.

Il Pd ipotizza una maggiore flessibilità nell’uscita dal lavoro con l’allargamento dell’Ape, Italia Viva punta ad una «no tax area» per gli under 30.

La richiesta di proroga a tutto il 2022 del Superbonus 110% anche per le abitazioni unifamiliari è appoggiata da tutte le forze politiche. Il testo prevede ora un tetto Isee di 25mila euro, ma i Cinque Stelle hanno ribadito la necessità di eliminare qualsiasi limite, le altre forze politiche chiedono di aumentare: la Lega lo vorrebbe a 50mila, inserendo un decalage all’80% e allargando il bonus alle onlus, mentre per Italia Viva l’Isee può arrivare a 40mila euro e anche Leu chiede un aumento. Tutti i partiti, sono d’accordo su un intervento più incisivo per contrastare il caro bollette, perché due miliardi, come dice la Lega, «non bastano più e Salvini ne chiede almeno tre.

Sarà l’esito delle consultazioni di Draghi a dire quanto l’assalto alla manovra si ridimensionerà. Intanto, si allungano i tempi dell’ok al dl fiscale al Senato. Per tutta la notte, le commissioni Finanze e Lavoro hanno esaminato gli emendamenti, così da dare il tempo al governo di presentare in Aula un maxiemendamento su cui sarà posta la fiducia.

Intanto tutti giurano e spergiurano di volere Draghi al governo fino a fine legislatura,ma poi tutti a spargere trappole e paletti, staremo a vedere come va a finire. Non è carnevale ma ci si appresta a vedere una carnevalata.

Alfredo Magnifico

Commenti Facebook